Al termine della ricerca, l’immagine che emerge dei rapporti tra Cina ed Europa è quella di un dialogo squilibrato.
Ciò è imputabile a una serie di fattori.
Anzitutto, all’atteggiamento scarsamente lungimirante dell’Unione Europea, che sovrastima la propria capacità di influenzare le politiche delle controparti e finisce per non accorgersi di come un interlocutore scaltro quale la Cina possa volgere ciò a proprio vantaggio, ottenendo benefici, soprattutto economici, concedendo poco in cambio. Il problema principale sta, infatti, nell’inadeguatezza strategica dell’Unione Europea, finora incapace di costituirsi quale centro unitario a tutela del proprio interesse collettivo.
A frammentare ulteriormente la già debole posizione dell’UE contribuisce certamente la riluttanza dei suoi Stati membri ad affidarsi all’Unione per la conclusione di accordi con il Paese asiatico, invece di perseguirli autonomamente e in competizione gli uni con gli altri.
Al contrario, la Cina dimostra una straordinaria capacità strategica. Essa sta tornando alla sua secolare strategia di politica estera, che non prevede la conquista né l’uso di forza militare, ma è volta ad assicurarsi un posto nell’arena politica mondiale (o, quantomeno, la non interferenza delle altre
potenze) stabilendo relazioni amichevoli grazie all’uso intelligente degli strumenti di soft power, in particolare gli accordi commerciali.
E’ proprio così che la Cina si sta facendo strada in Europa a partire dalla periferia di questa, acquistando titoli del debito pubblico degli Stati membri più colpiti dalla crisi economica e investendo in quelli nei quali gli altri Paesi non vedono opportunità vantaggiose, trattando con singoli Stati o regioni da lei appositamente individuate (è il caso dei 16 Paesi dell’Europa Centro-‐‑Orientale con cui sono in corso le negoziazioni per le 12 Misure) ed evitando di confrontarsi con l’Unione Europea intera.
Quest’ultima sembra infine essersi resa conto della necessità di perseguire una politica integrata e improntata alla reciprocità. E’, infatti, in quest’ottica che vanno inquadrate le negoziazioni, cominciate al termine del 2013 e tuttora in corso, di un Trattato Bilaterale sugli Investimenti.
Sembrerebbe, dunque, che con questo l’Unione Europea sia finalmente riuscita a convincere il Dragone a non sottrarsi al confronto diretto. Tuttavia, come si è visto, la vera ratio di questo accordo sarebbe tutt’altra: con esso la Cina avrebbe l’occasione di contribuire a "ʺriscrivere"ʺ le regole mondiali del commercio.
Allora è possibile un’altra interpretazione, per la quale la situazione parrebbe addirittura capovolgersi.
L’Unione Europea sta forse commettendo di nuovo l’errore di considerarsi polo predominante in un sistema quando così non
è. E’ vero, infatti, che l’Unione Europea ha finalmente riconosciuto la necessità di trattare unitariamente con la Cina; ma è anche vero che la Cina non fugge più il confronto diretto, e, anzi , lo accoglie a braccia aperte.
Proprio questo fa pensare che, se la Cina finora ha evitato di rapportarsi all’UE intera, ripiegando su un dialogo con i singoli Stati, mentre adesso ha cambiato tattica, ciò può significare che essa non teme più l’Unione Europea come interlocutore.
Bisogna tenere in considerazione, ovviamente, i benefici che l’apertura del mercato cinese potrebbe portare alle imprese europee. Eppure, le aziende europee che investono o dislocano la produzione in Cina rappresentano uno scenario in via di ridimensionamento. Adesso il trend è inverso: sono le imprese cinesi a cercare investimenti vantaggiosi in Europa.
Non stupirebbe, dunque, che sia proprio questo fenomeno ciò che le autorità cinesi, con un Trattato sugli Investimenti, intendono tutelare e incrementare.
Questa situazione, tuttavia, offre all’Unione Europea l’opportunità di porsi in discussione e giungere a una riflessione più matura e più rispondente alla realtà sulle sue mancanze e le sue possibilità. Solo così, e solo accettando che l’ascesa della Cina non sia una minaccia da contenere, ma una realtà incontrovertibile, essa può porre le basi per un nuovo e più efficace corso politico.
Proprio dal confronto con la Cina l’Unione Europea può imparare qualcosa, rinunciando alla logica vincitore-‐‑vinto a
favore di una logica win-‐‑win, senza però cedere sui punti fondamentali, quali la tutela dei diritti umani.
