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L'applicazione della metodologia ad un caso studio

un approccio metodologico

4. L'applicazione della metodologia ad un caso studio

La metodologia viene esplicitata mediante la sua applicazione ad un caso studio: una azienda agricola in Provincia di Siena, situata nel Comune di Montalcino, che presenta aspetti comuni sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico a molte aziende agricole toscane.

L’azienda scelta è di medie dimensioni, si estende per 136 ettari, la pro- duzione è prevalentemente vitivinicola, ma produce anche olio, grano e svolge attività agrituristica.

La superficie agricola è così composta: vigneti (51 ha); oliveti (9 ha); seminativi (24 ha); bosco(43 ha); tare e incolti (9 ha).

Le attività svolte dall’azienda sono: produzione, trasformazione, invec- chiamento, imbottigliamento e vendita vino di qualità (Brunello, Rosso di Montalcino); produzione, imbottigliamento e vendita olio.

La trasformazione delle olive viene effettuata presso un frantoio consor- tile locale, l'attività agrituristica è effettuata utilizzando i fabbricati abitativi e annessi esistenti non più utilizzabili per l'attività produttiva.

L’azienda ha la particolarità di possedere un patrimonio edilizio di ele- vato valore storico, in particolare una Villa storica cinquecentesca dove è situato il centro aziendale, ed altri edifici di valore storico-testimoniale (ex fornace ed ex Oliviera) da recuperare oltre ad un fabbricato di tipo pro- duttivo in prossimità della Villa, di recente costruzione per la lavorazione e l’imbottigliamento del vino.

L’esigenza di redigere il PMAA deriva sostanzialmente dalla necessità di ampliare i locali del fabbricato di recente costruzione per motivi logistico- lavorativi e di dare alloggio ai dipendenti dell’azienda, recuperando i fabbri- cati esistenti, oltre a dotarli dei locali logistici di mensa e spogliatoi.

A. I° fase: Costruzione del quadro conoscitivo:

Innanzitutto è stata verificata la consistenza aziendale riportando i con- fini della sua estensione sulla cartografia CTR in scala 1:10.000, ciò ha per- messo di comprendere gli aspetti morfologici e di localizzare gli interventi di trasformazione che si intendono prevedere e di verificare l’uso del suolo.

Il passo successivo, dopo aver verificato la fattibilità degli interventi nel PRG comunale è stato reperire le informazioni sulle risorse ambientali e paesaggistiche rilevate dalle carte tematiche del PTCP della provincia di Siena, poiché il Comune non era ancora dotato del Piano Strutturale. Il tipo di informazione che viene rilevata dal PTCP, consente di verificare lo stato qualitativo delle risorse e le loro vulnerabilità alle azioni antropiche e gestionali del soprassuolo. Qui per non appesantire la lettura si riportano solo alcuni esempi dei dati più significativi, per le specifiche si rimanda alle schede che sono allegate alla tesi originale.

Per la risorsa acqua è stata analizzata la carta tematica del PTCP che ri- porta la zonizzazione delle aree vulnerabili all’inquinamento degli acquiferi sotterranei e che classifica i corsi d’acqua in base alla loro pericolosità per il rischio di inondabilità. Dall’analisi di questa carta è emerso che l’azienda è tutta ricompresa in area vulnerabile all’inquinamento. In conseguenza di ciò tutte le attività antropiche devono essere mirate a limitare l’infiltrazione di sostanze inquinanti (es. gli scarichi fognari delle abitazioni devono essere dotati di particolari accorgimenti per evitare il loro sversamento, le prati- che agricole devono essere mirate a limitare l’uso di concimi e diserbanti di origine chimica).

Per la risorsa suolo il tipo di dato estratto dal PTCP riguarda lo stato della stabilità dei versanti dal punto di vista dell’erosione. Nell’azienda ri- sultano delle criticità per quanto riguarda la stabilità del versante sul lato ovest della stessa, ma la copertura del suolo con il bosco riesce a limitare na- turalmente (mediante l’azione delle radici degli alberi) il fenomeno erosivo.

Oltre al PTCP sono state poi analizzati altri piani e studi successivi, che hanno permesso di aggiungere un altro tipo di informazioni sullo stato qualitativo delle risorse.

