IL SERVIZIO SOCIALE DI COMUNITA’ IN LUNIGIANA
2.2 Il contesto della Lunigiana
La Lunigiana è un comprensorio collinare e montano tra l’Appennino Tosco Emiliano, il fiume Magra e le Alpi Apuane, la cui superficie è di 925, 84 Kmq e la popolazione è di 54787 abitanti. La popolazione è distribuita in 14 Comuni: Pontremoli, Aulla, Mulazzo, Villafranca in Lunigiana, Casola in Lunigiana, Licciana Nardi, Bagnone, Comano, Filattiera, Zeri, Tresana, Podenzana, Fivizzano, Fosdinovo, ed in molteplici frazioni dislocate in aree collinari e montane. La città principale è Aulla con 11263 abitanti. Il territorio presenta caratteristiche morfologiche per lo più di alta collina o montagnose; storicamente è sempre stato caratterizzato da un basso grado di urbanizzazione, con una densità demografica pari a circa 1/3 di quella provinciale e nazionale.
98 Tab.1 Distribuzione della popolazione. Anno 2016
Dati ISTAT al 1° gennaio Elaborazione TUTTITALIA.it
Una caratteristica che si è potuta rilevare nel corso degli anni è il progressivo invecchiamento della popolazione autoctona: l’indice di vecchiaia è infatti superiore sia a quello provinciale, che a quello regionale. Nel 2016 la Lunigiana registra un indice di vecchiaia, che rappresenta il numero di persone ultrasessantacinquenni ogni 100 ragazzi con età inferiore ai 14 anni, come si evince dalla tabella sotto riportata, pari a 352.23, la Provincia di Massa Carrara 225,7 e la Regione Toscana195.4. 232 232 www.tuttitalia.it Comune 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale residenti Età media Aulla 1.365 7.224 2.674 11.263 46,0 Bagnone 192 1.003 692 1.887 52,4 Casola in Lunigiana 63 554 371 988 54,4 Comano 53 389 272 714 53,4 Filattiera 229 1.369 711 2.309 49,4 Fivizzano 687 4.387 2.851 7.925 52,5 Fosdinovo 618 2.943 1.322 4.883 47,3 Licciana Nardi 573 3.143 1.233 4.949 46,8 Mulazzo 229 1.387 808 2.424 50,8 Podenzana 286 1.406 488 2.180 45,2 Pontremoli 754 4.221 2.382 7.357 50,1 Tresana 217 1.189 638 2.044 49,3 Villafranca in Lunigiana 536 2.933 1.301 4.770 47,6 Zeri 71 496 527 1.094 58,5 Lunigiana 5873 32644 16270 54787 50.26
99 Tab. 2 Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente in Lunigiana.
Anno 2016 Comune Indice di vecchiaia Indice di dipendenza strutturale Indice di ricambio
della popolazione attiva
Indice di
struttura
della popolazione attiva
1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio
Aulla 195,9 55,9 166,0 150,0 Bagnone 360,4 88,1 197,0 181,0 Casola in Lunigiana 588,9 78,3 278,8 201,1 Comano 513,2 83,5 153,3 186,0 Filattiera 310,5 68,7 136,7 155,9 Fivizzano 415,0 80,6 217,8 180,5 Fosdinovo 213,9 65,9 160,5 174,0 Licciana Nardi 215,2 57,5 167,6 150,0 Mulazzo 352,8 74,8 183,1 184,8 Podenzana 170,6 55,0 170,6 154,7 Pontremoli 315,9 74,3 158,8 160,6 Tresana 294,0 71,9 153,8 158,5 Villafranca in Lunigiana 242,7 62,6 192,4 145,9 Zeri 742,3 120,6 381,8 197,0
Dati ISTAT al 1° gennaio Elaborazione TUTTITALIA.it
Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra il numero di persone con età >= 65 anni e quelle con età <= 14 anni. Indica il numero di persone con più di 65 anni ogni 100 giovani con meno di 14 anni
Indice di dipendenza: rapporto percentuale tra la popolazione non attiva (>= 65 anni) e quella attiva (con età compresa tra i 14 e i 65 anni. Indica il numero di persone non attive ogni 100 persone attive.
