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AREZZO
(Arif fium)<•città illustre di antidiisiima origine si-tuala parteindeliziosapianura,partein agevole edamenocolle a4^miglia a scirocco-lev.daFirenze,conuna popolazione non maggiorediio,5ooabitanti.Essa fu delle più forti tralecittàdi Etrusca origine e superò tuttelealtre neilavori di Jif^xilinaeneigettidibromo. Ebbe chiarafamasottoiRomanichelaonoraronodiliberoMunicipio, cmentrequestireggendosi in repubblicaeranomolestatida Anni-baie, .Arezzocondenari,armievettovagliegiovò a Scipioneche muvevasia ostecontroCartagine.
AccolseunaColonia sillanainpenadellapartecheavevapresa nellaguerra socialeequindi, dato ricetto ad altra colonia Cesariaua, leavvennedidistinguereisuoiabitanti coinomidiAretinivec^
ehi,FidentieGinlicsi.
Salitisultronodi
Roma
gl’imperatorinemici delnome cri-stiano,comeessa fu delle più solleciteadabbracciareilVangelo,
rosifudelle piùtiranneggiatepersostenerlo sottoicrudelissimi Prefetticuidovetteobbedire in queitempidicrudeltà:
ma
in compensoditanta sventura, essa videsicoronatadiunagloriache maivinimenodallemoltemigliaja dei snoimartiri,che colsangue sosteunerolafede di Cristo.Successe a questitempidolorosil’inondazione dei Barbari in Italia,eArezzosperimentòquantonissun’altra la ferocia deiGoti, eildispotismo dei primiLongobardi,nèlefudatodirespirareche aitempidiTeodosio.
Ognisollecitudinefulletoltaperònelsecolo diAlessandro Magno,subentrandoallepauateviolenzelaprotezione,all’
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.4<i
liazioni l’csaltamrnto. Ella fu talmente protetta c privilegiata dai Franchi, cheilgiogo del feudalismoma!gravitò su di essa, e libera sitenne sottoladirezione delsuoVescovo, malgradod’avereun Potestà e Priori, eotiiaiido eziandiomonetediqualunquemetallo.
Vuoisiche fino dalVIIsecolo ella avesseapertounoStudio, lecui cattedre furoii poi copertedeimiglioriprofessoriche aves-sero onoratequelle dellaUniversitàbolognese,pretesalaprima fondata in Italia, e fìno al
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estesafacoltà di farDottori in diversescienzeedarti.Mentrereggevasi in repubblicaassistitasempredalsuo Ve-scovo, cui dagli Imperatori c dai Ponteficieranostaticoncessi pri-vilegisingolarissimi,amaggiore decorodelsuoMagistratoche adunavadi4ooSenatori,primadiFirenze e diSiena edificò per essounregaipalazzo,cposseditriccdi estesodominiotenevasi consplendore e grandezza.
Sostenne più volteonorati conflitticonipopoliconfinanti;
ma
diffusiancorain essaimalaugurati partitiGuelfoeGhibellino, agliallori colti suglialtrisuccesserolestragi civili, e piùfieri gli attacchi dei nemici.—
'Venutaalleprese coifiorentinialla Pieve alTopponelia87tantomacellofece diessicheEl Jìorenlìno aliar piùclica ^aluppo
Dal Campo
sifuggi con grantristitiajma
ritornata a giornataconquestiaCampaldinonell’anno succes-sivo,conforzesproporzionate,ondel’Alighierichetrovossia quella zuffa proverbiògliaretini lìololiRinghiosi più, che non chiedelorpossa,
colfiordei combattentiperdetteancorailCondottiero, l’ardito VescovoGuglielmino, clesue forze militari furono indebolite.Ciò nonabbattèilcoraggio dei vinti,poiché perdutoilcampo,
ma
non lacittà,comesifuronoriavutialquanto,mosseroguerracontro S.Sepolcro,efecero sua la terra eacciandoneiMalatesta;vennero allemanicoi Perugini e ne trionfarono,rifabbricarononuovamente lemuradellacittà, e detterovalevoliajuti agli alleati, meritan-dosidaessicospicui donativi.Malgradodiciòlefuneste fazioni laceravano questa città
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«47 l’intfrno, affrcttamloiie la caduta, c nemici eateruiiiitidiavaiio aii-sioiamrntc allatuapotenza.CozzeullìzialediLodovicod’Aii{;iò riusci finalmcule a opprimerla,enoncontentodiavaria spogliata dellesue ricchezze, arbitrariamentelavendette servaaiFiorentini peru4mila ducati.
