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DALLA CONQUISTA DELL’EUROPA AD OGGI

CAPITOLO 2: IL LOW COST NEL TRASPORTO AEREO

2.3 IL LOW COST IN EUROPA: RYANAIR, LA COMPAGNIA DEL “BUON AFFARE”

2.3.2 DALLA CONQUISTA DELL’EUROPA AD OGGI

L’ambizione di Ryanair, si continua a notare anche nella volontà e capacità dimostrata nel raggiungimento di un altro obiettivo, quale quello di dispiegare le proprie ali sull’Europa e di sfidare Aer Lingus sulle altre rotte europee, così come aveva fatto sulla rotta tra Dublino e Londra. L’Europa continentale era un mercato di trecento milioni di persone, la maggior parte di queste pagavano biglietti eccessivamente cari, e per questo, quello europeo, era un mercato che non si poteva ignorare. Ryanair più che sottrarre i clienti ad Aer Lingus voleva sollecitare due nuovi mercati: quello relativo ai passeggeri sensibili al prezzo che utilizzavano collegamenti stradali, ferroviari e marittimi, e quello delle persone che avrebbero iniziato a viaggiare se le tariffe fossero diventate a buon mercato. Per fare questo, era necessario eliminare le restrizioni poste alle compagnie e così, i vettori a corto raggio, economicamente efficienti e con collegamenti senza scali intermedi, avrebbero potuto fiorire in tutta Europa cambiando, in pochi anni, il volto del trasporto aereo.

O’ Leary criticava anche pubblicamente gli ostacoli strutturali all’attività degli operatori low cost. Principalmente faceva riferimento ai costi di accesso ai sistemi

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67 informatici centralizzati di prenotazione e all’inefficienza nel controllo del traffico aereo. Per quanto riguarda i primi, la legislazione europea definiva un costo standard per tutti gli utenti di quei sistemi di prenotazione prescindendo dalla distinzione tra chi acquistava un biglietto economico e chi prenotava un costoso posto in prima classe. Relativamente al secondo, O’Leary, lo definiva completamente inefficiente, ritenendo inoltre che questo andasse a vanificare gli sforzi di far ripartire velocemente gli aerei dagli aeroporti.

La conquista dell’Europa non era sicuramente semplice. In questo caso, infatti, si avrebbe avuto a che fare con aeroporti diversi, tantissime nazionalità, diverse culture e sistemi di controllo aereo separati. Questo non era però sufficiente per fermare O’Leary. Ryanair aveva rivoluzionato i voli tra la Gran Bretagna e l’Irlanda, era arrivata al successo grazie all’adozione di una semplice formula, ovvero quella di vendere tanta merce a poco prezzo, diventando la compagnia del “buon affare”. Aveva dimostrato il funzionamento di tale formula in Irlanda e Gran Bretagna, ma il vero obiettivo era diventato ormai l’Europa. O’Leary sosteneva che al raggiungimento dello stesso avrebbe contribuito il legame tra emigrati e madrepatria, però era consapevole anche delle relative difficoltà. Non era semplice importare la formula del low cost e no frills, considerando che, assicurarsi una fetta di mercato, avrebbe significato scontrarsi con i “giganti” europei del trasporto aereo quali British Airways, Air France, Lufthansa, SAS e Alitalia.

Nel 1998, l’attività di Michel O’Leary era mirata all’espansione in Europa. O’Leary riteneva che nel giro di tre o cinque anni ci sarebbero stati uno o due vettori low cost e che uno di questi sarebbe stata la Ryanair. Il primo passo di Ryanair fu quello di raddoppiare la flotta costituita fino a quel momento da 21 Boeing 737, si congegnò un’asta al ribasso tra Airbus e Boeing per giungere ad un accordo. La compagnia affermò di voler ordinare 25 Boeing 737 – 800 o 25 Airbus A320 con contratti a fermo del valore di 800 milioni di sterline e di voler acquistare opzioni del valore di 650 milioni su altri venti. Ryanair era, per la maggior parte dei costruttori, ancora una “sconosciuta”. Boeing, intimorito dall’eventuale perdita di successo della compagnia, analizzò, tramite una simulazione al computer, il sistema aziendale di Ryanair per

