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Considerazioni conclusive

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 103-109)

Grafico 3.8 Incidenza percentuale delle presenze in “bassa stagione” per naziona lità di provenienza del turista,

A: Distribuzione dei servizi nautici B: Distribuzione dei port

3.6 Considerazioni conclusive

Nel 2009 continua il rallentamento della crescita del comparto rilevato a partire dal 2008. Tuttavia, in controtendenza rispetto al resto del Paese e al Mezzogior- no, l’appeal della Sardegna per il turista straniero si mantiene forte (+10%) e contrasta parzialmente con la relativa stabilità delle presenze turistiche interne.

Il 2010 non offre segnali confortanti; secondo i dati provvisori dall’Osserva- torio Economico della Sardegna gli indicatori sono tutti negativi: -2,7% gli arri- vi e -1,2% le presenze turistiche; si indebolisce specialmente la domanda estera con un calo degli arrivi pari al 5%. Evidentemente, il back to growth diagnosti- cato per il 2010 dall’Organizzazione Mondiale del Turismo si rivolge ad altre realtà internazionali (soprattutto extra-europee e relative ai paesi in via di svi- luppo). Con qualche lieve miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il comportamento degli Italiani, la concentrazione temporale dei turisti nei mesi estivi rimane una caratteristica peculiare del turismo regionale così come la pre- senza di una parte consistente di turismo sommerso.

Come andrà il 2011? Secondo le previsioni del CRENoS si attende un perio- do di crescita moderata (+1,2%) con una migliore performance del comparto alberghiero per il quale ci si aspetta un aumento delle presenze turistiche di po- co inferiore al 2%. Infine, è atteso un calo della domanda nazionale (-0,8%) e un aumento della componente internazionale (+3,7%).

Secondo quanto emerge dal primo tema di approfondimento di quest’anno, interessanti potenzialità sono offerte dal turismo da diporto, soprattutto nella di- rezione dell’offerta di servizi legati alla riduzione dell’impatto ambientale del- l’attività diportistica e di servizi avanzati quali, ad esempio, la presenza di centri benessere. Una nota negativa la offre il risultato del secondo approfondimento dedicato all’applicazione della network analysis agli operatori della Costa Sme- ralda-Gallura, una delle realtà imprenditoriali più avanzate nel panorama regio- nale. Il livello di collaborazione tra gli stakeholders coinvolti risulta molto bas- so e a nessuno di essi è riconosciuto un ruolo di guida delle attività strategiche dell’attività turistica.

Policy Focus

La fruizione turistica dei parchi

La proiezione turistica di un Parco naturale, tenendo sempre ben presente la natura di area protetta, richiede innanzitutto la “scoperta” dell’effettiva struttura dei costi, non dimenticando che in molti casi questi si riferiscono al consumo di risorse naturali, non scambiate sul mercato, il cui valore, per tale motivo, è difficilmente misurabile. Altret- tanto cruciale è valutare la disponibilità a pagare dei visitatori per servizi spesso non di- sponibili sul mercato e in taluni casi intangibili. Ancora, considerando che la vacanza (e quindi anche l’esperienza turistica in un parco) è un bene composito, formato da beni e servizi diversi (trasporti, alloggi, risorse naturali e culturali, servizi ricreativi etc.) è de- cisiva la capacità di coordinare i comportamenti dei fornitori, talvolta (e auspicabilmen- te) anche in concorrenza tra loro.

In questo policy focus si prende spunto da una indagine svolta dal CRENoS in col- laborazione con il DEIR (Dipartimento di Economia Impresa e Regolamentazione dell’Università di Sassari) e il Parco dell’Asinara, volta a misurare il grado di soddisfa- zione dei visitatori per una molteplicità di servizi offerti dal Parco, al fine di cogliere le linee di tendenza nello sviluppo della fruizione in una delle più importanti aree protette

dell’Isola. Il Parco Nazionale dell’Asinara, istituito nel 199777, con la sua estensione di

5.170 ettari di superficie terrestre e 21.790 di superficie marina, ha la capacità di attrarre ogni anno un numero sempre crescente di visitatori. Secondo i dati dell’Ente Parco nel- l’ultimo anno sono stati circa 70.000 i turisti sbarcati sull’isola.

L’ente di gestione del Parco dedica da vari anni la sua attenzione alla raccolta di dati sulla sostenibilità economica (si veda ad es. il progetto Omeditoud, http://www.omedi- toud.org/en/index.html), e più in particolare sulla fruizione turistica, analizzando il comportamento dei visitatori, la loro soddisfazione. Con l’ultima indagine, svolta nel 2010, il CRENoS e l’Ente Parco hanno incluso una indagine specifica della disponibilità a pagare, cercando di far emergere una prima misura del valore generato dal Parco che viene attribuito dai turisti stessi.