Questa umiliazionenon abbattè affattol'afllittissima città;mala incitò a tentare ogni via per tornareinlibertà; fatta pertantouna ribellione,raggiunseilsuo intento,
ma
suodanno,poiché riguar-data dai Fiorentinicomeribelle,nonlasciandolecheuna esisten-za sollecita epienadiamarezze,sembròad essa unfausto av-venimentolacomparsadelle forzediCarloV
inToscana,enon appenagiuntoilDucadiOrangesallesueporte,essa volentiero-sa diedesi a lui,enedomandò
ed ottenne particolare atsistenza.Di questo consiglio avessepure usato allorquandoi Jiepub-hlicani /ranresi occupondol'Italianel1799, adessa accosta-vanti!
Non
ricorderebbe adesso queigiornifunestidi pianto nei qualibersagliatelemurae fatta saltare in arialafortezza, l'orgo-glioso vincitoreminacciavadiseppelliresottoledileirovinegli abitantiche avcvanglioppostasconsigliata resistenza enon risenti-rebbe tuttoraidannidiuusaccheggio cui per più giorni fu espo-sta,ondealcittadinononrimate che la miseria cduu veigognoto rimorso.Cambiatelevicende ditempocositempestoso, la cittàtornò a rianimarti, e riavuto quindiilsuo legittimoSovranoneltrono dellaToscana,ellatornò anuovavita,econmille favoridaesso conpreferenza soccorsa,ottenne finalmenteunafloridezza,che forsenonaspettava,dopoIosquallorenel quale aveaula postai passatidisastri.
Ilrecinto attuale delle suemura,variatoper cinque volte nel volgere di sette secoli,nonoltrepassale tre miglia, e cinquesono leporte perlequali visientra,venendodalle regiestrade fiorenti-na,casentinese,romana,edaquellacheponeincomunicazione l'Adriatico colMediterraneo,traversandolaValle Tiberina.
Ampieebenissimoselciatetonolestradechein vari sensi apronsi inessa, etraifabbricationde tonofiancheggiate, alcuni mostranograndiosità, altridecenza ed eleganza, e ognirimanente sullicientecomodità.
Pochecnongranditonolepiazze;laprincipaleperò senonè
vastissima,ù di bellafiguraquadiilatcracomlutta a spia^iiia, ed è decoratadiunastatuacolossale in
marmo
bianco,si-ol|ùtadal Biccifiorentino, chegliAretiniriconoscentiinauguraronoa Feroi-NiiNDOIII, -cuidevono una nuovavitaperrincanalamrnlodelle acque dellaCbianadaluipros|>eramentecompito- Bieca di frescliis-sime acque sgorga in questaunafontanaconbacinomarmoreo,il cuiriufiutoalimenta altrefontiche in vari luoghi della città iu-contransi, e metteinmovimentoimulinie legualchiereche tro-vatisidentrodi essa.Corrispondepure in questa piazzaun magni-ficologgiatolungo bracciaao 8'/•confabbricato sovrapposto,che sialza bracciaV
4,architettatodaGingiaTamarinelrà'j'ie lagoticafabbrica dellaFraternità,ornatadibellafacciatadi pie-tra edecoraladiorologiopubblicoconraarchinadimostrantele fasilunari, eseguita daFeliceda
Fossatoneli55a.La CATTEnRZLF.eretta nelluogopiù elevato della cittàfu im-maginataecominciatadaIacopoTedesco maestrodiArnolfonel laiR, proseguitadaMargheri'oneAo\>ail econdottaafine daaltriperitissimiartisti, sulprimodisegno diMaestroLapo,
Giungesi alle quattro porte delmaestosoediliziomediante imagrandiosa scalinata di finissimo liaventino, Interrotta amezzo dacomodoripianoe terminanteconaltropiù spazioso,laquale contornailtempiodalleduepartidiponenteemezzogiorno.
