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Confronto tra i prodotti bancari islamici e i prodotti bancari occidental

Nel documento La finanza etica islamica (pagine 58-61)

Possibile utilizzazione in contesto non

2.7 Confronto tra i prodotti bancari islamici e i prodotti bancari occidental

Analizzate le molteplici forme di impiego e di raccolta delle banche islamiche, sotto il profilo del rischio si nota una netta differenza con le banche occidentali. Infatti i prodotti islamici offerti comprendono un maggior rischio operativo rispetto a quello finanziario che invece caratterizza i prodotti occidentali.

Dalle caratteristiche illustrate nella tabella 2 si nota una chiara differenza tra i depositanti delle due diverse banche. I depositanti islamici, in realtà alcuni di essi, si configurano come una particolare tipologia di soggetti che partecipano ai rischi dell’attività d’impresa, per il semplice fatto che la loro remunerazione è positivamente correlata con i risultati dell’attività di impiego dell’ente.

Pertanto la banca islamica dal punto di vista dell’assunzione dei rischi è meno esposta rispetto alle banche convenzionali. Invece per i depositi in conto corrente non vi è alcun problema di compatibilità con le banche tradizionali, visto che per prassi in alcuni paesi occidentali i depositi a vista non sono remunerati18. Per quanto riguarda la garanzia sui depositi, i precetti religiosi vietano ogni tipo di assicurazione perché altrimenti la condivisione del rischio viene meno. Infatti le banche islamiche non garantiscono in alcun modo la restituzione del capitale, ma provvedono periodicamente o annualmente ad accreditare o addebitare sui conti deposito la parte di utile o di perdita relativa, più le spese di gestione (solo se sono stati ottenuti utili nei conti di investimento).

18 In Francia il divieto di corrispondere interessi sui fondi a vista risale a una decisione del Consiglio nazionale

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Tabella 2

Banca islamica

Banca convenzionale

Garanzia del valore nominale: -conti corrente -conti di investimento si no si no

Rendimento Nullo per i conti corrente. Incerto e non garantito per i conti di investimento

Certo e garantito

Meccanismo di determinazione dei rendimenti

Dipende dalla performance reddituale della banca, dai profitti dei suoi investimenti dalle perdite subite

Indipendente dalla

performance reddittuale della

banca e dei suoi investimenti (salvo in caso di insolvenza) Principio Profit & Loss Sharing Si Non applicabile

Uso discrezionale di garanzie da parte della banca

Di solito non concesso nelle operazioni PLS eccetto in casi eccezionali per ridurre fenomeni di moral hazard. Sempre consentito nelle transazioni non PLS.

Si sempre.

Fonte: Porzio, 2009

Un secondo elemento non comune alle due tipologie bancarie è il principio PLS. Se si pensa ai contratti mudarabah e musharakah e alla loro applicabilità in un sistema convenzionale risultano essere difficilmente inquadrabili poiché sembrano presentare, in apparenza, caratteri simili alle operazioni di private equity o corporate banking. È opportuno ricordare che, in termini giuridici, questi contratti non si presentano come operazioni finanziarie o di credito bensì come vere e proprie attività d’impresa alle quali la banca partecipa attivamente sulla base del principio del PLS, la cui applicazione comporta peculiari vantaggi e svantaggi, in termini sia micro sia macro (Porzio, 2009), e si vedono riassunti nella tabella 3.

