IL SERVIZIO SOCIALE DI COMUNITA’ IN LUNIGIANA
2.3 La partecipazione nella Società della salute
La Lunigiana ha una lunga tradizione di delega dei servizi socio – assistenziali da parte dei Comuni all’ASL, quale unico gestore, tale situazione ha favorito la scelta della zona di sperimentare e poi diventare Società della Salute. Le Società della Salute sono state introdotte in Toscana attraverso un periodo di sperimentazione, avviato con il Piano Sanitario Regionale 2002-2004. La Società della Salute della Lunigiana nasce nel 2005, e dopo una lunga e complessa sperimentazione, è andata a regime con la Legge Regionale n. 60 del 19 novembre 2008.
Ritengo utile riassumere brevemente l’organizzazione della Società della Salute, i suoi principi ed i suoi obiettivi, pur non esaustiva, rimandando alla legislazione per un approfondimento, perché è insita nell’organizzazione la programmazione partecipata.
La Società della Salute è un consorzio pubblico. I soci sono stabiliti per legge (L.R. 60/2008): i Comuni compresi negli ambiti territoriali della medesima zona-distretto e l’Azienda Usl competente per territorio. Gli organi del consorzio “Società della Salute” sono:244
- Assemblea dei soci; - Giunta esecutiva; - Presidente; - Direttore;
- Collegio sindacale.
L’Assemblea dei soci, composta, appunto, dai Comuni aderenti e dall’Azienda Usl, elegge il Presidente della Società della Salute e la Giunta esecutiva alla quale detta gli indirizzi programmatici e le direttive per la loro esecuzione.
Inoltre l’Assemblea dei soci ha il compito di approvare:245 - il Piano Integrato di Salute (PIS);
- la relazione annuale sullo stato di salute;
- il bilancio preventivo annuale e pluriennale e il rendiconto della gestione; - il regolamenti di accesso ai servizi;
e ogni altro atto di programmazione che preveda impegni finanziari.
La Giunta esecutiva è formata da tre componenti e ne fanno parte il Presidente della Società della Salute ed il Direttore Generale dell’Azienda Usl, ha il compito della gestione
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SdS Lunigiana (2009) , Regolamento di Organizzazione
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109 amministrativa e di proporre, per la nomina da parte del Presidente, il Direttore della Società della Salute.
Il Presidente ha la rappresentanza legale della Società della Salute e nomina, su proposta della Giunta esecutiva e d’intesa con il Presidente della Regione, il Direttore della Società della Salute.
Inoltre, è compito del Presidente promuovere sugli atti di indirizzo e di programmazione la consultazione con la società civile, i soggetti del terzo settore e gli organismi costituiti nella Società della Salute per favorire la partecipazione.
Infine, spetta al Presidente il delicato compito di collegamento tra l’Assemblea dei soci e la Giunta esecutiva, garantendo l’unità delle attività della Società della Salute.
Il Direttore predispone gli atti di programmazione e ne cura l’attuazione, assicura la programmazione e la gestione operativa delle attività, esercita la direzione amministrativa e finanziaria della Società della Salute. In particolare, oltre al PIS predispone: lo schema della relazione annuale della Società della Salute, il bilancio di previsione annuale e pluriennale, il programma delle attività ed il bilancio consuntivo. Fra i suoi compiti vi è anche dare attuazione alle delibere degli altri organi e dirigere le strutture della Società della Salute. Nelle Società della Salute che gestiscono direttamente i servizi per i cittadini è obbligatorio istituire anche il Collegio sindacale il cui compito principale è il controllo sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione.
La Regione Toscana ha scelto di sviluppare l’integrazione socio sanitaria attraverso questi consorzi pubblici senza scopo di lucro, che, oltre a svolgere funzione di programmazione e controllo partecipano alla “governance” del territorio. Le Società della Salute nascono per consentire l’integrazione sanitaria e socio-sanitaria con le politiche del territorio, che “ad ogni livello” influenzano le condizioni di salute e di vita dei cittadini, per promuovere la salute dei singoli e concorrere a determinare in generale il benessere della collettività. Gli attori protagonisti sull’integrazione diventano le Società della Salute, laddove non sono presenti, i contesti e gli interlocutori dell’integrazione tra le funzioni sanitarie dell’ASL e le funzioni sociali del Comune sono le Zona - Distretto. Questi ultimi promuovono e garantiscono ai cittadini, a vari livelli, la continuità assistenziale, l’integrazione tra le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di tipo specialistico ambulatoriale. Nelle attività socio-sanitarie sono presenti anche: il servizio tossicodipendenze, salute mentale, disabili, anziani non autosufficienti, consultoriali, ecc…
110 Lo strumento di conoscenza e di programmazione dei servizi del territorio-distretto è il Piano Integrato di Salute. Il PIS definisce il profilo epidemiologico della comunità, le condizioni socio-economiche, culturali dei cittadini, con particolare attenzione verso i soggetti con fragilità sociale e di salute, determinati da particolari stili di vita. Il PIS stabilisce gli obiettivi di salute e di benessere e i relativi standard quantitativi e qualitativi, nonché le azioni concrete per raggiungerli e le risorse disponibili.246 La programmazione ha una visione complessa, della salute benessere e dei diritti di cittadinanza, come diritti fondamentali dell’uomo.
