“Risultano presenti 15 Consiglieri, numero valido per iniziare i lavori. Leggo il primo emendamento di cui il presentatore è il Consigliere Coralbo: “Emendamento alla proposta di deliberazione variante al P.R.G.. In merito alla variante al P.R.G.
per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente, si chiede di quintuplicare il tempo di vincolo di destinazione d’uso del deposito”. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Columbro”.
CONSIGLIERE COLUMBRO:
“Anche se non regolamentato, però la prassi… È un grande controsenso che si fa un emendamento che va a cambiare la direzione della situazione e il presentatario non c’è. Io consiglierei, se si può, di metterlo in coda oppure che il Consigliere che fa gli emendamenti, vada in Consiglio”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Columbro. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”.
CONSIGLIERE PILONE:
“Io riprendo la proposta del Consigliere Columbro. Mi ricordavo del fatto che anche in assenza del proponente l’emendamento si può discutere, però per un discorso di prassi di questa Amministrazione, per correttezza se mettiamo in coda l’emendamento”.
73 PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Questa è una proposta che io non posso far altro che mettere ai voti. Favorevoli?
Contrari? Astenuti? All’unanimità. L’emendamento numero 1 a firma del Consigliere Coralbo andrà in coda agli altri presentati.
CONSIGLIERE COLUMBRO:
“Ma c’era il visto?”
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Assolutamente sì, c’è il nulla osta. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Praitano”.
CONSIGLIERE PRAITANO:
“A me stupisce il fatto che ci sia questo emendamento, perché sembrava che in Commissione fosse stato ritirato, oggi vengo a scoprire che è in discussione, ma lo stesso Coralbo mi sembra che in Commissione aveva detto visto che è stato approvato l’emendamento che andava nella stessa direzione che è quello relativo ai 30 anni, era disposto a ritirarlo. Mi sembrava che fosse stato anche formalizzato, comunque mi sembrava strano che fosse ancora in discussione un argomento che in Commissione mi sembra che fosse stato ritirato. Se non è stato formalizzato, si proceda come si sta procedendo”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Praitano. Il Consiglio si è autodeterminato, perché non essendoci il presentatario, io ritengo che sia stata una scelta di buon senso quella di mandarlo in coda aspettando che ci sia il ritiro e adesso andiamo a discutere il numero 2. L’abbiamo deciso tutti perché a norma di regolamento, un emendamento presentato può essere discusso anche senza il presentatario. Ci siamo normati, mi sembra con buon senso, quindi questo per ora va in coda
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aspettando che il presentatario stesso lo possa ritirare, io non posso fare altro.
Andiamo all’emendamento numero 2: <<Oggetto: “Proposta di deliberazione del Consiglio comunale numero 52. Proposta di emendamento allo schema di Convenzione”. Si propone il seguente emendamento all’articolo 4: modificare l’ultimo periodo relativo alla durata della destinazione d’uso nel seguente modo:
“… non modificare la destinazione d’uso degli immobili per un periodo di almeno 30 anni dall’avvio dell’attività stessa. I Consiglieri Cretella, Felice e Praitano”>>.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Praitano”.
CONSIGLIERE PRAITANO:
“Questo lo ritiriamo perché è stato inglobato nell’altro emendamento che abbiamo firmato questa mattina”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Se può venire in Presidenza per il ritiro. Essendo stato ritirato l’emendamento numero 2, do lettura dell’emendamento numero 3. <<Oggetto: “Emendamento alla delibera di variante al vigente P.R.G. ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/98”. Si propone emendamento alla delibera in oggetto chiedendo di sostituire la dicitura
“ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/98” (ogni qualvolta compare nella delibera e negli atti richiamati) con la dicitura D.P.R. 160/2010>>. Il primo firmatario è il Consigliere Bucci che viene in Presidenza per il ritiro.
Do lettura dell’emendamento numero 4 a firma del Consigliere Ambrosio: <<Si chiede di inserire in delibera nelle premesse al deliberato: visto che l’intervento è rispondente alle norme di cui al Regio Decreto del 6 maggio ’40, numero 635 e successive modificazioni e integrazioni>>. Il Consigliere Ambrosio l’ha già ritirato, quindi anche l’emendamento 4 non andrà in discussione.
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Passiamo all’emendamento numero 5 A firma del Consigliere Ambrosio.