Nell’angolo cheformaquesta scalinatavedesiunabellissima statua di
marmo
candidissimorappresentanteFerdinandoII pro-motoredelmiglioramentodellaValdiChiana,operapregevole delFrancaeillaeseguita sulmodellodiGio. Bologna.Entrati nelsacrotempio, presentasilavastamolealta braccia
47larga38elungaiiatuttacondottaapietraconciacomelo è esternamente,spartitainun grande ambulatorioterminato da vastatribuna edueportici aventi acapo unacappella.Seipilastri isolatidibellissimapietrarappresentanticiascunounfasciodi quattrocolonnerotonde e altrettante ottagone, sorreggonoigrandi archicheoccupanola lunghezza della navataprincipale cgli ar-chi aquinto-acutoeicostolonicheincrociandosiintersecanole
(•)Anlfriopmcnlccsislcva inque*tositoun*chiesaconiiniirs.snctnivnilt»
ap|>artciicntcaiMonaciCas.sincnsi, cuiIaveva donalo Ugnne Borboninel INcIIQ04 vifu trasferiUlaCattedrale,sendoper lo avantialDmnimvo cino fur»rìdelle attualimura 4^0passi circa.
‘Ì9 volte deiportiei,incotreporzione dei ridettipilastri alzandosi
piùinalto,vannoa sostenernelevolte delgrandeambulatorio.
L’arrliilettiira di questotempiononpuò essere più grandiosa nella sua semplieitù,per direalcuore del fedeleeliequella è casa di Dio.
Lefinestrechedannoa questotempiounaluceveramente adat-tataalraccoglimento,sonotuttequantecondotte a vetri coloriti.
Kellc cinque lateraliilpreteGuglielmodiPietrodaMarcilla francese neli5"{rappresentòstoriediversecontantamaestria, che forse anissiinaltrotempiod'Italiatoccò di aver opera dital genere così perfetta.
A'ellcprimetrevolte delgrandeambulatorioilridetto G«-f^lielwoda Marcillaneli53odipinseleprimetrestoriedell’ An-ticoTestamento,ediprincipjdelNuovonellavolta dellanavata destra,
ma
essendovenutoamortequestovalentuomo,l’opera ri-maseintertolta, e solo neli6.»o nefuordinatoilcompimentoa Salvia Caste!lucciaretino,ilqualecondussea terminelevolte della navatamaggioremeritandosisomma
lode.Sonodisgraziat.anieiiteperitenonpochepittureanticlicdi Giotto, AiLippa,A'Iacopo
da
Casentino,delTossiconieAi Buffalmacco,nonrestando di qceste cheunCrocifissoAd Berna
senese,una MaddalenadiPiero della Francescaebuoniquadri diGiorgioF
asari. AiSanti diT’ito,delMaratta
e diYt»Bar~
toloi.inirodellaGattanella sagrestia.
Imigliori quadri ehesonoaffissiagli altari cheincontransi gi-randoattorno al tempio,sonodelPoccettiedelSantini-,la bel-lissima tela però nella quale ^e/inc/iuti colorìilmartirio di S. Do-ratoprotettore dellacittà,sorpassa ogni altro dipinto peril mira-bile effetto, perlaesattezza deldisegno,eperl’armonìadelletinte.
Bellissime a vedersisono purelesculture anticlieondeè fre-giato questoaugusto reeiuto.Ildossaleche costituisce l’altar mag-giore,scolpito nelia86 da Giovanni pisano,tuttopieno d'intagli, difigure, difogliamie di altriornamenti, scompartito dasottili musaici edasmalti, òcosaquantopuòesserpreziosa e rara di queltempo,che costò agli.Aretini3o,orofiorinid’oro.