Bibliografia
BARAUSKAITE Laura, Chinese Foreign Investments and Economic Relations with the Baltic Sea Region Countries (2009), Pan-‐‑Europe Institute, Turku School of Economics
BERGER Axel, The real significance of a China-‐‑EU Investment Treaty (2013), su Caixin Online, disponibile all’indirizzo http://english.caixin.com/2013-‐‑10-‐‑15/100591989.html
BUCKLEY, CLEGG, CROSS, LIU, VOSS e e ZHENG, The determinants of Chinese outward foreign direct investment, (2007), Journal of International Business Studies, 38:4
CHEN Zhimin, CHANG Lulu, The Power Strategy of Chinese Foreign policy (2013), NFG Working Paper No.3/2013
FARAZMAND Ali, Bureaucracy and Administration (2010), CRC Press
FOX John, GODEMENT François, A Power Audit of EU-‐‑China Relations (2009) ECFR publications
GATTAI Valeria, EU-‐‑China Foreign Direct Investment: A double-‐‑ sided perspective (2010), Bicocca Open Archive
GHERARDELLI Alessandra, Il terzo forum economico e commerciale tra Cina e Paesi dell’Est Europa: alla ricerca di una alternativa all’Europa, (2014), pubblicato da GEOPOLITICA e
rivista.org/24786/il-‐‑terzo-‐‑forum-‐‑economico-‐‑e-‐‑commerciale-‐‑tra-‐‑ cina-‐‑e-‐‑paesi-‐‑dellest-‐‑europa-‐‑alla-‐‑ricerca-‐‑di-‐‑unalternativa-‐‑ alleuropa/
GODEMENT François, A global China Policy (2010), ECFR publications
GODEMENT François, Divided Asia: the implications for Europe (2013), ECFR publications
GODEMENT François, PARELLO-‐‑PLESNER Jonas, RICHARD Alice, The scramble for Europe (2011), European Council on Foreign Relations
HANEMANN Thile e ROSEN Daniel H., China invests in Europe (2012), consultabile su http://rhg.com/
HSIAO, RUSSELL, Xi’s European Tour: China’s Central-‐‑Eastern European Strategy (2009), in: China Brief, Volume IX, Issue 20, MCDERMOTT Ryan, China makes another bid to join WTO procurement agreement (2014)
http://www.fiercegovernment.com/story/china-makes-another-bid- join-wto-procurement-agreement/2014-02-13
MEN Jing, The EU-‐‑China Strategic Partnership: achievements and challenges (2007) Policy Paper No. 12, University Center for International Studies, University of Pittsburgh
MINISTRY OF FOREIGN AFFAIRS OF THE PEOPLE’S REPUBLIC OF CHINA, China’s EU Policy Paper (2003), http://www.fmprc.gov.cn/eng/topics/ceupp/t27708.htm,
22.5.2010
PIRIS Jean-‐‑Claude, The Lisbon Treaty,, Cambridge University Press, 2010
Preliminary chinese ideas about the meeting of heads of government of China and Central and Eastern European Countries (2013), documento inviato ai primi ministri partecipanti al meeting di Bucarest del 15 Ottobre 2013
RICKARD Stephanie e KONO Daniel, Policy Transparency and preferential Trade Agreements, (2011). APSA 2011 Annual Meeting
Paper, disponibile
all’indirizzo http://ssrn.com/abstract=1900237
RONGXING Guo, Understanding the chinese economy (2012), Academic Press
ROSSI Lucia Serena, DI FEDERICO Giacomo, Fundamental rights in Europe and China (2013), Editoriale Scientifica
STEINBOCK Dan, Will Europe benefit from China’s grand new strategy? (2013), http://euobserver.com/opinion/122138
SZCZUDLIK-‐‑TATAR Justyna, Central and Eastern Europe in China’s foreign policy after the last EU’s enlargement, CENAA Analysis paper, http://cenaa.org/analysis/central-‐‑and-‐‑eastern-‐‑ europe-‐‑in-‐‑chinas-‐‑foreign-‐‑policy-‐‑after-‐‑the-‐‑last-‐‑eus-‐‑enlargement/
THE ECONOMIST (US), The Second Wave: China’s Outward Investment, The Economist Newspaper, Ltd. 2013
THE EUROPEAN UNION CHAMBER OF COMMERCE IN CHINA, Public procurement in China: European bussiness experiences competing for public contracts in China (2011), consultabile all’indirizzo:
http://www.europeanchamber.com.cn/view/media/publications WANG Ping , China'ʹs accession to WTO'ʹs government procurement
agreement: domestic challenges and prospects in negotiation (2009), The University of Nottingham, China Policy Institute
WEE Sui-‐‑Lee, China to make new bid to join global procurement pact in 2014 (2013), disponibile all’indirizzo bhttp://www.reuters.com/article/2013/12/20/us-‐‑china-‐‑usa-‐‑trade-‐‑ idUSBRE9BJ08P20131220
ZHU Liqun, Shambaugh David, Sandschneider Eberhard, China-‐‑Europe Relations. Perceptions, policies and prospects (2008), Routledge.