• Non ci sono risultati.

CITTA DI CAMPOBASSO CONSIGLIO COMUNALE 9 NOVEMBRE 2015

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CITTA DI CAMPOBASSO CONSIGLIO COMUNALE 9 NOVEMBRE 2015"

Copied!
124
0
0

Testo completo

(1)

CITTA’ DI CAMPOBASSO CONSIGLIO COMUNALE

9 NOVEMBRE 2015

VERBALE DI SEDUTA

Approvato nella seduta consiliare del

PRESIDENTE SEGRETARIO

RAMUNDO DE MARCO

(2)

1

INDICE ORDINE DEL GIORNO

PROPOSTA DI DELIBERA CONSILIARE - VARIANTE AL VIGENTE P.R.G.

AI SENSI DELL’ART. 5 DEL DPR. 447/98 E S.I.M. PER LA REALIZZAZIONE DI UN DEPOSITO DI MATERIALE ESPLODENTE V CATEGORIA GRUPPI

“D” ED “E” DI LIBERA VENDITA PAG. 2

SEDUTA POMERIDIANA PAG. 72

(3)

2

VARIANTE AL VIGENTE P.R.G. AI SENSI DELL’ART. 5 DEL DPR.

447/98 E S.I.M. PER LA REALIZZAZIONE DI UN DEPOSITO DI MATERIALE ESPLODENTE - V CATEGORIA - GRUPPI “D” ED “E” DI LIBERA VENDITA

Alle ore 8,30 si procede al primo all’appello per la verifica del numero legale.

PRESIDENTE IAFIGLIOLA:

“Risultano presenti 18 Consiglieri comunali, numero valido, possiamo iniziare i lavori. Rivolgo per l'ennesima volta l'invito ai Consiglieri di silenzio. Voglio solo dare un'informazione al Consiglio comunale per quanto riguarda la proposta di delibera consiliare che stiamo trattando, è arrivata una nota a firma del Prefetto di Campobasso e protocollata dalla Presidenza il 5 novembre. <<Con nota dello scorso 28 ottobre il Consigliere comunale Michele Ambrosio ha lamentato che per la proposta di deliberazione relativa all'argomento in oggetto, iscritto all’ordine del giorno del Consiglio comunale del prossimo 4 novembre, non sarebbe stato rispettato quanto disposto dall'articolo 39 del decreto legislativo 14 marzo 2013, numero 33, che prevede forme di pubblicizzazione degli atti costituendi, allegati necessari dell'adottanda deliberazione. Il predetto Consigliere ha chiesto che la proposta suddetta venga ritirata per mancanza dei presupposti che ne legittimerebbero l’adozione. Quanto sopra si sottopone alla cortese attenzione della Signoria Vostra. Il Prefetto Di Menna. Io ho voluto dare comunicazione a tutta l'Aula. Il sottoscritto ha scritto una nota sia al Dirigente ai Lavori Pubblici, sia al Dirigente della Trasparenza, Avvocato Iacovelli, che prontamente mi ha risposto e ne do lettura: “Oggetto: Proposta di delibera consiliare – Variante al Piano Regolatore generale - Realizzazione di un deposito di materiale esplodente -

(4)

3

Esposto del Consigliere comunale Michele Ambrosio”. Il decreto legislativo numero 33 del 2013, all'articolo 39: Trasparenza dell’attività di pianificazione e governo del territorio, ai commi 1 e 2 cita testualmente: 1) Le Pubbliche Amministrazioni pubblicano: a) gli atti di governo del territorio, quali tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici generali e di attuazione, nonché le loro varianti; b) per ciascuno degli atti di cui alla lettera a) sono pubblicati tempestivamente gli schemi di provvedimento prima che siano portati all’approvazione; le delibere di adozione o approvazione; i relativi allegati tecnici. 2) La documentazione relativa a ciascun procedimento di presentazione e approvazione delle proposte di trasformazione urbanistica d’iniziativa privata o pubblica in variante allo strumento urbanistico generale, comunque denominato vigente, nonché delle proposte di trasformazione urbanistica d’iniziativa privata o pubblica in attuazione dello strumento urbanistico generale vigente che comportino premialità edificatorie a fronte dell’impegno dei privati alla realizzazione di opere di urbanizzazione extra oneri o della cessione di aree o volumetrie per finalità di pubblico interesse è pubblicata in una sezione apposita nel sito del Comune interessato, continuamente aggiornata. Lo scrivente servizio a seguito di richiesta dell'ufficio che invia il materiale da pubblicare, peraltro con l'indicazione del punto ove deve essere inserito, effettua la pubblicazione degli atti, come richiesto, senza dover entrare nel merito di quanto inviato. Poiché i contenuti della pubblicazione restano a cura del promanante ufficio, resta a cura dello stesso anche la verifica della correttezza di quanto pubblicato. Il Dirigente Avvocato Iacovelli. Volevo che restassero agli atti queste due note. Possono iniziare i lavori con le pregiudiziali. Ho dato solo

(5)

4

comunicazione al Consiglio e rimangano agli atti e due note, sia quella del Prefetto, sia quella dell’Avvocato Iacovelli”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Riprendiamo i lavori ripartendo dalla pregiudiziale numero 14 a firma del Consigliere Ambrosio. Passiamo alla lettura. <<Con riferimento alla proposta di delibera in discussione si chiede che è stata verificata la titolarità del richiedente a presentare la domanda e ad ottenere il permesso di costruzione sulle aree oggetto dell’intervento>>. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bucci”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Riguardo a questa pregiudiziale in Commissione già era stata data risposta e mi sembra proprio alla domanda del Consigliere Ambrosio. Il verbale della riunione del 28 ottobre si chiude con la Dirigente che risponde in maniera affermativa e poi l’architetto De Camillis precisa che c’è da parte del titolare della ditta una delega ai proprietari dei suoli a presentare il progetto e in fase di firma della Convenzione, comunque l’imprenditore dovrà dimostrare la piena proprietà dei terreni. Mi sembra di estrapolare il concetto che c’è la titolarità, chiaro è che nel momento in cui si va a firmare il contratto si porterà ulteriore documentazione, quindi penso che sia, non so se il Consigliere è d’accordo, superata questa pregiudiziale da questo verbale di Commissione che è allegato.

Erano presenti a questa Commissione oltre il sottoscritto, i Consiglieri Coralbo, Ambrosio, Durante, Landolfi e Praitano, più i Capigruppo Colarusso, Cretella Pascale, Madonna e Cancellario, l’Assessore, l’architetto De Camillis e l’Architetto Iannelli”.

(6)

5 PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Bucci. Il Consigliere Ambrosio sta ritirando la pregiudiziale numero 14. Passiamo alla discussione della pregiudiziale numero 15 sempre a firma del Consigliere Ambrosio. <<Si chiede il ritiro dell’argomento e il rinvio in Commissione consiliare per esplicitare le motivazioni addotte dalla Struttura in merito alla indisponibilità di aree all’interno delle Zone P.I.P. e in particolare se non vi sono aree a tale scopo, per natura dell’opera e per l’insediamento o se vi sono e devono essere revocate come se l’intervento può essere localizzato nel nucleo industriale di Campobasso>>. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bucci”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Per questa pregiudiziale vale lo stesso discorso fatto prima. Se ne è parlato in Commissione, sono stati dati i chiarimenti del caso e posso citare a volo anche un chiarimento dell’organo politico dell’Assessore, il quale faceva riferimento alle aree P.I.P. e dice: “Si è rilevato che pure essendoci disponibilità in aree private, le stesse non sono idonee ad ospitare un siffatto intervento e neppure lo sono le aree assoggettate all’esproprio, peraltro già assegnate seppure non tutte occupate” e poi ci sono state altri chiarimenti nelle varie Commissioni sia da parte dell’Architetto De Camillis, sia da parte del architetto Iannelli e di questo, mi sembra, che ricordi qualcosa anche il Consigliere Ambrosio. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Bucci. Il Consigliere Ambrosio ha ritirato la pregiudiziale numero 15. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”.

(7)

6 CONSIGLIERE PILONE:

“Grazie Presidente. Per mozione d’ordine e per l’andamento dei lavori. Io credo, colleghi, che siamo arrivati a questo punto dallo scorso Consiglio quando si è iniziata la discussione sulle pregiudiziali rinviando alla Commissione Urbanistica un approfondimento di tutti gli aspetti. Io l’ho già detto, il Presidente Bucci era andato via l’ultima volta, però ci tengo a ribadirlo altrimenti non ne veniamo fuori.