Ad esempio sulla risorsa acqua, la verifica del Piano di tutela delle acque della Toscana ha consentito di verificare lo stato di qualità delle acque del fiume Orcia che si trova a valle dell’azienda agricola. Un altro dato utile a costruire il quadro conoscitivo della risorsa suolo è stato lo studio pedolo- gico che nel caso in esame è stato rilevato a scala provinciale, finalizzato alla individuazione dei suoli all’attitudine della coltivazione dell’olivo e al viti- gno sangiovese (Costantini 2006). Da questa verifica è emerso che i terreni dell'azienda sono particolarmente vocati sia per la produzione dell’olivo che della vite.

Per quanto riguarda invece il paesaggio le carte del PTCP hanno per- messo di inquadrare l’azienda su più scale di dettaglio, dall’ambito più ge- nerale dell’unità di paesaggio alla quale appartiene, a quello più particolare della scala aziendale.

Nel caso specifico è risultato che la villa sede dell’azienda è un bene og- getto di tutela individuato dal PTCP, l’obiettivo della disciplina di quest'ul- timo è la conservazione dei luoghi evitando la nuova edificazione. Viene però considerata la possibilità di realizzare nuovi annessi agricoli qualora l’azienda non avesse altre possibilità localizzative, tramite specifiche valu- tazioni. Nel caso in esame, l’azienda ha la necessità di ampliare l’annesso che è presente all’interno dell’area di pertinenza, prevedendo una co- struzione prevalentemente interrata. La disciplina del PTCP prevede inoltre di mantenere i rapporti storicamente consolidati tra i beni sto- rico-architettonici e le loro pertinenze, intese come contesto figurativo agricolo e ambientale, tramite la conservazione di tutti gli elementi dell'organizzazione degli spazi aperti (viali alberati, viabilità poderale, case rurali, piantate residue, piante arboree e siepi), da ripristinare le par- ti alterate o perdute, se documentate dall'iconografia storica o dal Catasto Lorenese.

Per quanto riguarda gli aspetti socio-economici sono stati ricavati dal Piano Locale di Sviluppo Rurale della Provincia di Siena (PLSR) 2009-2013 nella parte specifica relativa alla Comunità Montana in cui ricade l’azienda.

Questi aspetti sono risultati utili per capire quali sono le potenzialità dell’azienda e quali sono i rischi di carattere generale -in alcuni casi de- rivanti dalla interazione con la scala globale- riguardanti le attività svolte dall’azienda.

Per fare un esempio, a livello locale è emerso che le aziende agricole di questo territorio svolgono l'attività agrituristica ma non sono coordinate tra di loro; esistono inoltre delle potenzialità turistiche che non vengono valorizzate come ad esempio la presenza di un punto stazione del per- corso turistico-ferroviario denominato “Treno natura” a poca distanza. I rischi derivanti dalla interazione con il livello globale sono determinati prevalentemente dalla continua liberalizzazione degli scambi sui mercati e dalla accresciuta concorrenza sul prodotto vitivinicolo, che minaccia questo settore.

B. II° fase: Definizione delle basi per la costruzione dello scenario stra- tegico aziendale.

Tutti i dati sono stati poi riassunti in una scheda che li organizza in modo strutturato suddividendoli in punti di forza, punti di debolezza, mi- nacce e opportunità.

Uno degli aspetti emersi dall’applicazione della metodologia è sta- to quello che, la lettura incrociata dei due strumenti Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e Piano di Sviluppo Rurale (PSR)con- sente di supportare la progettazione anche nei casi in cui si registrano delle carenze nei contenuti dello strumento di governo del territorio, poiché esse vengono colmate dagli input dell’altro piano.

Nel caso specifico relativamente alla parte dell’uso delle biomasse: nel PTCP non sono contenuti indirizzi specifici, mentre nel PSR queste ven- gono inserite tra gli obiettivi da perseguire.

C. III° fase: Lo scenario strategico: gli obiettivi e le azioni di progetto per lo sviluppo aziendale sostenibile.

Sono stati infine riportati gli obiettivi e delle prescrizioni del PTCP in due schede suddivise per risorse, ambientali e paesaggistiche, in modo da guidare la scelta delle azioni di trasformazione e quelle di tutela da attuare per una gestione autosostenibile dell’azienda.

