Capitolo 4 Le misurazioni economiche, patrimoniali e finanziarie e il bilancio dell’azienda alberghiera
D. Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo;
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni; IV. Disponibilità liquide;
D. Ratei e risconti.
La sezione del Passivo è suddivisa in cinque classi:
A. Patrimonio netto; B. Fondi per rischi e oneri;
C. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato;
D. Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo;
E. Ratei e risconti.
La classe “A” dell’Attivo non presenta particolari caratterizzazioni da segnalare nel caso di imprese alberghiere.
Le immobilizzazioni immateriali, essenzialmente classificate in: oneri pluriennali, beni immateriali e avviamento, presentano particolare delicatezza in merito alla recuperabilità da stimare secondo il principio della prudenza e con ragionevole certezza. L’utilità pluriennale è giustificabile solo in base a determinate condizioni gestionali, produttive e di mercato risultanti al momento della rilevazione iniziale. Per la capitalizzazione di tali costi, è necessario il rapporto di causa ed effetto con i benefici futuri, in termini di ricavi o
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minori costi derivanti dall’utilizzo dell’attività in questione. Per i beni immateriali e l’avviamento, è previsto l’obbligo di iscrizione mentre, per gli oneri pluriennali è prevista la facoltà. L’azienda alberghiera può sostenere costi di impianto e di ampliamento, costi di sviluppo, può detenere diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere dell’ingegno, può conseguire concessioni, licenze e marchi propri o di particolari catene o gruppi, può aver corrisposto una determinata somma per la voce di avviamento, c.d. derivato, in caso di acquisizione di aziende o rami di aziende o altre operazioni straordinarie, che presenta i requisiti della recuperabilità, che garantisce benefici economici futuri, condizione per iscrivere l’avviamento.
Anche la voce B.I.6, che contiene le immobilizzazioni in corso e acconti, può essere attivata dall’azienda alberghiera nel caso della realizzazione di un nuovo marchio o di interventi di sviluppo e ampliamento dell’attività e che, una volta completati, saranno fatti confluire alla specifica voce delle immobilizzazioni immateriali.
Nel capitolo 3, paragrafo 3.2, si è ragionato sul tema dell’immobile adibito all’ospitalità che, assieme alle pertinenze, quali i fabbricati, parchi e impianti sportivi, autorimesse, centri termali, ecc. vengono iscritti alla voce B.II.1. La stessa classificazione riguarda gli impianti, generici e specifici, e macchinario di cui alla voce B.II.2 che sono senz’altro presenti anche nel patrimonio dell’albergo.
Ugualmente tipici dell’azienda alberghiera risultano le Attrezzature industriali e
commerciali, quali le attrezzature e gli equipaggiamenti dei laboratori, servizi lavanderia,
stireria, bar, cucina e ristorante, manutenzioni e pulizia camere, ecc..
La voce residuale B.II.4, nel caso dell’azienda alberghiera, contiene la dotazione di beni mobili strumentali fra i quali gli arredi e i mobili dei diversi spazi della struttura, le macchine ordinarie ed elettroniche d’ufficio, gli automezzi e gli imballaggi da riutilizzare. In particolari casi si può verificare la presenza di beni gratuitamente devolvibili, come accade per le attività sottoposte a concessioni pubbliche, come anche a diritto di superficie, che prevedono una futura devoluzione gratuita che necessita di ammortamento finanziario per la durata della concessione.
La specifica complessità della dotazione strumentale della struttura alberghiera può presentare la fattispecie di immobilizzazione che costituisce una unità economico-tecnica, cioè “un insieme di beni fra loro coordinati in una logica tecnico-produttiva”, c.d. component approach, alla quale si attribuiscono diversi cespiti. Tutte le immobilizzazioni soggette ad ammortamento sono esposte nello stato patrimoniale al valore residuo da ammortizzare, cioè al netto del fondo ammortamento.
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Con riferimento alla sottoclasse B.III, Immobilizzazioni finanziarie, vi può essere il caso dell’impresa alberghiera con quote detenute in altre aziende o gruppi aziendali in termini di controllo, collegamento, ecc. destinate ad una permanenza durevole nel portafoglio dell’azienda.
La classe “C” dell’attivo circolante prevede le Rimanenze che possono interessare l’azienda alberghiera quasi esclusivamente per le materie e merci del settore food &
beverage e di altri beni di consumo di limitato valore.
