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DELLE CITTÀ E TEHRE PRINCIPALI DEL COMPARTIMENTO ARETINO

Nel documento DESCRIZIONE GEOGRAFICA (pagine 159-180)

C1

T T ^

AREZZO

(Arif fium)<•città illustre di antidiisiima origine si-tuala parteindeliziosapianura,partein agevole edamenocolle a4^miglia a scirocco-lev.daFirenze,conuna popolazione non maggiorediio,5ooabitanti.

Essa fu delle più forti tralecittàdi Etrusca origine e superò tuttelealtre neilavori di Jif^xilinaeneigettidibromo. Ebbe chiarafamasottoiRomanichelaonoraronodiliberoMunicipio, cmentrequestireggendosi in repubblicaeranomolestatida Anni-baie, .Arezzocondenari,armievettovagliegiovò a Scipioneche muvevasia ostecontroCartagine.

AccolseunaColonia sillanainpenadellapartecheavevapresa nellaguerra socialeequindi, dato ricetto ad altra colonia Cesariaua, leavvennedidistinguereisuoiabitanti coinomidiAretinivec^

ehi,FidentieGinlicsi.

Salitisultronodi

Roma

gl’imperatorinemici delnome cri-stiano,comeessa fu delle più solleciteadabbracciareilVangelo

,

rosifudelle piùtiranneggiatepersostenerlo sottoicrudelissimi Prefetticuidovetteobbedire in queitempidicrudeltà:

ma

in compensoditanta sventura, essa videsicoronatadiunagloriache maivinimenodallemoltemigliaja dei snoimartiri,che colsangue sosteunerolafede di Cristo.

Successe a questitempidolorosil’inondazione dei Barbari in Italia,eArezzosperimentòquantonissun’altra la ferocia deiGoti, eildispotismo dei primiLongobardi,nèlefudatodirespirareche aitempidiTeodosio.

Ognisollecitudinefulletoltaperònelsecolo diAlessandro Magno,subentrandoallepauateviolenzelaprotezione,all’

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.4<i

liazioni l’csaltamrnto. Ella fu talmente protetta c privilegiata dai Franchi, cheilgiogo del feudalismoma!gravitò su di essa, e libera sitenne sottoladirezione delsuoVescovo, malgradod’avereun Potestà e Priori, eotiiaiido eziandiomonetediqualunquemetallo.

Vuoisiche fino dalVIIsecolo ella avesseapertounoStudio, lecui cattedre furoii poi copertedeimiglioriprofessoriche aves-sero onoratequelle dellaUniversitàbolognese,pretesalaprima fondata in Italia, e fìno al

>4^

estesafacoltà di farDottori in diversescienzeedarti.

Mentrereggevasi in repubblicaassistitasempredalsuo Ve-scovo, cui dagli Imperatori c dai Ponteficieranostaticoncessi pri-vilegisingolarissimi,amaggiore decorodelsuoMagistratoche adunavadi4ooSenatori,primadiFirenze e diSiena edificò per essounregaipalazzo,cposseditriccdi estesodominiotenevasi consplendore e grandezza.

Sostenne più volteonorati conflitticonipopoliconfinanti;

ma

diffusiancorain essaimalaugurati partitiGuelfoeGhibellino, agliallori colti suglialtrisuccesserolestragi civili, e piùfieri gli attacchi dei nemici.

'Venutaalleprese coifiorentinialla Pieve alTopponelia87tantomacellofece diessiche

El Jìorenlìno aliar piùclica ^aluppo

Dal Campo

sifuggi con grantristitiaj

ma

ritornata a giornataconquestiaCampaldinonell’anno succes-sivo,conforzesproporzionate,ondel’Alighierichetrovossia quella zuffa proverbiògliaretini lìololi

Ringhiosi più, che non chiedelorpossa,

colfiordei combattentiperdetteancorailCondottiero, l’ardito VescovoGuglielmino, clesue forze militari furono indebolite.Ciò nonabbattèilcoraggio dei vinti,poiché perdutoilcampo,

ma

non lacittà,comesifuronoriavutialquanto,mosseroguerracontro S.Sepolcro,efecero sua la terra eacciandoneiMalatesta;vennero allemanicoi Perugini e ne trionfarono,rifabbricarononuovamente lemuradellacittà, e detterovalevoliajuti agli alleati, meritan-dosidaessicospicui donativi.

