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Le Controparti Centrali: cenni storici

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 145-150)

Le CCP sono entità non nuove nel contesto dei mercati finanziari, poiché risalgono ad alcuni secoli fa. Tra le esperienze storiche che hanno precedute le moderne CCP merita una particolare attenzione l’esperienza realizzata nel tardo XVI secolo nel Nord Italia, Genova e a Venezia. A Genova, nel XVII secolo il Banco di San Giorgio svolgeva funzioni di stanza di compensazione per cambiali o cambi nel corso di speciali fiere di scambio214. A Venezia la compensazione dei crediti bancari era gestita da un organismo che apparve la prima volta nel 1587, si trattava della prima banca pubblica veneziana,

213 CPSS-IOSCO, “Principles for Financial Market Infrastructures”, 2012. Pag. 126-127.

214 Felloni., G., Profilo della Casa di San Giorgio di Genova: una svolta nella storia del credito”, www.lacasadisangiorgio.it

il Banco della Piazza del Rialto, che a partire dal XVII secolo con il nome di Banca del Giro divenne un vero e proprio istituzione specializzata nella compensazione.

Nel 1773 una stanza di compensazione veniva creata a Londra alla quale aderirono ben 31 banche delle 36 banche che all’epoca contava la City. Dal 1826 le banche del Nord dell’Inghilterra iniziarono a riunirsi una volta la settimana per scambiare tra di loro i crediti a vista al fine di regolare i saldi netti, e ciò prima della Banca d’Inghilterra.

Con un intento più speculativo tecniche di negoziazione furono sviluppate in Olanda nel corso del XVII secolo, allorquando venne creata la compagnia VOC “The Dutch East India Company, cui il governo olandese dell’epoca affidò il monopolio degli scambi con l’india e il genere il continente asiatico. Le azioni VOC erano negoziate nella borsa valori di Amsterdam. Il regolamento dei dividendi delle azioni “ducaton”

e dei pagamenti era gestito con evidenti problemi pratici, speciali broker furono chiamati per riscontare e pagare o ricevere le differenze che derivavano dagli scambi.

Per facilitare la partecipazione al business di piccoli investitori fu creato il “ducaton shares” allo scopo di dividere il valore di azioni di taglio elevato, i dividendi erano compensati da un ufficiale denominato “Cassiere Generale”, il quale tra i suoi compiti annoverava quello di annotare in un libro le transazioni e le relative spese per venditori e acquirenti. Furono sviluppati anche altri servizi per garantire la chiusura dei conti mensili e determinare le transazioni in atto da regolare in contante. Queste ed altre procedure erano basate sulla compensazione contribuivano allo sviluppo della prima cassa di compensazione olandese, pioniera delle moderne CCP specializzate in commodities 215.

Una delle prime CCP in Asia fu creata ad Osaka in Giappone nel 1697 ed era specializzata nello scambio di futures su commodities(riso). L’esperienza della Dojima Rice Market di Osaka fu molto importante poiché la sua storia, la sua attività documentano la nascita delle moderne stanze di compensazione, poiché svolse il ruolo di una moderna CCP assumendosi il rischio di controparte dei partecipanti al

215 Norman, P. op., cit., p.52

commercio (del riso) e in questo modo portava a termine i contratti. Questa pratica rimase per quasi tre decenni sconosciuta ai paesi capitalisti occidentali dell’epoca, e ciò fino alla fine dell’isolazionismo nel 1853216.

La Caisse de Liquidation in Francia si interponeva nelle conclusioni di una transazione fra il compratore e il venditore di un contratto a termine sullo zucchero, essendo essa specializzata in merci, e sostituendosi al primo contratto due nuovi contratti (con ciascuna delle controparti). Conseguentemente le due parti del contratto iniziale, non avevano più alcuna relazione fra di loro, ma con la Caisse de Liquidation.

La London Clearnet House Clearnet (LCH) fu creata quasi un secolo dopo ed era anch’essa specializzata in commodities. La Chicago Board of Trade Clearing Corporation, fondata nel1925, è annoverata come la prima CCP nella storia a mettere in atto la novazione dei contratti di derivati217. Da diversi decenni, le Controparti Centrali, sparse un po’ dovunque nel mondo, sono specializzate nella compensazione centrale di contratti di derivati, solitamente la specializzazione è per classi di derivati e sono diventate sempre più importanti nel sostenere le attività di negoziazione in titoli e in commodities nei mercati finanziari (Papathannassiou, 2015)218. La compensazione di liquidità, che un tempo svolgevano anche le CCP, è divenuta ormai un’attività residuale. La più importante differenza fra la gestione della compensazione centrale di derivati e la compensazione di liquidità, consiste nel fatto la gestione della compensazione centrale di derivati richiede una più complessa gestione del rischio, dei margini e del collaterale, diversamente da altri titoli più liquidi.

Per lungo tempo le CCP nell’Unione europea hanno avuto un carattere standard, le poche esistenti operavano essenzialmente come stanze di compensazione per i mercati regolamentati. Ciò in ragione di mercati derivati poco sviluppati, ad eccezione della

216 Norman, P., op., cit., p. 57.

217 LEE, R., Running the World’s Markets: The Governance of Financial Infrastructure, Princeton University Press, 2011, pag.23.

218 Papathannassiou, (C.) “Central counterparties and derivatives” in: Kern A. and Dhumale R. (ed) Research handbook on international financial regulation, Routledge, London, 2015.

piazza di Londra dove erano insediate due delle cinque borse specializzate in scambi di derivati a livello globale, e con volumi di transazioni relativamente bassi nel resto dell’Europa continentale.