Il Presidente Bucci ha fatto un’un un ottimo lavoro, nelle convocazioni delle Commissioni e nello sviscerare argomento per argomento, mi permetto però di dire che, forse, è mancata la sintesi di questo lavoro, Presidente, cioè sia il maxi emendamento…”.

CONSIGLIERE BUCCI (interloquisce fuori microfono):

“È stato presentato”.

CONSIGLIERE PILONE:

“Sia il fatto di avere una relazione finale che dica: “Questa pregiudiziale è stata superata, la numero 5 è stata superata, la numero 6 si discuterà”, andava fatta questa sorta, altrimenti non ne veniamo a capo e torniamo indietro su determinate pregiudiziali, addirittura, già votate. Ribadisco che il lavoro è stato ottimo, ma questo era riferito all’emendamento che, però, lei ha presentato, magari poteva essere fatta una pregiudiziale che andava ad inglobare quelle superate in Commissione lasciando fuori quelle non superate e quindi si lasciava la discussione senza inglobarle, era soltanto questo. Mi permetto di dirlo adesso, perché se, eventualmente, già l’ha fatto Presidente della Commissione, benissimo e chiedo scusa, se, invece, non l’ha fatto questo lavoro di sintesi forse era opportuno farlo anche in un’ora, altrimenti non ne veniamo fuori, se per mozione ci dobbiamo

(8)

7

alzare, restando fermo il fatto dell’ottimo lavoro sviscerato all’interno della Commissione, era solo per lo svolgimento dei lavori, Presidente. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Pilone. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bucci”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Solo perché resti a verbale: è stato presentato quell’emendamento, di cui parlavamo in Commissione ed è stato firmato da me, dall’ingegnere Coralbo e dal Consigliere Praitano, che riassumeva alcuni emendamenti. E’ chiaro che su alcuni aspetti ci eravamo lasciati dicendo che in Consiglio eventualmente precisiamo, perché non sono riuscito a trovare uno strumento che raggruppasse le pregiudiziali in un atto, però nel momento in cui si presentano le pregiudiziali, i presenti in Commissione, me compreso, chiariranno che l’argomento è stato sviscerato in Commissione, con le dovute risposte e senza duplicare qui le risposte della Struttura, il Consigliere proponente se vuole, si auspica, ritira la pregiudiziale, quindi l’emendamento c’è, per alcuni aspetti, non tutti”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Bucci. Proposta di pregiudiziale numero 16: <<Proposta di deliberazione - Variante al P.R.G. ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/1998, per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente>>. Ai sensi e per gli effetti di quando disposto dall’articolo 19 del Regolamento interno del Consiglio comunale si pone la questione pregiudiziale rispetto all’argomento in discussione, in particolare si chiede il ritiro dell’argomento, in quanto le previsioni di cui agli articoli 4 e 5 del D.P.R. 447/1998 non coincidono con le previsioni di cui agli

(9)

8

articoli 8 e 9 del D.P.R. 160/2010 come si evince dalla comparazione dei due testi che si allegano. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ambrosio”.

CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. Io mi auguravo che questi emendamenti fossero fotocopiati e distribuiti ai Consiglieri, quanto meno al Dirigente, per poterne avere cognizione e per poter avere il loro ausilio, sia di consulenza, sia di responsabilità, come Dirigenti per quello che loro sostengono di fatto, cioè che la procedura di cui al D.P.R. 447 del 1998 è identica a quella del D.P.R. 160 del 2010. Io ho messo in parallelo sia gli articoli 4 e 5 del D.P.R. 447 del 1998, sia il D.P.R. 160 del 2010, articoli 7 e 8 e, a me, pare che ci siano delle differenze. Essendoci delle differenze non si può assolutamente dire che il procedimento iniziato con il D.P.R. 447 del 1998 venga sostituito, di fatto, dal procedimento del D.P.R. 160 del 2010. Io ricordo a quest’aula che il D.P.R. 447 è stato abrogato e che quindi la richiesta dell’intervento in argomento, presentata nel 2013, doveva essere assolta in base al nuovo D.P.R., non c’è nessuna sostituzione, integrazione o modifica, c’è la norma abrogata, non si può richiamare un procedimento in base a una norma abrogata e soprattutto non si può dare seguito con quanto previsto nel vecchio D.P.R.

passandolo per nuovo. Ritengo che ci siano delle forti perplessità, oltre che delle differenze di fatto, sia nei termini, sia nei giorni, sia nella procedura di trasparenza che viene richiamata nella relazione allegata alla delibera, per cui invito di nuovo l’Assessore a ritirare questo provvedimento in quanto è viziato all’origine da una norma abrogata che non può essere richiamata per quanto riguarda l’insediamento in argomento”.

(10)

9 PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Ambrosio. Un intervento favore della pregiudiziale e uno contro. Ha chiesto di intervenire Consigliere Bucci”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Io parlo contro questa pregiudiziale in quanto negli aspetti riguardanti la procedura, le due norme si sovrappongono e presentano caratteri comuni, oltre tutto per eliminare le possibilità di dubbio, sempre l’emendamento che è stato presentato prevede, tra le altre cose, la sostituzione della dicitura D.P.R.

447/1998 con la dicitura 160/2010. Mi sembra che su questo aspetto anche la Struttura concordava, soprattutto per quanto riguarda la procedura che si incentra soprattutto sulla pubblicità degli atti e sull’indizione di una Conferenza dei Servizi, la quale è stata indetta, mi richiamo all’emendamento proposto e quindi sono contrario a questa pregiudiziale proprio per questo aspetto. L’atto amministrativo va sempre, laddove possibile, salvato, questo dice la legge, ma è chiaro che se ci dovessero essere degli aspetti sostanziali e dirimenti che fanno sì che l’atto amministrativo è completamento sbagliato è un conto, però laddove è possibile conservare gli atti, l’atto amministrativo va conservato. Non è che un atto amministrativo si può ritirare così come se fosse un invito alla lettura del libro, cioè, voglio dire, che un volta formato l’atto amministrativo, ci sono delle responsabilità, non è che l’Ente lo può ritirare a suo uso e consumo, lo potrebbe ritirare quando viene a mancare l’interesse legittimo, però riguarderebbe altri aspetti su cui non è il caso di soffermarsi, quindi sono contrario a questa pregiudiziale”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Bucci. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ambrosio”.

(11)

10 CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. Resto inorridito dalle dichiarazioni che vengono fatte in quest’Aula, da diversi giorni, su questo argomento, perché c’è una ottusità nel voler perseguire, a tutti i costi, un provvedimento viziato, palesemente illegittimo, in una serie di aspetti, compreso questo. Non so se il Consigliere Bucci ha letto la pregiudiziale, non so se ha letto il raffronto tra i due articoli, ma se lui sostiene che i due procedimenti sono uguali, identici, allora è veramente grave, come è grave che con un emendamento si voglia andare a sostituire letteralmente, ma non nella sostanza e nella forma una norma richiamata rispetto ad un’altra che, tra l’altro, evidenzia come quest’atto sia effettivamente illegittimo, altrimenti non sarebbe stato posto un emendamento correttivo della norma. Non è la stessa norma, la precedente è abrogata, la nuova non viene, per nulla, richiamata in nessuno dei 50 passaggi circa che sono evidenziati nella delibera, nella relazione allegata e in tutti gli altri atti e non è possibile cambiarla con un emendamento e, questo dimostra che comunque è stato attivato un procedimento su una norma sbagliata. Io invito il Dirigente, invito il Presidente a chiedere al Dirigente di confermare che in base a questa pregiudiziale, gli articoli 7 e 8 del D.P.R. 160 del 2010 sono gli stessi riferimenti dell’articolo 4 e 5 del D.P.R. 447 del 1998 e che rispetto al precedente nulla è cambiato, né in termini di competenza, né in termini di tempi. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Ambrosio. Passiamo alla votazione della pregiudiziale.”

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“Ho chiesto la consulenza del Dirigente”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”.