Malgradodiciòlefuneste fazioni laceravano questa città

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«47 l’intfrno, affrcttamloiie la caduta, c nemici eateruiiiitidiavaiio aii-sioiamrntc allatuapotenza.CozzeullìzialediLodovicod’Aii{;iò riusci finalmcule a opprimerla,enoncontentodiavaria spogliata dellesue ricchezze, arbitrariamentelavendette servaaiFiorentini peru4mila ducati.

Questa umiliazionenon abbattè affattol'afllittissima città;mala incitò a tentare ogni via per tornareinlibertà; fatta pertantouna ribellione,raggiunseilsuo intento,

ma

suodanno,poiché riguar-data dai Fiorentinicomeribelle,nonlasciandolecheuna esisten-za sollecita epienadiamarezze,sembròad essa unfausto av-venimentolacomparsadelle forzediCarlo

V

inToscana,enon appenagiuntoilDucadiOrangesallesueporte,essa volentiero-sa diedesi a lui,ene

domandò

ed ottenne particolare atsistenza.

Di questo consiglio avessepure usato allorquandoi Jiepub-hlicani /ranresi occupondol'Italianel1799, adessa accosta-vanti!

Non

ricorderebbe adesso queigiornifunestidi pianto nei qualibersagliatelemurae fatta saltare in arialafortezza, l'orgo-glioso vincitoreminacciavadiseppelliresottoledileirovinegli abitantiche avcvanglioppostasconsigliata resistenza enon risenti-rebbe tuttoraidannidiuusaccheggio cui per più giorni fu espo-sta,ondealcittadinononrimate che la miseria cduu veigognoto rimorso.

Cambiatelevicende ditempocositempestoso, la cittàtornò a rianimarti, e riavuto quindiilsuo legittimoSovranoneltrono dellaToscana,ellatornò anuovavita,econmille favoridaesso conpreferenza soccorsa,ottenne finalmenteunafloridezza,che forsenonaspettava,dopoIosquallorenel quale aveaula postai passatidisastri.

Ilrecinto attuale delle suemura,variatoper cinque volte nel volgere di sette secoli,nonoltrepassale tre miglia, e cinquesono leporte perlequali visientra,venendodalle regiestrade fiorenti-na,casentinese,romana,edaquellacheponeincomunicazione l'Adriatico colMediterraneo,traversandolaValle Tiberina.

Ampieebenissimoselciatetonolestradechein vari sensi apronsi inessa, etraifabbricationde tonofiancheggiate, alcuni mostranograndiosità, altridecenza ed eleganza, e ognirimanente sullicientecomodità.

Pochecnongranditonolepiazze;laprincipaleperò senonè

vastissima,ù di bellafiguraquadiilatcracomlutta a spia^iiia, ed è decoratadiunastatuacolossale in

marmo

bianco,si-ol|ùtadal Biccifiorentino, chegliAretiniriconoscentiinauguraronoa Feroi-NiiNDOIII, -cuidevono una nuovavitaperrincanalamrnlodelle acque dellaCbianadaluipros|>eramentecompito- Bieca di frescliis-sime acque sgorga in questaunafontanaconbacinomarmoreo,il cuiriufiutoalimenta altrefontiche in vari luoghi della città iu-contransi, e metteinmovimentoimulinie legualchiereche tro-vatisidentrodi essa.Corrispondepure in questa piazzaun magni-ficologgiatolungo bracciaao 8'/•confabbricato sovrapposto,che sialza braccia

V

4,architettatodaGingiaTamarinelrà'j'ie lagoticafabbrica dellaFraternità,ornatadibellafacciatadi pie-tra edecoraladiorologiopubblicoconraarchinadimostrantele fasilunari, eseguita daFelice

da

Fossatoneli55a.

