• Non ci sono risultati.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. La Sentenza riportata dal Consigliere Ambrosio riguarda tutt’altro. E’ vero che pone un principio, ma pone un principio per questioni completamente diverse, infatti trattasi di un soggetto, un agricoltore che ha un campo di olive e chiede di poter mettere un opificio per frantumazione di inerti, non un opificio per fare olio e il Consiglio di Stato ha enunciato un principio ovvio, dice: “Caro ufficio comunale, se in zona agricola un imprenditore agricolo chiede di poter mettere un impianto produttivo, lo può mettere solo se è un impianto produttivo connesso alla produzione”, ma qui si parla di altro. Noi oggi stiamo parlando di una variante, se noi votassimo sì a questa pregiudiziale introdurremo in Consiglio comunale un principio devastante, cioè quello che non esistono le varianti, quindi significa che si andrebbe a depauperare il Consiglio comunale di un uno strumento fondamentale nella pianificazione urbanistica, cioè quello di valutare, nel caso e dove ce ne fossero le possibilità, una eventuale variante al P.R.G., quindi qui si parla di tutt’altro, il caso è completamente diverso.

La Sentenza di Palazzo Spada era ovvia, naturalmente, in zona agricola chi vuole produrre, può esercitare e poi, tra l’altro, lo dice anche il Codice Civile, perché parla di imprenditore agricolo anche per chi produce, ma per chi produce un’attività connessa all’attività principale e quindi il principio è ovvio, però, ripeto che qui si parla di tutt’altro, quindi voto no alla pregiudiziale”.

32 CONSIGLIERE CORALBO:

“Grazie Presidente. Per fare una battuta, Presidente, dovremmo dire che il principio vero per tutelare l’agricoltura e di non togliere tante braccia all’agricoltura, così da ristabilire un po’ i ruoli, ma detto questo, io credo che in Consiglio comunale noi dobbiamo un po’ abbandonare il ruolo strettamente tecnico, ma soprattutto il ruolo strettamente giuridico, perché lo abbiamo detto più volte, tante volte ci trasformiamo noi tutti, me per primo, in Avvocati, in Giudici amministrativi e quant’altro. Il nodo principale della pregiudiziale, se volessimo salvare l’aspetto meramente politico, è quello di sottolineare che a monte, ma questa è una responsabilità da cui escludere i Dirigenti e la Struttura tecnica di questo Comune, ma la responsabilità è solo ed esclusivamente politica, perché a monte della programmazione, manca la programmazione stessa, cioè noi siamo costretti a trattare le zone agricole non sapendo se sono agricole, non sapendo se sono produttive, non sapendo se sono residenziali e questa è una grave colpa della politica che, purtroppo, cerca poi di scaricare le responsabilità sulla parte tecnica, che ovviamente poi è costretta a lavorare in emergenza, a lavorare per varianti di Piano, a lavorare per strumenti di emergenza o non di pianificazione e noi l’abbiamo detto come Gruppo di opposizione e l’hanno detto i colleghi dei 5 Stelle.

Siamo contrari o siamo favorevoli al provvedimento, se qualcuno, ma questo ce può dire solo l’Assessore, ci dice che si è scelta quella zona, si è scelto, tra virgolette, di sacrificare quel territorio in termini urbanistici, perché quello sarà futuro delle espansioni produttive che possono essere come, in questo caso, depositi per esplosivi, ma potrebbero anche essere, magari capannoni per la distribuzione e lo stoccaggio di estintori, piuttosto che di qualcos’altro, quindi è su questo nodo che dovremmo chiarirci le idee in Consiglio comunale. È evidente,

33

però, che la questione poi non può essere trasportata sulla questione tecnica e sulla questione dirigenziale, perché il Dirigente, giustamente, suggerisce il metodo alla politica e dice: “Sei in assenza di aree?”, sì, no e in questo caso ci è stato detto che siamo in assenza di aree con quelle connotazioni. La proposta viene fatta dal privato per un insediamento in quel sito specifico? Se tu Consiglio comunale, quindi se tu Assessore proponi al tuo Consiglio comunale, alla tua maggioranza, al tuo Sindaco di voler lavorare in questa direzione, l’unica strada che puoi percorrere è quella della variante di Piano e quindi di fare approdare l’argomento in Consiglio comunale e quindi questa è la strada maestra, da un punto di vista tecnico, da seguire, che però sia una strada sbagliata da un punto di vista politico, perché l’agenda non la detta più il Sindaco di turno, la maggioranza di turno o il Consiglio comunale in termini di pianificazione e di programmazione, ma l’agenda politica ce la detta il TAR, quando ci va bene o, addirittura, ce la dettano le iniziative private, perché e ben venga, hanno esigenza di fare impresa sul nostro territorio, quindi questa è la denuncia politica sulla quale sarebbe stato opportuno discutere e per me questa pregiudiziale l’unico spunto che dà è quello su una discussione politica, però nel merito, nello specifico, da un punto di vista strettamente pragmatico e tecnico è evidente che non possiamo mescolare le pere con le mele, cioè non possiamo mescolare una Sentenza che va su una sanatoria, per tutt’altro tipo di attività, su una Sentenza che invece, in realtà, o meglio una espressione probabile del TAR che ci vede soccombenti, ci vede verso un commissariamento, perché non ci esprimiamo proprio. Allora io, per essere chiaro e concreto, sulla pregiudiziale in questione mi astengo, perché non riscontro proprio l’attinenza al tema, ma sull’indirizzo politico, invece, colgo questa pregiudiziale per un ampio spunto politico e per un’ampia discussione politica sulla pianificazione e sulla

34

programmazione che, purtroppo, dall’Assessorato all’Urbanistica non arriva, non arriva da un anno e mezzo. È vero che tante cose sono state ritirate, però è pur vero, Sindaco, che si può lavorare a due livelli, si lavora a un livello emergenziale nel breve periodo ed a un livello di pianificazione nel lungo periodo,però noi quello che succede, tra virgolette, nelle segrete stanze non lo sappiamo o meglio non lo vediamo in termini di risultati, ma quello che oggi, purtroppo, vediamo e che stiamo soltanto rincorrendo il TAR per evitare commissariamenti. Mi sarebbe piaciuto, invece, venire in Aula per discutere di un eventuale commissariamento, ma parallelamente dire: “Questo lo approviamo, questo lo bocciamo, perché, di contro, stiamo andando verso questo nuovo strumento di pianificazione generale”, quindi mio voto è di astensione. Grazie”.