<<Proposta di deliberazione: Variante al P.R.G. ai sensi dell’articolo 5 del decreto 447/98 per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente. Inserire nelle premesse della deliberazione: “Tenuto conto che la realizzazione del deposito di materiale esplodente non può trovare accoglimento all’interno della zona destinata alle attività produttive del vigente piano regolatore in quanto non vi sono aree né disponibili né revocabili così come acclarato dalla struttura comunale>>. La dottoressa Iannelli dice che è accoglibile parzialmente: “Non ci sono aree idonee disponibili”, quindi può essere discusso. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Columbro”.
CONSIGLIERE COLUMBRO:
“Grazie Presidente. Non è che le premesse non si possono emendare, le premesse si possono emendare, ma ci vuole il consenso di chi ha fatto le premesse. C’è il consenso a fare questa cosa, cioè le premesse si possono emendare, però ci vuole il consenso di chi le ha fatte, cioè della Dirigente”.
ARCHITETTO IANNELLI:
“In questo caso io ho scritto che può essere modificato, ma non nella maniera in cui è stato proposto dal Consigliere Ambrosio, ma con una piccola modifica”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Manca comunque l’unico presentatario, come ci siamo normati nel precedente emendamento, ritengo che sia scontato doverlo fare anche su questo di metterlo in coda. Favorevoli? Contrari? Astenuti? All’unanimità con l’astensione del Movimento 5 Stelle, quindi anche l’emendamento numero 5 va in coda.
L’emendamento numero 6 ha le stesse caratteristiche, cioè il presentatario è il Consigliere Ambrosio, se preferite lo mando in coda senza darne lettura. La stessa
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cosa vale per l’emendamento numero 7 che mando in coda visto il volere del Consiglio. La stessa cosa dicasi per l’emendamento numero 8. L’emendamento 9 è sempre a firma del Consigliere Ambrosio pertanto va in coda, così come l’emendamento 10 e l’emendamento 11.
Passiamo all’emendamento numero 12. Ne do lettura: <<“Emendamento alla delibera di variante al Piano Regolatore Generale per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente. Ditta Rosa Giuseppe e Rosa Michelina - località Camposarcone”. Si propone di emendare la proposta di delibera in oggetto come segue: 1) sostituire la dicitura “ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/98” ogni qualvolta compare nella delibera e negli atti richiamati con la dicitura “D.P.R.
160/2010”; 2) sostituire a pagina 2 della proposta di delibera la dicitura “dato atto che non si è acquisito il parere della Commissione Urbanistica per la mancata costituzione della stessa” con la dicitura “sentita la Commissione Urbanistica che ha discusso sulla proposta di delibera, sugli atti richiamati, sulle proposte di pregiudiziali e di emendamenti”; 3) sostituire a pagina 5, rigo 4 della Convenzione la dicitura “per un periodo di almeno dieci anni dall’avvio dell’attività stessa” con la dicitura “per un periodo di almeno 30 anni dall’avvio dell’attività stessa”, così come approvato all’unanimità dalla Commissione Urbanistica nella riunione del 29 ottobre 2015, con parere favorevole del Dirigente dottoressa Iannelli; 4) inserire nella Convenzione la clausola che a seguito della Variante al P.R.G. concessa, non potranno essere consentite ulteriori volumetrie oltre il volume “progettato”>>. Il primo firmatario è il Consigliere Bucci al quale do la parola per illustrarlo”.
CONSIGLIERE BUCCI:
“Grazie Presidente. Questo è l’emendamento che viene fuori dalle riunioni di Commissione che abbiamo fatto. Questo è un emendamento unico, noi l’abbiamo
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chiamato maxiemendamento e prevede quattro modifiche: la prima, quella di cui abbiamo discusso più volte, è di sostituire la dicitura “D.P.R. 447/98” con la dicitura “160/2010”. È vero che lì c’è la dicitura “e successive modificazioni”, . però per esigenza di chiarezza e sempre nell’ottica della conservazione dell’atto amministrativo, abbiamo ritenuto che si potesse sostituire la dicitura con quella relativa alla norma in vigore, cioè il D.P.R. 160/2010, perché tra il altro la struttura ci ha confermato che sono state previste ed effettuate tutte le procedure previste dalla legge per questo tipo di autorizzazione. La seconda modifica riguarda il parere della Commissione Urbanistica: a pagina 2 della proposta di delibera c’è quella dicitura che non era stato acquisito il parere della Commissione Urbanistica, essendosi svolte le Commissioni Urbanistiche, la modifica riguarda ciò, ossia:
“Sentita la Commissione Urbanistica sugli atti richiamati etc.”. Poi per quanto riguarda la terza e la quarta modifica sono delle modifiche tecniche per le quali già avevamo avuto in Commissione il parere sia dell’organo politico, cioè l’Assessore all’Urbanistica e soprattutto l’organo tecnico, il Dirigente dottoressa Iannelli.