La CATTEnRZLF.eretta nelluogopiù elevato della cittàfu im-maginataecominciatadaIacopoTedesco maestrodiArnolfonel laiR, proseguitadaMargheri'oneAo\>ail econdottaafine daaltriperitissimiartisti, sulprimodisegno diMaestroLapo,

Giungesi alle quattro porte delmaestosoediliziomediante imagrandiosa scalinata di finissimo liaventino, Interrotta amezzo dacomodoripianoe terminanteconaltropiù spazioso,laquale contornailtempiodalleduepartidiponenteemezzogiorno.

Nell’angolo cheformaquesta scalinatavedesiunabellissima statua di

marmo

candidissimorappresentanteFerdinandoII pro-motoredelmiglioramentodellaValdiChiana,operapregevole delFrancaeillaeseguita sulmodellodiGio. Bologna.

Entrati nelsacrotempio, presentasilavastamolealta braccia

47larga38elungaiiatuttacondottaapietraconciacomelo è esternamente,spartitainun grande ambulatorioterminato da vastatribuna edueportici aventi acapo unacappella.Seipilastri isolatidibellissimapietrarappresentanticiascunounfasciodi quattrocolonnerotonde e altrettante ottagone, sorreggonoigrandi archicheoccupanola lunghezza della navataprincipale cgli ar-chi aquinto-acutoeicostolonicheincrociandosiintersecanole

(•)Anlfriopmcnlccsislcva inque*tositoun*chiesaconiiniirs.snctnivnilt»

ap|>artciicntcaiMonaciCas.sincnsi, cuiIaveva donalo Ugnne Borboninel INcIIQ04 vifu trasferiUlaCattedrale,sendoper lo avantialDmnimvo cino fur»rìdelle attualimura 4^0passi circa.

Ì9 volte deiportiei,incotreporzione dei ridettipilastri alzandosi

piùinalto,vannoa sostenernelevolte delgrandeambulatorio.

L’arrliilettiira di questotempiononpuò essere più grandiosa nella sua semplieitù,per direalcuore del fedeleeliequella è casa di Dio.

Lefinestrechedannoa questotempiounaluceveramente adat-tataalraccoglimento,sonotuttequantecondotte a vetri coloriti.

Kellc cinque lateraliilpreteGuglielmodiPietrodaMarcilla francese neli5"{rappresentòstoriediversecontantamaestria, che forse anissiinaltrotempiod'Italiatoccò di aver opera dital genere così perfetta.

A'ellcprimetrevolte delgrandeambulatorioilridetto G«-f^lielwoda Marcillaneli53odipinseleprimetrestoriedell’ An-ticoTestamento,ediprincipjdelNuovonellavolta dellanavata destra,

ma

essendovenutoamortequestovalentuomo,l’opera ri-maseintertolta, e solo neli6.»o nefuordinatoilcompimentoa Salvia Caste!lucciaretino,ilqualecondussea terminelevolte della navatamaggioremeritandosi

somma

lode.

Sonodisgraziat.anieiiteperitenonpochepittureanticlicdi Giotto, AiLippa,A'Iacopo

da

Casentino,delTossiconieAi Buffalmacco,nonrestando di qceste cheunCrocifisso

Ad Berna

senese,una MaddalenadiPiero della Francescaebuoniquadri diGiorgio

F

asari. AiSanti diT’ito,del

Maratta

e di

Yt»Bar~

toloi.inirodellaGattanella sagrestia.

Imigliori quadri ehesonoaffissiagli altari cheincontransi gi-randoattorno al tempio,sonodelPoccettiedelSantini-,la bel-lissima tela però nella quale ^e/inc/iuti colorìilmartirio di S. Do-ratoprotettore dellacittà,sorpassa ogni altro dipinto peril mira-bile effetto, perlaesattezza deldisegno,eperl’armonìadelletinte.