68 ricercare eventuali difetti che ne potevano compromettere la solvibilità. Venne simulata la risposta della stessa ad eventuali situazioni critiche per vedere le conseguenze sui conti di un eventuale calo di domanda, variazioni dei tassi di cambio, fluttuazioni del prezzo del carburante. Il peggior risultato ottenuto da questa simulazione fu il pareggio in bilancio e così Boeing fu pronta e sicura di fare affari con la compagnia. Il contratto di acquisto di venticinque Boeing 737 – 800 e delle opzioni per altri venti aerei venne firmato nel marzo del 1998. O’Leary dichiarò che i nuovi velivoli avrebbero consentito a Ryanair di aprire un maggior numero di nuove rotte, rendendo le basse tariffe disponibili ad un numero molto più ampio di viaggiatori europei. Inoltre, la nuova flotta avrebbe dato la possibilità di competere con le principali compagnie europee e di battere tutte le tariffe possibili.

Ryanair si avviò così con le sue offerte, per affermare la propria presenza nel mercato europeo, quali ad esempio:

 un biglietto di andata e ritorno, per due persone, da Dublino a Londra e su tutte le rotte interne britanniche al prezzo di 79 sterline;

 l’offerta “due al prezzo di uno”, andata e ritorno a 99 euro da Dublino per le destinazioni europee di Parigi Beauvais e Bruxelles Charleroi;

 un milione di posti da Stansted verso le sue destinazioni europee al prezzo di 16,99 sterline;

 andata e ritorno da Stansted a Oslo, collegamento aggiunto circa sei mesi dopo, a 99 sterline.

Inoltre, la compagnia batteva la Francia e l’Italia alla ricerca di aeroporti che offrissero le condizioni economicamente più vantaggiose. All’inizio non ebbe grandi difficoltà a trattare con gli aeroporti. Ad esempio, con l’aeroporto di Pisa, non fu difficile giungere ad un accordo, il quale, avendo un traffico charter piuttosto sporadico, non fu restio nel concludere l’accordo.

La compagnia, fatta l’eccezione dell’EasyJet, era più avanti di tutte le altre. EasyJet, principale rivale di Ryanair, pur non facendole direttamente concorrenza sulle stesse rotte, collegava Luton ad Amsterdam, Barcellona e Nizza, ma, a differenza del vettore

69 irlandese, trasportava passeggeri direttamente negli aeroporti principali. Anche British Airways era pronta a partecipare alla battaglia del low - cost per la conquista dell’Europa e, nel 1998, annuciò il lancio della nuova compagnia Go, diretta dall’ex consulente aziendale americana Barbara Cassani.

Entro la fine del 1998, Ryanair aveva aperto nuove rotte da Stansted a Carcassone (distante 91 chilometri da Tolosa, in Francia), a Pisa, all’aeroporto di Treviso e una rotta da Prestick (Regno Unito) all’aeroporto di Beauvais (Francia). L’arrivo dei nuovi velivoli per i mesi successivi spinse la compagnia ad aprire ulteriori nuove rotte. Ryanair cresceva anche negli anni di crisi, per tutte le altre compagnie, iniziati nel 2000 e aggravati da terrorismo, guerre e crisi economiche. Nel 2001, mentre i vettori tradizionali facevano di tutto per contenere la loro offerta e alcuni fallivano, Ryanair ordinò cento nuovi aerei, aprì due basi in Europa e realizzò un aumento degli utili del 40%36.

Nel 2003 ha inaugurato collegamenti con cinquanta nuovi aeroporti dalle sue basi principali in Gran Bretagna e sul continente europeo, di cui fanno parte anche Stoccolma Skavsta e Milano Orio al Serio. Nella primavera del 2007 aveva 305 rotte che collegavano 115 destinazioni. Ha ordinato settanta Boeing 737 – 800 per un valore di quattro miliardi e ha opzioni per comprarne altri settanta tra il 2007 e 2012 per sostenere la rapida crescita in tutta l’Europa.