La voce Crediti non è molto rappresentativa nel caso dell’azienda alberghiera posto che, il “contratto” fra albergo e cliente viene pagato in tempo reale, con l’eccezione dei conti su convenzioni particolari che possono richiedere l’iscrizione di crediti a breve. La voce interessa piuttosto i rapporti economici con agenzie di viaggio e tour operators per i contratti periodici stipulati.
Anche nella classe dell’attivo circolante, è compresa la voce delle partecipazioni quali attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni e che possono contenere le quote detenute nel portafoglio con l’intento dell’alienazione a breve termine.
Le disponibilità liquide dell’azienda alberghiera, sono collegate alla funzione di cassa svolta dal servizio reception per i valori di moneta corrente e per quelli in valuta estera. Per la possibilità concreta di avere a che fare con una clientela internazionale, l’azienda alberghiera può verosimilmente detenere valori espressi anche in valuta estera.
Fra i ratei e risconti attivi può avere rilievo la quota del canone di locazione nella circostanza che l’immobile adibito ad albergo sia acquisito a titolo di contratto di locazione pluriennale con pagamenti anticipati.
Nella classe “A” del passivo si iscrive il Patrimonio netto, oltre alle poste originarie e obbligatorie del capitale sociale e delle riserve di legge o statutarie, appare significativa l’ipotesi della riserva di rivalutazione, sottoclasse A.III, che scaturisce dalla rivalutazione di attività previste da leggi speciali in materia, con specifica evidenza in bilancio.
La classe “B” contiene i Fondi per rischi ed oneri, sono passività di natura determinata, certa o probabile, con data di sopravvenienza o ammontare indeterminati. I fondi rischi sono caratterizzati dall’esistenza probabile il cui esito dipende dal verificarsi di eventi nel futuro mentre, i fondi oneri si distinguono per l’esistenza certa, ma che avrà manifestazione numeraria negli esercizi successivi. Caso tipico dell’azienda alberghiera è il fondo per trattamento di quiescenza previsto dal C.C.N.L. per i lavoratori del settore alberghiero. La voce residuale B.4 per la varietà di fondi di cui è possibile l’attivazione,
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presenta diverse possibilità di utilizzo nell’impresa alberghiera per i risvolti di carattere legale, contrattuale, commerciale e di garanzia. Particolare attenzione merita il fondo manutenzione ciclica attivabile a determinate condizioni quali: manutenzione pianificata da eseguirsi ad intervalli periodici, ragionevole certezza che il bene sia utilizzato almeno fino al prossimo ciclo di manutenzione, la manutenzione ciclica non può essere sostituita da altri interventi sporadici o ordinari i cui costi sono addebitati all’esercizio.
La voci del T.F.R. non presenta particolare tipicità nel caso dell’azienda alberghiera, così come la voce Debiti e Ratei e risconti passivi.
Lo schema di Conto Economico è previsto, dall’art. 2425 del Codice Civile, con la forma espositiva a scalare e la classificazione dei costi per natura.
Lo schema di conto economico, evidenzia quattro classi:
A. Valore della produzione; B. Costi della produzione;
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
C. Proventi e oneri finanziari;
Totale proventi e oneri finanziari
D. Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie;
Totale delle rettifiche di valore delle attività e passività finanziarie Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D)
Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
Utile (Perdita) dell’esercizio.
La classe “A” del Valore della produzione riepiloga i ricavi provenienti dall’attività tipica dell’azienda, al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, di uso frequente nel marketing alberghiero. Nel caso dell’azienda alberghiera si aggregano i diversi ricavi della gamma di servizi erogati: dalla prenotazione delle camere, al servizio di ristorazione, dal mini bar e bar, alla vendita di gadget, souvenir e merchandising e dall’affitto di locali, sale e spazi espositivi, impianti sportivi, ecc..
A seguito dell’eliminazione della classe “E” del conto economico, in ottemperanza alla norma di recepimento della Direttiva comunitaria n. 34/2013/UE, D. Lgs. 18 agosto 2015 n. 139, confluiscono nella classe “A” anche le plusvalenze di ogni tipo e natura, i ripristini di valore a seguito di precedenti svalutazioni di immobilizzazioni immateriali e materiali,
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crediti dell’attivo circolante e disponibilità liquide e le sopravvenienze e insussistenze attive.
Fanno parte della medesima classe “A” anche i Contributi in conto esercizio che possono occasionalmente riguardare l’azienda alberghiera per contribuzione in base a leggi o disposizioni contrattuali per acquisto materiali o quando riconosciuti per danni causati da fenomeni naturali.