Indice di ricambio: rapporto percentuale tra la popolazione in uscita dal mercato del lavoro (60 - 64 anni) e quella in ingresso nel mondo del lavoro (15 - 19 anni)
L’indice di struttura della popolazione, rappresenta il carico sociale ed economico che deve sostenere le persone in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni) nei confronti della popolazione non ancora attiva (con meno di 15 anni) e quello dei residenti prevalentemente non attivi (65 e oltre).
100 Buona parte delle famiglie monocomponenti sono rappresentate da anziani soli, che spesso vivono in zone isolate. In Lunigiana si registra una percentuale più elevata rispetto alla Provincia per quanto riguarda gli ultrasessantacinquenni.233
Tab. 3 Persone anziane che vivono sole. Valore assoluto e % sulla popolazione della fascia d’età.
Anno 2012 Lunigiana Provincia MS
65-74 anni 1796 (24.9%) 5928 (24.2%) >75 anni 4390 (44.4%) 11950 (44.2%) Totali 6186 (37.9%) 17878 (34.7%) Fonte CCIAA 2014 e ISTAT
Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, il progressivo invecchiamento dei residenti è un aspetto che ha riflessi diretti sul territorio, in termini di allargamento delle necessità previdenziali e sociali.
Il disagio della popolazione anziana si esprime almeno a due livelli: in termini di isolamento, specie nelle aree remote, a causa dell’abbandono del territorio da parte della popolazione giovane e dove spesso anche i servizi risultano inadeguati ed insufficienti, ed in termini di difficoltà economica. La strutturale mancata rivalutazione delle pensioni nel corso degli ultimi anni ha fatto perdere potere d’acquisto alla spesso unica fonte di entrata degli anziani che, a volte. si trovano anche con figli disoccupati a carico. Particolarmente colpite le donne anziane mai coniugate o vedove con bassissime pensioni di reversibilità. Dai dati ISTAT emerge che in Italia ci sono 2,3 milioni di pensionati poveri e questa cifra è destinata a crescere, le pensioni fino a 915,52 rappresentano in media il 27,3% del reddito totale delle famiglie con pensionati: questo contributo sale però all'85,5% per i pensionati anziani che vivono da soli.234 Le pensioni in Lunigiana rappresentano un’importante fonte di reddito dato che entrano nei bilanci del 90% delle famiglie lunigianesi.235 Secondo i dati Inps del 2014, in
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CCIAA Massa Carrara 2014
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www.istat.it
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101 Lunigiana, l’importo medio di un trattamento di pensione è pari a euro 821.83 mensili, l’importo medio della pensione di invalidità è pari a euro 681.93, l’importo medio di una pensione sociale corrisponde a euro 420.18 e la pensione di vecchiaia è pari a euro 1070.00 mensili236 Attualmente, come servizio sociale che opera su tutto il territorio della Lunigiana, abbiamo potuto rilevare un progressivo aumento di richieste di supporto socio-economico in favore di anziani che, con la sola pensione sociale, non riescono a far fronte alle necessità della vita quotidiana. L’invecchiamento della popolazione ha conseguenze importanti e di ampia portata per tutti i settori della società. Si vive più a lungo grazie alla migliore alimentazione, all’igiene, ai progressi nel campo della medicina, alle cure mediche, all’istruzione e al benessere economico. Da un certo punto di vista, pertanto, si può affermare che tale longevità si possa ricondurre ai grandi successi dell’umanità, ma contemporaneamente l’invecchiamento della popolazione presenta sfide sociali, economiche e culturali a individui, famiglie, società e alla comunità globale. Come si evince dalla tabella sotto riportata i grandi anziani diventano gravemente disabili e necessitano di maggiori cure ed assistenza, che gravano sulla spesa pubblica.
Fonte: SdS Lunigiana (Aggiornamento 2015) Piano Integrato di Salute
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102 Le persone devono poter avere la garanzia di invecchiare con dignità e sicurezza, nella piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. Pensiero che deve guidare le politiche sociali e sanitarie della comunità.
