Alessandro ATTOLICO (*), Vincenzo MORETTI (**), Mauro IACOVIELLO (***)
(*) Provincia di Potenza, piazza Mario Pagano,1, 85100 Potenza, tel.3487090142, [email protected] (**) Provincia di Potenza, piazza Mario Pagano,1, 85100 Potenza, tel.3351790621, [email protected] (***)Provincia di Barletta Andria Trani, piazza Plebiscito, 34, 76121 Barletta, tel. 3286147619, [email protected]
La tentazione di applicare i CdF nella accezione di strumento di governance per la pianificazione/programmazione dei territori interessati da fiumi alla scala di bacino o sottobacino è affascinante; tanto di più è la sensazione che forse si stia lentamente ritornando agli approcci fisiografici, in un momento in cui tale dimensione si sta perdendo nella scala dei distretti e delle emergenze.
Gli esiti dell’ultimo Tavolo nazionale sui contratti di fiume (VII – Bologna, ottobre 2012) invitano a considerare evidenti somiglianze tra CdF e piano di bacino nell’accezione di piano oltre l’emergenza e piano dei piani stralcio della Legge 183/89. Si tende a considerare il CdF come uno strumento che muove da una sedimentazione di principi, che a partire dalla Direttiva Europea 2000/60 è inclusivo dei temi della partecipazione, solidarietà, crescita intelligente, sostenibilità. In sostanza, il CdF assume il ruolo di garante della valenza di “invariante” del sistema vallivo, all’interno di processi di costruzione di opzioni di sviluppo territoriale. Il reticolo dell’idrografia superficiale mantiene ancora la robustezza di ispirare il disegno e lo scenario, divenendo per il CdF sempre più come un utile elemento a supportare i processi di partecipazione per la condivisione delle scelte.
Nel reticolo idrografico si addensano tutte le probabilità di successo del CdF per il miglioramento dell’ecosistema fluviale come integrazione delle varie direttive europee (Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli); da qui l’impiego della Rete Ecologica che diventa la struttura portante dei CdF.
Tutta la regione Basilicata è interamente attraversata da cinque fiumi che nascono dai rilievi appenninici e sfociano nel versante ionico: il Bradano, il Basento, il Cavone, l’Agri e il Sinni. Gli aspetti peculiari del paesaggio in esame sono definiti dalla dorsale appenninica lucana, dal complesso meridionale del Pollino, dalla costa rocciosa tirrenica e dalla rete idrografica che solca l’intero territorio regionale. La sequenza di valli contribuisce a delineare una immagine del territorio regionale fatto a “stanze” entro le quali le politiche regionali hanno esaltato nel tempo, le vocazioni e perseguito modelli di sviluppo monofunzionali. In queste stanze i fiumi rappresentano il solo elemento centrale per una inversione di tendenza verso modelli di sviluppo sostenibili.
Il PSP della Provincia di Potenza intende riconoscere nei CdF l’occasione per declinare il fiume e la rete ecologica ad essa legata, nella grande diversità di modelli di sviluppo delle valli: dal petrolio della Val’Agri, all’approvvigionamento idrico della Val Sinni, al distretto industriale del Melfese nella Val d’Ofanto, alla riconversione della Valle del Basento e quella paesaggistica della film commission lucana.
In questa grande diversità le valli di frontiera, cioè quelle in cui i fiumi costituiscono il confine amministrativo tra comuni, province, regioni, contiene in sè il senso di una complessità più palpabile. Già nei Documenti di indirizzi del 2004 e del 2007, si riteneva necessario intervenire sui territori di confine con appositi processi di co-pianificazione, ribadendo che la Rete Ecologica Provinciale è un'“Infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare e connettere ambiti territoriali dotati di una maggiore presenza di naturalità ove migliore è stato ed è il grado di integrazioni tra le comunità locali con i processi naturali”.
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Bio-log.it, uno strumento per la conoscenza delle specie in natura
Angela CORASANITI (*), Agostino LETARDI (**), Giuseppe NUOVO (*)(*) Rete Argonauti.org, via Dalmazia 14, 70121 Bari, tel.: ++390805219118, e-mail: [email protected]
(**) ENEA – C.R. CASACCIA UTAGRI ECO S.P. 046, via Anguillarese 301, 00123 S. Maria di Galeria Roma, tel.: ++390630484536, e-mail: [email protected]
La realizzazione di un sistema gestionale di informazioni georeferenziate non si riduce semplicemente all’elaborazione di un adatto software, ma presuppone tutta una serie di conoscenze fondamentali per conseguire in modo rapido, efficace e con grosso risparmio di risorse, i dati di base per lo sviluppo di un sistema informativo territoriale.
Con lo sviluppo delle infrastrutture di dati spaziali è stato superato l'annoso problema della scarsezza delle informazioni geografiche; molti geo-portali, di iniziativa pubblica e privata, hanno reso disponibili sulla rete le più svariate tipologie di dati (Murgante, 2008).
Da diversi anni la Rete “Argonauti.org” raccoglie dati relativi a piante ed animali nei territori di Puglia e Basilicata, e non solo; con l’aumentare delle segnalazioni ci si è accorti che anche per molti gruppi “appariscenti” del mondo vivente, le conoscenze nelle suddette Regioni fossero lacunose e frammentarie. Nel 2009 viene quindi realizzato uno strumento che consentisse di archiviare tutti gli avvistamenti fatti sul territorio, utile per la raccolta e lo studio delle informazioni sulle specie animali e vegetali che popolano la Natura, e rivolto a tutti gli appassionati che osservano, studiano, fotografano e soprattutto sono interessati alla conservazione degli habitat. Grazie all'intuitivo sistema di puntamento su Google Maps, con questo strumento è possibile posizionare l'avvistamento in un qualsiasi luogo del globo terrestre. Bio-log.it è parte delle finalità della rete Argonauti ma, nello stesso tempo, gruppi, associazioni, enti, singoli utenti possono aprire un proprio, indipendente, gruppo di lavoro all'interno di questa piattaforma e nominare propri amministratori per la validazione e la condivisione dei dati all'interno del gruppo stesso.
In questo periodo, oltre 230 persone hanno collaborato fornendo dati; diversi gruppi animali, vertebrati ed invertebrati, sono stati oggetto di studio, e per un gruppo particolarmente appariscente, quello delle libellule, si è arrivati a realizzare un primo atlante di distribuzione di tali insetti in Puglia e Basilicata (Mastropasqua et al., 2010).
Bibliografia
Mastropasqua F, Benedetto S, Liuzzi C, Corasaniti A. (2010), "Il progetto “atlanti regionali” di Puglia e Basilicata: un esperimento di condivisione online", 4° Convegno “Le libellule in Italia”, Gavorrano (GR): 17 Murgante B. (2008), L'informazione geografica a supporto della pianificazione territoriale, Franco Angeli, Milano, 304 pp
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