La classe “B” comprende i Costi della produzione. Prevede l’aggregazione degli oneri per l’acquisto dei beni e servizi necessari allo svolgimento dell’attività economica. Si rileva una crescita dei costi per prestazioni di servizi, anche in virtù del maggior ricorso all’affidamento all’esterno di marginali segmenti di servizi resi alla clientela (solo a titolo di esempio si cita il servizio di lavanderia e stireria che molto spesso è affidato a ditte specializzate).
La sottoclasse B.9 aggrega i costi del personale comprensivi di tutti gli elementi fissi e variabili che compongono la retribuzione, per legge e per contratto di lavoro, nonché degli oneri sociali e dell’accantonamento per il T.F.R., ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile. La classe “B”, sottoclasse B.10, contiene le quote di accantonamento per l’ammortamento dei valori dell’attivo ad utilità pluriennale. L’azienda alberghiera, titolare del diritto di proprietà dell’immobile destinato all’accoglienza e soggiorno, opera l’ammortamento del bene, così come delle altre immobilizzazioni materiali e immateriali.
A garanzia del rispetto dei postulati di legge, si ricorre al “piano di ammortamento” che presuppone la conoscenza del valore da ammortizzare, la residua possibilità di utilizzazione del bene e dei metodi di ammortamento.
I metodi per il calcolo dell’ammortamento, fanno riferimento alla sistematicità e costanza dell’applicazione, nonché alla continua verifica della stima della vita utile residua. La residua possibilità di utilizzazione non è riferita alla durata fisica del bene ma, invece, alla durata economica di utilità del bene stesso. Sono molteplici i fattori che incidono sulla vita utile residua del bene e spaziano dall’obsolescenza tecnica al grado di utilizzo, dalle politiche di manutenzioni svolte alla valutazione di altri fattori economici che influenzano la durata stessa del bene.
La formula più diffusa per il calcolo dell’ammortamento prevede l’applicazione di quote costanti per gli anni di vita utile:
Quota di ammortamento annuale = Valore originario - Valore presunto di realizzo Totale anni di vita utile
132 metodi alternativi sono:
- a quote decrescenti con l’assunto che il bene apporti una maggiore utilità nei primi anni di vita e che nel prosieguo diminuisca l’efficienza tecnica e con costi di manutenzione che tendono a crescere;
- per unità di prodotto, determinata dal rapporto fra le quantità prodotte nell’esercizio e la quantità di produzione totale prevista durante l’intera vita utile del bene.
Chiarimenti normativi sull’ammortamento, hanno riguardato la rivisitazione periodica del valore residuo a la verifica della stima iniziale; la possibilità di ammortizzare anche secondo il metodo dell’unità di prodotto; la circostanza di ammortizzare il bene anche se la vita utile sia indefinita e l’obbligo di ammortizzare anche i fabbricati non strumentali. La rivisitazione del piano di ammortamento, comporta un ricalcolo dei parametri e della quota e il cambiamento della vita utile del cespite e viene inteso come cambiamento di stima contabile disciplinato dal Principio contabile OIC n. 29.
La classe B.14 Oneri diversi di gestione contiene, fra l’altro, i componenti negativi straordinari che, seguito dell’eliminazione della classe “E” del conto economico, ai sensi della norma di recepimento della Direttiva comunitaria n. 34/2013/UE, D. Lgs. 18.08.2015 n. 139, come le minusvalenze di natura non finanziaria, le sopravvenienze e insussistenze passive. In questa voce rientrano anche le imposte indirette, tasse e contributi ed altre voci di costo residuali.
La classe del conto economico “C” Proventi e oneri finanziari dell’azienda alberghiera non presenta particolari situazioni rispetto a quelle di altre aziende a meno di particolari valori di partecipazioni, proventi finanziari diversi, titoli iscritti nelle immobilizzazioni o nell’attivo circolante, interessi e altri oneri finanziari passivi.
Anche la classe “D” Rettifiche di valore di attività finanziarie non presenta peculiarità specifiche a meno della presenza di cospicue immobilizzazioni finanziarie, partecipazioni o titoli in portafoglio.
Il risultato differenziale prima delle imposte è seguito dalla voce “20” che espone le imposte dirette suddivise in:
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- imposte relative ad esercizi precedenti a seguito dell’eliminazione della classe “E” Area straordinaria, dal conto economico;
- imposte differite e anticipate che accoglie con segno positivo l’accantonamento al fondo per imposte differite e l’utilizzo delle attività per imposte anticipate mentre, con il segno negativo, figurano le imposte anticipate e l’utilizzo del fondo imposte differite.