In tutta la provincia di Massa Carrara prevalgono gli anziani con un’età compresa tra i 65 e i 74 anni, ma come notiamo nella tabella sotto riportata, tra le zone socio-sanitarie, la Lunigiana è quella che presenta, in proporzione, la maggiore percentuale di anziani ultra settantacinquenni e di grandi anziani (75 in su).
Fonte: SdS Lunigiana - Aggiornamento 2015 Piano Integrato di Salute
Questo, a fronte di un indebolimento delle reti familiari ha determinato nel corso degli anni un aumento del bisogno socio-assistenziale, inoltre, la trasformazione demografica ha provocato una serie di conseguenze per la popolazione anziana che si è trovata ad affrontare disagi di natura sociale e sanitaria. Infatti, l’allungamento della vita media tende ad aumentare le patologie psico-fisiche con conseguente tendenza all’isolamento e all’emarginazione, tutto questo è aggravato anche dalle caratteristiche del territorio prevalentemente montano e rurale.
103 Negli ultimi anni, parallelamente ai fenomeni su descritti, si è assistito ad una graduale trasformazione dei modelli di vita, di organizzazione sociale e dei livelli di reddito. Quindi i vecchi schemi di identificazione e coesione, nonché, di impegno ed assistenza sociale basati sulla famiglia e sul buon vicinato, risultano indeboliti. Conseguenza che tende a ripercuotersi con maggior incidenza negativa sulle categorie di popolazione più “deboli”.
Nelle società contemporanee la struttura della famiglia ha subito profondi cambiamenti, dalla cosiddetta famiglia “tradizionale”, costituita dai genitori uniti da un vicolo matrimoniale, dai figli ed eventuali nonni, si è passati a diverse e nuove tipologie di famiglia: monoparentale, di fatto ecc... A fronte del progressivo invecchiamento della popolazione, si può parlare oggi di una famiglia invecchiata, una famiglia multi-generazionale, in cui spesso coesistono quattro generazioni, caratterizzata da poche nascite e dalla presenza in aumento di persone anziane. Si sviluppano reti familiari più piccole e più complesse a causa, sia delle più numerose generazioni coesistenti, sia delle separazioni, dei divorzi, delle coabitazioni e dei secondi matrimoni che fanno incrementare il numero e le diversità delle relazioni. La solida struttura piramidale che caratterizzava la famiglia tradizionale, presupponeva un accudimento ed un prendersi cura delle persone anziane presenti nel nucleo, attualmente venuta meno la stabilità dell’istituto familiare, pertanto, sempre di più i servizi sono chiamati ad intervenire laddove un tempo le famiglie provvedevano in modo autonomo. Il livello di dotazione di infrastrutture sociali, culturali e sanitarie risulta essere non pienamente in grado di soddisfare le esigenze di tutta la cittadinanza.
La particolare conformazione territoriale, caratterizzata dalla suddivisione in piccole frazioni abitate principalmente da anziani, presenta carenze per quanto attiene i servizi di trasporto pubblico, pertanto sono presenti significative difficoltà nella rete di comunicazione, incrementando così l’isolamento dei residenti.237 Questo quadro della popolazione è un elemento di riflessione nell’organizzare i servizi al cittadino, al fine di costruire una rete sociale di sostegno alle famiglie, sia per quanto riguarda i minori, ma soprattutto per quanto concerne la popolazione anziana, la cui incidenza risulta essere particolarmente significativa e importante.
La crisi economica ha avuto riflessi significativi anche in Lunigiana, anche se in misura minore rispetto alla Provincia e alla Regione: i settori delle costruzioni, le imprese artigiane e le attività commerciali si sono fortemente ridimensionate, è aumentata la disoccupazione e
104 sono considerevolmente cresciute le situazioni di povertà, specie del ceto medio, finora poco avvezzo a rivolgersi ai servizi.
