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3.2. Secondo punto: Houses of Hospitality

3.3.2. Le altre Houses of Hospitality

3.3.2.2. Dalla Seconda Guerra Mondiale agli anni Ottanta

Se fino a prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale fu raggiunta la soglia di trentadue ospizi279, tra la Seconda Guerra Mondiale e la prima metà degli anni Sessanta, la somma totale di quest’ultimi ‒ contando quelli che si aprirono e chiusero ‒ non superò mai la ventina280. Nel 1947 le sedi di Chicago, Milwaukee, Boston, South Bend e Washington risultavano chiuse assieme agli altri centri di ospitalità recentemente aperti a Seattle, Sacramento, San Francisco, Los Angeles, St. Louis, St. Paul Minneapolis, Toledo, Troy, Buffalo, Baltimora e New Orleans. Nel 1954 la situazione restava pressoché invariata rispetto agli anni Quaranta: ammontavano a quattordici281. Questi centri furono aperti principalmente da persone già impegnate nel volontariato, che dopo la conoscenza della Day – costantemente in viaggio su e giù per gli States, tanto che nel 1946 cambiò il nome della rubrica da Day After Day in On Pilgrimage282 ‒, si convinsero ad aprire nuovi ospizi Catholic Worker283

.

Solo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta la tendenza subì un’inversione significativa. Afferma McKanan: “In 1965 as in 1945, there were houses of hospitality in New York City, Rochester, Detroit, and Washington, D. C. There were no longer houses in Cleveland, Pittsburgh, or Philadelphia, but Worker communities had been added in Portland, Montreal, Chicago, Salt Lake City, and Oakland”284. Più

279

Day, “Letter On Hospices” (gennaio 1948).

280

“Between World War II and the Vietnam War, in short, Dorothy Day was the revered leader of a national movement that rarely included more than twenty local communities,” McKanan,

The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the Works of Mercy in a New Generation, pp,

54-55.

281

Day, “Have We Failed Peter Maurin’s Program?” (gennaio 1954). Nel 1950 vennero fondate le houses of hospitality di Chicago ed Oakland, nel 1952 quella di Portland, Oregon, McKanan,

The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the Works of Mercy in a New Generation, p. 59.

282

In questa rubrica, attraverso il racconto dei gruppi CW che visitava, cercava di invogliare altri a emularne l’esempio, vedi McKanan, The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the

Works of Mercy in a New Generation, p. 57.

283

Ivi, p. 55.

284

McKanan, The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the Works of Mercy in a New

76 precisamente, dal 1965 al 1980, furono fondate settantasei comunità285. Di queste settantasei, quarantanove durarono più di una decade e trentacinque esistono ancora. Diverse case riaprirono in città dove si era già precedentemente sperimentata l’esperienza CW (Boston, Washington, Los Angeles, Milwaukee, ad esempio), ma i fondatori delle comunità CW degli anni Sessanta e Settanta erano soprattutto giovani ‒ attivisti e pacifisti ‒ che avevano ben poco in comune con la prima generazione del movimento. Se la posizione pacifista negli anni Trenta era marginale ed aveva quasi portato al collasso il movimento, negli anni Sessanta (e nei successivi) ne divenne il collante286.

La seconda generazione era composta soprattutto da giovani disorientati in una società afflitta da continui cambiamenti (Movimento per i diritti civili, movimenti controculturali, Guerra del Vietnam). Molti erano attivisti contro la guerra in Indocina, o ex hippies, e “many were seminarians or members of religious orders in their early adulthood, then became part of the great exodus of priests and religious that simultaneously enrich the lay apostolate and endangered traditional Catholic patterns of ministry. Many partecipated in the Catholic charismatic revival, which spawned a variety of International communities as well as propelling people toward the Worker. Most eventually gravitated toward the style of liberal catholicism. Tipically they support gay liberation and women’s ordination”287

. Gli anni Sessanta, infatti, furono anni di agitazione per la anche per la Chiesa cattolica: il Concilio Vaticano II aveva sancito che anche il popolo laico potesse impegnarsi, parimenti a chi svolgeva un ruolo religioso, nella creazione di un mondo a immagine di Cristo. Il laico non sarebbe più dipeso dalla gerarchia ecclesiastica ‒ erano entrambi riconosciuti come parte del Corpo Mistico ‒ e gli veniva attribuito un ruolo altrettanto fondamentale nella santificazione del mondo; anzi il laico, in contatto quotidiano con le strutture temporali e la società

285

McKanan, The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the Works of Mercy in a New

Generation, p. 74.

286

Ivi, p. 216. 287

77 secolare, aveva un compito ancor più delicato in tal senso288. Ecco perché molti seminaristi e novizi, a seguito di questi cambiamenti decisero di lasciare la carriera ecclesiastica per seguire la chiamata religiosa in senso laico289.

Dai primi anni Settanta si innescò un vero e proprio incremento290, tanto che tenere sotto controllo l’apertura e la chiusura delle case che seguivano il loro esempio divenne sempre più difficile. Così, nel dicembre 1972, gli editori di New York scrissero, in un piccolo quadrato all’interno del giornale, un appello rivolto a tutti coloro i quali avessero fondato ospizi Catholic Worker, o fossero a conoscenza della loro esistenza, ad inviare tutte le informazioni allo staff editoriale291. Questa iniziativa ebbe il suo successo. Nel numero del maggio 1985 venne pubblicata una lista esaustiva di tutte le CW Houses negli Stati Uniti e in Canada. Ne usciva un quadro molto articolato del movimento: era presente in ventisei Stati (New York, California, Colorado, Connecticut, Washington D. C., Washington, Georgia, Illinois, Indiana, Iowa, Kansas, Louisiana, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Missouri, New Jersey, Ohio, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Rodhe Island, Tennessee, Texas, Virginia, Wisconsin). Le sedi canadesi invece si trovavano a Winnipeg e a Montreal (Québec)292. nell’ottobre di quell’anno, ma registrati nel numero di maggio successivo, si aggiunsero altri due Stati all’elenco con le sedi di Saint Petersburg in Florida e di Las Vegas in Nevada293.

Gli anni Ottanta, nonostante dopo la morte della Day si profilasse la fine del movimento, furono invece i più prolifici per gli ospizi in termini di presenza. Se ne aprirono più di novanta, di cui cinquanta durarono per una decade e quarantatre esistono tutt’ora. Alla morte di Day, contemporaneamente alla elezione di Reagan, le works of

288

Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Lumen gentium, 21 novembre 1964, n. 10, http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vatii_const_1964112 1_lumen-gentium_it.html

289

McKanan, The Catholic Worker After Dorothy. Practicing the Works of Mercy in a New

Generation, p. 75.

290

Ivi, p. 92.

291 “Let Us Know,” The Catholic Worker, vol. 37, n. 9, dicembre 1972, p. 3.

292

“Houses of Hospitality,” The Catholic Worker, vol. 52, n. 4, maggio 1985, pp. 6-7.

293

“New Catholic Worker Houses,” The Catholic Worker, vol. 53, n. 7, ottobre-novembre 1986, p.8.

78 mercy ripresero ad avere nuova importanza: i tagli al budget del Department of Housing and Urban Developement di ¾ e la riduzione agli incentivi statali per la creazione privata di alloggi a basso reddito crearono una epidemia di senzatetto e la nascita di piccole città dove mancava del tutto una politica a favore di quest’ultimi. Questo portò molte Houses of hospitality ad essere devote completamente alla ospitalità urbana294.