(12)

11 CONSIGLIERE PILONE:

“Sarebbe corretto che alla richiesta di un Consigliere che chiede il parere di un Dirigente venisse data risposta. Capisco che lei svolge un ruolo imparziale, però per un gesto di correttezza, alla richiesta di un Consigliere comunale che sta svolgendo il suo lavoro, ha presentato una pregiudiziale e le ha chiesto l’intervento del Dirigente… Quando chiediamo la presenza dei Dirigenti è perché ci devono dare delle consulenze e devono essere d’aiuto al Consiglio. Poiché il collega ha presentato una richiesta sarebbe opportuno che lei, nel rispetto del ruolo del Consigliere, porgesse la parola al Dirigente per chiedere delle delucidazioni e poi si passa alla votazione, credo che sia corretto nello svolgimento del suo ruolo e poi si è fatto sempre così, per prassi. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bucci”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Per mozione d’ordine. Questo non lo so, ci potrebbe soccorrere il Presidente del Consiglio o chi per lui, noi, se non sbaglio, stiamo in discussione di una pregiudiziale e durante la pregiudiziale si parla a favore, contro e si fanno le dichiarazioni di voto, tutti i chiarimenti della Struttura tecnica, a mio avviso, vanno richiesti nel momento in cui si discute la delibera, perché non credo che sia possibile chiedere la consulenza tecnica ad ogni pregiudiziale e a ogni emendamento. La pregiudiziale significa pregiudiziale al merito, credo, però se mi sbaglio ne faccio ammenda e arricchirò il mio bagaglio culturale per i prossimi Consigli. Il Consigliere proponente poteva, forse, chiedere una consulenza prima di presentare la pregiudiziale, altrimenti penso che nel momento in cui si arriva alla fase di merito, si discute la delibera e possiamo andare anche a oltranza, anzi più in

(13)

12

là potremmo proporre di continuare questo Consiglio a oltranza, senza interrompere, alle ore 20,00, per economia dei lavori, per risparmiare il gettone di presenza, per tante altre cose, visto che è un Consiglio che sta in piedi da settembre”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Bucci. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pilone”.

CONSIGLIERE PILONE:

“Grazie Presidente. Sempre per mozione. Due o tre sedute fa sullo stesso argomento, o meglio sull’articolo 14, io ho presentato una pregiudiziale e sulla pregiudiziale ho chiesto il parere del Segretario, che puntualmente è stato dato, il Sindaco ha chiamato anche il Dirigente che è venuto e ha dato un parere insieme all’altra Dirigente sul discorso della firma del dottor Iacobucci, quindi si è riunito tutto il pool di Dirigenti sulla mia pregiudiziale, dove lei dottor De Marco, ha espresso anche un parere a seguito della pregiudiziale, perché la pregiudiziale può essere presentata contestualmente, all’inizio, prima del merito. Poiché adesso siamo in fase di pregiudiziale e il Regolamento mi dice che prima di intervenire posso porre un discorso di pregiudiziale tecnica, quindi un discorso tecnico di legittimità, regolarità dell’atto è chiaro che, essendo istruito dalla Struttura, io mi devo interfacciare più che con l’aspetto politico, proprio con i Dirigenti e devo dire: “Sto dicendo sciocchezze?”, devo dire: “Dirigenti, su questa pregiudiziale che io ho posto in termini regolamentari, sto dicendo corbellerie? Mi dica lei, Segretario Generale, se sto dicendo corbellerie o appellandosi alla legge, alla normativa, mi può dire dove sto dicendo delle fesserie oppure se dico della verità?”, è questo il discorso. Quindi se il collega Consigliere chiede un parere è legittimo ed è giusto, poi c’è l’aspetto politico, uno a favore e uno contro, si mette

(14)

13

in votazione, però se non è in questa Sede, quando lo devo chiedere? Il Segretario Generale è il notaio, è la garanzia dell’Assise consiliare, è il supporto tecnico al Consigliere comunale, questo è il discorso, Presidente. Per cui se il Consigliere chiede un parere sulla pregiudiziale che ha posto e dice: “In virtù dell’aspetto politico di chi è favore e di chi è contro, tecnicamente, quello che sto dicendo, supportato dalle norme che ho citato è vero o non è vero?”. Questo è il senso.

Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Pilone. Concordo in pieno con l’anima del suo intervento, però mi viene un po’ difficile capire la richiesta dell’intervento del Dirigente dopo che il Consiglio si è espresso a favore e contro, quindi la ratio la voglio salvare e per questa vota facciamo venire il Dirigente a chiarire i dubbi dell’Aula, ma andrebbe chiesto…”.

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“O si fa o non si fa, lei non concede nulla”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Allora andiamo a votazione, per appello nominale, come richiesto dai Consiglieri Ambrosio, Gravina, Cretella e Praitano”.

DICHIARAZIONI DI VOTO CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. Io capisco che lei debba guadagnarsi i gradi in questo periodo, Consigliere Ramundo, però lei sta stravolgendo il Regolamento, sta stravolgendo la prassi di cui questo Consiglio comunale si è dotato e, a questo punto, è chiaro che rispetto ad una forzatura simile adotteremo tutti gli strumenti previsti dal Regolamento e sono certo che lei li farà rispettare pedissequamente, così come sta

(15)

14

facendo in modo sbagliato adesso. La presenza dei Dirigenti in Aula serve non perché loro non abbiano nulla da fare nei loro uffici, ma per essere d’ausilio e di consiglio rispetto a richieste che possono pervenire dai Consiglieri durante il dibattito, durante i singoli argomenti, durante le pregiudiziali, durante gli emendamenti. Lei ha impedito questa consulenza, perché evidentemente con il voto politico vuole far superare al Consiglio comunale un giudizio, invece, che riguarda espressamente il merito di due D.P.R. e di due norme, l’una al confronto con l’altra. Lei si assume una grossa responsabilità avallando, di fatto, che le due norme sono simili, che le due norme sono uguali e che si poteva chiedere l’insediamento in oggetto con la prima norma surrogata e surrettizia della seconda norma. Io voto sì a questa pregiudiziale”.

SINDACO BATTISTA:

“Grazie Presidente. Io voto no, anche perché di questo aspetto il Consiglio già se ne è occupato e c’è stato anche il parere del Dirigente”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. Ovviamente voto no, anche perché poi non mi sembra che io o chi per me è molto ottuso, anche perché in Commissione eravamo tutti d’accordo che la sostituzione della dicitura 447/1998 con il 160/2010 non era un’operazione puramente materiale, ma abbiamo concordato che si poteva fare proprio perché le procedure erano identiche. E’ chiaro che i due testi presenteranno qualcosa di diverso, come è chiaro che se nel 2010 il legislatore è intervenuto per fare un altro testo qualcosa avrà cambiato sicuramente, ma non la procedura e questo ce lo ha confermato la Struttura. Io faccio il Consigliere comunale, non sono né Dirigente al Settore, né Funzionario e, ovviamente, la procedura non l’ho fatta io, però leggo

(16)

15

le carte e mi viene confermato dalla Struttura che la procedura da seguire è stata seguita e quindi non ho motivo di dubitare altro. Quindi voto no”.

CONSIGLIERE CORALBO:

“Grazie Presidente. Io devo fare un piccolo rimprovero al Presidente del Consiglio.

