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Federica COLUCCI1, Riccardo GUARINO2, Valentina IANNILLI1, Patrizia MENEGONI1, Paola NOBILI1, Maria SIGHICELLI1, Claudia TROTTA3

1ENEA, Unità Tecnica sviluppo sostenibile ed innovazione del sistema agroindustriale - Via Anguillarese, 301 00123 Roma,

[email protected]

2Università degli studi di Palermo - Dipartimento di Biologia Ambientale e Biodiversità - Sezione di Scienze Botaniche - Via

Archirafi, 38 90123 Palermo

3

Forum Plinianum - International Association for Biodiversity and System Ecology -Via Lavinio, 22 00183 Roma

La comunicazione è un’attitudine spontanea, naturale dell’uomo ed è una sua esigenza fondamentale. La comunicazione è fondamentale non solo per i singoli individui ma anche per tutte le organizzazioni che essendo presenti nella società hanno l’esigenza di comunicare, interagire, condividere informazioni con altre persone e con altre organizzazioni. Rete Natura 2000 può essere equiparata ad un’organizzazione in quanto interagisce con il sistema socio-economico, costituito sia dalle singole persone che da altre organizzazioni che insieme vivono sullo stesso territorio e nei territori limitrofi. La comunicazione può quindi rappresentare anche per Rete Natura 2000 una funzione strategica che le consente di: a) sopravvivere, cioè consentire il mantenimento degli equilibri degli ecosistemi, b) proteggersi, nel senso quindi di tutelare la biodiversità presente nelle sue aree con modalità di utilizzo compatibili e sostenibili, c) procurarsi risorse, nel senso di fungere da attrattore di interesse per attività turistiche culturali, economiche, ricreative, d) espandersi promuovendo l’integrazione con la società e con le attività economiche e culturali.

Rete Natura 2000, “luogo” della conservazione e del divenire della biodiversità, è un valore non solo per la conservazione della natura, ma anche per la salvaguardia del territorio e del suo sviluppo. Ma è necessario avere consapevolezza di questo valore, per poterlo riconoscere, gestire e difendere e per essere disposti, come cittadini, a fare dei “sacrifici” in termini di cambiamenti di stile di vita, utilizzo del territorio, gestione delle attività produttive, ricreative, turistiche e culturali.

Queste le riflessioni alla base di INN2000 - Intesa Natura 2000: valori e patrimoni nel settore natura, un progetto di comunicazione per la promozione del “ valore” delle aree naturali e seminaturali della Rete Natura 2000 Basilicata, curato da ENEA (Unità Tecnica Sviluppo Sostenibile ed Innovazione del Sistema Agro-Industriale) e da Forum Plinianum su incarico della Regione Basilicata. Obiettivi principali del progetto INN2000 sono: a) favorire la conoscenza delle aree che compongono il mosaico di Rete Natura 2000 e del ruolo che esse esercitano nel mantenimento degli equilibri degli ecosistemi e nella generazione di beni e servizi ecosistemici; b) evidenziare le peculiarità, legate non solo agli aspetti naturali ma anche alla specifica e spesso sorprendente integrazione con la millenaria presenza umana (in particolare con le attività agricole).

Il progetto INN2000 si avvale di un mix di strumenti di comunicazione idonei a raggiungere i diversi

target group individuati: il logo, la collana editoriale, i gemellaggi tra Parchi, il materiale editoriale, il

sito internet, i concorsi, i filmati e gli eventi.

Il progetto INN2000 si è concluso nel 2012 ma il processo di comunicazione, così attivato, dovrà continuerà negli anni successivi per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Bibliografia

Watzlawick, P., Beavin, J., Jackson,D.D.(1967) "Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio, Roma 1971

De Mauro T. (2007) Guida all’uso delle parole In: Le parole non sono tutto, Editori riuniti: 25. Testa A., (2000) Farsi capire In: La cosa più semplice del mondo, Rizzoli: 45

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La fauna dei SIC della Basilicata – 1: Insetti e Mammiferi

SandroTRIPEPI(*), Pietro BRANDMAYR(*), Antonio MAZZEI(*), Ettore RANDI(**)

(*)Università della Calabria, DiBEST, via Bucci 4B, 87036 Rende, Cosenza – [email protected] (**)ISPRA (ex INFS), Via Cà Fornacetta, 9, 40064 Ozzano dell'Emilia (BO) - [email protected]

Insetti. Nel territorio della Basilicata risultano segnalate ben 13 specie d’insetti inserite nell’elenco

delle specie di interesse comunitario, allegati II e IV della Direttiva 92/43.

