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Definizione di Hard e Soft Information

2.1 Soft e Hard information

2.1.1 Definizione di Hard e Soft Information

L’hard information è quantitativa e viene esplicitata attraverso dei numeri, quindi è ravvisabile in elementi come il bilancio e i rendimenti azionari e, per questo, risulta anche “backward looking”. L’informazione soft, invece, è qualitativa e spesso esplicitata in maniera testuale, in quanto comprende opinioni, idee, dicerie, proiezioni economiche, business plan e commenti del mercato e, per questo, risulta “forward looking” (Godbillon-Camus, Godlewski 2005).

Il fatto che l'informazione hard sia quantitativa, significa che può essere facilmente raccolta, memorizzata e trasmessa elettronicamente. Questo è il motivo per cui l'avvento dei computer, i programmi di data base di grandi dimensioni e il networking, ha rappresentato un vantaggio per le tecnologie che si basano sulle hard informations, come, ad esempio, il transactional banking. Il metodo di raccolta delle hard informations non è personale. L'informazione può essere inserita in un modulo predefinito senza l’ausilio significativo dell’uomo, quindi il capitale umano specializzato non è necessario in questo processo. Questo ha il vantaggio di ampliare le dimensioni geografiche e temporali attraverso le quali i dati possono essere raccolti in quanto, con i computer, i telefoni e i networks, le informazioni necessarie possono essere raccolte in qualsiasi momento e in tutto il mondo poiché l'unico input richiesto è la possibilità di richiederle al cliente. Un metodo di raccolta di questo tipo, però, pone delle restrizioni su cosa e come può essere raccolto, e questo costituisce una delle distinzioni tra le informazioni hard e soft (Petersen 2004).

Oltre alla metodologia utilizzata per raccogliere le informazioni, possiamo riscontrare altre distinzioni tra hard e soft informations. Le informazioni hard sono più comparabili rispetto a quelle soft. Spesso, chi raccoglie le informazioni, non è lo stesso soggetto che le valuta e prende delle decisioni in base a queste, quindi, sotto questo punto di vista, l’informazione hard risulta più performante della soft poiché è oggettiva.

Prendiamo un esempio tratto da Petersen (2004): il fatturato di un'impresa può essere definito come informazione hard, in quanto non vengono sollevati dei dubbi su di esso, poiché è un dato oggettivo e documentabile; al contrario, asserire che il proprietario di un’impresa sia onesto, è fonte di diverse interpretazioni sul significato e sull’importanza di questo dato in quanto, presupponendo il diretto intervento dell’operatore nell’elaborazione di questo giudizio, l’informazione è viziata dalla soggettività di quest’ultimo e non è traducibile in un dato oggettivo. Questo tipo di informazione è, quindi, di tipo soft. C’è la possibilità di creare una scala di valori su cui poter misurare l’onestà del proprietario da uno a dieci. Questo, di per sé, non trasforma l’informazione da soft a hard, in quanto una modifica di questo tipo si ottiene solo se il livello di onestà del proprietario è universalmente condiviso da chiunque vi ha a che fare. Quando siamo davanti a informazioni hard, non è importante il contesto in cui tali informazioni vengono raccolte; chi codifica le informazioni, le trasmette direttamente a colui che dovrà prendere una decisione sulla base di queste, quindi, i due attori di questa relazione, sono in possesso delle solite conoscenze sulla variabile in questione, e non ci sono dubbi interpretativi a riguardo. Al contrario, quando si parla di informazioni soft, non è possibile trascendere dal contesto in quanto, il soggetto che raccoglie e codifica le informazioni e colui che prende delle decisioni in merito, sono determinanti nell’interpretazione del dato, per questo motivo, nella maggior parte dei casi, sono impersonificati dalla solita persona.

Quando si ha a che fare con le informazioni hard, la raccolta e l'uso di queste possono essere separati. Può anche essere possibile delegare a soggetti non specializzati la raccolta ed eventualmente il processo decisionale sulla base delle informazioni, tuttavia, questo pone ulteriori restrizioni sulle informazioni che possono essere utilizzate.

A volte, infatti, è possibile sapere a priori i possibili valori che può assumere un’informazione e come sarà opportuno utilizzarla ai fini di una decisione, altre

volte, invece, non è possibile anticipare l’esito della valutazione e il rilievo che l’informazione può avere, se non dopo averla raccolta, o, addirittura, in momenti successivi. Risulta possibile, infatti, che un’informazione non sia rilevante nel momento in cui viene raccolta, ma la sua importanza riaffiori durante il processo decisionale. Questa caratteristica, che Petersen (2004) definisce come

“esperienza”, è tipica della soft information per cui, se non sappiamo a priori se

l’informazione o una parte di essa sarà rilevante, si riscontrano delle difficoltà nel codificarla e catalogarla per un uso futuro.

Conoscere quali sono le informazioni da ricercare e perché sono preziose per l’utilizzo che ne verrà fatto, è essenziale se la raccolta di informazioni e, eventualmente, la decisione da prendere sulla base di queste, sono operazioni che devono essere delegate. Infatti, se sapessimo quali sono le informazioni da cercare, potremmo specificare le istruzioni per la raccolta, per poi delegare quest’attività ad un altro soggetto. Un motivo per cui l’informazione hard è più efficiente di quella soft, oltre al fatto di richiedere manodopera meno costosa, è dato dal fatto che la raccolta e l'elaborazione delle informazioni possono essere delegate anche se, in questo caso, risulta indispensabile avere un esperto che determina le regole e le procedure tramite cui le informazioni devono essere raccolte e trattate. Una volta che le regole vengono specificate, l'esperto non è più necessario in questo processo. Deve essere possibile, tuttavia, per specificare quali informazioni devono essere raccolte e codificate, che l’esperto analizzi prima i dati disponibili fino a quel momento. Se l'informazione è di tipo hard e si conoscono tutti i risultati possibili a cui può portare, sarà possibile, a quel punto, automatizzare il processo decisionale, cosa impossibile quando si ha a che fare con informazioni soft.