Riguarda la sostituzione all’interno della Convenzione della dicitura “per un periodo di almeno dieci anni dall’avvio dell’attività stessa”, ossia la durata dell’attività, si è portato a trenta anni assorbendo in questo modo sia l’emendamento del Consigliere Coralbo il quale aveva previsto di quintuplicare, però pensando che nella Convenzione fosse scritto 5 anni, e sia quello del Consigliere Praitano il quale auspicava un aumento degli anni e quindi è stato modificato così. L’ultima modifica riguarda di inserire nella Convenzione una dicitura in base alla quale non potranno esser consentite ulteriori volumetrie oltre il volume progettato. Le prime due sono modifiche di carattere formale, le altre due
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sono di carattere più tecnico perché tendono a evitare che tramite questo strumento si possano effettuare delle speculazioni. Grazie”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Bucci. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”.
CONSIGLIERE PILONE:
“Grazie Presidente. La consideri una dichiarazione di voto: io voterò contro questo emendamento soprattutto sul primo punto. Io l’ho detto: per un discorso di coerenza, non credo che sostituendo solamente il riferimento alla norma, il procedimento possa essere considerato in virtù della vecchia legge, uguale a livello procedurale a quello sulla nuova legge. Già ne abbiamo parlato, non mi voglio dilungare, volevo soltanto giustificare il mio voto contrario”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Pilone. Pongo in votazione l’emendamento numero 12 per appello nominale come richiesto dai Consiglieri Cretella, Praitano, Montanaro e Felice.
Do l’esito della votazione sull’emendamento: 15 voti favorevoli, 1 voto contrario, 2 astenuti. L’emendamento è approvato.
Do lettura dell’emendamento numero 13 a firma dei Consiglieri Cretella e Praitano. <<Oggetto: “Emendamento alla delibera di variante al P.R.G. per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente – Ditta Rosa Giuseppe e Rosa Michelina – Località Camposarcone”. Si propone il seguente emendamento alla proposta di delibera in oggetto: modificare lo schema di Convenzione, che è parte integrante e sostanziale della delibera in questione, sostituendo l’articolo 4 con il seguente: Articolo 4 (Occupazione e conservazione attività). La Ditta si impegna ad incrementare, contestualmente all’avvio dell’attività, il livello occupazionale
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presente, costituito da n.…. lavoratori appartenenti al proprio nucleo familiare e da n….. dipendenti, fatta salva la possibilità di ulteriori incrementi nel tempo, si impegna altresì….”. Il primo firmatario è il Consigliere Cretella al quale do la parola per l’illustrazione”.
CONSIGLIERE CRETELLA:
“Grazie Presidente. Questa è una proposta di emendamento all’articolo 4, così come già emendato, ma anche così come già nella bozza di Convenzione. Siccome si è parlato tanto anche dell’utilità pubblica di tutta questa operazione, quindi da un lato il fatto di dover togliere dal centro della città il deposito, però nell’utilità pubblica e collettiva abbiamo anche il dovere di preoccuparci del discorso occupazionale. Nel momento in cui un’azienda va a incrementare i propri spazi, il proprio volume anche di affari visto che aumenteranno le categorie, aumenteranno gli spazi, aumenterà il deposito, si presuppone che aumenterà la mole di lavoro e quindi è giusto che aumenti anche l’offerta occupazionale che la stessa ditta offrirà, tant’è vero che nello schema di Convenzione che è parte integrante alla proposta di delibera, si legge che la ditta si impegna a mantenere il livello occupazionale potendolo in futuro incrementare. Chiaramente non c’è nessun vincolo, nessun obbligo, invece io credo che, visto che molto probabilmente questa Amministrazione andrà a concedere una variante con tutto ciò che ci siamo detti, è giusto anche che ci sia un ritorno in termini occupazionali, quindi è giusto che lo schema di Convenzione venga così modificato inserendo che la ditta si impegna sin da subito, nel momento in cui aprirà il nuovo stabilimento, a incrementare anche di un’unità, l’importante è che ci sia un incremento e quindi ci sia un ritorno in termini occupazionali, contestualmente all’avvio dell’attività, quindi ho lasciato tutto così come era scritto, “il livello occupazionale presente costituito da enne
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lavoratori appartenenti al nucleo familiare e enne dipendenti”, come già scritto in Convenzione, fatta salva la possibilità di ulteriori incrementi nel tempo, lasciamo facoltà all’azienda di organizzarsi nel tempo, però è giusto che l’Amministrazione chieda da subito un incremento, perché quando c’è un posto di lavoro in più è un fatto positivo per l’intera collettività, pertanto anziché lasciare un’opzione futura indefinita, chiediamo da subito l’incremento occupazionale di una, magari anche più unità, poi la ditta sarà libera nel tempo di incrementare ulteriormente.
