• Non ci sono risultati.

Grado di utilizzo di Internet nelle imprese, 2009 e variazione media annua 2004-

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 140-145)

0 20 40 60 80 100

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia

2 009 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 v. m .a . 2009 v.m.a. 04-09

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

5.3 Capitale umano e obiettivi di Lisbona

La letteratura ha dato ampio spazio al capitale umano, indicato come fattore chiave nel sostenere e stimolare la crescita economica di un Paese. Il suo ruolo è stato evidenziato nell’Agenda di Lisbona del 2000, quando fra i 29 indicatori proposti per monitorare il cammino verso la costruzione dell’economia della conoscenza sono stati identificati 5 indicatori di benchmark (livelli europei medi di riferimento) inerenti il miglioramento dello stock di capitale umano di cui le Nazioni europee erano chiamate a dotarsi. Il riferimento al capitale umano è presente anche nell’Agenda di Lisbona del 2020 con altri due indicatori di ben- chmark. All’interno di questo contesto, anche in questa edizione del Rapporto, analizziamo i principali indicatori di capitale umano ponendo enfasi sulla posi- zione della Sardegna rispetto all’Italia e all’Europa.

Fra gli indicatori più comunemente utilizzati vi è il livello di istruzione rag- giunto dalla popolazione di un territorio. Nel Grafico 5.5 presentiamo la percen- tuale di laureati sulla popolazione attiva (di età superiore ai 15 anni) per Sarde- gna, Mezzogiorno, Centro-Nord, Italia e Europa a 27 nazioni. Per ognuno di questi aggregati geografici è presentata la variazione percentuale 2008-2009, la variazione quinquennale 2005-2009 – entrambe misurate sull’asse delle ordinate di sinistra – e il livello raggiunto da questo indicatore nel 2009, misurato sull’asse delle ordinate di destra. Se osserviamo il dato del 2009, notiamo come la Sardegna presenti il dato più basso, intorno 19%, molto lontano dal valore presentato dall’UE, 33% circa. L’Italia, come il Mezzogiorno e il Centro-Nord, si trova ben 10 punti percentuali sotto il dato europeo, a conferma del forte ri- tardo del Paese sul tema dell’istruzione universitaria. Le variazioni annuali più marcate sono quelle di Europa, Sardegna e Mezzogiorno, mentre nel quinquen-

nio l’incremento maggiore è quello del Mezzogiorno, seguito da Sardegna e Eu- ropa. In entrambi i casi troviamo in coda Centro-Nord ed Italia.

Grafico 5.5 Percentuale di laureati su popolazione attiva, 2009 e tassi di variazione

0 1 2 3 4 5

Sardegna Mezzogiorno Centro - Nord Italia EU27

va r % 0 8 16 24 32 40 2009 var% '08-09 var% '05-09 2009

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati Eurostat

Il Grafico 5.6 presenta il rapporto percentuale tra il numero totale di studenti universitari e la popolazione compresa nella fascia di età 20-24 anni. Nell’interpretazione di questo dato bisogna considerare che esso potrebbe anche presentare valori maggiori a 100 qualora il numero totale di studenti fosse mag- giore del numero di individui compresi nella fascia di età 20-24 anni. Tale even- to è poco probabile per la maggior parte dei Paesi europei in cui l’istruzione u- niversitaria si conclude entro i 25 anni, a differenza dell’Italia dove essa me- diamente coinvolge gli individui per un arco di tempo ben maggiore. A questa ragione si può attribuire il primato del Centro-Nord (72,23%) e dell’Italia (64,60%) sul dato del 2009 rispetto al dato europeo (59%)102. Sardegna e Mez- zogiorno presentano valori intorno al 54%, quindi più vicini al dato europeo. Per quanto riguarda le variazioni, notiamo che per tutti gli aggregati oggetto della nostra analisi, ad eccezione dell’Europa, esse hanno un segno negativo, particolarmente marcato per la Sardegna (-2,2%). Al contrario la variazioni quinquennali presentano tutte segno positivo e quelle più marcate sono quelle della Sardegna (4,2%) e dell’Europa (4,10%). Il diverso segno di variazioni an-

102

Il dato dell’EU27 più aggiornato disponibile è del 2007 e le sue variazioni annuali e quinquennali si riferiscono, rispettivamente, al 2006-2007 e 2003-2007.

nuali e quinquennali sembra suggerire un’inversione di tendenza legata alla crisi economica che andrà verificata nei prossimi anni.

