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Il Consiglio Europeo di Febbraio 2016

Nel corso del Consiglio europeo del 18 e il 19 Febbraio 2016 sono state affrontate varie questioni che preoccupano la politica europea odierna, soprattutto il tema dell’immigrazione e il tema Brexit ovvero la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea con il referendum del 23 Giugno. Per ciò che concerne la questione migratoria l’Unione Europea sta mostrando in tutta evidenza la propria disunità fra le politiche nazionali, mettendo a dura prova non solo gli equilibri politici interni a ciascun Paese ma anche le alleanze tra questi. In risposta alla crisi migratoria cui deve far fronte l'UE, l'obiettivo deve essere: contenere rapidamente i flussi,

96 Gli attentati di Parigi del 13 Novembre 2015 hanno visto la morte di 130 persone

attraverso una serie di attacchi terroristici di i matrice islamica sferrati da un commando armato collegato all'autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come ISIS, che ha in seguito rivendicato i fatti: gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint- Denis, nella regione dell'Île-de-France.

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proteggere le frontiere esterne, ridurre la migrazione irregolare e salvaguardare l'integrità dello spazio Schengen. Nell'ambito di questo approccio globale, il Consiglio europeo accoglie con favore la decisione della NATO di fornire assistenza nelle attività di ricognizione, controllo e sorveglianza degli attraversamenti illegali nel Mar Egeo ed esorta tutti i membri della NATO a sostenere attivamente questa misura. È proprio in questa maniera che il Consiglio Europeo trasforma la questione in un interesse globale, cercando miglior aiuto e una migliore collaborazione tra UE e NATO97. Il Consiglio europeo ha infatti proceduto a una disamina di tutti gli strumenti messi finora a disposizione e di quelli ancora in fase di attuazione per provare a risolvere la situazione degli immigranti in transito sia lungo la rotta balcanica sia su quella del Mediterraneo.

Innanzitutto si discute sulla realizzazione del Piano d’Azione UE- Turchia, che resta sempre e comunque una priorità per contrastare la tratta e la migrazione irregolare, soprattutto poiché il Consiglio europeo ha accolto favorevolmente la decisione della NATO di collaborare con l’Unione tramite Frontex. Per quanto riguarda i rapporti con la Turchia, il Consiglio europeo ha ricordato che è in atto un processo per la preparazione di un programma volontario di ammissione umanitaria, presentato tramite una raccomandazione della Commissione europea dell’11 gennaio 2016, con lo scopo di creare un sistema di solidarietà e di condivisione delle responsabilità con la Turchia per la protezione delle persone sfollate in territorio turco a causa del conflitto siriano. Sarebbe un sistema flessibile che consentirebbe di ridurre in modo sostanziale il numero di persone che attraversano la frontiera in modo irregolare per giungere in Europa. Gli Stati membri e gli Stati associati a Schengen sono invitati a partecipare al programma su base volontaria, secondo le loro possibilità, mentre il numero di persone da ammettere sarà stabilito a scadenza regolare tenendo conto della capacità dell’UNHCR di trattare le domande. Sono inserite anche una clausola di riesame e un meccanismo di monitoraggio che prevedrebbero la

97 Consiglio europeo, Consiglio europeo, 18-19 febbraio 2016 - conclusioni sulla

migrazione, in http://briguglio.asgi.it/immigrazione-e-asilo/2016/marzo/concl-cons-

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sospensione o l’adottamento del programma se gli attraversamenti irregolari delle frontiere verso l’Unione Europea, non diminuissero. Un ulteriore aspetto fondamentale è dato dallo stanziamento di 10 milioni di dollari per l’assistenza umanitaria ai rifugiati siriani che è stata definita dal Consiglio europeo una “responsabilità globale urgente” dato che questo popolo è uno delle maggiori vittime della crisi e delle guerre. La rotta dei Balcani sta diventando la via principale di accesso all’Europa per tutto il transito d’immigrati. È necessario perciò che si concertino azioni rapide e concrete, che si comincino a considerare anche altre eventuali rotte (oltre a trovare delle soluzioni con i paesi dei Balcani che stanno avendo, a detta del Consiglio Europeo, atteggiamenti permissivi ai quali bisogna mettere termine) e che si elabori un programma che fornisca aiuto umanitario ai migranti in transito lungo questa rotta considerando le precarie condizioni cui queste persone sono sottoposte.

Il problema della rotta dei Balcani ha sempre più concentrato la sua attenzione sull’eventuale ripristino delle frontiere interne e di conseguenza, del venir meno del sistema Schengen. Per scongiurare questa evenienza è quindi necessario, secondo il Consiglio europeo, rafforzare i controlli delle frontiere esterne per ristabilire una situazione in cui tutti i membri dello spazio Schengen possano applicare appieno il Codice frontiere Schengen, respingendo ai confini esterni i cittadini di paesi terzi che non soddisfano le condizioni d’ingresso o che non hanno presentato domanda d’asilo, tenendo però conto delle specificità delle frontiere marittime, anche con l’attuazione dell’agenda UE-Turchia. È riproposta quindi la creazione di una guardia costiera e di una frontiera europea, progetto già presentato nel 201598. Bisogna ancora rendere pienamente operativi, per assicurare la rilevazione e l’immagazzinamento delle impronte digitali, i punti di crisi (Hotspot) necessari al funzionamento del citato regolamento Dublino III. Il Consiglio europeo ha inoltre ricordato che questi elementi servono ad attuare appieno il

98 Di Fabio L., Le Conclusioni del Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio 2016: al

centro l’immigrazione e la difficile intesa UE-UK (25.02.2016), in Osservatorio

EuropeiUnite http://www.europeiunite.eu/aree-tematiche/le-conclusioni-del- consiglio-europeo-del-18-e-19-febbraio-2016-al-centro-limmigrazione-e-la-difficile- intesa-ue-uk-25-02-2016/.

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processo di ricollocazione, a contenere i flussi secondari di migranti irregolari e richiedenti asilo e a predisporre le strutture di accoglienza necessarie a ospitare i migranti in condizioni umane, mentre la loro situazione è in fase di accertamento. È necessario perciò una piena realizzazione degli hotspot.

Alla base delle conclusioni sull’immigrazione c’è l’obiettivo del contenimento rapido dei flussi, della protezione delle frontiere esterne, della riduzione dell’immigrazione irregolare, di una politica umana ed efficiente in tema di asilo e del mantenimento dell’integrità dello spazio Schengen. Per questo motivo il Consiglio europeo ha richiesto alla Banca europea per gli investimenti e alla Commissione di sviluppare una strategia sinergica per una possibile partecipazione della BEI ai progetti dell’Unione in materia d’immigrazione. Nonostante ciò, ancora una volta, le intenzioni degli Stati membri dell’UE sono troppo generiche e sembrano talmente lontane dalla realtà da sembrare non solo ingenue, ma soprattutto utopiche. La strategia globale convenuta in dicembre produrrà risultati soltanto se tutti i suoi elementi sono perseguiti congiuntamente e se le istituzioni e gli Stati membri agiscono insieme e in totale coordinamento. Nel frattempo devono essere compiuti progressi nella riforma del quadro esistente dell'UE, così da assicurare una politica umana ed efficiente in materia di asilo. A tal fine, a seguito dell'approfondita discussione odierna, saranno intensificati i preparativi per permettere un dibattito globale in occasione del prossimo Consiglio europeo, quando, sulla base di una valutazione più risolutiva, dovranno essere stabiliti ulteriori orientamenti e operate delle scelte99.

4. Le varie raccomandazioni per il miglioramento del