La Società della Salute valorizza, attraverso la realizzazione del Piano Integrato di Salute, la programmazione partecipata, che richiede la presenza di tutti i soggetti istituzionali e non, presenti nella comunità: Comuni, organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati, i medici di medicina generale, i pediatri e i portatori di interesse diretto (stakeholders) sui temi di salute.
Le organizzazioni di volontariato non entrano a far parte degli organi della Società della Salute, tuttavia la loro composizione non può essere loro indifferente, il Presidente, infatti, ha fra le sue prerogative quella di promuovere la consultazione e la partecipazione del terzo
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111 settore agli atti di indirizzo e di programmazione, e il Direttore, invece, costituisce l’interfaccia naturale per la gestione operativa dei servizi, è certamente la figura che maggiormente è chiamata a rapportarsi con le organizzazioni di volontariato che saranno coinvolte nelle diverse attività della Società della Salute.
La Regione Toscana ha delineato un approccio “metodologico” alla partecipazione: - la partecipazione “organica” che riguarda i cittadini organizzati
- la partecipazione “non organizzata”
La prima prevede un percorso di coinvolgimento e condivisione tracciato istituzionalmente, attraverso l’istituzione delle Consulta del terzo settore e del Comitato di partecipazione, e la seconda si sviluppa solo grazie all’attività di comunicazione mirata, che interessa tutti i cittadini per accrescere la loro consapevolezza di essere attori della comunità e del proprio stile di vita. La legge indica, quindi, tre forme di partecipazione nella Società della Salute: due dirette alle organizzazioni, il Comitato di Partecipazione e la Consulta del Terzo Settore, una che chiama in causa direttamente i cittadini, anche in forma non organizzata.
In ciascuna Società della Salute viene istituito il Comitato di Partecipazione, i cui membri sono espressione di organizzazioni che rappresentano l’utenza che usufruisce dei servizi, oppure dell’associazionismo di tutela e di promozione e sostegno attivo. Caratteristica comune è, comunque, che i membri del Comitato non provengano da organizzazioni che siano erogatrici di prestazioni sociali o sanitarie.
I compiti del Comitato di Partecipazione sono:247 - avanzare proposte per gli atti di programmazione;
- esprimere un parere sulla proposta di PIS e sullo schema di relazione annuale della SdS;
- esprimere pareri sulla qualità e quantità delle prestazioni erogate in rapporto ai bisogni e sull’efficacia delle informazioni fornite agli utenti;
- redigere un proprio rapporto annuale sulla effettiva attuazione del PIS e sullo stato dei servizi di welfare locale.
Per fare questo il Comitato di Partecipazione ha il potere di accedere ai dati statistici e richiedere specifiche analisi e approfondimenti al Direttore della Società della Salute.
In ciascuna Società della Salute viene istituita anche la Consulta del Terzo Settore, dove sono rappresentate le organizzazioni del volontariato e del terzo settore, più rilevanti sul territorio e che operano in campo sanitario e sociale. Nella Consulta si ritrovano in pratica quelle
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112 organizzazioni (associazioni, cooperative, fondazioni, ecc.) che, erogando servizi, sono escluse dal Comitato di Partecipazione. La Consulta del Terzo Settore ha come compito di proporre progetti per la definizione del PIS.248
La Regione Toscana, fra le diverse iniziative rivolte al coinvolgimento dei cittadini promuove e sostiene annualmente in ogni territorio “le Agorà della salute”,249 eventi pubblici aperti alla popolazione nei quali è prevista anche la presenza degli assessori regionali di riferimento. La partecipazione non equivale alla concertazione delle decisioni politiche con i rappresentanti istituzionali e di categoria, ma rappresenta uno strumento democratico che sviluppa più informazione, aumenta la capacità dei cittadini nell’effettuare scelte consapevoli di salute.