Grafico 5.6 Numero studenti universitari su popolazione 20-24 anni, 2009 e tassi di

variazione -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia EU 27*

0 10 20 30 40 50 60 70 80 var% '08-'09 var% '05-'09 2009 va r % 20 0 9

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati Eurostat

In fase di monitoraggio sui progressi compiuti verso gli Obiettivi di Lisbona 2000-2010, la Commissione Europea ha proposto un insieme di 29 indicatori suddivisi secondo tre obiettivi strategici. Fra questi i cinque indicatori di ben- chmark che analizziamo in questa edizione sono:

ƒ TSS – Tasso di scolarizzazione superiore (% di giovani in età 20-24 che hanno completato la scuola secondaria superiore);

ƒ TAS – Tasso di dispersione scolastica (% di giovani in età 18-24 che hanno abbandonato gli studi prima di conseguire il diploma);

ƒ ANF – Adulti nella formazione (% di adulti in età 25-64 che par- tecipano ad attività di formazione e istruzione);

ƒ LST – Laureati in Scienza e Tecnologia (Tasso per 1000 abitanti in età 20-29 di individui con titolo universitario in materie scientifico tecnolo- giche).

ƒ PISA – Indicatore di ridotte capacità di comprensione nella lettura (% di giovani che non è in grado di raggiungere performance soddisfacenti nella lettura e sintesi di un testo).

Nel Grafico 5.7 analizziamo il tasso di scolarizzazione superiore, percentuale di giovani in età 20-24 che hanno completato la scuola secondaria superiore, nell’anno in cui è stato proposto questo obiettivo, il 2000, e il livello raggiunto nel 2009. La linea tratteggiata presenta l’Obiettivo indicato nell’Agenda di Li- sbona, che in questo caso è l’85%103. Osservando i dati relativi al 2009, il dato più prossimo all’Obiettivo è quello del Centro-Nord (78,3%), partito tuttavia nel 2000 con i livelli più alti. In termini di crescita la Sardegna che ha fatto gli sfor- zi maggiori, passando da un tasso del 56,7% ad uno del 70,3% nel 2009. Ciò nonostante è improbabile che venga raggiunto l’obiettivo dell’85% entro il 2010.

Grafico 5.7 Tasso di scolarizzazione superiore (TSS)

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia EU 27

2000 2009

%

Obiettivo 2010

Fonte: Dati Eurostat e ISTAT

Il Grafico 5.8 presenta il dato relativo al tasso di dispersione scolastica misu- rato come la percentuale di giovani di età compresa fra i 18-24 che hanno ab- bandonato gli studi prima di conseguire il diploma. Questo indicatore non solo fa parte del set di indicatori di benchmark per gli obiettivi del 2010 ma è stato anche incluso nel set degli indicatori di riferimento per gli Obiettivi del 2020. In entrambi i casi il livello che l’Europa chiede di raggiungere agli Stati Membri è al di sotto del 10%, rappresentato nel grafico dalla linea tratteggiata. Anche in questo caso è presentato il dato nel 2000 e quello nel 2009. Ancora una volta la Sardegna presenta un dato ben lontano da quello di benchmark, con un tasso di

103

Riteniamo importante puntualizzare che nell’Agenda di Lisbona gli Obiettivi di benchamrk sono stati proposti alle nazioni e non come obiettivo per le singole regioni.

dispersione scolastica pari al 22,9%. Se però si osserva il dato del 2000, bisogna riconoscere che la situazione è migliorata notevolmente. Anche il dato medio nazionale (19,2%) presenta valori ben al di sopra di quelli richiesti dall’Agenda di Lisbona, nonché del dato medio Europeo (14,4%).

Grafico 5.8 Tasso di dispersione scolastica (TAS)

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia EU 27

2000 2009

%

Obiettivo 2010 e 2020

Fonte: Dati Eurostat e ISTAT

Nel Grafico 5.9 è presentato il tasso di partecipazione degli adulti di età compresa fra i 25 e 64 anni che partecipa ad attività di istruzione e formazione. Questo indicatore di benchamrk è stato ispirato dalla volontà di rendere la forza lavoro europea sempre più competitiva, e perché ciò accada si è ritenuto neces- sario non solo sostenere l’istruzione delle nuove generazioni, ma anche stimola- re la forza lavoro già presente nel mercato ad incrementare le proprie competen- ze. L’obiettivo proposto per il 2010 è una partecipazione di almeno il 12,5%. Osservando i dati del 2009, la Sardegna si trova ancora ben al di sotto la soglia richiesta (6,4%) e rispetto al dato europeo (9,3%) ma assume valori più alti ri- spetto a Mezzogiorno (5,3%), Centro-Nord (6,3%) e Italia (6%). Si fa notare che le differenze sono meno marcate rispetto ai precedenti indicatori in quanto la distanza si aggira al massimo in 3 punti percentuali. Inoltre per il dato regio- nale non si registrano passi in avanti degni di nota rispetto al dato del 2000, co- me invece è accaduto per il dato europeo che è passato dal 7,1% al 9,3%.

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 140-145)