IIcenotafio del vescovoTarlati eseguitoin
marmo
finissimo dai senesi scultoriMjfostinoc ,dns.iolo neli33o,èlapiùbella opera ditalgenereclic siastata fattainqueltempo.I
i5o
Marghcritona\itc,m\\ capod’opera l'iiquestachiesa, alzandoun mausoleodi
marmo
alPonte6 ceGregorioX,registrato quindi traiBeati,mortoinArezzonel1296 tornandodalConcilio di Lione.Pregevole èilFontebattesimale pei basso-rilievi eseguitivi da Simoiiefratellodì Donatelloneli33g;degnidiammirazione sonoiduepulpiticheilBriicivciniedisegnò neli563,peirari graniti dellecolonneeperlaformaadattataalladignità evan-gelica,cveramentegrandiosa èlafoggiaondeilVasari fece con-durreimacigniche sostengonoilgrande organo.
A
tante bellezzeanticheunendosinonpochiornamenti mo-dernifattieseguire dal piissimoVescovoAlbergotti,questo tempio è oggi splendido edeleganteMn ogni sua parte.Congiuntoa questo apresiunavasta cappella consacrata alla ferginesottoiltitolodel Conforto, prodigiosamente manifestatasi lasera deli5FebbrajioijgG,mentreviolenti e spaventosi terre-motiminacciavanoesterroinio,
Essaicondotta atrenavateconarchitetturaperfettamente eguale a quella della CattedraledaGiuseppe del Bosso,ed0 or-nata diiicllacupola e di splendidi addobbi.
IlCatonifiorentino colorìmaestrevolmentequattro quadri nella cupola,uniformandosiaibeicartoni che neavevalasciatiil bravissimoLuigidell'
£ra
mancato immaturamenteaivivi, ese-guendolapropriafantasiadipinselaincoronazione dellaVergine e vari Profeti nella Tribuna.Levolte lateralisonotutte dipinte dalfranco pennello di Lri-gi
J
demoliimilanese,che coneffettovirappresentò storie del VecchiocNuovo Testamentoio colorieachiaro-scuro.Nelle pareti lateralisonoaffissiduegrandi quadrilarghibracciai4ealti7 coloriti dai chiarissimi professoriLuigi SahatellicPietro Brn-eennti.W primodiquesticonvivezzad’immaginazionecgran sen-timentoeffigiòsupplichevole l’Abigaille ai piedidel generoso Da-vid,eraltroconbella grazia evaghetinterappresentòla co-raggiosa Giuditta che reca pacealsuopopolomostrandoglilatesU deH’estinto Oloferne.Ogni rimanentedelle pareticherecingonola Cappellaèdecorato di operenon comunidellaRobbia,e di scul-turecommendevoli.TraquesteilMausoleonobilissimo di Monsi-gnorMarcacciconstatuaalnaturale genuflessa, ò l’opera miglio-reche abbiatiatUtolo scalpello delliiei fiorentino.DigilizedbyGooglc
i5i L’altare di
marmo
ovesiveneralagran Vergine, malti dri rammentati ornamentielericcliesuppellettilicheformanoil cor-redo di questa magnifica cappella,ricordanol’amorsingolare col qualeilreligiosissimoMonsignoreAlbergottiamò
cd'onorò sem-preMaria.Delle altre trenta chiesechetrovansi inArezzo, tralequali dodici Parrocchiali, tieneilprimopostolaConcatteokale chia-mata comunementePieve,
Finodal84^l<'ggcsiehe esisteva questa chiesa fuori del cer-chio primitivo dellemuradella città eche ne era Arcipreteun co-talGuiifrido.Legoticheformearchitettonicheche presenta oggi nelle trenavatefannocredere essere stata rifabbricatao rimoder-nata neli3oo daignoto architetto, e aquestotempoappartenere eziandiolafacciatacondotta a terrazze sostenuteda uninfinito numerodicolonnevarie antichissime,malgradodi trovareilnome dell’architettoescultoreMarchionnesullaportacheappella al 13 i6.
Non
imoltopiacevolel’impressione chefal’interno di que-stotempioalprimoentrarvi;ma
lebellepitturechevilasciarono Giotto,ilLaurali,
ilFasori,ilPel Posso,ilFienaliedil
Danditiitrattengonoilcuriosoosservatore ed otfrongliunvero belloda considerare nella pittura.