L’utile o la perdita dell’esercizio rappresentano il saldo finale dell’esercizio contabile.
Per le società che redigono il bilancio in forma ordinaria in base alle disposizioni del Codice Civile è previsto l’obbligo di predisporre il Rendiconto finanziario (Art. 2423, comma 1 e art. 2425 ter del Codice civile). Prima della riforma del 2015, già citata, l’elaborato era richiesto nella nota integrativa. Il rendiconto finanziario è raffigurato in un prospetto contabile che contiene le variazioni, positive e negative, delle disponibilità liquide di un determinato periodo.
Sono oggetto di osservazione i flussi finanziari che rappresentano l’aumento o la diminuzione dell’entità delle disponibilità liquide dell’azienda. Si tratta dei flussi che derivano dall’attività operativa, dall’attività di investimento e da quella di finanziamento. L’attività operativa attiene alle operazioni di acquisizione, produzione e distribuzione dei beni e servizi, anche se riferiti a gestioni accessorie e di quelle non riferibili a operazioni di investimento e finanziamento;
L’attività di investimento tiene conto delle operazioni di acquisto e vendita di immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate;
L’attività di finanziamento riguarda le operazioni di ottenimento e restituzione delle disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio e di debito.
La struttura e il contenuto del rendiconto finanziario, prevede la ricostruzione del flusso finanziario dell’attività operativa con il metodo diretto, evidenziando i flussi finanziari, o indiretto, rettificando l’utile o la perdita del conto economico.
La ratio della novità normativa offre l’occasione per valutare e apprezzare gli obiettivi che si prefigge. Si possono infatti trarre importanti informazioni sulle disponibilità liquide, prodotte o assorbite, dall’attività operativa e le modalità di impiego o copertura, sulla capacità del sistema aziendale di affrontare gli impegni finanziari a breve termine e la correlata capacità di autofinanziarsi.
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Il senso pratico del report viene sintetizzato nel ricostruire gli incassi e i pagamenti effettivi e incidenti sulle disponibilità liquide dell’azienda.
Il prospetto ha la forma a scalare e un esempio di schema di riferimento è proposto nell’appendice “A” al Principio contabile dell’OIC n. 10 (dicembre 2016).
Nota integrativa
Particolare significato ed enfasi ha assunto la nota integrativa prevista dall’art. 2423, comma 1 e dall’art. 2427 del Codice Civile.
La schematicità dei valori contenuti negli elaborati di bilancio, deve essere accompagnata da una puntuale informativa, con funzioni esplicative e integrative. I postulati della rappresentazione veritiera, chiara e corretta sono pertanto da esaminare alla luce del contenuto della nota integrativa. In essa si devono inserire i commenti esplicativi alle voci dello stato patrimoniale, del conto economico e del rendiconto finanziario e ulteriori informazioni qualitative e descrittive delle medesime voci di bilancio.
La disponibilità di informazioni complementari, rispetto a quelle sintetiche del bilancio, offre l’occasione per illustrare i criteri utilizzati, l’andamento prospettico dei valori, le motivazioni di particolari elementi. Nel caso dell’azienda alberghiera e dei suoi ricavi caratteristici, si potrebbe verificare l’evenienza di dover illustrare con dovizia di particolari eventuali picchi di vendite, ad esempio per eventi o fatti straordinari, o di acquisti dovuti a particolari fatti contingenti e non ripetibili, eventuali operazioni straordinarie, ecc.. Sul piano organizzativo sono molto utili le informazioni sull’organico della forza lavoro, sulla media degli occupati, sul genere e categoria. Informazioni sono dovute in caso di presenza di strumenti finanziari partecipativi, di patrimoni o finanziamenti destinati a specifici affari.
La nota integrativa deve contenere l’importo e la natura dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o di incidenza eccezionali. Questa disposizione, intende compensare l’eliminazione dallo schema di conto economico della vecchia classe “E” dei proventi e oneri straordinari che oggi vengono iscritti nelle altre classi di costo e ricavo.
Quale conseguenza dell’eliminazione dallo stato patrimoniale della sezione, in calce, riservata ai conti d’ordine, si rende necessario fornire dettagliate informazioni sugli impegni, garanzie e passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale, così come occorre dare conto delle operazioni con parti correlate intendendo per esse: “una parte
correlata è una persona o entità che è correlata all’entità che redige il bilancio”(31).
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La nota integrativa deve inoltre contenere la proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite.
