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Tema di approfondimento Il costo della macchina amministrativa

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 68-71)

Grafico 2.15 Autobus ogni mille abitanti, 1990, 2000, 2009 0,

2.6 Tema di approfondimento Il costo della macchina amministrativa

Il progressivo decentramento degli erogatori di servizi pubblici ha reso sempre meno riconducibile al solo Stato centrale il concetto di operatore pubblico. Le differenze nella spesa pubblica si riflettono sulla performance dei settori pubbli- ci locali e sull’equità nell’accesso ai servizi stessi, con un conseguente inaspri- mento del divario regionale. Si può immaginare, inoltre, che l’omogeneità dei servizi erogati nel territorio nazionale, di fatto, sia legata al funzionamento della macchina amministrativa su tutti i livelli di governo (centrale, regionale e loca- le). L’analisi sinora condotta sull’efficienza e la performance dei servizi pubbli- ci locali viene qui arricchita da una rappresentazione quantitativa delle differen- ze di costo della macchina amministrativa tra regioni e macroaree.

Il processo di decentramento amministrativo che interessa il nostro Paese non può, di fatto, prescindere dall’esame della distribuzione regionale della spe- sa. Il progetto CPT (Conti Pubblici Territoriali) del Dipartimento per le politi- che di sviluppo permette di ricostruire l’effettivo sforzo finanziario esercitato dall’operatore pubblico per garantire il suo funzionamento nel territorio, parten- do dal conto consolidato della Pubblica Amministrazione (PA). Nello specifico, in questa sede utilizziamo i dati sulle spese correnti del settore dell’Amministra- zione Generale distinte per livelli di governo: Amministrazione Centrale, Am- ministrazione Regionale e Amministrazioni Locali, che compongono la PA44. L’Amministrazione Generale comprende le spese di funzionamento della strut- tura amministrativa degli enti, le spese per organi istituzionali, esecutivi e legi- slativi, i servizi generali al personale; i servizi di tesoreria e di gestione del bi- lancio; le autorità doganali, i servizi connessi alla gestione delle elezioni; l’ac- certamento e la riscossione di tributi; i servizi di anagrafe e stato civile, di pro- grammazione e statistici; gli archivi45. In particolare, siamo interessati alle spese

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Si ringrazia la Dott.ssa Francesca Piras del CRP Regione Sardegna per il supporto all’analisi e la consulenza sui dati dei Conti Pubblici Territoriali.

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Per le definizioni di Amministrazione Centrale, Regionale e Locale si veda il paragrafo 1.7.4 del tema di approfondimento del primo capitolo.

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Per spesa di funzionamento della struttura amministrativa degli enti si intende l’insieme di spese per il personale, manutenzione ordinaria, gestione e conservazione del patrimonio disponibile; spese per gli affari istituzionali e legali; per l’acquisto di beni e servizi strumentali per il funzionamento delle strutture; spese postali, telefoniche ed elettriche, riscaldamento e pulizia, liti e arbitraggi, assi- curazioni di beni mobili e immobili. Le spese per organi istituzionali, esecutivi e legislativi riguarda- no, invece, organi costituzionali, Presidenza del Consiglio, Giunte, assemblee e consigli a livello locale, ecc. Per la parte spesa sul territorio nazionale, vengono dunque incluse anche le spese per “relazioni internazionali”, come le spese delle rappresentanze diplomatiche e consolari, gli interventi a favore dei Paesi in via di sviluppo e altri aiuti economici internazionali, le partecipazioni alla Co- munità Economica Europea, gli accordi di partecipazione, la partecipazione a organismi e manife- stazioni internazionali.

correnti totali, e alle sue componenti principali, ovvero le spese per il personale (retribuzioni lorde al personale in attività, includendo dunque oneri sociali e ri- tenute IRPEF), e per l’acquisto di beni e servizi.

La Tabella 2.2 riporta il valore per abitante della spesa sostenuta dalla PA e dai sub-governi regionali e locali. La Sardegna spende mediamente più che nel resto del Paese. La spesa nel 2008 complessivamente è di 545 euro pro capite, di cui 500 circa vengono distribuiti equamente tra spese per il personale e ac- quisto di beni e servizi. Si nota come nelle altre macroaree considerate la spesa per quest’ultima voce sia invece inferiore rispetto alla spesa per il personale. L’analisi della spesa regionale conferma questa ripartizione delle risorse.