L’introduzione dell’Euro diede un forte impulso all’integrazione e all’espansione dei mercati regolamentari sia in termini di dimensioni che di volumi, ciò ha creato i presupposti per un ulteriore crescita della domanda di servizi di compensazione richiesti alle CCP anche nel resto dell’UE. Un ulteriore fattore di sviluppo dei servizi di compensazione era collegato alla espansione del debito sovrano. Alcune controparti centrali dell’Europa continentale si sono specializzate in compensazione di obbligazioni sovrane, come nel caso della CC&G italiana.

A partire dagli anni Novanta le CCP hanno avuto la capacità di aggiungere valore alla catena delle transazioni fra venditori e compratori di valori mobiliari e contratti futures.

E ciò ha dato un importante contributo alla demutualizzazione delle borse valori e alle infrastrutture finanziarie che le supportavano219 .

L’attenzione verso le infrastrutture finanziarie di mercato, ed in particolar modo delle CCP, poiché tanto i Depositari Centrali che i Sistemi di Regolamento dei Titoli, nella filiera del ciclo finanziario si situano immediatamente dopo la compensazione centrale, da parte del Comitato dei Sistemi di Pagamenti e Regolamenti (CPSS in inglese) e della IOCV-IOSCO è andata sempre più crescendo negli anni a seguire. Lo dimostra la creazione di gruppi di lavoro specifici chiamati, tra l’altro, a elaborare gli orientamenti sull’applicazione delle raccomandazioni da esse elaborate sulla compensazione dei derivati OTC destinate alle CCP.

Le controparti centrali ai nostri giorni e già da diversi decenni sono attive in ogni tipo di transazione finanziaria, dalle azioni al contante, dai titoli di debito ai pronto contro termine (repo), alle operazioni di cambio alle transazioni su prodotti derivati. Tuttavia, la loro importanza e visibilità è andata aumentando con l’introduzione dell’obbligo di

219 Norman, P., “Risk Controllers Central Counterparty Clearing Globalised Financial Markets”, p.6, Wiley, London 2011.

compensazione dei prodotti derivati, divenuto oramai il business prevalente delle CCP nella gran parte delle giurisdizioni del G20, compresa l’UE.

La crisi finanziaria del 2007-2008 ha contribuito in modo significativo ad aumentare l’attenzione verso le CCP, da un lato per effetto della cooperazione a livello internazionale fra istituzioni con la partecipazione attiva di quelle europee, e dall’altro per effetto dell’attenzione verso queste particolari infrastrutture critiche di mercato, e con essa è andata crescendo la consapevolezza della loro importanza strategica per la stabilità dei mercati finanziari, e la necessità di un creare un quadro giuridico chiaro, onnicomprensivo e finalizzato a rendere le CCP più sicure.

Storicamente, nel corso dell’ultima crisi e in quelle verificatesi nel corso dei decenni precedenti in varie parti del mondo, le CCP hanno dato dimostrazione di essere molto resilienti alle turbolenze sui mercati e in special modo durante le crisi finanziarie, inclusa la crisi del 2007-2008. È stato fondamentalmente l’accrescimento della loro importanza, a seguito della mole di contratti di derivati in circolazione a partire dagli anni Ottanta, per effetto dell’innovazione finanziaria a livello globale, a spingere i regolatori verso una più stringente, resiliente regolamentazione per far sì che le CCP fossero in futuro meglio equipaggiate, nel caso di nuove crisi che coinvolgessero grandi istituzioni finanziarie.

Le CCP sono diventate una componente fondamentale del sistema finanziario e svolgono una importante funzione in qualità di intermediari, poiché si interpongono fra i partecipanti al mercato (che possono essere controparti finanziarie o controparti no finanziarie) a garanzia che le obbligazioni finanziarie delle controparti siano soddisfatte.

Essenzialmente le CCP gestiscono quella parte importante di rischio (di controparte) che nel ciclo finanziario si colloca nella fase del post-trading dei titoli, per effetto della negoziazione dei prodotti derivati. La scelta di prevedere l’obbligo della compensazione centralizzata per gli scambi OTC di contratti derivati standardizzati ha determinato lo sviluppo di un set pervasivo di nuove regole indirizzate alle CCP e

focalizzate su resilienza, risanamento e risoluzione, e interdipendenze con l’obiettivo precipuo di accrescere la stabilità del sistema finanziario.

Con la realizzazione di EMIR (European Market Infrastructure Regulation) l’Unione europea ha dato attuazione alle disposizioni del G20 in materia di obbligo di compensazione dei derivati OTC standardizzati per il tramite delle CCP, imponendo alle controparti anche il reporting delle operazioni in essere ai Repertori di Dati (Trade Repositories). Ha introdotto un regime armonizzato di regolamentazione basato su un iter organizzativo iniziale, requisiti patrimoniali, organizzativi, regole di condotta degli affari e stringenti regole di risk management. È stata rafforzata l’attività di supervisione prudenziale, sono stai creati collegi congiunti di supervisione che vanno oltre la competenza delle autorità di supervisione nazionale, attribuendo all’ESMA, l’Autorità europea di supervisione dei Mercati, poteri vincolanti in caso di contrasti tra Autorità competenti nazionali.

Dopo poco più di tre anni dall’entrata in vigore di EMIR, le CCP nuovamente hanno fatto oggetto di un intenso processo di regolamentazione nella prospettiva della Brexit, (a Londra hanno sede legale importanti CCP che fanno clearing in Euro), che potrebbero essere dislocate nel continente in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE.

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 145-150)