Il risultato di questa metodologia ha consentito di individuare le se- guenti azioni finalizzate al miglioramento agricolo ambientale e paesaggi- stico dell’azienda, si elencano di seguito divisi per finalità e tipologia di intervento (di tipo edilizio, di pratiche agricole o di tutela e valorizzazione paesaggistico-ambientale):

1. Azioni finalizzate alla tutela della risorsa acqua: limitare l’inquina- mento delle falde acquifere e acque superficiali oltre il risparmio nell’uso.

1.1 Pratiche agricole:

inerbimento interfilare dei vigneti con specie erbacee che apportano na- turalmente sostanze nutritive al terreno al fine di ridurre l'uso di concimi di origine chimica inquinanti, oltre a limitare l'evaporazione di acqua dal terreno (in alcuni vigneti l’azienda ha già cominciato con questo sistema mediante l’inerbimento a filari alternati).

1.2 Recupero edifici esistenti:

• Previsione di trattamento degli scarichi civili, con impianti di tipo fitodepurazione.

• Previsione di reti duali dell'impianto di adduzione idrica (compatibil- mente alle caratteristiche storiche dei fabbricati) al fine di recuperare le acque piovane delle coperture per usi domestici non potabili (scarichi WC) e innaffiamento giardini e lavaggio aree esterne.

2. Azioni finalizzate alla tutela della risorsa suolo. 2.1 Pratiche agricole:

• Inerbimento interfilare dei vigneti in pendenza, per limitare l'erosione del suolo.

• Nei casi di reimpianti dei vigneti in pendenza, sarà evitata la disposizio- ne dei filari a rittochino8.

3. Azioni finalizzate alla tutela degli ecosistemi animali e vegetali. 3.1 Pratiche agricole:

• Inserimento di siepi lungo la viabilità principale con essenze naturali autoctone per aumentare la biodiversità (le specie autoctone da utiliz- zare si baseranno sulle specie vegetali censite dal PTCP in questa area - sono rilevabili alla sezione tipologie vegetazionali riportate nella scheda del quadro conoscitivo).

4. Azioni finalizzate alla riduzione dei gas serra. 4.1 Recupero edifici esistenti:

• Previsione di impianto di teleriscaldamento a servizio di tutti i fabbri- cati aziendali, alimentato a biomassa legnosa. La biomassa legnosa è reperibile ad una distanza inferiore ai 40 Km, considerata la vicinanza al Monte Amiata con molte attività di lavorazione del legno che produ- cono cippato e pellet. L'azienda potrebbe inoltre costituirsi in consorzio con altre aziende agricole locali, al fine di attivare una filiera del legno da energia, al fine di utilizzare tutte le potature delle piante di olivo, dei vigneti, delle siepi e del bosco da far confluire in impianti per la loro trasformazione in pezzature adatte agli impianti di riscaldamento (cip- pato, pellet).

4.2 Pratiche agricole:

• Utilizzo delle biomasse aziendali per autoproduzione di energia rinno- vabile (legna del bosco, potature di vigneti, oliveti, siepi campestri, al- berature non colturali).

5. Azioni finalizzate alla tutela del paesaggio. 5.1 Pratiche agricole:

• Nel caso di nuovi impianti di vigneto nei terreni attualmente destinati ad altre colture, sarà valutata la dimensione dell'appezzamento e come si inserisce rispetto ai terreni limitrofi.

• Nel caso di semplificazione della tessitura dovuta all'estensione delle superfici a vigneto contigue, verranno introdotte fasce, di adeguato spessore, costituite da siepi di essenze autoctone naturali o altre colture

8 Rittochino significa che i filari sono disposti assecondando le linee di massima pendenza

produttive (olivi, alberi da frutto autoctone), al fine di inserire elementi di diversificazione visiva.

5.2 Interventi di tutela e valorizzazione paesaggistico-ambientale: • Eliminazione degli elementi di disturbo delle relazioni percettive rispet-

to alla villa

• Interramento linee aeree, espianto di cipressi di recente impianto dispo- sti in filare, in prossimità della recente cantina e loro reimpianto lungo il viale di accesso alla villa;

• Valorizzazione degli elementi storici facenti parte dell'organizzazione esterna della Villa, censiti nella scheda del PTCP (viale alberato, pozzo, Barco, cappella) ed altri rilevati da analisi di maggiore dettaglio (fonte lungo la viabilità, muro recinzione villa) meglio evidenziati in Fig.2.