Ci si è finora soffermati sul bilancio quale strumento conoscitivo e come documento ufficiale rivolto ad una vasta platea di stakeholders (portatori di interessi). É del tutto evidente che le finalità interne sono invece rivolte a trarre le informazioni utili al miglioramento delle politiche di gestione aziendale.
A questo obiettivo concorrono gli indicatori, già visti nel paragrafo 4.2, a proposito degli equilibri aziendali, così come gli indicatori di qualità relativi all’operatività dei servizi. In questa parte si vogliono riepilogare quelli specificatamente indicati nell’azienda alberghiera:
1. Tasso di occupazione delle camere N° camere occupate / N° camere disponibili
(L’approssimarsi al valore 1 esprime il grado di copertura della ricettività dell’albergo)
2. Numero di ospiti per camera Totale presenze / N° camere occupate
3. Occupazione multipla Camere con più di un ospite / N° camere occupate
4. Durata media del soggiorno Totale presenze / Totale arrivi
5. Ricavo medio per camera Ricavi camere / N° camere occupate
(Frutto della politica dei prezzi praticati nel periodo)
6. Ricavo medio per camera disponibile Ricavi camere / N° camere disponibili
(Il prodotto dell’indice 1. e dell’indice 5., Revenue Per Available Room, RevPar)
7. Ricavo medio per cliente Ricavi camere / N° clienti del periodo
8. Costi per camera occupata Totale costi camere / N° camere occupate
9. Margine delle camere Ricavi camere / Totale ricavi
Questi indici, soprattutto se considerati in modo integrato e speculare, offrono informazioni molto dettagliate per le politiche tariffarie e di bilancio quali quelle già esaminate in occasione dell’illustrazione del revenue management.
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L’analisi del bilancio, dal punto di vista economico aziendale, perfeziona la conoscenza globale, utilizza i dati contabili, extra contabili e i report ufficiali e informali, per l’esame critico della gestione. Solo successivamente, si può esprimere una valutazione sul suo andamento per affrontare l’insita variabilità dei fenomeni aziendali e poter assumere decisioni di politica aziendale e di nuovi investimenti per la crescita delle potenzialità di profitto.
Gli indici sintetici e di composizione illustrati in questo capitolo, sono frutto dell’esame del bilancio ufficiale e della sua riclassificazione.
Nel corso di questo lavoro si è sottolineata l’importanza delle vendite e delle strategie di politiche gestionali orientate ad incrementare la domanda. Non di meno, occorre dare conto dell’altra essenziale componente economica, rappresentata dai costi particolarmente rigidi nel sistema produttivo dell’azienda alberghiera.
Le già citate due macro classi, dei costi fissi e variabili, risentono di condizionamenti diversi anche in rapporto alle fasi del ciclo di vita dell’azienda. I costi fissi possono essere decisamente condizionati già dalla fase istituzionale dell’impresa allorquando si determinano i parametri della localizzazione e dell’impianto. Le scelte circa l’immobile, che può essere acquisito in proprietà o in locazione, e le sue caratteristiche fisiche e di logistica possono infatti condizionare il futuro economico dell’impresa in termini di capacità ricettiva e in termini di componenti negativi da sostenere nel tempo. La particolarità della stagionalità dell’attività alberghiera, con l’eventuale chiusura programmata in particolari periodi dell’anno, suggerisce inoltre un’ulteriore suddivisione interna alla classe dei costi fissi che si possono distinguere in strutturali e di gestione, intendendo, fra i primi, quelli che si debbono sostenere indipendentemente dall’apertura o meno della struttura e, fra i secondi, quelli che si presentano solo con l’attività in esercizio. L’analisi dei costi ha inoltre una diversa dimensione se considerati nella totalità o, viceversa, quali costi unitari. É infatti evidente, anche se forse con una certa semplificazione, che nel caso dei costi unitari, i costi fissi, vanno ad incidere in modo decrescente al crescere delle quantità mentre, i costi variabili, presentano un rapporto costante anche al crescere delle quantità. Ciò detto si evidenzia quindi che i costi fissi sono tali se espressi in valori totali e sono variabili se riferiti all’unità prodotta; i costi variabili sono tali se espressi nel totale e, invece, sono fissi se espressi in valore unitario.
La specificità della gestione alberghiera comporta la presenza di diversi costi c.d, misti e condizionati dalla particolare struttura dell’offerta erogata con il noto carattere di
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simultaneità e di assoluto legame con la domanda definita, più volte, estremamente