Il consumo di suolo, metodi e tecniche per una nuova valutazione
Grafico 3. il consumo di suolo in rapporto all’ indice di sprawl.
Nella Provincia di Firenze il Sistema Territoriale con l’indice di sprawl più basso è l’Area Fiorentina seguita dal Chianti. La Romagna Toscana e il Mugello sono viceversa quelli con l’indice più alto. Per quanto riguarda il Circondario Empolese Valdelsa emergono con i valori più bassi il Comune di Montelupo Fiorentino, il Comune di Capraia e quello di Empoli. I valori più alti invece sono quelli dei comuni di Montaione e di Gambassi Terme. In coerenza con la segnalazione, anticipata poco sopra, della particolarità delle politiche urbanisti- che seguite recentemente, Montelupo Fiorentino ha, insieme, un’alta intensità di crescita edilizia e una bassa intensità di sprawl. È possibile concludere che Montelupo ha perseguito e realizzato migliori politiche urbane di effettivo con- trasto all’espansione insediativa dispersa.
Il metodo del computo del consumo di suolo ottenuto attraverso il modello a esagoni è stato verificato attraverso un confronto con i dati desumibili dalla fon- te informativa più utilizzata a livello europeo: il Corine Land Cover. Quei dati rendono possibile una valutazione del consumo di suolo attraverso il confronto tra due rilevazioni realizzate a soglie cronologiche differenti.Più precisamente sulla variazione di quei valori classificati nella voce “territori model- lati artificialmente”13.
13 Questa voce è articolata in : 1.1.1 Zone urbanizzate a tessuto continuo,1.1.2 Zone urbanizzate
Il confronto dei due metodi ha considerato due aspetti: il primo rivolto alla capacità di ciascun metodo di interpretare propriamente il consumo di suolo; il secondo rivolto alla capacità di misurare quantitativamente il feno- meno. I caratteri positivi del progetto Corine Land Cover sono molteplici. In primo luogo deve essere considerato che il dato è gratuito e liberamente accessibile; in secondo luogo le rilevazioni CLC considerano il fenomeno del consumo di suolo nella sua interezza, vale a dire valutano complessiva- mente i “territori modellati artificialmente” comprendendo anche quello delle infrastrutture e delle aree estrattive. Tuttavia la precisione geometrica con la quale è stato redatto (è stato utilizzato il valore di 25 ettari per l’unità minima cartografabile), fa ritenere che sia difficilmente utilizzabile per la valutazione delle dinamiche per un territorio caratterizzato da un armatura insediativa minuta come gran parte della Toscana. I problemi più rilevanti nell’utilizzo di questa fonte risultano la sottostima da una parte e la sovra- stima da un’altra. Per spiegarsi meglio: le aree urbane fuori dai contesti più compatti, come sono le piccole frazioni o le case sparse non vengono carto- grafate e quindi il fenomeno dell’occupazione del suolo risulta sottostima- to. In altri contesti, invece, come i grandi aggregati urbani, il CLC tende a comprendere nella categoria dell’urbano anche ciò che in realtà non lo è, come spazi interclusi, aree di margine; in questi casi il fenomeno risul- ta invece abbondantemente sovrastimato. Il metodo basato sul modello a esagoni è stato messo a confronto con le rilevazioni del CLC successive per valutare se i problemi riscontrati potessero essere risolti.
I risultati14 sembrano confortanti e il metodo sperimentato, partico-
larmente per la capacità di misurare il fenomeno anche quando esso si manifesti in forme minute, come nel caso delle case sparse, può dunque costituire uno strumento efficace per la contabilizzazione del consumo di suolo a livello comunale.Va ricordato però che questo metodo ha alcuni difetti.
Ne citiamo due: il costo molto elevato per redigere la prima volta la copertura dei sedimi e l’impossibilità di misurare il fenomeno nella sua interezza. Tuttavia bisogna immaginare che una volta formalizzata in una
infrastrutture tecniche, 1.2.3 Aree portuali, 1.3.1 Aree estrattive, 1.3.2 Discariche, 1.3.3 Cantieri, 1.4.1 Aree verdi urbane, 1.4.2 Aree ricreative e sportive.
14 Sono stati messi a confronto i due metodi nella Provincia di Firenze e nel circondario, resti-
tuendo i dati di consumo di suolo sia come variazione percentuale sia come variazione assoluta. Per quando riguarda la provincia l’incremento percentuale misurato dal Corine è di 10,36%, pari a 19.295 ettari, mentre per il metodo sperimentale degli esagoni l’incremento è di 10,28%, pari a 23.867 ettari. Per quanto concerne il circondario l’incremento misurato dal Corine è di 18,44%, pari a 4.207 ettari, contro il 18,54%, ovvero 4.646 ettari, valutato dagli esagoni. I risultati stabili- scono quindi che i due metodi computano sostanzialmente valori simili..
banca dati la copertura dei sedimi edilizi, risulterebbe molto semplice a livello comunale il suo aggiornamento. Basterebbe infatti che ad ogni rila- scio di nuova concessione per ampliamento o nuova costruzione venisse- ro riportate nel database dei sedimi le modifiche. Così facendo avremmo costantemente sotto controllo il consumo di suolo per ogni comune e, in ipotesi, per ogni aggregazione di comuni.
suolo consumato al 1998 suolo consumato al 2007
aree artificiali CLC 2000 aree artificialiCLC 2006 edifici al 1998 edifici al 2007 C ORINE L AND CO VER ESA GONI
Figura 4. Le due metodologie per il calcolo del consumo di suolo messe a confronto.
4. Conclusioni
La ricerca ha confermato come il consumo di suolo sia veramente ri- levante nelle trasformazioni territoriali degli ultimi decenni in Provincia di Firenze e nel Circondario Empolese Valdelsa. L’accelerazione di questo fenomeno è tale da rendere necessario misurare con sufficiente precisione la quantità di suolo che viene trasformato e da quale tipo di trasformazione. Oggi, vista l’entità delle trasformazioni, l’istituzione di un sistema di mo- nitoraggio omogeneo per tutto il territorio nazionale non dovrebbe essere rimandata. Il monitoraggio è essenziale per lo sviluppo di misure di conte- nimento all’interno degli strumenti di governo del territorio. I metodi uti- lizzati nella ricerca per la contabilizzazione della crescita potrebbero essere particolarmente utili in un osservatorio del consumo di suolo come quello ipotizzato. E tuttavia il livello più congruo per l’applicazione di questo me- todo è quello comunale, perché è proprio qui che si localizzano le compe- tenze dirette sulle azioni più rilevanti dal punto di vista della progressiva artificializzazione del suolo.
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