Il cittadino, quindi, per poter essere “partecipe” e “risorsa”, deve avere accesso alle istituzioni ed alle informazioni, per entrare in costante comunicazione con il sistema ed avere strumenti disponibili per acquisire una diversa cultura della salute, per favorire l’assunzione di comportamenti virtuosi e stili di vita favorevoli al benessere psico-fisico”. La Società della Salute promuove la partecipazione dei cittadini e degli operatori alle sue scelte, attraverso l’attività di comunicazione dei dati epidemiologici necessari ad accrescere la consapevolezza nei cittadini dell’incidenza degli stili di vita e della salubrità dell’ambiente sulla salute.250 Tali dati saranno disponibili in rete e i cittadini potranno avvalersi anche di operatori della Società della Salute per poter acquisire approfondimenti e ulteriori indicazioni. Sempre allo scopo di realizzare partecipazione, la Società della Salute metterà a disposizione locali per incontri pubblici, convegni e seminari sulla salute, sull’organizzazione sanitaria e sulla promozione di corretti stili di vita. La Società della Salute, inoltre, potrà organizzare assemblee pubbliche su temi inerenti la salute e sul funzionamento del sistema sanitario, provvedendo anche alla pubblicizzazione di tali eventi per favorire la partecipazione di tutti i cittadini.
Per poter contribuire fattivamente ai processi di programmazione è fondamentale avere la capacità di “vedere oltre” sviluppando una visione d’insieme dei bisogni della comunità. In questo modo le organizzazioni di volontariato potranno partecipare, con competenza e responsabilità, alle decisioni che determinano le priorità d’intervento.
Il volontariato ha spesso difficoltà ad “uscire dal guscio” delle proprie esperienze, a saper superare le proprie convinzioni e a saper confrontare le proprie competenze specifiche. Per
248 SdS Lunigiana (2009) , Regolamento Consulta del Terzo Settore 249 SdS Lunigiana (2015) , Statuto
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113 essere veri attori di programmazione al servizio della comunità, le organizzazioni di volontariato dovranno essere capaci di confrontarsi fra loro e con il resto del terzo settore per condividere una “visione” del benessere della propria comunità traducibile in programmi, azioni, risultati.
Co-programmare significa anche assumere e condividere responsabilità verso l’intera comunità.
Il processo di programmazione toscana è fortemente incentrato su modelli partecipativi che coinvolgono in modi e fasi diverse anche i soggetti privati.
La strumento principe di tale coinvolgimento è la concertazione: un processo che favorisce la cooperazione e l’interazione fra soggetti diversi su obiettivi condivisi di interesse collettivo coerenti con gli obiettivi del Programma Regionale di Sviluppo.
In prospettiva, l’attivazione di specifici e continui momenti di partecipazione genereranno un’ulteriore evoluzione del processo concertativo a favore di una crescente co- responsabilizzazione di tutti gli attori pubblici e privati nelle scelte di governo.
La Società della Salute della Lunigiana, per favorire la programmazione concertata, ha istituito il Comitato di partecipazione, così composto:251
ORGANIZZAZIONE SEDE
AUTO AIUTO MUTUO AIUTO AULLA
MANFREDO GIULIANI VILLAFRANCA
ASSOCIAZIONE PARAPLEGICI PROVINCIA MASSA CARRARA FIVIZZANO
ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI CARRARA
FEDERAZIONE NAZIONALE PENSIONATI CISL LUCCA
ORGANIZZAZIONE RADIO CB VILLAFRANCA IN LUNIGIANA VILLAFRANCA
UIL PENSIONATI CARRARA
SINDACATO PENSIONATI ITALIANO CGIL AULLA
AVIS ZONALE LUNIGIANA AULLA
ALDI – ASSOCIAZIONE LUNIGIANESE DISABILI BAGNONE
ASSOCIAZIONE LE MIE RADICI TRESANA
LUCCIOLA…..UNA VOCE AULLA
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114 Ha un suo regolamento che ha lo scopo di assicurare il regolare funzionamento del Comitato stesso e ne disciplina l’organizzazione.252 Da quanto si evince dal regolamento, il Comitato viene nominato dall'esecutivo della Società della Salute tra coloro che hanno presentato domanda di partecipazione ad un bando pubblico, al quale possono partecipare le Organizzazioni senza fini di lucro rappresentative dell'utenza, dell'associazionismo e di tutela, non erogatrici di prestazioni o servizi e operanti con carattere di continuità nel territorio della Lunigiana, può essere continuamente integrato dalle Organizzazioni che ne fanno richiesta. Le funzioni organizzative ed amministrative del Comitato sono esercitate con il supporto della Segreteria della Società della Salute. I membri del Comitato svolgono l’attività richiesta a titolo gratuito. Il Comitato può essere articolato in Tavoli di settore secondo le tematiche da affrontare, che potranno essere integrati e/o avviare forme di collaborazione con i Tavoli tematici costituiti in seno alla Consulta del Terzo Settore. I Tavoli vengono istituiti su proposta dell'Assemblea del Comitato o dello Staff Tecnico della Società della Salute. Per ogni Tavolo costituito, verrà nominato un Coordinatore individuato fra i partecipanti al Tavolo stesso. I membri del Comitato possono comunque partecipare a più Tavoli. Il Comitato ha sede presso la Sede Legale della Società della Salute, le sedute del Comitato si svolgono, di norma, in sale messe a disposizione dai Comuni della Lunigiana e dalla Società della Salute della Lunigiana, ovvero in altri locali autonomamente individuati dal Comitato stesso. Sono Organi del Comitato:253
-L’Assemblea; -Il Presidente; -Il Vice-Presidente.