I nuovi disoccupati sono spesso lavoratori in età avanzata che non riescono a reintegrarsi nel mondo del lavoro, e ragazzi che, dopo l’uscita dal mondo della scuola, non trovano sbocchi lavorativi e diventano un peso ulteriore sulle famiglie già in difficoltà. Accanto ad un forte aumento della disoccupazione e di riduzione dell’occupazione si è assistito ad un fenomeno fino a poco tempo fa sconosciuto, ovvero la perdita di fiducia nella possibilità di trovare lavoro che ha contribuito alla decisa crescita dei soggetti inattivi, ovvero coloro che hanno rinunciato alla ricerca di un posto di lavoro.238 Come emerge dal Piano Integrato di Salute 2015, nel territorio della Lunigiana si è di conseguenza osservato un progressivo aumento delle famiglie che versano in condizioni di difficoltà socio – economiche ed abitative: le famiglie che per questo motivo si sono rivolte i servizi sono in particolare costituite da nuclei italiani ed extracomunitari con minori e donne sole con figli a carico, e famiglie composte da anziani. 239 L’aumento delle famiglie in difficoltà e con disagio socio-familiare mette in
238
CCIAA Massa Carrara 2014 239
105 evidenza il crescere di patologie nuove: i servizi segnalano un aumento esponenziale della psicopatologia adolescenziale grave,240 problema per il quale risulta difficile trovare risposte adeguate dal punto di vista clinico, terapeutico, educativo, riabilitativo e socio assistenziale, in relazione alle risorse reali dei servizi. Oggi il disagio giovanile, oltre a presentarsi spesso sotto forma di mancanza di lavoro e soprattutto di prospettive, ma anche di fuoriuscita dal circuito formativo e di istruzione (NEET), si presenta anche come fenomeno di abuso di sostanze ed in particolare abuso di sostanze alcoliche, sintomi questi di problematiche familiari e personali importanti.
Fonte: SdS Lunigiana ( Aggiornamento 2016), Piano Integrato di Salute
L’unica opzione per i giovani sembra essere l’emigrazione: lasciare il territorio significa, però, per i giovani perdere il contatto con la propria realtà locale, e per il territorio perdere le proprie risorse più vitali, quelle che potrebbero mantenere vivo il tessuto lavorativo, con
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106 energie nuove che possano accrescere la competitività da un lato e mantenere vivo il territorio, in particolare delle realtà più marginali.
Strettamente connesso alla vulnerabilità economica, altro tema emergente è quello dell’emergenza casa e del disagio abitativo, presente in maniera trasversale su tutto il territorio. Segnali di questo fenomeno sono la crescita esponenziale di situazioni di morosità e sfratti, l’incremento di persone in lista di attesa per l’accesso ad alloggi di edilizia residenziale pubblica e l’aumento del tasso di famiglie che chiede l’integrazione ai canoni di locazione.241 L’aumento del fenomeno della disoccupazione, unitamente alla crescita del costo della vita, hanno determinato una condizione di nuova povertà che ha aggravato la condizione di quelle famiglie che già versavano in una situazione di grave precarietà pregressa, che ha comportato anche il verificarsi di episodi relativi a sfratti esecutivi dovuti all’impossibilità dei suddetti nuclei di adempiere il pagamento del canone di locazione. Si è assistito ad una crescente domanda di interventi di sostegno economico, in forme che precedentemente non erano avanzate.
Per quanto riguarda la disabilità fisica e psichica i bisogni emergenti riguardano i progetti lavorativi personalizzati, vengono elaborati dei progetti lavorativi personalizzati, ma essendoci in questa zona pochi sbocchi lavorativi anche i progetti sono sproporzionati alle esigenze, e la crisi economica li ha fortemente ridotti, ma anche l’autonomia abitativa e la mobilità, vista la conformazione geografica della Lunigiana i servizi ed i trasporti non sembrano essere adatti alle persone con difficoltà di mobilità.242
In Lunigiana si registra anche un alto tasso di popolazione Immigrata, che per alcuni rappresenta una risorsa, in un territorio in fase di invecchiamento, mentre per altri una minaccia ed un fattore di vulnerabilità, che rimanda a problemi di integrazione culturale e sociale.243
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SdS Lunigiana (Aggiornamento 2016) , Piano Integrato di salute
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