L’espansione della compagnia non si è arrestata arrivando a piazzarsi in quasi trenta paesi, europei e non, ed operando, attualmente, più di 1000 tratte.

Dal sito della compagnia, ed in particolare dalla “route map” presente nello stesso, si possono analizzare tutti i paesi ed aeroporti, in cui si è insediata e che ne dimostrano l’espansione.

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Fonte:http://www.ryanair.com

Il successo della compagnia, come si è potuto diverse volte notare, è dovuto all’intuito, all’immaginazione ed ambizione di diversi soggetti, ma più di chiunque altro, O’Leary, è responsabile degli straordinari risultati di Ryanair. Determinato a fare di Ryanair la più grande compagnia aerea europea di voli di linea, l’uomo che aveva messo in dubbio la possibilità di successo della stessa, ha dichiarato addirittura di provare ad insediarsi sulle rotte transatlantiche37.

A conferma dell’espansione, del successo e forte crescita della compagnia si può ancora vedere la superiorità, registrata nel tempo, della performance di Ryanair rispetto, tra le altre principali compagnie operanti nello stesso settore, al principale rivale costituito dal vettore Easyjet.

37 Il suo progetto prevedeva, sfruttando le opportunità aperte dall’accordo Open Skies, di trasportare, con una

flotta di cinquanta AirBus A350 o Boeing 787, milioni di passeggeri in aeroporti secondari nelle vicinanze delle principali città statunitensi. In questo caso, oltre a proporre prezzi bassi, la compagnia dovrebbe offrire una prima classe. I posti più costosi dovrebbero dare diritto ad un servizio di prima classe. Chi pagherà le tariffe più basse continuerebbe a pagarsi il cibo, bevande, svaghi e bagagli, al pari di come accade sui voli a corto raggio. “Ryanair. Il prezzo del low cost. SIOBHAN CREATON”.

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fonte: http://www.enac.gov.it/

Tali dati, fanno riferimento al quinquennio 2005 – 2009 e dimostrano da una parte il successo e l’affermazione del fenomeno low cost, considerando che, dall’inizio alla fine del periodo di osservazione, entrambe le compagnie hanno registrato un tasso di crescita, in termini di numero di passeggeri trasportati, raddoppiato rispetto all’inizio. Dall’altra parte, viene dimostrata la superiorità della compagnia irlandese rispetto al suo principale rivale, potendo notare infatti da parte della prima un numero di passeggeri trasportati, soprattutto negli ultimi anni del periodo di riferimento, superiore di circa 10 milioni, partendo più o meno dallo stesso punto nel periodo iniziale. Tale differenziale è comunque dovuto alla differenza che vi è tra le due compagnie. Il modello di business di Easyjet è diverso rispetto a quello di Ryanair, in quanto, la prima si basa su aeroporti centrali, ha un target di riferimento rappresentato soprattutto da coloro che viaggiano per affari e trae cospicui profitti da servizi accessori. Nonostante questo, EasyJet rappresenta il principale concorrente di Ryanair. Le compagnie si confrontano sugli stessi mercati, operando nel settore dei voli economici sulle stesse tratte europee, e per entrambe, il Regno Unito rappresenta il principale mercato.

72 Oggi, possiamo affermare che il consolidamento del fenomeno low cost e di Ryanair hanno rivoluzionato la concezione del “viaggio” in aereo. Questo si è verificato, oltre a livello complessivo, anche per il nostro Paese.

Il mercato italiano rappresenta per Ryanair un’area strategica importante. Nel 2011, tale mercato rappresentava per la compagnia il secondo mercato di riferimento (dopo l’Irlanda), aveva su di esso 10 basi principali e 22 aeroporti38.