L’Assemblea è composta dai Rappresentanti Legali delle Organizzazioni che hanno fatto domanda o loro delegati, i singoli componenti hanno diritto alla libera espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, l’Assemblea esprime le proprie decisioni a maggioranza semplice e dell’eventuale dissenso deve essere data notizia nel verbale.
Il Presidente della Comitato è eletto, in prima istanza, a maggioranza assoluta degli aventi diritto e in seconda istanza a maggioranza assoluta dei presenti dall’Assemblea del Comitato nella prima seduta di insediamento, dura in carica tre anni e può essere riconfermato al termine del mandato. Rappresenta il Comitato ed assicura il buon andamento dei suoi lavori.
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SdS Lunigiana (2009), Regolamento Comitato di Partecipazione
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115 Il Comitato può promuovere azione di revoca del mandato di Presidente su una mozione che raccolga almeno 1/3 degli aventi diritto, tale azione deve essere approvata dall’Assemblea con maggioranza assoluta degli aventi diritto. In caso di dimissioni del Presidente, queste possono essere rifiutate dall’Assemblea, ma divengono irrevocabili e automaticamente accettate se vengono confermate. Sia in caso di revoca che di dimissioni, è richiesta una nuova deliberazione per l’elezione del successore. Il Vice-presidente del Comitato ha funzioni vicarie e sostituisce il Presidente in caso di sua assenza o impedimento.
Il Comitato è uno degli Organismi di partecipazione e consultazione della S.d.S. promuove la partecipazione attiva e responsabile delle Organizzazioni senza fini di lucro rappresentative dell'utenza, dell'associazionismo e di tutela, non erogatrici di prestazioni o servizi e operanti con carattere di continuità nel territorio della Zona Lunigiana, nella programmazione e attuazione di un sistema di protezione sociale, anche attraverso specifiche iniziative, al fine di favorire lo sviluppo di una rete territoriale basato su principi condivisi.254
Il Comitato esprime il parere obbligatorio previsto dallo Statuto sia sulla bozza del Piano Integrato di Salute, che sullo schema di relazione annuale della Società della Salute predisposti dal Direttore. Detti pareri potranno contenere indicazioni e proposte di integrazione e modifica di tali documenti, nonché la proposta di specifici progetti. Il Comitato può, inoltre, avanzare proposte al Presidente e al Direttore, sia di carattere generale che specifico, in merito all’organizzazione del sistema socio-sanitario locale. In particolare può: - elaborare e presentare proposte per la predisposizione degli atti di programmazione e di governo;
- esprimere pareri sulla qualità e quantità delle prestazioni erogate e sulla relativa rispondenza tra queste e i bisogni dell’utenza, sull’efficacia delle informazioni fornite agli utenti, sul grado di integrazione socio sanitaria dei servizi resi e su ogni altra tematica attinente al rispetto dei diritti dei cittadini e alla loro dignità.
Il Comitato organizza i propri lavori secondo il metodo della programmazione, anche attraverso l’articolazione in sessione tematiche speciali. Le sedute saranno comunque tenute, anche al di fuori della programmazione, quando si renda necessario esprimersi in materia di programmazione socio-sanitaria, vengono convocate dal Presidente del Comitato. Ciascuna seduta deve essere convocata di norma, salvo urgenza, almeno sette giorni prima della data fissata.
Di norma le sedute del Comitato sono pubbliche; per casi e/o argomenti ritenuti eccezionali la Consulta può essere convocata a porte chiuse.