L’emendamento è molto semplice, va a chiedere questo, anziché aspettare tempi futuri indefiniti, chiediamo che sin da subito, nel momento in cui questo nuovo deposito verrà aperto, preveda già l’incremento di almeno una unità lavorativa.
Credo che ci sia poco altro da aggiungere. Grazie”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Cretella. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bucci”.
CONSIGLIERE BUCCI:
“Io sono d’accordo e credo anche gli altri della maggioranza, perché è interesse di tutti che ci sia questo incremento. L’unica cosa che mi sta sfuggendo è che in Convenzione noi non è che mettiamo il numero dei dipendenti”.
CONSIGLIERE CRETELLA (interloquisce fuori microfono):
“Io ho copiato così com’è la Convenzione, non è riportato, si mantiene il numero attuale”
CONSIGLIERE BUCCI:
“Nella Convenzione era scritto così”.
CONSIGLIERE CRETELLA (interloquisce fuori microfono):
“E così l’ho riportato”.
CONSIGLIERE BUCCI:
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“Da enne lavoratori appartenenti al proprio nucleo familiare”.
CONSIGLIERE CRETELLA (interloquisce fuori microfono):
“Si impegna a mantenere il livello occupazionale, invece qui mettiamo a incrementare”.
CONSIGLIERE BUCCI:
E poi dice: “Da numero … dipendenti e a incrementarlo nel tempo”.
CONSIGLIERE CRETELLA (interloquisce fuori microfono):
“Nel tempo, noi diciamo da subito”.
CONSIGLIERE BUCCI:
“Quindi è solo la questione del tempo. Penso che possa essere accolto”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Ha chiesto di intervenire il Consigliere Columbro per mozione”.
CONSIGLIERE COLUMBRO:
“Grazie Presidente. Forse allungo un po’ i lavori, ma secondo la mia modesta opinione, l’emendamento doveva dire quello che dice al momento in cui il Comune stipula la Convenzione. Non si può emendare una convenzione pubblicata se pubblicata ora, si può impegnare il Comune al momento della stipula della Convenzione a scrivere passo passo quello che lei ha detto”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Columbro. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Praitano”.
CONSIGLIERE PRAITANO:
“Non posso essere d’accordo con quanto detto dal Consigliere Columbro più che altro perché lo abbiamo appena fatto emendando la Convenzione quando abbiamo detto che anziché essere dieci anni per la conservazione della destinazione d’uso, abbiamo portato a trenta. Quello era scritto nello schema di Convenzione che può
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essere oggetto di emendamenti in seno al Consiglio. Aggiungo altro:
sull’argomento, che è stato anche trattato in Commissione, era stato paventato da parte di qualcuno il rischio che questo è un intervento che in nessun modo conservi quella che è l’utilità pubblica, che comunque un intervento urbanistico soprattutto di questo tipo, a nostro avviso, deve conservare e deve tutelare. Perché soprattutto?