Ricordiamo fra i Coleotteri Cerambyx cerdo, Rosalia alpina e Buprestis splendens, specie saproxiliche legate ai vecchi alberi di foreste mature, che vivono sulla necromasse legnose in decomposizione, costituendo un elemento di pregio naturalistico, in quanto coinvolte negli delicati equilibri ecologici del riciclo della sostanza organica e delle catene alimentari che alimentano la biodiversità della macrofauna. Il Cerambicide del faggio, Rosalia alpina, specie prioritaria, è stato rinvenuto in 5 SIC circostanti il Monte Pollino. Il Cerambicide delle querce, Cerambyx cerdo, specie d’allegato II, è in declino o estinto in diversi paesi dell’Europa centrale. In Italia è ben distribuito dal Nord fino all’Appennino centrale, mentre nell’Appennino meridionale è molto raro e localizzato. In Basilicata è stato ritrovato in 12 SIC. Fra i Lepidotteri Eriogaster catax è una falena della famiglia dei

Lasiocampidae caratterizzata da colori molto vivaci, che vive in prossimità di siepi, ai margini di

foreste termofile. Euplagia (Callimorpha) quadripunctaria, specie prioritaria, invece è una farfalla, appartenente alla famiglia Arctiidae, che predilige ambienti caldi xerici; è stata ritrovata in un solo SIC. Acanthobrahmea europaea, farfalla endemica del territorio lucano, è l’unica specie europea della famiglia Brahmaeidae ed è frequente nelle zone boscose di media altitudine. Coenagrion mercuriale e

Cordulegaster trinacriae sono odonati legati agli ambienti acquatici. In particolare C. trinacriae è

una libellula endemica dell’Italia centro meridionale, con areale estremamente ristretto, ed è fortemente minacciata a causa della notevole selettività per l’habitat e fortemente sensibile all’inquinamento dei corsi d’acqua.

Mammiferi. Le indagini hanno confermato la presenza di 8 specie di Chirotteri presenti in allegato II:

il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il Ferro di cavallo minore (R. hipposideros), il Barbastello (Barbastella barbastellus), il Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii), il Vespertilio maggiore (M. myotis), il Vespertilio smarginato (M. emarginatus), il Vespertilio minore (M. blythi) ed il Miniottero (Miniopterus schreibersii). Per le abitudini particolari di questi mammiferi sarà necessario intraprendere ricerche mirate condotte da specialisti.

Il Lupo (Canis lupus) è in fase di espansione a partire dal minimo raggiunto alla fine degli anni ’60. Tale espansione è confermata dai dati relativi ai siti NAT2000 che passano da 15 a 28. Rimangono tuttavia ancora irrisolti alcuni problemi: la formazione degli ibridi con la conseguente necessità di controllare la diffusione di cani vaganti e la uccisione di individui attuata soprattutto da pastori, che vedono minacciato il loro bestiame.

Anche l’areale italiano della Lontra (Lutra lutra), dopo la contrazione degli anni ’70-’80, sta lentamente espandendosi ed è distinto in due sub-aree principali: il nucleo molisano ed il nucleo meridionale, dove la popolazione lucana riveste un’importanza fondamentale. La ripresa della Lontra è confermata dai dati di presenza della specie in ben 13 SIC lucani e tuttavia tale ripresa va assecondata con opportuni interventi di conservazione e rinaturalizzazione degli ambienti fluviali. Si segnala infine la presenza di una specie aliena: lo Scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii), originario del sudest asiatico, presente nei SIC tirrenici. Oltre che per i danni alla vegetazione questa specie è dannosa per la competizione con la specie autoctona, lo Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris

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La fauna dei SIC della Basilicata – 2: Anfibi e Rettili

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