Il Consigliere Bucci, Presidente della Commissione, ha appena ricordato che i componenti dell’opposizione, il sottoscritto insieme al Consigliere Praitano, hanno sottoscritto l’emendamento di correzione alla proposta di deliberazione e nell’emendamento di correzione vengono citati anche gli articoli di legge o le procedure che in realtà potevano indurre in errore, questo come atto di buona volontà, non mi sembra che però dall’altra parte ci sia altrettanta buona volontà, perché una volta raggiunto il risultato, una volta raggiunta la sintesi, si vogliono fare le prove muscolari dicendo: “L’abbiamo corretto, l’abbiamo riportato in Commissione, ma tanto si fa come diciamo noi, perché abbiamo i numeri per farlo”, ma credo che questo non sia un metodo, rubo un termine spesso utilizzato dal Presidente del Consiglio sia nazionale che comunale, per affrontare in maniera serena i lavori, perché poi va a esasperare gli animi tra maggioranza e opposizione che abbandonano il ruolo del dibattito e del dialogo politico e si trasformano, purtroppo in fazioni, tra chi dice una cosa e chi ne dice un’altra e questo non fa altro che determinare un incattivimento del dialogo, ma soprattutto riduce ad un livello molto basso do discussione tutto il lavoro che viene svolto, in quest’Aula, dalla maggioranza e dell’opposizione. Prima con il collega Praitano dicevamo:

“Un argomento che viene per così tanto tempo prolungato, al di là se sarà un s’ o sarà un no, è una sconfitta per l’intero Consiglio comunale, maggioranza e opposizione, perché all’esterno siamo il Consiglio comunale, non siamo Stefano Ramundo, Michele Coralbo, Carlo Landolfi o quant’altro, siamo il Consiglio

(17)

16

comunale che, purtroppo, su questo argomento si è espresso in maniera sbagliata, quindi, io credo, che se il collega Ambrosio avesse voluto un ulteriore chiarimento la presenza dei Dirigenti in Aula è dovuta a questo, perché, altrimenti, io ne sono convinto, l’architetto De Camillis è sobbarcato di lavoro e ha veramente difficoltà, l’architetto Iannelli, addirittura, dovendo reggere due Aree, quella dei Lavori Pubblici e quella Urbanistica credo che non abbia proprio il tempo per poter ascoltare in Consiglio comunale quelle che possono essere le posizioni esclusivamente politiche, quindi la loro presenza qui è giustificata proprio da questo, altrimenti stiamo facendo un doppio danno, un danno all’Assise comunale in termini di qualità del dibattito politico e un danno in termini di funzionalità della Struttura, perché stiamo sottraendo un Dirigente a due Aree e un Istruttore tecnico, tra l’altro credo tra i veterani, della Struttura Urbanistica che ha molte carte da dover portare avanti e quelle carte sono produttività, sono introiti per questa città, sono il tessuto economico di questa città. Pur ricordando e sottoscrivendo anche verbalmente quanto è detto nell’emendamento, io voto sì alla pregiudiziale proprio, come dice il collega Ramundo, per conservare l’anima del provvedimento, cioè quello di dare un ulteriore chiarimento all’Aula e che avrebbe rubato non più di 4 o 5 minuti. E’ vero che le Strutture ci hanno tranquillizzato sulla correttezza delle procedure, però è pur vero e questo per onestà intellettuale lo dobbiamo ricordare, che ogni qualvolta chiediamo un chiarimento, è un chiarimento che resta puramente verbale, cioè solo come un contributo che il Dirigente, l’Istruttore, chiunque viene chiamato dà a quest’Aula, infatti traccia scritta non se ne lascia mai, una traccia scritta che possa essere allegata anche al provvedimento, la proposta di deliberazione, non c’è mai. Anche per quanto riguarda la questione della trasparenza, quando è stato chiamato l’Avvocato Iacovelli, ci ha rassicurato

(18)

17

che tutto doveva essere pubblicato, ma invece più che rassicurarci già dato ulteriori dubbi, sul caso specifico, perché ci ha detto, giustamente, qual è la norma generale e come andava interpretata, però una nota scritta non l’ha lasciata a quest’Aula e ci ha detto che visto il caso generale, vista la legge, però nello specifico è comunque corretta la procedura adottata, quindi il Consiglio può votare liberamente. La sintesi, come ha detto prima il collega Pilone, poi manca sempre, facciamo un’ampia discussione di giorni, di settimane, però poi la sintesi che siano due righe di traccia da lasciare alla proposta di deliberazione, quello è un atto che, concretamente, manca, quindi per questi motivi e invitando il Presidente che è un ottimo Presidente del Consiglio, per il prosieguo, a tener presente quelle che sono le richieste anche dei suoi colleghi Consiglieri e solo per questi motivi voto sì alla pregiudiziale. Grazie”.

CONSIGLIERE CRETELLA:

“Grazie Presidente. Quanto accaduto poco fa in Aula non credo sia un bel momento per questo Consiglio e me ne dispiace, Presidente e sono anche io costretto a farle un piccolo appunto, tanto è vero che su questo emendamento, per quanto è accaduto, sono costretto a non entrare nel merito e voto sì a prescindere, ma avrei votato sì a qualunque cosa, per come è stata messa ai voti questa pregiudiziale. Il Consigliere Ambrosio non ha certo bisogno della mia difesa, è certamente più esperto di me, però il fatto che un Consigliere comunale faccia una legittima richiesta, in quest’Aula, di un parere ad un Dirigente presente in Aula, io credo rientri nei diritti-doveri di un Consigliere comunale, così come rientra tra i diritti-doveri della Presidenza lasciare che il Dirigente o la persona interpellata al momento si esprima, questo perché può essere un contributo utile alla discussione.

Non mi interessa che ci sia o meno un atteggiamento di ostruzionismo, rientra tra

(19)

18

le regole del Consiglio, rientra tra le regole della politica consiliare, pertanto a una legittima richiesta non ho capito per quale motivo non si è lasciato rispondere il Dirigente, avrebbe potuto chiarire o non chiarire, non sta a noi decidere il quesito.

Sta di fatto che, alla Boldrini maniera, si è messo il bavaglio a questa possibilità e me ne dispiace molto, cosa che mi costringe a votare sì a prescindere, molto probabilmente avrei votato no a questa pregiudiziale, ma, in questo caso, voto favorevolmente per dare ulteriore risalto a questo atteggiamento. Voto sì e invito il Presidente, per il prosieguo dei lavori, a dare massimo spazio alle legittime richieste dei Consiglieri comunali. Grazie”.

CONSIGLIERE DE BERNARDO:

“Grazie Presidente. Invito il Presidente, in casi come quello precedente, di farci esporre dal Dirigente una risposta, per evitare questi inutili sermoni, queste inutili perdite di tempo, perché avremmo impiegato meno tempo ad avere la risposta dal Dirigente e non avere tutti questi richiami all’ordine e tutto il resto, anche perché, personalmente, ascolto con piacere un Dirigente di un Settore così delicato.

Ovviamente rispetterò sempre quelle che sono le indicazioni del Presidente, ma poiché siamo di fronte alla pretestuosità più assoluta, sia rispetto alle pregiudiziali o a quello che ne viene fuori successivamente, per favore, non cadiamo nel trappolone, come dice una persona di cui ho tantissima stima, rispetto a questi argomenti, per cui rapidamente mi tolgo di mezzo, voto no e ho difficoltà a pensare che si voti sì, solamente perché no o perché qualcuno non ha dato la parola. Vuol dire che le pregiudiziali non servono a niente, quando andremo a votare il provvedimento, spero che il sì e il no saranno dati per motivazioni diverse rispetto a queste, almeno me lo auguro”.

(20)

19 CONSIGLIERE MASSARELLA:

“Grazie Presidente. Voto no invitando il Presidente a continuare nei lavori, in modo tale da ridurre il più possibile i tempi, perché è vero tutto quello che ho sentito, soprattutto, dai banchi dell’opposizione. E’ pur vero che 20 pregiudiziali, con una settimana di discussioni in Commissione, fanno perdere di credibilità qualsiasi richiesta a valle di 20 pregiudiziali, quindi, obiettivamente, mi sembra di poter affermare con ragionevole certezza che la maggior parte delle richieste che vengono, sono venute e verranno dai proponenti delle pregiudiziali saranno semplicemente per voler portare avanti la discussione a sfinimento dei lavori. Ben venga qualsiasi azione che consenta di limitare queste che potrebbero sembrare perdite di tempo, allungamento dei tempi per arrivare alla sostanza dell’oggetto, ovvero sia la discussione della proposta di delibera e mi sembra un po’ assurdo perdere tutto questo tempo sulle pregiudiziali. Grazie”.