Tabella 2.2 Spesa pro capite delle pubbliche amministrazioni per voci di spesa e

livelli di governo – valori pro capite in euro, 2008

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia

PA

Spese correnti* 545,4 441,5 368,9 394,2

Spese per il personale 250,8 248,0 182,9 205,6

Acquisto beni e servizi 250,3 172,2 176,9 175,3

Amministrazione Centrale

Spese correnti 102,9 98,8 97,8 98,2

Spese per il personale 44,6 43,9 48,4 46,8

Acquisto beni e servizi 44,1 45,6 47,4 46,8

Amministrazione Regionale

Spese correnti 204,4 130,0 69,2 90,4

Spese per il personale 86,6 84,4 35,1 52,2

Acquisto beni e servizi 96,7 38,3 32,3 34,4

Amministrazioni Locali

Spese correnti 238,0 212,7 202,0 205,7

Spese per il personale 119,7 119,8 99,4 106,5

Acquisto beni e servizi 109,5 88,3 97,2 94,1

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati CPT

*Le “spese correnti” rappresentano le spese correnti totali calcolate al netto degli interessi passivi, delle poste correttive e compensative delle entrate e delle somme di parte corrente non attribuibili.

Uno sguardo più attento ai dati sui governi regionali (che non riportiamo in capitolo per motivi di spazio) permette di notare una marcata disomogeneità ter- ritoriale: le regioni più virtuose in termini di contenimento dei costi si trovano al Centro-Nord (la Lombardia spende circa 36 euro per abitante, la Liguria e l’Emilia Romagna 43 e 48 euro rispettivamente)46. Le regioni del Mezzogiorno

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Le regioni più “piccole” in termini di popolazione residente (P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Val- le d’Aosta, Molise, Basilicata), presentano valori di spesa pro capite notevolmente superiori. Tale dato è riconducibile agli alti costi fissi del funzionamento della macchina amministrativa.

si distinguono per livelli di spesa molto elevati. Il governo regionale sardo spende circa 204 euro per abitante, 74 euro in più della media nel Mezzogiorno e 114 euro in più di quella nazionale. Le spese per il personale rappresentano il 42% delle spese totali nette, mentre gli acquisti di beni e servizi incidono per ben il 47%47. A livello di governo locale predominano invece le spese destinate al personale (50%); il 46% è destinato agli acquisti. Nel confronto con le ma- croaree emerge come la Sardegna, pur collocandosi ancora tra le regioni che spendendo una quota pro capite superiore a quella nazionale, si distacchi solo di 32 euro dalla media e ancor meno dalla quota del Mezzogiorno.

Guardando solo alla spesa per il personale, nel 2008 la Sardegna è una delle regioni che spende di più a livello di Amministrazioni Regionali e Locali: 206 euro per abitante, contro una media nazionale di 158 euro, 204 euro nel Mezzo- giorno e 134 euro nel Centro-Nord. È importante ricordare che la Sardegna ha decentrato meno funzioni a livello locale rispetto ad altre regioni e che la pre- senza di imprese pubbliche locali partecipate a livello locale determina, conse- guentemente, una spesa per il personale molto bassa48.

Per una fotografia più recente utilizziamo i bilanci regionali per l’esercizio 2009 pubblicati dalla commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federa- lismo fiscale (COPAFF), istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Fi- nanze con il compito di raccogliere i dati finanziari, economici e tributari delle amministrazioni regionali e locali al fine di fornire utili suggerimenti sull’attua- zione del federalismo fiscale. I dati relativi al costo della politica a livello regio- nale (inteso come spesa pro capite per l’Ordinamento degli uffici – Ammini- strazione generale ed organi istituzionali) mettono in luce un forte divario tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord, confermando le preoccupazioni già emerse dall’analisi dei dati CPT (Grafico 2.22).

La regione che spende meno per la politica è la Lombardia con 61 euro per abitante. Seguono Liguria, Veneto, Puglia ed Emilia Romagna, con una spesa pro capite inferiore a 100 euro. La Sardegna invece si colloca tra le regioni che spendono di più: 287 euro per abitante per un totale di 480 milioni l’anno contro i 288 euro pro capite della Sicilia. Spicca la Valle d’Aosta che, a fronte di una popolazione esigua rispetto alle altre regioni (solo 127.600 abitanti), mantiene attiva la propria macchina di burocrati e politici grazie ad una spesa pro capite pari a 1930 euro. Tra le regioni a maggiore spesa pro capite troviamo quelle con popolazione meno numerosa: le province autonome di Trento e Bolzano (sotto i 530.000 abitanti) e il Molise (sui 320.000 abitanti).

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La spesa rimanente è da attribuirsi ai trasferimenti in conto corrente a imprese private (8% circa) e alle aziende o società partecipate a livello locale (2% circa).

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Grafico 2.22 Spesa per l’Ordinamento degli uffici - Amministrazione generale ed

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