• Ripristino percorsi all'interno dell'antico Barco, che collegavano la Villa con il fabbricati e l'aggregato di case rurali limitrofi, rilevati nelle mappe del catasto Leopoldino, al fine di ricostruire la loro relazione storico-percettiva;

• Recupero dei terrazzamenti in prossimità della Villa, con previsio- ne di coltura promiscua - associazione vite-olivo - mediante intro- duzione della vite tra gli olivi esistenti, al fine di ricostituire una delle modalità tradizionali di coltivazione agricola di forte interesse storico-culturale.

6. Azioni finalizzate al miglioramento delle attività connesse all’agricoltura.

6.1 Agriturismo e attività didattiche:

• Recupero del bosco per la fruizione turistica (individuazione di percorsi per visite didattiche collegate al valore storico-testimoniale dell'antico Barco della Villa con recupero di eventuali elementi storici persistenti e di tipo naturalistico).

4. Conclusioni

La metodologia proposta e sinteticamente descritta è finalizzata a definire un modello operativo per la elaborazione dei Programmi di Miglioramento Agricolo Ambientale(PMAA) -in riferimento al contesto regionale toscano ma con evidente utilità anche per altri ambiti- attraverso la adozione di un approccio integrato nell’uso delle risorse, aspetto fondamentale e spesso trascurato nei programmi agricolo-aziendali.

Tale approccio esprime, ricercando integrazione e sinergia fra i diversi contributi settoriali e disciplinari, un “valore aggiunto” del progetto di nuo- vo assetto agro-ambientale e produttivo, valore altrimenti non conseguibile con i tradizionali approcci settoriali e difficilmente comunicanti. Tale valo- re aggiunto si esprime in particolare:

• in primo luogo, nella possibile integrazione fra misure di sviluppo rura- le e disciplina paesaggistica ed ambientale;

• nella considerazione, integrazione e rafforzamento delle misure di svi- luppo rurale nell’ambiito dei PMAA, misure spesso attuate mediante richiesta di contributi finanziari distinti dai PMAA stessi, per realizzare interventi estemporanei non programmati in precedenza;

• nel dimostrare che, con semplici accorgimenti, possono essere realizzati interventi di miglioramento ambientale effettivo;

• nella considerazione degli aspetti strutturali ed identitari di lunga dura- ta che contraddistinguono ogni realtà territoriale e consentono un più consapevole sviluppo e valorizzazione aziendale;

• nel recupero della dimensione coevolutiva fra agricoltura, territorio e paesaggio, fondamentale per uno sviluppo duraturo;

• nella esplicitazione ed allargamento degli aspetti e fattori di competiti- vità dell’impresa;

• nell’espressione e considerazione del valore aggiunto territoriale delle produzioni

Per quanto concerne gli aspetti più tecnici, di supporto operativo ai professionisti incaricati di redigere i PMAA, la metodologia proposta in

questa tesi è orientata a fornire uno strumento innovativo di guida e facili- tazione per l’operato di queste figure di assistenza tecnica. Da questo punto di vista di una certa utilità appare l’introduzione dell’analisi SWOT (impie- gata nella seconda fase). Qui, vengono infatti evidenziate le potenzialità e criticità di varia natura presenti nell’azienda, ritenute di fondamentale im- portanza per la costruzione dello scenario strategico progettuale al fine del suo sviluppo sostenibile -sia sul piano economico che ambientale- dell’a- zienda stessa. L’esplicitazione del caso studio, ha permesso di far emergere le potenzialità ancora inespresse delle aziende agricole, e di costituire elementi di evidenza circa la consapevolezza che tali potenzialità possono essere svi- luppate pienamente mediante progetti basati sulle peculiarità territoriali in cui si inseriscono, oltre che con azioni di trasformazione sostenibili dal punto di vista ambientale, paesaggistico e socio-economico.

Bibliografia

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Figura 1. inquadramento territoriale