CONSIGLIERE PRAITANO:

“Grazie Presidente. Secondo me non è una perdita di tempo. In primis, perché c’è un elemento di novità che, forse, non conoscono in quanto non hanno partecipato alle Commissioni e cioè che l’argomento è stato già affrontato in Commissione e si sono dette determinate cose. In Commissione si è affermato che le procedure seguite sono state quelle previste dal D.P.R. 160, motivo per cui si può superare con un emendamento, quindi io stamattina vengo qui firmo l’emendamento, perché ho avuto questa garanzia da parte del Dirigente, però oggi viene presentata una pregiudiziale in cui si dice un’altra cosa, si dice che gli articoli previsti dalla legge abrogata sono assolutamente diversi rispetto al D.P.R. e quindi avere un chiarimento in più da parte del Dirigente al riguardo sarebbe stato interessante un po’ per tutti, avremmo chiarito le idee un po’ a tutti, sarebbe stata una garanzia da

(21)

20

parte del Consiglio, perché avremmo acquisito a verbale una dichiarazione del Dirigente che metteva al sicuro tutti rispetto al voto sull’emendamento che di qui a breve avremo. Io, probabilmente, chiederò dopo l’intervento del Dirigente, quando andremo a votare l’emendamento, però qualora dovesse dire che le procedure sono diverse, a quel punto è come se avessimo votato la pregiudiziale, perché vuol dire l’emendamento non è ammissibile. Chi presenta l’emendamento ha la certezza al riguardo, però non è detto che il Dirigente possa sconfessare quanto proposto e a quel punto diventa una vera e propria pregiudiziale, perché l’emendamento diventa inammissibile, per cui non è tanto banale o voglia di intrattenersi un po’ di più, perché se vogliamo dirla tutta e poi l’opposizione deve fare l’opposizione e in questo caso vi deve rinfacciare che, la volta scorsa il rinvio a oggi è avvenuto da parte vostra, perché noi volevamo stare qui a discutere anche di questo. Se perdiamo tempo, in questo Consiglio, è perché voi rinviate i Consigli, voi fate cadere i numeri legali perché non ci siete, quindi non venite a dire a noi che vogliamo far perdere tempo e se voi non volete perdere tempo state in Aula sempre e non chiedete i rinvii, non ci rinfacciate provvedimenti che, tra l’altro, vengono dalla maggioranza di pregiudiziali. Voto sì. Grazie”.

CONSIGLIERE RAMUNDO:

“Sindaco, colleghi Consiglieri, ho un po’ di imbarazzo perché, nel ruolo di Presidente, ho la difficoltà a fare una dichiarazione di voto ad ampio spettro, a cuore aperto, però va distinta la mia posizione contraria come Consigliere comunale e quindi già anticipo il mio voto e poi va fatta una precisazione per il modus agendi che stiamo avendo. Capisco che l’Italia è una terra di 50 milioni di persone in cui abbiamo 49.999.000 allenatori di calcio e la stessa cosa avviene in Consiglio, la devo trasbordare, abbiamo tanti Presidenti del Consiglio e ognuno

(22)

21

detta la sua linea nel rispetto del Regolamento e delle norme che aiutano all’esercizio del ruolo. Due precisazioni sono d’obbligo: nessun bavaglio è stato messo a questo Consiglio comunale dal sottoscritto, ma è, semplicemente, l’applicazione del Regolamento che nei 30 articoli non prevede l’intervento obbligatorio del Dirigente, se vogliamo li possiamo rileggere, perché il tempo lo so far perdere anche io. Per la prassi, è vero, riguardo ad interventi che sono stati fatti nei quali mi sono stati fatti richiami al Regolamento e alla prassi, però la prassi è una cosa e il Regolamento un’altra, quindi a livello regolamentare siamo sereni nell’affermare che non c’è un diritto-dovere codificato, nella prassi, siamo d’accordo, si prevede l’intervento altrimenti i Dirigenti sarebbero anche sviliti nel ruolo, però va anche contestualizzato. Nel ruolo di Presidente penso di avere il dritto-dovere e la presunzione di capire se un intervento è pretestuoso o meno, si fa parlare un dirigente prima di esprimersi come Consiglio, non che ci sono due espressioni del Consiglio su quella pregiudiziale e poi chiediamo l’intervento del Dirigente, ma soprattutto, se non sbaglio e correggetemi se sbaglio, ci sono stati 4, 5 o 6 Commissioni al riguardo con il Dirigente, l’architetto De Camillis, mi sembra il Sindaco e l’Assessore, con il supremo Dirigente Iacobucci, penso che ci sia stato un momento in cui poter sentire il Dirigente, oggi per questo motivo era cariologica la mia scelta di non dare la parola al Dirigente, non significa che sarà così all’infinito, significa che se il Consiglio ha rispetto dell’Aula e la richiesta non è strumentale, il Dirigente lo si fa parlare prima di prendere posizione.

Sull’argomento su cui, credo, siamo impantanati da una decina di Sedute consiliari, nulla si può dire al ruolo del Presidente di aver cercato di affossare i lavori, anzi il Dirigente è stato sentito più volte, il Segretario Generale anche, è stato sentito l’architetto De Camillis ,quindi massima disponibilità, però il confine tra l’essere

(23)

22

pretestuoso e l’essere determinante è labile. Ultima precisazione: non ho voluto fare i nomi di nessuno, ma lo faccio perché so che la prende bene, il Consigliere Praitano diceva che sentendo il Dirigente, se avesse affermato questa cosa, vuol dire che avremmo votato sì alla pregiudiziale, ma questo non è vero, perché se il Dirigente avesse affermato che era così, comunque non avremmo votato sì alla pregiudiziale, non è che le parole del Dirigente si traducono in un voto di Consiglio, il voto rimane prettamente politico. Scusate se mi sono dilungato, mi appartiene negli scranni da Consigliere, da Presidente può risultare antipatico e andiamo avanti con i lavori. Vi chiedo solo di essere un po’ più sereni, perché oggi io non sono sereno”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Do l’esito della votazione: 8 voti favorevoli, 14 voti contrari, la pregiudiziale viene respinta. Passiamo alla pregiudiziale numero 17. <<Proposta di deliberazione - Variante al P.R.G. ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/1998, per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente. Ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall’articolo 19 del Regolamento interno del Consiglio comunale si pone la questione pregiudiziale rispetto all’argomento in discussione, in particolare si chiede il ritiro dell’argomento, in quanto la realizzazione di un impianto produttivo non è ammissibile nelle parti del territorio agricolo comunale tipizzato in base agli strumenti urbanistici, come zona agricola, che a sua volta non deve essere necessariamente destinata ad una attività agricola, ma è sufficiente che soddisfi la vocazione del suolo sottraendo a nuove riclassificazioni come autorevolmente ribadito dal Consiglio di Stato con Sentenza numero 4505 del 27 luglio 2011>>. La firma è del Consigliere Ambrosio che invito a prendere la parola per illustrarci la pregiudiziale. Grazie”.

(24)

23 CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. Se ci fosse stato un altro Presidente, probabilmente, i Consiglieri avrebbero avuto copia delle pregiudiziali, copie degli emendamenti, che, per altro, risultano presentati almeno dal 4 novembre, invece oggi ci troviamo, forse perché il Presidente Iafigliola è stato indotto da qualcuno a assentarsi, ad avere un altro Presidente, probabilmente, più di parte di questa maggioranza e lo dimostrano anche le sue dichiarazioni pretestuose dove si arroga il diritto di valutare se una pregiudiziale è strumentale o meno ed è un aspetto molto grave, come si arroga il diritto di non concedere la parola ad un dirigente, aspetto altrettanto grave e sono due elementi che in altri tempi, ma anche in questi, qualora fosse lui il Presidente, sarebbe stato oggetto di censura e di sfiducia con ricorso al Giudice Amministrativo. Per quanto riguarda questa pregiudiziale, ovviamente nessun Consigliere ce l’ha, quindi capisco anche che il vostro voto sarà contro questa pregiudiziale per partito preso, non può essere che così, però le pregiudiziali vengono fatte non per sport, non perché ci sia una volontà di ostruzionismo che metterò in atto dopo le pregiudiziali, con la richiesta ogni tre minuti di numero legale, quello sì, ma per far sì che il Consiglio comunale e i Consiglieri abbiano conoscenza di quelle che sono le eccezioni rispetto aduna proposta di delibera,in modo che poi non possono dire: “Io non sapevo, io non ho capito, io non volevo, io ho interpretato diversamente”, perché nel momento in cui vengono messi a conoscenza di quelli che sono una serie di elementi, poi non credo, che possono cavarsela dal punto di vista di una scelta politica e amministrativa in modo così semplicistico. Ho allegato a questo emendamento, proprio per agevolare i lavori del Consiglio comunale, ma così non è stato da parte di questa Presidenza, anche la sentenza del Consiglio di Stato numero 4505 del

(25)

