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Dalla guida turistica al freelance turistico

3.2. Le professioni tradizionali

3.2.5. Dalla guida turistica al freelance turistico

La guida turistica è una tra le dieci professioni regolamentate dalla prima legge quadro sul turismo. Secondo tale norma è guida turistica chi «per professione accompagna singoli o gruppi nelle visite ad opere d'arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali54».

La figura si connota per l’oggetto dell’attività stessa poiché è proprio l’illustrazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico dell’ambito territoriale di riferimento che costituisce un segno distintivo rispetto agli altri lavori come quello dell’accompagnatore turistico. Si ritiene che la guida turistica, a differenza di quest’ultimo, deve quindi possedere conoscenze più approfondite e si occupa meno degli aspetti logistici legati all’organizzazione del gruppo.

L’accompagnatore turistico, invece, assiste ed accoglie gli ospiti durante soggiorni, viaggi e tour, risolvendo eventuali problemi logistici che possono presentarsi durante la permanenza dei turisti. Inoltre può assistere i gruppi durante le diverse tappe di tour e visite guidate. Per diventare accompagnatore turistico è necessario dimostrare di aver acquisito certe competenze, lo Stato delega la verifica alle regioni, le quali quasi sempre a loro volta delegano alle province; così la normativa e le modalità di verifica variano da regione a regione e da provincia a provincia.

Quella della guida turistica è un’attività di tipo culturale, unica nell’ambito del settore turistico, ne consegue che l’abilitazione necessaria per esercitarla è valida solo nell’ambito provinciale. Se si desidera cambiare area geografica di riferimento, è necessario sostenere una seconda volta l’esame, dimostrando di conoscere i monumenti e le opere d’arte della nuova area prescelta.

La guida concorda con l’agenzia di viaggio o con l’accompagnatore del gruppo l’itinerario turistico-culturale nella provincia di competenza, e successivamente accoglie i turisti e li conduce nei luoghi da visitare,

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fornendo informazioni storiche e culturali dei singoli monumenti e del luogo circostante. Tra le attività che una guida turistica è chiamata ad illustrare ci sono anche quelle culturali, folcloristiche, di spettacolo e altre manifestazioni collegate al tempo libero.

Si reputa che tale professione non debba essere considerata solo stagionale ma a tempo pieno poiché soprattutto in riferimento al turismo culturale, nei periodi di bassa stagione, ossia quando diminuisce il numero dei turisti stranieri, coinvolge moltissimi italiani: singoli cittadini, ma anche scuole, associazioni ed enti.

Le attività richieste per l’esercizio di questa professione sono quelle di:  organizzare i percorsi di visita;

 dare accoglienza ai turisti all’uscita dell’albergo, dell’autobus o in corrispondenza del luogo da visitare;

 condurre il gruppo dei turisti fermandosi in corrispondenza delle attrazioni più interessanti da vedere;

 illustrare (spesso in lingua straniera) la storia e le caratteristiche di luoghi, monumenti, dipinti;

 rispondere alle domande dei turisti approfondendo singoli aspetti. La competenza fondamentale per svolgere questo lavoro è la conoscenza delle lingue straniere non solo dell’inglese e del francese, ma anche recentemente del giapponese, russo e in generale le lingue asiatiche. Inoltre sono richieste capacità di problem solving, capacità di organizzazione e pianificazione, una conoscenza approfondita della storia dell’arte, ottima memoria ed infine capacita di espressione verbale e cortesia.

Gli sbocchi professionali previsti sono presso agenzie di viaggio, tour operator, enti turistici di ogni genere, ma necessario per esercitare tale attività è il possesso del patentino, ossia l’abilitazione conseguita dopo il superamento di un esame scritto che riguarda il patrimonio storico e artistico e un colloquio orale che, oltre alla parte culturale, presuppone anche la conoscenza delle norme che regolano l’attività professionale e alcune nozioni di legislazione turistica.

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I bandi di concorso e i programmi sono diversi da regione a regione. Alcuni, elencano minuziosamente tutti i monumenti che possono essere oggetto d’interrogazione; altri, invece, sono estremamente generici. Informazioni più precise, dunque, vanno richieste agli assessorati al turismo della regione di residenza. È comunque necessario possedere una buona cultura generale e soprattutto storica, artistica e architettonica.

Utile per superare l’esame può essere frequentare corsi di formazione professionale che si tengono in occasione dell’uscita dei bandi di concorso indetti dalle singole regioni o provincie. Non esiste quindi una precisa omogeneità tra i diversi concorsi ed è necessario scegliere la regione in cui lavorare, perché ogni esame verte sul patrimonio artistico della singola regione e l’abilitazione è strettamente legata al posto in cui viene conseguita. Lo stipendio dipende molto dal datore di lavoro, dalla tipologia di contratto stipulato e anche dal flusso turistico della città e dei siti di cui la guida si occupa.

Questa professione sta evolvendosi verso la consulenza poiché molte guide sono diventate veri e propri liberi professionisti che attraverso il proprio sito Internet si fanno conoscere al pubblico dei turisti e non solo.

Per essere una guida freelance è necessario aver costruito relazioni, nelle aree in cui si dovrà lavorare, con le compagnie turistiche che eventualmente provvederanno a fornire i clienti. La guida freelance è responsabile di tutto ciò che la visita comporta poiché lavora per se stesso ed è necessario che conosca il funzionamento del tour. In questo caso, non si svolgono solo le attività tipiche della professione di guida turistica, ma anche quelle relative alla professione di accompagnatore, di tour manager e di responsabile delle operazioni. Egli, infatti, dovrà non solo pianificare il tour, chiamare i contatti, visitare siti e mettere insieme l'itinerario, ma anche commercializzare il percorso che desidera offrire attraverso un agente di viaggio. Per far ciò dovrà pianificare le forniture l'attrezzatura necessaria per le attività, come giubbotti di salvataggio e canoe o kayak sui fiumi, corda per alpinismo e così via.

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Le tendenze che caratterizzano il futuro di questa professione sono principalmente due. La prima è quella relativa all’evoluzione delle applicazioni connesse ai siti di attrazione. Da ciò consegue una perdita di importanza per la figura della guida turistica poiché viene sostituita da informazioni facilmente accessibili attraverso le app degli smartphone che diventano vere e proprie guide per i turisti che entrano in un museo, in una galleria o in un centro storico. A tal proposito è possibile che il turista crei autonomamente itinerari in base alle sue specifiche esigenze. La realizzazione di questi percorsi o viaggi non avviene in modo organizzato e pianificato prima della partenza, ma secondo un atteggiamento disorganizzato e improvvisato direttamente su luogo grazie all’utilizzo delle

app e dei digital device.

La seconda tendenza concerne l’entrata in vigore della Legge n. 4. del 14 gennaio 2013, recante “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” sulle professioni non regolamentate in ordini o collegi. Le guide si auspicano, infatti, che attraverso tale norma si favorisca la creazione di un albo di categoria che sostituisca l’elenco degli autorizzati. La legge ha inoltre l’obiettivo di limitare il numero degli abusivi che esercitano la professione senza neppure essere iscritti agli elenchi provinciali, attraverso l’accesso limitato alla professione.

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