Bellissime a vedersisono purelesculture anticlieondeè fre-giato questoaugusto reeiuto.Ildossaleche costituisce l’altar mag-giore,scolpito nelia86 da Giovanni pisano,tuttopieno d'intagli, difigure, difogliamie di altriornamenti, scompartito dasottili musaici edasmalti, òcosaquantopuòesserpreziosa e rara di queltempo,che costò agli.Aretini3o,orofiorinid’oro.

IIcenotafio del vescovoTarlati eseguitoin

marmo

finissimo dai senesi scultoriMjfostinoc ,dns.iolo neli33o,èlapiùbella opera ditalgenereclic siastata fattainqueltempo.

I

i5o

Marghcritona\itc,m\\ capod’opera l'iiquestachiesa, alzandoun mausoleodi

marmo

alPonte6 ceGregorioX,registrato quindi traiBeati,mortoinArezzonel1296 tornandodalConcilio di Lione.

Pregevole èilFontebattesimale pei basso-rilievi eseguitivi da Simoiiefratellodì Donatelloneli33g;degnidiammirazione sonoiduepulpiticheilBriicivciniedisegnò neli563,peirari graniti dellecolonneeperlaformaadattataalladignità evan-gelica,cveramentegrandiosa èlafoggiaondeilVasari fece con-durreimacigniche sostengonoilgrande organo.

A

tante bellezzeanticheunendosinonpochiornamenti mo-dernifattieseguire dal piissimoVescovoAlbergotti,questo tempio è oggi splendido edeleganteMn ogni sua parte.

Congiuntoa questo apresiunavasta cappella consacrata alla ferginesottoiltitolodel Conforto, prodigiosamente manifestatasi lasera deli5FebbrajioijgG,mentreviolenti e spaventosi terre-motiminacciavanoesterroinio,

Essaicondotta atrenavateconarchitetturaperfettamente eguale a quella della CattedraledaGiuseppe del Bosso,ed0 or-nata diiicllacupola e di splendidi addobbi.

IlCatonifiorentino colorìmaestrevolmentequattro quadri nella cupola,uniformandosiaibeicartoni che neavevalasciatiil bravissimoLuigidell'

£ra

mancato immaturamenteaivivi, ese-guendolapropriafantasiadipinselaincoronazione dellaVergine e vari Profeti nella Tribuna.

Levolte lateralisonotutte dipinte dalfranco pennello di Lri-gi

J

demoliimilanese,che coneffettovirappresentò storie del VecchiocNuovo Testamentoio colorieachiaro-scuro.Nelle pareti lateralisonoaffissiduegrandi quadrilarghibracciai4ealti7 coloriti dai chiarissimi professoriLuigi SahatellicPietro Brn-eennti.W primodiquesticonvivezzad’immaginazionecgran sen-timentoeffigiòsupplichevole l’Abigaille ai piedidel generoso Da-vid,eraltroconbella grazia evaghetinterappresentòla co-raggiosa Giuditta che reca pacealsuopopolomostrandoglilatesU deH’estinto Oloferne.Ogni rimanentedelle pareticherecingonola Cappellaèdecorato di operenon comunidellaRobbia,e di scul-turecommendevoli.TraquesteilMausoleonobilissimo di Monsi-gnorMarcacciconstatuaalnaturale genuflessa, ò l’opera miglio-reche abbiatiatUtolo scalpello delliiei fiorentino.

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i5i L’altare di

marmo

ovesiveneralagran Vergine, malti dri rammentati ornamentielericcliesuppellettilicheformanoil cor-redo di questa magnifica cappella,ricordanol’amorsingolare col qualeilreligiosissimoMonsignoreAlbergotti

amò

cd'onorò sem-preMaria.