24

2011 che, di fatto, quindi il 2011 significa successiva al D.P.R. 160 del 2010, censura e mette un punto fermo, censura quelli che sono gli insediamenti produttivi in zona agricola. In pratica, con questa Sentenza, si mette un punto fermo sugli interventi edilizi nelle parti del territorio comunale che sono classificate come zone agricole e vi faccio la sintesi, così evitiamo che si possa essere tacciati di ostruzionismo. Questa sentenza dice che non sono ammessi insediamenti produttivi in zona agricola a meno che e in via del tutto eccezionale, non si tratti di attività produttive connesse all’attività agricola del territorio, alla vocazione agricola del territorio, quindi lega l’insediamento produttivo ad un raccordo funzionale tra lo sfruttamento agricolo del suolo e l’impianto produttivo, per esempio, ci sono 50 mucche da latte si può fare una attività di trasformazione dei prodotti caseari e così via, altri tipi di insediamenti: agriturismo, fa riferimento anche all’attività di agriturismo nei limiti consentiti, ammonendo, conclude la Sentenza, i tecnici del Settore e gli addetti ai lavori da scorrette applicazioni ed interventi effettuati in zona agricola che si risolvono in insanabili ferite del territorio. Ribadisco l’ultimo passaggio, ammonendo i tecnici del Settore e gli addetti ai lavori da scorrette applicazioni ed interventi effettuati in zona agricola che si risolvono in insanabili ferite del territorio ed io aggiungo, integrando questa ammonizione, Consiglieri comunali, qualora dovessero andare a votare un insediamento che nulla a che vedere con la zona agricola, nulla a che vedere con l’area agricola, nulla a che vedere con la vocazione del territorio, come in questo caso, dove è previsto questo tipo di insediamento. In più vi ho allegato, ma sono convinto che non vi servirà perché la conoscete a memoria, soprattutto quelli di maggioranza, una Sentenza del TAR Sicilia, la numero 1153 del 2011, successiva al D.P.R. 160 che chiarisce anche qual è l’aspetto e il confine tecnico rispetto a quello politico, nel senso che

(26)

25

anche l’autorizzazione data, in questo caso, dal D.P.R. 447 che si vuole a tutti i costi mutuare con il D.P.R.160 del 2010, la Conferenza dei Servizi, gli uffici non entrano nel merito della realizzabilità dell’opera, nel senso che non entrano nella concreta fruibilità delle aree, non vanno a verificare se quelle aree che l’interessato chiede, siano effettivamente fruibili, potrebbe anche chiederle sul mare. La Conferenza dei Servizi valuta le distanze, una serie di parametri tecnici, dopo di che da l’OK, ma può essere qualsiasi tipo di area, poi spetta alla valutazione del Comune e quindi del Consiglio comunale che effettivamente valuta, se ritiene, che per l’ordinato sviluppo della comunità locale occorrono nuovi impianti produttivi e qui si aggiunge la Sentenza del Consiglio di Stato, la quale dice: “Nuovo insediamento produttivo, ma purché siano legati alla vocazione, alla stretta relazione di quella attività con l’area agricola e con la previsione nel P.R.G.

Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Ambrosio. Giusto due precisazioni, Consigliere Ambrosio. Il qui Presidente del Consiglio non si arroga nessun diritto di valutare una pregiudiziale sì o una pregiudiziale no, ma semplicemente di permettere il corretto svolgimento dei lavori e non renderli pretestuosi e, a scanso di equivoci, sono io che chiedo, prima che il Consiglio si pronunci, al Dirigente se può dare il parere tecnico sulla pregiudiziale”.

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“Io credo che un Dirigente non possa intervenire così come lei ha impedito un suo intervento, lei non è né il duce che può arrogarsi, che poteva arrogarsi diritti particolari, non è un superconsigliere che può decidere quello che le pare e piace in quest’Aula”:

(27)

26 PRESIDENTE RAMUNDO:

“Consigliere Ambrosio, lei si sta prendendo la responsabilità di bloccare un Consiglio comunale”.

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“Me la prendo tutta, con tutti i rischi del caso. Se a un Consigliere comunale gli è stato negato il diritto di avere una consulenza, anche a lei, nelle sue funzioni, deve essere negato. Lei non può fare due pesi e due misure, due metri di valutazione.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Consigliere Ambrosio, quando ha finito di bloccare il Consiglio comunale, strumentalmente, lasci fare l’intervento al Dirigente”.

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“Presidente, io posso continuare per altre due ore e chiedo anche al Segretario di intervenire. Se il Presidente, dieci minuti fa, ha impedito di esprimere un proprio parere al Dirigente, non può oggi su un’altra pregiudiziale, sulla quale già è intervenuto il proponente, quindi siamo in corso d’opera e come diceva il collega Bucci, il Dirigente potrà intervenire in seguito, in sede di dibattito e lei deve chiarirsi, innanzitutto con sé stesso, per questo orgasmo istituzionale che ha…”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Lei si chiarisce con le persone con cui si vuole chiarire lei. Grazie. Prego Dottoressa Iannelli”.

ARCHITETTO IANNELLI:

“In richiamo alla Sentenza…”.

CONSIGLIERE AMBROSIO (interloquisce fuori microfono):

“Chiedo la verifica del numero legale”.

Si procede alla verifica del numero legale.

(28)

27 PRESIDENTE RAMUNDO:

“Risultano presenti 17 Consiglieri, numero valido per proseguire i lavori. Prego dottoressa Iannelli”.

ARCHITETTO IANNELLI:

“Il richiamo alla Sentenza è privo di fondamento, perché nel caso in giudizio ci si riferiva ad una sanatoria ai sensi dell’articolo 36 del D.P.R. 380 ovvero un accertamento di conformità. Si trattava, in particolare, di un impianto di frantumazione inerti in zona agricola che, ovviamente, per la specificità del caso necessitava della doppia conformità. È evidente, quindi, che la Sentenza e cito testualmente recita questo: “L’ufficio tecnico comunale non solo aveva ordinato la demolizione delle relative opere edili assunte come abusive, ma aveva anche respinto l’istanza di sanatoria edilizia sul presupposto della carenza di una delle condizioni richieste dal D.P.R. 380 e cioè la conformità urbanistica. Questo che cosa vuol dire? E’ evidente che in zona agricola non possono essere realizzati impianti produttivi che non siano strettamente attinenti con l’utilizzo del territorio in via ordinaria e cioè vale a dire attraverso il singolo permesso a costruire. In questo caso ci troviamo di fronte ad una richiesta di variante che la norma offre la possibilità di approvare attraverso la strada della Conferenza dei Servizi, presenza della Regione e passaggio in Consiglio comunale ed è evidente che il Consiglio è sovrano e potrà decidere quello che vuole, ma si tratta, esclusivamente, di una variante al Piano Regolatore che la norma offre la possibilità di realizzare e quindi il richiamo alla Sentenza è sicuramente inopportuno. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie dottoressa. Chi parla a favore e chi contro. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ambrosio”.

(29)

28 CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. È chiaro che l’architetto si arrampica sugli specchi, specchi molto scivolosi, molto sdrucciolevoli, andando a leggere quello che è l’oggetto del ricorso su cui si è espresso il Consiglio di Sato e trascurando i principi che, invece,il Consiglio di Stato enuncia in questa Sentenza. È chiaro che non è il ricorso di uno che vuole fare un insediamento di un deposito di fuochi di artificio in zona agricola con variante al P.R.G., ci sarà dopo, probabilmente, un ricorso simile. Con questa Sentenza i Giudici enunciano dei principi cardini, cioè che la zona agricola, resta zona agricola e che gli unici insediamenti produttivi possibili e compatibili, al di là della frantumazione delle pietre citata nella Sentenza, sono quelli che hanno attinenza con la vocazione agricola del territorio, questo è il principio cardine che il Consiglio di Stato dà come indicazione, dà come principio fondamentale. E’ chiaro che il Consiglio comunale dovrebbe dire no, anzi deve dire no, ad una variazione simile, ad una aberrazione simile, ad una distruzione simile del territorio agricolo con un insediamento che non ha nulla a che fare, né con l’agricoltura, né con la zootecnia, né con la pastorizia, né con il turismo rurale, né con altro, assumendosi piena responsabilità e grave responsabilità, anche rispetto alle linee programmatiche, in cui si fa espressamente cenno al riferimento di evitare quello che è accaduto negli anni passati di distruzione, tra virgolette, del territorio urbano di Campobasso, quindi è il principio quello che viene fissato ed è chiaro che l’oggetto è un altro, però si vuole far finta di non voler capire e di leggere tutt’altro, anziché andarsi a esprimere su un concetto che viene ribadito in modo chiaro ed inequivocabile. La zona agricola resta zona agricola, le zone produttive sono zone produttive, se il Comune, se il Consiglio ha necessità di ampliare zone agricole, amplia zone agricole, se ha necessità di ampliare le zone

(30)

29

produttive, amplia quelle produttive e non ci deve essere nessuna commistione tra zona agricola e zona produttiva”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Ambrosio. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Praitano”.