L’influenza delle partecipazioni è talmente evidente che provoca forti implicazioni sull’assetto dello stesso sistema bancario, poiché la variazione nella gestione delle attività e delle passività dei singoli istituti hanno forti e importanti ripercussioni sulla sua stabilità (Porzio, 2009). Tuttavia la sostituzione dell’interesse con la partecipazione agli utili fa prevenire crisi sistemiche, contribuendo alla stabilità dell’economia, a differenza di quanto avviene nelle banche tradizionali dove l’inadempienza di un importante debitore può precludere il normale funzionamento di un ente creditizio. Quindi da una banca con forte impronta sociale si può vedere che i mutuatari sono comunque motivati a ottenere profitti, in

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quanto da questi dipende una loro remunerazione, e ciò comporta una ponderazione maggiore nell’investire in attività che comprenderebbe rischi elevati di realizzabilità (in questo modo si dovrebbero avere debitori meno spregiudicati). Inoltre anche il finanziamento tradizionale (mudarabah) viene concesso se il finanziatore è convinto della possibilità di successo.

Tabella 3

CARATTERISTICHE

VANTAGGI

SVANTAGGI

Rischio sistemico Riduzione dell'istabilità del sistema economico (maggiore flessibilità)

Allocazione inefficiente dei rischi

Relazione tra sistema finanziario e sistema economico

Maggiore efficienza del sistema economico per effetto della condivisione di profitti e perdite

Domanda di moneta solo per scopi transattivi (non funzionamento del modell Keynesiano IS-LM)

Funzionamento di mobilizzazione del risparmio

Maggiore trasparenza delle

informazioni contabili (presupposto, nei fatti, disatteso)

Rischi di non efficiente allocazione del risparmio per la preferenza verso forme improduttive che garantiscono il capitale (oro, valute, immobili, ecc.)

Funzione di allocazione delle risorse

Prevalenza di contratti partecipativi e di esmi-equity

Bassa flessibiltà nella

determinazione della struttura finanziaria ottimale.

Impossibilità di copertura dei rischi finanziari

Presenze di banche non islamiche

Rischi di adverse selection Trasmissione degli

impulsi di politica monetaria

Problemi di gestione della politica monetaria e del debito pubblico

Fonte: Porzio, 2009

Il sistema bancario islamico, come è stato detto, presenta profili positivi analizzando il rischio assunto dalle banche. Tuttavia presenta dei limiti quando si analizza il processo di intermediazione svolto presentando comunque possibilità di miglioramento e vantaggi competitivi dell’offerta. Innanzitutto è l’operatività tipica che limita le possibilità di finanziamento dell’impresa, poiché, ad esempio, i contratti legati alla complessiva gestione della struttura finanziaria d’impresa e alla copertura dei rischi non sono compatibili con la legge islamica. In più vi è la completa assenza di strumenti di gestione dei crediti commerciali, anche se ci sono gli strumenti murabahah e al-salam, che coprono le esigenza nell’acquisizione dei fattori produttivi, e gli strumenti ijarah e istisna, che suppliscono alla

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mancanza di risorse per il finanziamento del circolante fisso; non esiste alcun strumento a servizio del portafoglio crediti perché la traslazione della titolarità del credito è vietata. Oltre ai limiti strumentali vi è anche una limitazione dell’estensione degli investimenti in determinati ambiti contrari al codice etico che rimandano al Socially Responsable Investment occidentale. Altri limiti si trovano dal punto di vista della raccolta, in cui vi è una mancata predisposizione di strumenti che hanno l’obiettivo di soddisfare le esigenze di lungo termine della clientela retail diversa dagli affluent (soprattutto prodotti di investimento a medio-lungo termine come i fondi immobiliari e prodotti destinati alle fase post lavorativa). In più si ha un servizio che è offerto a un gruppo limitato di popolazione con disponibilità economiche medio-alte e che vive nei centri urbani vista la presenza delle filiali quasi esclusivamente nelle città.

Gli aspetti che possono essere migliorati sono:

Comunicazione quasi assente e mal funzionante indirizzata a operatori di private equity e ventur capital nel promuovere l’assistenza finanziaria alle imprese nelle diverse fasi di sviluppo del mercato azionario;

 La mancanza di strumenti che rispondono alla domanda di medio-lungo termine di finanziamenti. L’istisna ne risolve in parte le richieste.

Nel documento La finanza etica islamica (pagine 58-61)