Dai grafici riportati, che derivano da un’elaborazione dei dati dell’Enac del 2011, possiamo vedere le quote di mercato della compagnia in Italia.

fonte: http://www.econ.uniurb.it/materiale/7569_Caso%20Ryanair.pdf

Il primo sulla sinistra, evidenzia la quota di Ryanair sui voli nazionali, in termini di numero di passeggeri trasportati, che fa della compagnia il secondo vettore operante nella nostra Nazione, in quanto preceduta dal vettore di bandiera. Nel secondo grafico, notiamo una quota di Ryanair pari al 30%, che fa riferimento alle quote di mercato delle compagnie in Italia, sui voli internazionali. Ryanair in questo caso, supera il vettore di bandiera Alitalia di ben 12 punti percentuali.

Oggi, la compagnia opera in Italia ben 59 rotte domestiche dai seguenti 22 aeroporti: Alghero, Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Comiso, Cuneo, Genova, Lamezia, Milano Orio al Serio, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Trapani, Treviso, Trieste. È, inoltre, recente l’appello rivolto al governo italiano perché questo accetti il suo piano turistico, presentato a settembre dello scorso anno, che secondo i calcoli della compagnia low cost «potrebbe vedere il traffico italiano crescere da 24 milioni a 37 milioni di passeggeri all'anno entro il 2018

73 e sostenere oltre 37mila posti di lavoro "in loco”». Questi passeggeri avrebbero fornito oltre 6,5 miliardi di euro in entrate turistiche ogni anno all'economia italiana39.

Non si può, a questo punto, non ricordare anche l’importanza che la compagnia aerea irlandese ha avuto per lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa con il quale ha, nell’anno odierno, festeggiato i 20 milioni di passeggeri, grazie ai quali Ryanair ha sostenuto e supportato 20.000 posti di lavoro a Pisa, fornendo così un importante contributo al turismo e all’economia della regione Toscana40. Nel settembre 2013, la compagnia ha annunciato un nuovo accordo, con l’aeroporto di Pisa, accordo quinquennale per la crescita della città, che vedrà il traffico crescere del 15%, passando da 2,6 milioni di passeggeri a 3 milioni entro il 2018.

Ryanair ha lanciato anche la sua programmazione per l’estate 2014 da Pisa, che è ora in vendita sul proprio sito, con un totale di 50 rotte verso destinazioni quali Creta, Gran Canaria e Siviglia, con 7 aeromobili presso la base dell’aeroporto pisano, 50 rotte, 446 voli settimanali, oltre 2,6 milioni di passeggeri l’anno ed oltre 2600 posti di lavoro presso l’aeroporto.

Recentemente, è stato anche inaugurato l’arrivo di Ryanair in un nuovo aeroporto del territorio siciliano, nel quale la compagnia era già presente, da tempo, operando su Palermo e Trapani e, recentemente, anche su Catania Fontanarossa. Lo scorso agosto Ryanair atterra nel suo ventiduesimo aeroporto in Italia, l’aeroporto sito nella città di Comiso in provincia di Ragusa, nel quale la compagnia lo scorso 7 agosto ha lanciato la prima di tre nuove rotte, da/verso Roma (Ciampino), e, da settembre, Bruxelles (Charleroi) e Londra (Stansted)41. Anche qui, la compagnia non si smentisce e vi raggiunge “grandi” numeri. Infatti, appena 20 giorni dopo dal decollo del primo volo è stato annunciato un numero di passeggeri trasportati da Ryanair pari a 450042, giunti un mese dopo a 8.00043. 39 http://www.ilsole24ore.com/ 40 https://www.pisa-airport.com/aeroporto_di_pisa_45_news_380.html 41 http://www.ryanair.com/it/novita/ryanair-celebra-il-primo-volo-da-verso-comiso 42 http://www.ilgiornalediragusa.it/rss/55-in-prima/49032-aeroporto-4500-passeggeri-in-20-giorni---comiso- vince-la-prima-sfida-ma-non-basta.html 43 http://www.ragusanews.com/articolo/34103/aeroporto-di-comiso-in-un-mese-10-mila-passeggeri

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