CONSIGLIERE PRAITANO:

“Grazie Presidente. Letta la sentenza che ha chiarito un principio che avevamo compreso anche in Commissione, io dico che questa sentenza non fa altro che ribadire quanto già avvenuto al Comune di Campobasso quando la Struttura, anni fa, ha provveduto a far rimuovere una simil cava, una frantumazione di pietre proprio nella zona di Camposarcone, a dimostrazione del fatto che il principio è valido, salvo che noi oggi ci troviamo in una situazione di variante. E’ giusto il principio che deve essere fatto valere dalla Struttura ogni qualvolta venga presentato o sia presente sul territorio una situazione di questo tipo, invece diverso è il caso in cui, di fatto, noi andiamo in variante, altrimenti il Consiglio non avrebbe più quella potestà che gli viene riconosciuta costituzionalmente, cioè noi abbiamo uno strumento generale e possiamo andare in variante ogni volta che vogliamo, dobbiamo esprimerci politicamente in questo Consiglio e poi, eventualmente, verranno fuori le posizioni, però addurre come giustificazione questa Sentenza, secondo me, è una forzatura, anzi è proprio illegittimo, perché non c’entrano niente, sono i livelli che sono diversi, cioè il livello della struttura che deve essere rispettato e dovrà attenersi a quanto questa Sentenza stabilisce e il livello del Consiglio che, sono convinto, è un livello superiore, in variante, in questo caso purtroppo, si può autorizzare o non autorizzare un determinato intervento, però nel merito bisogna arrivarci, perché questo Consiglio ne ha la legittimità per arrivarci”.

(31)

30 PRESIDENTE RAMUNDO:

“Grazie Consigliere Praitano. Procediamo alla votazione, per appello nominale, come chiesto dai Consiglieri Ambrosio, Sanginario, Coralbo, Praitano e Montanaro”.

DICHIARAZIONE DI VOTO CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Grazie Presidente. E’ chiaro che quello che dice il collega Praitano è così, non è nulla di diverso da quello che è stato detto, infatti io ricordo che a Camposarcone c’era un’attività del genere e un ricorrente a seguito di ricorso è riuscito a farla togliere, ma è chiaro anche che la volontà del Consiglio si esprime su questa pregiudiziale non nei confronti della Struttura che ha seguito un iter, ma nei confronti del proponente e quindi il Consiglio comunale con questa pregiudiziale, di fatto, votandola otterrebbe il ritiro dell’argomento e quindi finisce lì. Tra l’altro, mi dicono che c’è una Sentenza del TAR di venerdì che assegna ulteriori 60 giorni al Consiglio comunale, per cui ci sarebbe tutto il tempo per fare pubblicazioni, etc., etc., quindi lo scopo della pregiudiziale non è dire che la Struttura ha sbagliato, perché la Struttura ha sbagliato, a mio avviso, solo nell’aspetto che riguarda il procedimento del D.P.R. 167, al 447, ha sbagliato per quanto riguarda l’aspetto che non ha pubblicato ciò che diceva il decreto legislativo 33, per il resto oggi il Consiglio comunale decide di ritirare o meno l’argomento e con questo ritiro, consentire anche una serie di procedimenti ex novo che potrebbero andare a sanare anche alcuni aspetti particolari. Grazie”.

(32)

31 SINDACO BATTISTA:

“Grazie Presidente. Io voto no. La Sentenza invocata non può assolutamente incidere sull’atto che stiamo esaminando in Consiglio comunale. La Sentenza riguarda una sanatoria e non certo il rilascio in variante al Piano Regolatore”.

CONSIGLIERE BUCCI:

“Grazie Presidente. La Sentenza riportata dal Consigliere Ambrosio riguarda tutt’altro. E’ vero che pone un principio, ma pone un principio per questioni completamente diverse, infatti trattasi di un soggetto, un agricoltore che ha un campo di olive e chiede di poter mettere un opificio per frantumazione di inerti, non un opificio per fare olio e il Consiglio di Stato ha enunciato un principio ovvio, dice: “Caro ufficio comunale, se in zona agricola un imprenditore agricolo chiede di poter mettere un impianto produttivo, lo può mettere solo se è un impianto produttivo connesso alla produzione”, ma qui si parla di altro. Noi oggi stiamo parlando di una variante, se noi votassimo sì a questa pregiudiziale introdurremo in Consiglio comunale un principio devastante, cioè quello che non esistono le varianti, quindi significa che si andrebbe a depauperare il Consiglio comunale di un uno strumento fondamentale nella pianificazione urbanistica, cioè quello di valutare, nel caso e dove ce ne fossero le possibilità, una eventuale variante al P.R.G., quindi qui si parla di tutt’altro, il caso è completamente diverso.

La Sentenza di Palazzo Spada era ovvia, naturalmente, in zona agricola chi vuole produrre, può esercitare e poi, tra l’altro, lo dice anche il Codice Civile, perché parla di imprenditore agricolo anche per chi produce, ma per chi produce un’attività connessa all’attività principale e quindi il principio è ovvio, però, ripeto che qui si parla di tutt’altro, quindi voto no alla pregiudiziale”.

(33)

32 CONSIGLIERE CORALBO:

“Grazie Presidente. Per fare una battuta, Presidente, dovremmo dire che il principio vero per tutelare l’agricoltura e di non togliere tante braccia all’agricoltura, così da ristabilire un po’ i ruoli, ma detto questo, io credo che in Consiglio comunale noi dobbiamo un po’ abbandonare il ruolo strettamente tecnico, ma soprattutto il ruolo strettamente giuridico, perché lo abbiamo detto più volte, tante volte ci trasformiamo noi tutti, me per primo, in Avvocati, in Giudici amministrativi e quant’altro. Il nodo principale della pregiudiziale, se volessimo salvare l’aspetto meramente politico, è quello di sottolineare che a monte, ma questa è una responsabilità da cui escludere i Dirigenti e la Struttura tecnica di questo Comune, ma la responsabilità è solo ed esclusivamente politica, perché a monte della programmazione, manca la programmazione stessa, cioè noi siamo costretti a trattare le zone agricole non sapendo se sono agricole, non sapendo se sono produttive, non sapendo se sono residenziali e questa è una grave colpa della politica che, purtroppo, cerca poi di scaricare le responsabilità sulla parte tecnica, che ovviamente poi è costretta a lavorare in emergenza, a lavorare per varianti di Piano, a lavorare per strumenti di emergenza o non di pianificazione e noi l’abbiamo detto come Gruppo di opposizione e l’hanno detto i colleghi dei 5 Stelle.