La soddisfazione del visitatore (Tabella 3.8) è stata rilevata mediante le risposte a tre domande di sintesi: grado di soddisfazione della visita, disponibilità a tornare a visitare il parco e disponibilità a consigliare ad un amico l’esperienza. Sono pienamente soddi- sfatti coloro che si dichiarano soddisfatti o molto soddisfatti, che torneranno al parco e che consiglieranno ad un amico la visita, pari al 71% del campione. Per ciò che riguarda semplicemente il livello di soddisfazione il 95% degli intervistati si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto. Solo nel 5% è insoddisfatto della visita. Dichiara di essere disponi- bile a tornare a visitare il Parco l’81,9% degli intervistati, mentre il 96,3% è ben dispo- sto a consigliare la visita ad un amico.

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L. N. 344/1997: “Disposizioni per lo sviluppo e la qualificazione degli interventi e dell'occupazio- ne in campo ambientale” e successivo D.M. del 28 novembre 1997, recante la perimetrazione prov- visoria e misure provvisorie di salvaguardia del PNA.

Con lo scopo di far emergere delle indicazioni abbastanza precise sulle preferenze dei visitatori, nell’indagine sono state incluse alcune domande utilizzando la metodolo- gia della Valutazione Contingente. Questa prevede la creazione di un mercato ipotetico per un servizio di fatto non esistente o, come nel nostro caso, per una combinazione (non disponibile sul mercato) di servizi esistenti. Il visitatore, rispondendo alle doman-

de, esprime la sua disponibilità a pagare78 per i servizi proposti. Questa metodologia

viene utilizzata per capire se un bene e/o servizio può avere successo una volta introdot- to nel mercato.

Tabella 3.7 Soddisfazione dei visitatori

Grado di soddisfazione Molto soddisfatti (43,1%) – Soddisfatti (51,5%)

Tornerà a visitare il Parco Si (81,9%)

Consiglierebbe a un amico la visita

Si (96,3%) Soddisfatti, torneranno a visitare il Parco e

consiglieranno la visita a un amico 71,30%

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati campionari

Inizialmente è stato chiesto agli intervistati in che tipo di struttura avrebbero voluto trascorrere almeno una notte nell’area del parco (attualmente esiste solo la possibilità di alloggiare in un ostello). Sono state proposte diverse soluzioni e la maggior parte dei visitatori ha scelto una sistemazione per la notte con la stessa tipologia di servizi del “bed and breakfast”, ma in pensione completa, ed è disposta a pagare in media 65€. L’attuale offerta ricettiva prevede un prezzo di mercato medio di 55€ per la stessa tipo- logia di servizio, per cui è possibile stimare un surplus del consumatore (differenza tra quanto sarebbe disposto a pagare e quanto paga effettivamente) pari a circa 10€.

Secondo l’88% degli intervistati sarebbe utile l’introduzione di un biglietto integrato che offra insieme il servizio di trasporto, l’attività da svolgere sull’isola e il vitto. Per indagare la disponibilità a pagare un servizio di questo tipo si sono immaginati tre pac- chetti ipotetici, ciascuno dei quali si caratterizza per una esperienza-tipo nel Parco: visi- ta in autonomia, utilizzando i mezzi pubblici (pacchetto A); visita ecologica con bici o auto elettrica (pacchetto B) e visita di gruppo con barcone e trenino gommato (pacchetto C). Il primo tipo di visita (Figura 3.3) raccoglie il numero più elevato di scelte ed evi- denzia una DAP media di 42€. Per il secondo tipo di visita (Figura 3.4) gli intervistati sarebbero disposti a pagare mediamente circa 36€. Nella terza tipologia di visita (Figura 3.5) emerge una disponibilità a pagare media di 39€. In tutti e tre i casi sono state pro- poste delle varianti al pacchetto base, come si vede nelle rispettive figure, attraverso le quali si sono configurati dei nuovi pacchetti con le relative disponibilità a pagare. Gli intervistati aggiungerebbero mediamente:

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La disponibilità a pagare (DaP) è definita come il massimo ammontare che il visitatore è disposto a pagare per usufruire di un bene e/o di un servizio.

ƒ 12€ per il barcone da Stintino al posto del traghetto ƒ 18€ per il fuoristrada al posto del bus

ƒ 17€ per il fuoristrada al posto del trenino

ƒ 14-15€ per pasto al ristorante al posto del pranzo al sacco ƒ 15€ per l’auto elettrica al posto della bicicletta

Figura 3.3 Pacchetto A e le sue opzioni (visita in autonomia)

•TRAGHETTO DA PORTO TORRES •BUS •PRANZO AL SACCO PACCHETTO A VISITA IN AUTONOMIA DAP 42€ •Barcone da Stintino •Bus

•Pra nzo a l sacco

OPZIONE 1 DAP 54 €

•Tra ghetto da Porto Torres •Fuoristrada •Pra nzo a l sacco

OPZIONE 2 DAP 60 € •Tra ghetto da Porto Torres •Bus •Ristorante OPZIONE 3 DAP 57 €

Figura 3.4 Pacchetto B e le sue opzioni (visita ecologica)

•TRAGHETTO DA PORTO TORRES •BICI •PRANZO AL SACCO PACCHETTO B VISITA ECOLOGICA DAP 36 € •Tra ghetto da Porto Torres •Auto elettrica •Pra nzo a l sacco