Lo deve fare proprio perché va in variante del Piano Regolatore, proprio perché da parte dell’Assessore è stato dichiarato che questo e solo questo eventualmente potrebbe essere un provvedimento votato per la sua eccezionalità, a nostro avviso non può passare esclusivamente con nessun tipo, nemmeno un minimo di interesse pubblico tutelato. È questo il motivo per cui abbiamo ritenuto di dare quel qualcosa in più che non è nemmeno qualcosa di particolarmente eccessivo, diciamo semplicemente di focalizzare i tempi nella parte iniziale del provvedimento e cioè appena si raggiunge l’accordo sulla Convenzione, affinché l’impresa che in quel caso accoglierebbe un parere favorevole, ma condizionato alla tutela dell’interesse pubblico che è garantito attraverso questo emendamento. È semplicemente un modo per dire: “Cari signori, interveniamo eccezionalmente rispetto al Piano Regolatore, però lo facciamo comunque conservando un minimo di….”, cioè lo dobbiamo fare perché è previsto dalle norme, visto che c’è stata una dichiarazione che è anche imbarazzante da parte dell’Assessore riguardo al fatto che si voglia dare solo in questo caso l’autorizzazione, che poi in futuro per altri provvedimenti non lo si farà, questo a nostro avviso è abbastanza singolare e anche un po’ grave, per cui diamo una connotazione più pubblica di questo intervento, perché se vogliamo ricondurla soltanto alla necessità di spostare l’edificio da via Monte Grappa a Camposarcone non regge, perché sappiamo bene che oggi sta a via Monte Grappa con tutte le autorizzazioni del caso altrimenti la Prefettura o le
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Forze dell’Ordine sarebbero già intervenuti per chiuderlo, motivo per cui è più che altro un elemento di forza a un provvedimento qualora venisse votato, perché non è detto che poi debba essere necessariamente votato da questo Consiglio, però quanto meno arriva a votazione forte di un elemento in più. Grazie”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Praitano. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”
CONSIGLIERE PILONE:
“Grazie Presidente. Soltanto un chiarimento tecnico, io non so se il Segretario Generale mi può essere d’aiuto oppure il legale del Comune di Campobasso, l’Avvocato Iacovelli: nel caso in cui dovesse passare questo emendamento sulla Convenzione e dal primo giorno di apertura del magazzino non c’è questo impegno da parte dell’azienda, mi sembra di capire che il termine è contestualmente all’apertura, vorrei capire tecnicamente che cosa succede se l’azienda per una serie di fattori non assume questa persona. Se l’azienda entro un mese, entro due mesi, non assume questa persona così come previsto dalla Convenzione, che succede? È legittimo che lo sappia?”
CONSIGLIERE DI GIORGIO (interloquisce fuori microfono):
“È illegale come tutte le Convenzioni che non vengono rispettate”.
CONSIGLIERE PILONE:
“Non lo so, che succede? Non so se la Dirigente all’Urbanistica o il Dirigente all’Ufficio Legale o il Segretario Generale mi possono rispondere. Se l’architetto lo sa, mi può rispondere lei. È una domanda”.
84 PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Pilone. Comunico a quest’Aula che sono arrivati a questa Presidenza ulteriori due emendamenti sui quali la dottoressa sta esprimendo il parere, quindi non ha potuto sentire la domanda”.
CONSIGLIERE PILONE:
“Ripeto la domanda: si sta andando verso questo emendamento, se dovesse passare, si tratta di scrivere in Convenzione che entro un mese, cioè contestualmente all’apertura del magazzino, c’è l’impegno all’assunzione di un’unità in più. È una domanda che faccio: se questo non dovesse accadere, che succede? Lo chiedo perché non lo so, in termini di responsabilità, di autorizzazioni. Grazie”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie Consigliere Pilone. Ha chiesto di intervenire la dottoressa Iannelli”.
ARCHITETTO IANNELLI:
“La Convenzione è un contratto tra due parti, come è ben noto, quindi è evidente che se uno dei due è inadempiente qualcosa dovrà succedere, cosa francamente non lo so, potrebbe essere l’elemento per andare in contestazione, ma alla fine c’è da dire che c’è un ulteriore emendamento su questo aspetto che addirittura prevede l’assunzione di cinque persone, di due persone e io sono stata molto chiara, ho detto che questo, secondo me, non può essere previsto perché più che ipotizzare lo sviluppo dell’azienda, la possibilità di un incremento occupazionale, ma non si può certamente obbligare una persona a assumerne 4, 3 o 2 perché non si sa l’andamento del mercato, come risponderà l’attività, ci sono tante aleatorie in queste cose, che non è possibile, però, ripeto, è un contratto tra due parti, vale a
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dire che se uno dei due è inadempiente, si rivolgerà al Giudice ordinario e vedrà come risolvere”.
PRESIDENTE TRIVISONNO:
“Grazie dottoressa Iannelli. Comunico all’Aula che essendo arrivato il Consigliere
“Grazie dottoressa Iannelli. Comunico all’Aula che essendo arrivato il Consigliere