Siamo contrari o siamo favorevoli al provvedimento, se qualcuno, ma questo ce può dire solo l’Assessore, ci dice che si è scelta quella zona, si è scelto, tra virgolette, di sacrificare quel territorio in termini urbanistici, perché quello sarà futuro delle espansioni produttive che possono essere come, in questo caso, depositi per esplosivi, ma potrebbero anche essere, magari capannoni per la distribuzione e lo stoccaggio di estintori, piuttosto che di qualcos’altro, quindi è su questo nodo che dovremmo chiarirci le idee in Consiglio comunale. È evidente,

(34)

33

però, che la questione poi non può essere trasportata sulla questione tecnica e sulla questione dirigenziale, perché il Dirigente, giustamente, suggerisce il metodo alla politica e dice: “Sei in assenza di aree?”, sì, no e in questo caso ci è stato detto che siamo in assenza di aree con quelle connotazioni. La proposta viene fatta dal privato per un insediamento in quel sito specifico? Se tu Consiglio comunale, quindi se tu Assessore proponi al tuo Consiglio comunale, alla tua maggioranza, al tuo Sindaco di voler lavorare in questa direzione, l’unica strada che puoi percorrere è quella della variante di Piano e quindi di fare approdare l’argomento in Consiglio comunale e quindi questa è la strada maestra, da un punto di vista tecnico, da seguire, che però sia una strada sbagliata da un punto di vista politico, perché l’agenda non la detta più il Sindaco di turno, la maggioranza di turno o il Consiglio comunale in termini di pianificazione e di programmazione, ma l’agenda politica ce la detta il TAR, quando ci va bene o, addirittura, ce la dettano le iniziative private, perché e ben venga, hanno esigenza di fare impresa sul nostro territorio, quindi questa è la denuncia politica sulla quale sarebbe stato opportuno discutere e per me questa pregiudiziale l’unico spunto che dà è quello su una discussione politica, però nel merito, nello specifico, da un punto di vista strettamente pragmatico e tecnico è evidente che non possiamo mescolare le pere con le mele, cioè non possiamo mescolare una Sentenza che va su una sanatoria, per tutt’altro tipo di attività, su una Sentenza che invece, in realtà, o meglio una espressione probabile del TAR che ci vede soccombenti, ci vede verso un commissariamento, perché non ci esprimiamo proprio. Allora io, per essere chiaro e concreto, sulla pregiudiziale in questione mi astengo, perché non riscontro proprio l’attinenza al tema, ma sull’indirizzo politico, invece, colgo questa pregiudiziale per un ampio spunto politico e per un’ampia discussione politica sulla pianificazione e sulla

(35)

34

programmazione che, purtroppo, dall’Assessorato all’Urbanistica non arriva, non arriva da un anno e mezzo. È vero che tante cose sono state ritirate, però è pur vero, Sindaco, che si può lavorare a due livelli, si lavora a un livello emergenziale nel breve periodo ed a un livello di pianificazione nel lungo periodo,però noi quello che succede, tra virgolette, nelle segrete stanze non lo sappiamo o meglio non lo vediamo in termini di risultati, ma quello che oggi, purtroppo, vediamo e che stiamo soltanto rincorrendo il TAR per evitare commissariamenti. Mi sarebbe piaciuto, invece, venire in Aula per discutere di un eventuale commissariamento, ma parallelamente dire: “Questo lo approviamo, questo lo bocciamo, perché, di contro, stiamo andando verso questo nuovo strumento di pianificazione generale”, quindi mio voto è di astensione. Grazie”.

CONSIGLIERE CRETELLA:

“Grazie Presidente. In questo caso, trattandosi di un emendamento di natura prettamente tecnica e giuridica, è proprio in materia tecnica e giuridica che arriva la risposta ed è inequivocabile, quindi, non me ne voglia il Consigliere Ambrosio, però diventa davvero poco razionale pretendere l’appoggio di questa pregiudiziale, perché è evidente che il Consiglio comunale conserva la sovranità in materia urbanistica, per cui quella pregiudiziale sarebbe stata opportuno nel caso in cui la Struttura tecnica o la Commissione edilizia avesse dato l’OK a questo progetto, ma in questo caso il Consiglio sta facendo una variante, pertanto chi si assumerà la responsabilità politica sarà chi voterà favorevolmente questa delibera, quindi sarà una responsabilità prettamente politica e non più tecnica, per cui viene ampiamente superata la natura di questa pregiudiziale, per cui il voto è contrario non avendo attinenza alcuna, in questo caso. Grazie”.

(36)

35 CONSIGLIERE PRAITANO:

“Grazie Presidente. Non aggiungo molto a quello che ho detto prima, visto che il Consigliere Coralbo ha toccato quello che è il fulcro di questo provvedimento, mi riservo a quando arriveremo nel merito di specificare l’aspetto politico e l’assenza di programmazione, a nostro avviso, pesante ed evidente. Il mio voto è sicuramente negativo, anzi ben venga, che ci siano strumenti i quali ci consentono, eventualmente, di andare in deroga ad un Piano Regolatore che sappiamo essere ingessato e, potrei definirlo, antico, per cui non è tanto questo il problema, ma piuttosto entrare nel merito e lo faremo a breve per capire se è opportuno o meno un insediamento produttivo nella zona di Camposarcone. Grazie”.

PRESIDENTE RAMUNDO:

“Do l’esito della votazione: 2 voti favorevoli, 2 astenuti e 18 contrari. La pregiudiziale numero 17 viene respinta.

Prima di passare alla pregiudiziale numero 18, do mandato per la distribuzione delle fotocopie, come giustamente ricordato dal Consigliere Ambrosio, ma solo questa mattina mi sono seduto su questo scranno. <<Proposta di deliberazione:

“Variante al P.R.G. ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 447/1998 per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente”. Ai sensi e per gli effetti di quanto disposto all’articolo 19 del Regolamento interno del Consiglio comunale, si pone la questione pregiudiziale rispetto all’argomento in discussione. In particolare si chiede il ritiro dell’argomento in quanto in contrasto con la deliberazione del Consiglio comunale numero 22 del 3/11/2014 “Mandato amministrativo 2014/2019 - Linee programmatiche” ed altre prescrizioni contenute in materia di urbanistica ed in particolare: adozione di strumenti di pianificazione necessari “per la salvaguardia ulteriore del suolo e per la qualificazione della città dopo le

(37)

36

alterazioni del territorio stratificatesi nel corso degli anni”; limitazione degli interventi in addizione “coerentemente con un disegno urbano più compatto possibile”; “prioritaria a rigenerazione e ricucitura del tessuto urbano” in un

“nuovo modello di città che passa necessariamente attraverso il ripensamento del ruolo che l’ambiente ed il paesaggio assumono in un rinnovato concetto di qualità della vita e di benessere; stima degli effetti ambientali di ogni intervento costruttivo ipotizzando procedure di dettaglio per la valutazione dell’impatto ecologico di ogni nuova edificazione; salvaguardia di “una proposta turistica completa sotto ogni punto di vista, con una grande propensione al turismo ambientale, enogastronomico, archeologico, religioso ed escursionistico>>. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ambrosio”.

CONSIGLIERE AMBROSIO:

“Esattamente un anno fa, il 3 novembre 2014, il Consiglio comunale ha votato le linee programmatiche, più esattamente il mandato amministrativo 2014/2019, elencando una serie di programmi, una serie di obiettivi e una serie di prescrizioni.

Tra questi un capitolo importante e rilevante era quello che riguardava l’urbanistica e la proposta di delibera che riguarda questo insediamento va contro tutti i principi fissati nelle linee programmatiche, linee programmatiche che prevedevano “l’adozione di strumenti di pianificazione per la salvaguarda ulteriore del suolo”, e questo insediamento va contro quel principio; che prevedevano la qualificazione urbanistica della città, e questo insediamento va contro quel principio; “dopo le alterazioni del territorio stratificatesi nel corso degli anni”, quindi si immaginava che questa maggioranza, e ho votato anch’io quella delibera, volesse in qualche modo intervenire e modificare un andamento di alterazioni del territorio, cosa che viene detta a parole, ma nei fatti si fa esattamente il contrario.

Riferimenti

Documenti correlati

PRESIDENTE MARI La parola al Sindaco, prego.- SINDACO ANDREOTTI L. Emergenza abitativa, emergenza sociale, ci dobbiamo mettere d'accordo su tutti questi termini perché

Il Segretario Operativo su mandato del Coordinatore convoca il Comitato Operativo e l’Assemblea, redige i verbali delle riunioni del Comitato Operativo e

c) il taglio delle radici ed in generale delle parti arboree che provocano danno alle aree pubbliche, alle sedi stradali e/o ai luoghi sottoposti al

b) per le spese consolidate, agli impegni assunti, a quelli in via di assunzione per procedure decisionali in corso e ad avvenimenti ragionevolmente prevedibili,

Quello che in maniera provocatoria le chiedevo è, in parte penso abbia risposto ma poi lo vedremo negli atti concreti, va bene il CIS relativo ai tratturi, va bene

ROSSI ALESSANDRA CIMINI Riccardo LUCIANELLI Giovanna STURMANN ERIKA CIMINI Riccardo LUCIANELLI Giovanna VEGLIANTI FRANCESCO CIMINI Riccardo CAVALIERI Matteo CAPOGROSSI

148 , il quale stabilisce che : &#34;A decorrere dal primo rinnovo dell'organo di revisione successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, i revisori dei conti

- che il 16/01/2017 è stato emesso il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze indicato