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116 Le votazioni sugli argomenti posti all’Ordine del giorno si svolgono, di regola, a scrutinio palese, salvo nel caso in cui ciò implichi un apprezzamento discrezionale su una persona e una valutazione sull’operato da questi svolto e in tutti i casi in cui venga richiesto ed approvato dal Comitato.
Per ogni seduta viene redatto un verbale, che deve contenere l’ordine del giorno posto in discussione e gli eventuali altri argomenti che vengono trattati. Nel verbale devono essere sinteticamente indicati i vari interventi e l’esito della discussione, evidenziando il numero dei voti favorevoli, contrari e astenuti. Deve inoltre essere data specifica indicazione circa l’approvazione o meno della deliberazione.
I verbali delle sedute sono raccolti, a cura del Presidente, in ordine cronologico presso la segreteria del Comitato.
Le decisioni del Comitato sono soggette a pubblicazione secondo modalità e programmi esplicitamente deliberati.
La Consulta del terzo settore è, invece, così composta:255
ORGANIZZAZIONE SEDE
COOPERATIVA SOCIALE OMEGA PONTREMOLI
CROCE ROSSA COMITATO LOCALE DI ALBIANO MAGRA AULLA
COOPERATIVA CADAL AULLA
DONATORI DI SANGUE FRATRES PONTREMOLI
PUBBLICA ASSISTTENZA VALLE DEL LUCIDO FIVIZZANO
AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE AULLA
VENERABILE CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI PONTREMOLI
ONLUS PONTREMOLI
PEGASO BLUE CARRARA
ANTEAS ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUTTE LE ETA ATTIVE PER LA
SOLIDARIETA CARRARA
VENERABILE CONFRATERNITA DI MISERICORDIA VILLAFRANCA
La Consulta del Terzo Settore è un Organo Consultivo della Società della Saalute, costituita da rappresentanti delle Associazioni, del Movimento Cooperativo, del Volontariato e da altri
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117 Enti del no – profit, che svolgono la loro attività nel territorio della SdS stessa, riuniti in Assemblea.256
La composizione dell’Assemblea è inizialmente riservata a tutte le Organizzazioni che hanno aderito al processo di costituzione della medesima, ma l’adesione da parte dei rappresentanti di ulteriori organismi del terzo settore, che ne esprimano l’intenzione, è possibile per tutta la durata della sperimentazione. I compiti sono quelli espressamente previsti dall’Art. 34 dello Statuto della Società della Salute, con particolare riferimento alla definizione del Piano Integrato di Salute.
La Consulta nomina, al suo interno, un Coordinatore ed un Segretario. Il Coordinatore convoca le riunioni, fissa l’ordine del giorno, presiede e cura lo svolgimento dei lavori. Il Coordinatore rappresenta la Consulta nei rapporti con la Società della Salute e ne esterna le volontà. In caso di sua assenza od impedimento la rappresentanza sarà assunta dal Segretario.. Il Segretario redige il verbale delle riunioni Assembleari.
La sede della Consulta è individuata nell’ambito delle strutture della Società della Salute. L’Assemblea della Consulta si riunisce almeno quattro volte l’anno su convocazione del Coordinatore. Lo stesso deve, inoltre, convocare l’Assemblea entro 15 giorni dall’avvenuta richiesta formale sottoscritta da almeno un terzo dei Componenti che ne facciano richiesta. Il Coordinatore ed il Segretario restano in carica tre anni e possono essere rieletti.
La Consulta, ferme restando le proprie competenze specifiche previste dallo Statuto della Società della Salute, può prevedere momenti di confronto e collaborazione con il Comitato di Partecipazione, pur nella distinzione dei ruoli. La stessa potrà chiedere l’inserimento, in qualità di uditore, del proprio Coordinatore, nel Comitato di Partecipazione. Il Coordinatore partecipa all’attività dello Staff Tecnico all’interno del quale svolge la funzione di portavoce della volontà della Consulta ed alla quale riferisce.
Al fine di assicurare la partecipazione dei cittadini, la Società della Salute mette a disposizione locali idonei per incontri pubblici, convegni e seminari sulla salute, l’organizzazione sanitaria e la promozione di corretti stili di vita. Predispone idonei locali attrezzati per lo svolgimento di assemblee pubbliche sui temi inerenti la salute, compreso il dibattito sul funzionamento del sistema sanitario e provvede alla pubblicizzazione delle assemblee attraverso idonei strumenti anche cartacei.257
Per garantire queste finalità e assicurare uno scambio diretto di esigenze, opinioni e critiche, la Società della Salute, con il coordinamento dell’Azienda USL, promuove due “agorà della