OPZIONE 1 DAP 51 € •Tra ghetto da Porto Torres •Bi ci •Ristorante OPZIONE 2 DAP 50€

Figura 3.5 Pacchetto C e le sue opzioni (visita di gruppo)

Z •BARCONE DA STINTINO •TRENINO •PRANZO AL SACCO PACCHETTO C VISITA DI GRUPPO DAP 39€ •Ba rcone da Sti ntino •Fuoristrada •Pra nzo a l sacco

OPZIONE 1 DAP 56 € •Ba rcone da Sti ntino •Treni no •Ristorante OPZIONE 2 DAP 53 €

Questi dati danno delle indicazioni di politica turistica in quanto mostrano che il vi- sitatore medio ha un notevole surplus derivante dal trasporto dalla terraferma all’isola, mentre il prezzo del fuoristrada risulta essere troppo elevato. Attraverso l’uso dei bi- glietti integrati sarebbe possibile ridistribuire questo surplus tra le componenti del pac- chetto, accrescendo la soddisfazione del visitatore. Le stesse considerazioni valgono re- stringendo l’analisi ai “pienamente soddisfatti” (71%). Quanto emerso risulta in linea con le precedenti considerazioni sulla motivazione e le modalità di visita. Infatti, ad u- sufruire della visita sono nella maggior parte dei casi degli escursionisti che visitano il PNA in autonomia.

Si possono fare alcune semplici proiezioni dei risultati campionari sulla popolazione di riferimento, cioè il totale dei visitatori. Nel 2010 i visitatori sono stati 75.000. Si con- sideri ad esempio che ben 7000 visitatori hanno utilizzato gli autobus pubblici per spo- starsi sull’isola. A fronte del pagamento di un biglietto di 5 euro, significa un fatturato totale di 35 mila euro. L’indagine del CRENoS rivela tuttavia che la disponibilità a pa- gare per il trasporto lungo l’isola è significativamente più elevata, e oscilla tra 15 e 25 euro, generando un fatturato potenziale che supera facilmente i 100 mila euro. L’indagine mostra inoltre che il fatturato medio generato dal Parco supera i 4 milioni di euro, considerando la spesa media dichiarata dai visitatori (55€), ma che esiste molto valore potenziale che non viene sfruttato. Infatti, considerando che l’88% dei visitatori sarebbe disposto ad acquistare un pacchetto integrato ma differenziato, cioè comportan- te diversi tipi di esperienze turistiche, si ottiene un valore che oscilla tra gli oltre 2 mi- lioni di euro sino sfiorare i 4 milioni.

Quali sono le prime indicazioni di politica turistica che emergono dall’indagine? Si evince che il valore potenziale potrebbe essere opportunamente sfruttato attraverso una politica di differenziazione dell’offerta. Assecondando le motivazioni dei visitatori si possono costruire pacchetti combinazioni di differenti esperienze escursionistiche, per le quali viene manifestata una disponibilità a pagare. Spesso si utilizzano come strumenti per la riduzione dell’impatto ambientale del turismo la limitazione degli accessi e l’attuazione di prezzi differenziati orientata alla destagionalizzazione dei flussi. Se da un lato la limitazione degli accessi viene convertita nel pagamento di un biglietto di entrata al parco, il secondo strumento è ancora poco praticato. La differenziazione dell’offerta con discriminazione di prezzo, coniugata con l’attenzione alla qualità dei visitatori, può costituire uno strumento efficace di destagionalizzazione.

L’attivazione di un processo di sviluppo della fruizione turistica sostenibile di un parco naturale richiede numerosi ingredienti. In sintesi occorre: definire con chiarezza gli obiettivi e le caratteristiche dell’offerta turistica; costruire un sistema di offerta di prodotti differenziati capace di soddisfare gli obiettivi del parco e attivare flussi di visi- tatori; un organismo in grado di coordinare e regolare le attività di fruizione nel parco; un sistema di canoni di accesso per lo svolgimento delle varie attività; un sistema di controllo della sostenibilità. Gli obiettivi dovrebbero avere alcune caratteristiche essen- ziali: essere orientati ai risultati; realizzarsi in una successione temporale predefinita; essere specifici e quindi verificabili ex post e misurabili in itinere; essere realistici.

In questo quadro appare evidente la necessità di misurare e verificare periodicamen- te l’offerta di servizi e la loro qualità, partendo dal presupposto essenziale che, ancorché spesso preso come punto di riferimento nelle indagini, il “visitatore medio” non esiste. Nella realtà di tutte le aree protette esistono una molteplicità di visitatori, ciascuno dei quali esprime aspettative differenti, ha predilezione per alcune attività e soprattutto ha una differente disponibilità a pagare. Solo attraverso il confronto sistematico e l’incon- tro tra caratteristiche dei diversi segmenti e le risorse naturali e culturali presenti nel- l’area protetta è possibile costruire prodotti attraenti che creino valore per i visitatori e per la comunità del parco.

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 103-109)