Delle altre trenta chiesechetrovansi inArezzo, tralequali dodici Parrocchiali, tieneilprimopostolaConcatteokale chia-mata comunementePieve,

Finodal84^l<'ggcsiehe esisteva questa chiesa fuori del cer-chio primitivo dellemuradella città eche ne era Arcipreteun co-talGuiifrido.Legoticheformearchitettonicheche presenta oggi nelle trenavatefannocredere essere stata rifabbricatao rimoder-nata neli3oo daignoto architetto, e aquestotempoappartenere eziandiolafacciatacondotta a terrazze sostenuteda uninfinito numerodicolonnevarie antichissime,malgradodi trovareilnome dell’architettoescultoreMarchionnesullaportacheappella al 13 i6.

Non

imoltopiacevolel’impressione chefal’interno di que-stotempioalprimoentrarvi;

ma

lebellepitturechevilasciarono Giotto,ilLaurali

,

ilFasori,ilPel Posso,ilFienaliedil

Danditiitrattengonoilcuriosoosservatore ed otfrongliunvero belloda considerare nella pittura.

La

Badiaarchitettataa trenavate dalmentovatoGiorgio Fasarjneli55ocontienenon pochetavole diGiotto,del

Ma’-tei,delLappaliedello stessoFasori,edunasingolarissima cu-polafinta,chevi dipinseilP,Pozzo famosonellaprospettiva.

Nella libreria dell’annessoConvento,ora soppresso,rimane benissimo conservataunaspaziosatavola diGiorgio rappresentan-te lacena di Assuero.

La

ChiesadellaSS.Anminziata, ovefinodali6oisi venerauna immaginedi NostraDonnasottoiltitolo di

Madonna

delleLacrime,fu disegnata daBartolommeo della Gitla,eda Antonio daS.Gallolefurono aggiunteleduenavateminori.

Essa è ricca di bellecolonnenell’atrio, haun grandiosoaltaredi marmivarj architettato dalCav.Sirigatti senese, e racchiude sti-mabili dipinti diPietro

da

Cortona,delRosselli,delSoggie delTorri.

In S.

Maria

inGradicondottadaBartolommeo

Amman-I(

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I>2

natineli5qopeiMonaci Camaldolensi

,opgi Parrocchia, dipin-seromaestrevolmenteilSantini

,

ilCastrllurci edilDandini, e

Andrea

della Robbiavicollocòunadellesue bellissime opere.

S, FrancescoappartenenteaiFrancescaniConventuali<5una vastissima e grandiosa chiesa edificata nel

XIV

secolo, nella quale eonservansi affreschi diPierodellaFrancesca, sebbene barbara-menteguastatidalleingiuriedegliuomini

,ebuoniquadridel Brandi,delSantini,delLajipoli

,

diSpinelloedel Passi-onano.

S.Agostinoedificatadai SignoridiPìetramalaneli36p, furimpiccolita eadornatadistucchinascondendo barbaramente lepietrenel1776daiPP.Agostinianicuiapparteneva.Essaè oggiParrocchia c conservauneccellentequadroproveniente dalla bravuradei pittoriPerorieSoggi.

S.Domenicofabbricato dai ridetti Signori per Religiosi Do-menicani nel1260coldisegno diNiccola Pisano,è attualmente Parrocchia, e racchiude egregie dipinturediAngiolo di Lorentino,

(liSpinello, diParrisuofiglio,diLuca di

Tome

eUlisse Cioc-ci senesi e del CaslcllncCioc-ci,confinestrecoloritedalMarcilla.

LeChiese diiV./’/crPiccolodeiCamaldolensiinorigine, quindi dei Cassinensi c fino dalSeoolo

XV

appartenente aiServi diMaria, di S.Ignazio,delloSpinto Santo,di S.Margherita, delleDerelitte e di S.MichelegiàappartenutaaiCamaldolensi

,

possiedono tntte([ualcheopera pittorica singolare diSalcio Castel-lucci, delP. Pozzo,diSanti diTito, del Signorelli, di Spinel-lo c diLorenzo diDicci,

Provvedonoalla istruzione ededucazione dellaGioventùil

Seminariofondato fino dali6.3 o,ilCollegio

Piano

cui apparten-gonoiChcrici addettial servizio giornalierodellaCattedrale isti-tuitoda Moiisig. All)cigotti sottoilPontificato diPioVIIedil Col-legioLeopoldoaperto nel1826 ove primarisiedevanogli Sco-lopi,lePubblicheScuoleelementari,aperte nellasoppressa Badia.

