• Non ci sono risultati.

Dal DAD alla contrattualizzazione del dissenso, la vicenda del rigassificatore al largo della costa pisana-livornese Il canale de

Spesa in infrastrutture ultimi 10 anni in mld di euro

3.5 Dal DAD alla contrattualizzazione del dissenso, la vicenda del rigassificatore al largo della costa pisana-livornese Il canale de

Navicelli

Il paradigma bipolare di cui alla l. 443/2001 (sopra citata) cd.

decidi, annuncia, difendi (acronimo DAD) espressione di un approccio top-down, cede il passo a schemi di matrice privatistica e consensuale (al limite del metodo bottom up). Si registra la

93

contrattualizzazione del dissenso ed il contenimento del momento

autoritativo.

Si badi che la terminologia utilizzata è suffragata dalla spendita, in taluni procedimenti amministrativi, di componenti sinallagmatiche tipiche dell’istituto contrattuale di ius commune. Ciò vale con tutta evidenza a stemperare le componenti più retrive delle potestas amministrativa.

Il modello pubblico richiamato prevede la ristorazione delle comunità locali incise dall’opera mediante contropartite finanziarie ovvero opere compensative62.

A titolo meramente esemplificativo si pensi al rigassificatore off-

shore della società OLT collocato a dodici miglia nautiche dalla

costa pisana e livornese.

L’opera compensativa nel procedimento in parola sarebbe l’apertura del Canale dell’Incile nella città di Pisa, che collega il Canale dei Navicelli al fiume Arno in prossimità del quartiere Porta a Mare.

L’opera infrastrutturale dovrebbe giovare alla cantieristica navale dislocata nell’area dei Navicelli, che tra diretti ed indotto impiega quasi 1000 unità. Davvero molto se si pensa che la popolazione residente a Pisa città è di circa 90 mila persone; 200 mila se si considera l’area vasta. Da non sottovalutare la possibilità di concepire vie d’acqua in un’ottica di mobilità sostenibile, anche per alleggerire il traffico veicolare che ha ormai saturato importanti arterie cittadine. Oltre ad interessare aree in pieno

62

Parla di uso distorto dell’istituto della compensazione (mero pretium per il silenzio locale) Astrid, Programmazione, decisione e localizzazione degli

impianti e delle infrastrutture strategiche. Proposte di riforma delle regole e delle procedure, Roma, aprile 2010, http://www.astrid-online.it/, p. 68. Le

compensazioni, nella sua configurazione fisiologica, sarebbero (stricto sensu)

accorgimenti tecnico-sociali intesi a mitigare e contenere le esternalità dell’infrastruttura, non già opere completamente scollate a quella principale.

94

centro storico, in cui la penuria di parcheggi è ormai endemica, l’Arno potrebbe rappresentare una valida attrattiva turistica.

3.5.1 Il bilancio Enel al vaglio della Corte dei Conti

Siffatta strategia compensativa si rintraccia anche nelle periodiche relazioni della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle partecipate.

A mò d’esempio nella Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’ ENEL S.p.A., relativamente all’esercizio

2009 si legge: «le principali attività per l’unità Grandi progetti

infrastrutturali nel 2009 sono state dirette ad incrementare

d’intensità e qualità la comunicazione a supporto dei progetti strategici di investimento […], a valorizzare e promuovere gli investimenti appena completati con eventi e attività che hanno dato visibilità a nuovi impianti, a presidiare le relazioni con gli

stakeholders di rappresentanza degli interessi, prevedendo

criticità e avviando iniziative di progettualità congiunte per contrastare l’effetto Nimby con attività di comunicazione dando risalto all’impegno di Enel per l’ambiente»63

.

Lo stralcio dianzi proposto è sintomatico di un pronunciato afflato partecipativo e di preminenti istanze collaborative con le comunità interessate. L’intendimento è lodevole e le finalità perseguite, altrettanto legittimamente, sono soprattutto economiche.

L’azienda partecipata offre un generoso ventaglio di sponsorizzazioni in materia ambientale, sport ed educazione,

63

CORTE DEI CONTI, Sezione del controllo sugli enti, determinazione n. 17 dell’8 aprile 2011.

95

finanzia l’allestimento di iniziative a carattere culturale, valorizza e promuove il volontariato.

Detto in una parola, riversa sul territorio, sulle comunità e sul mondo istituzionale (scuola, università, teatri ed organizzazioni

no profit) cospicui flussi finanziari, di modo che l’opera

infrastrutturale realizzata o da realizzare venga digerita e metabolizzata senza paralizzanti criticità.

Addirittura si racconta che in un piccolo comune calabrese per far addolcire il boccone amaro di una discarica di ingloriose dimensioni (soprattutto se la vocazione del territorio è quella turistico-balneare) si sia finanziata la locale squadra di calcio, che aveva raggiunto risultati davvero ragguardevoli.

Detto in una frase, si staglia pertanto l’opportunità per le imprese di aggregare professionalità plurime, con pronunciate skills di

marketing e comunicazione (marketing e comunicazione? Sic!).

Per l’effetto delle considerazioni che precedono alle figure tradizionali dell’ingegnere e del direttore amministrativo si affiancano gli esperti in stakeholder engagement, di grossroot e

social network, e ciò allo scoperto fine di creazione del consenso

e gestione del dissenso.

Basti pensare che le varie Autorità preposte al dibattito pubblico si avvalgono sempre più di esperti in psicologia sociale, in sociologia ed in antropologia. Si pensi ancora che il coordinatore del dibattito ha il compito primario di gestire un sito internet dedicato, a mezzo del quale veicolare tutta l’informativa rilevante. Quel che rileva per il presente studio è che la Corte dei Conti ritiene le richiamate spese in bilancio delle partecipate pienamente ammissibili ed addirittura auspicabili; ciò in termini di efficientamento della struttura dei costi e di riduzione del

96

contenzioso. Bene, riterrà utili anche le spese di organizzazione del contraddittorio preliminare, che per inciso, a mente del regolamento attuativo, gravano sulle amministrazioni aggiudicatrici ovvero enti aggiudicatori.

97

Capitolo 4

Il dibattito pubblico nel DPCM 76/2018. Storia e profili

dell’istituto

SOMMARIO:4.1 Dal dibattito partitico al dibattito pubblico, dalla

democrazia rappresentativa a forme spurie di democrazia diretta

- 4.2 L’art. 22 del Codice ed il DPCM 76/2018: open government meet government by discussion, il confronto dialogico - 4.2.1 Il Gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali - 4.2.2 Débat public, concertation préalable ed inchiesta pubblica- 4.2.3 La democrazia partecipativa: Le esperienze di Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Genova - 4.3 Il dibattito pubblico: organi e modalità di svolgimento di un modulo endoprocedimentale interno ad un procedimento pluristrutturale. Il parere del Consiglio di Stato ed il principio del confronto argomentato -

4.3.1 L’Amministrazione aggiudicatrice, il coordinatore del

dibattito e la Commissione nazionale - 4.4 Il mismatching tra gli operatori del diritto e gli agenti economici