Lefanciullecivilisonoaccolteinun Conservatoriodiretto damonache

,quelledeibassopopolo concorrono mattinaesera allepubbliche scuole presiedute dalle stesse religiose,ricevendone utilissima istruzione,

EvviinArezzouna

Pub

iicalAlnevia,cuièriunitoun

Dii rtbyGcnjsilt

i5.{

apprezzabile

Musco

diantichità;molto commriidcvolisonoi musei privatidellenobili caseSaccicRossi; l'.irchicio diplo-maticodellaCattedraleèilpiùillustremonumentoletterario chevi siconservi;F

Accademia

di Scienze Lettere ed Artiche tuttora esiste, fu di

somma

celebrità.

La

Fraternità,stabilimentocrettosottolainvocazionedi S.Mariadella Misericordiadalla pietà di alcuni di votineliaG-2, cquindi arricchito daipatrimoni moltissimireligiosibenefattori che lasciarongli ogni loro avere, soccorreaipoveri, difendele ve-dove,assisteipupilli,mantienegliorfani e proteggeglistudiosi.

L’ampioebenregolatoSpedalediS.

Maria

de'Ponti fondato nelXIIIsecolo,cuifurono posteriormente riunitialtri spe-daliminori,riceve a curarsiipoveri malati, allevaigettatelli,e sorvegliaaidementi.

— A

questo pio stabilimento à annessauna Cattedra di chirurgiaconteatroanatomico.

AH'anticoTeatro incomodissimo,fudirecente sostituito al-tro di bollaformainluogo centrale dellacittàconpalchirepartili in cinqueordinicapacedii5oospettatori.Infacciaaquestosi trovanoleStanzecivichedecorosamente mantenute,epressoil

Duomo

nelPalazzo pubblicovi èilCasino dei Nobiliche rara-mentetiapre.

In questapartelapiùelevatadellacittàèsituatopureun gradevol passeggiochiamatoilPrato, ombrato dafrondose Aca-ciee abbellitoda colonnegranitiche,oveicittadinirecanti a go-dere del frescodopoleore cocenti dei giorniestivi.

Molti attirati dal desiderio di vctleremonumentiantichi, giun-gendoinArezzo,chiedonodiosservareun Anfiteatrograndioso cheviesistèsottoiRomani;

ma

l’indiscretaavarizia di quelliche possedettero questo locale,ha tolto lorocome appagarela curio-sità,nonrestando di esso,che pochi ruderi inmezzoauncampo, appenabastcvoliad indicareoveessofu.

BenchéArezzosiatraversatadaregiestrade e risieda quasi nelcentrodiunavalleincuitrovantipopolose terre,nonhail

vantodi città manifattnriera. Vi esiste presentementeun sololani-ficio caxxtàAtodigualchiere e tintorie,cuiconservaronolavita

iripetuti sovvciiimcutidellasovranamunificenza, nei moltiplici dis-sesticommercialiaiquali è stalo sottoposto.Avendoquesto per an-tico privilegiolafornitura del vestiarodcllcmilizic toscane,può

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cuparemoltebracciadiquelliclicabbisognanodi lavoroper sussi*

stere.Sono riputati di buonaqualitàlepellichesiconcianoin quat-troofficineditalgenere eicappelli di pelochesilavorano in sette fabbriche, egrandesmerciohannoipettinidadonna,che s’inta-gliano inunafabbrica apertavinon sonomolti anni.Vi £pureuna

stere.Sono riputati di buonaqualitàlepellichesiconcianoin quat-troofficineditalgenere eicappelli di pelochesilavorano in sette fabbriche, egrandesmerciohannoipettinidadonna,che s’inta-gliano inunafabbrica apertavinon sonomolti anni.Vi £pureuna

Nel documento DESCRIZIONE GEOGRAFICA (pagine 159-180)