La
Badiaarchitettataa trenavate dalmentovatoGiorgio Fasarjneli55ocontienenon pochetavole diGiotto,delMa’-tei,delLappaliedello stessoFasori,edunasingolarissima cu-polafinta,chevi dipinseilP,Pozzo famosonellaprospettiva.
Nella libreria dell’annessoConvento,ora soppresso,rimane benissimo conservataunaspaziosatavola diGiorgio rappresentan-te lacena di Assuero.
La
ChiesadellaSS.Anminziata, ovefinodali6oisi venerauna immaginedi NostraDonnasottoiltitolo diMadonna
delleLacrime,fu disegnata daBartolommeo della Gitla,eda Antonio daS.Gallolefurono aggiunteleduenavateminori.Essa è ricca di bellecolonnenell’atrio, haun grandiosoaltaredi marmivarj architettato dalCav.Sirigatti senese, e racchiude sti-mabili dipinti diPietro
da
Cortona,delRosselli,delSoggie delTorri.In S.
Maria
inGradicondottadaBartolommeoAmman-I(
DigitizedbyGooglc
I>2
natineli5qopeiMonaci Camaldolensi
,opgi Parrocchia, dipin-seromaestrevolmenteilSantini
,
ilCastrllurci edilDandini, e
Andrea
della Robbiavicollocòunadellesue bellissime opere.S, FrancescoappartenenteaiFrancescaniConventuali<5una vastissima e grandiosa chiesa edificata nel
XIV
secolo, nella quale eonservansi affreschi diPierodellaFrancesca, sebbene barbara-menteguastatidalleingiuriedegliuomini,ebuoniquadridel Brandi,delSantini,delLajipoli
,
diSpinelloedel Passi-onano.
S.Agostinoedificatadai SignoridiPìetramalaneli36p, furimpiccolita eadornatadistucchinascondendo barbaramente lepietrenel1776daiPP.Agostinianicuiapparteneva.Essaè oggiParrocchia c conservauneccellentequadroproveniente dalla bravuradei pittoriPerorieSoggi.
S.Domenicofabbricato dai ridetti Signori per Religiosi Do-menicani nel1260coldisegno diNiccola Pisano,è attualmente Parrocchia, e racchiude egregie dipinturediAngiolo di Lorentino,
(liSpinello, diParrisuofiglio,diLuca di
Tome
eUlisse Cioc-ci senesi e del CaslcllncCioc-ci,confinestrecoloritedalMarcilla.LeChiese diiV./’/crPiccolodeiCamaldolensiinorigine, quindi dei Cassinensi c fino dalSeoolo
XV
appartenente aiServi diMaria, di S.Ignazio,delloSpinto Santo,di S.Margherita, delleDerelitte e di S.MichelegiàappartenutaaiCamaldolensi,
possiedono tntte([ualcheopera pittorica singolare diSalcio Castel-lucci, delP. Pozzo,diSanti diTito, del Signorelli, di Spinel-lo c diLorenzo diDicci,
Provvedonoalla istruzione ededucazione dellaGioventùil
Seminariofondato fino dali6.3 o,ilCollegio
Piano
cui apparten-gonoiChcrici addettial servizio giornalierodellaCattedrale isti-tuitoda Moiisig. All)cigotti sottoilPontificato diPioVIIedil Col-legioLeopoldoaperto nel1826 ove primarisiedevanogli Sco-lopi,lePubblicheScuoleelementari,aperte nellasoppressa Badia.Lefanciullecivilisonoaccolteinun Conservatoriodiretto damonache
,quelledeibassopopolo concorrono mattinaesera allepubbliche scuole presiedute dalle stesse religiose,ricevendone utilissima istruzione,
EvviinArezzouna
Pub
iicalAlnevia,cuièriunitounDii rtbyGcnjsilt
i5.{
apprezzabile
Musco
diantichità;molto commriidcvolisonoi musei privatidellenobili caseSaccicRossi; l'.irchicio diplo-maticodellaCattedraleèilpiùillustremonumentoletterario chevi siconservi;FAccademia
di Scienze Lettere ed Artiche tuttora esiste, fu disomma
celebrità.La
Fraternità,stabilimentocrettosottolainvocazionedi S.Mariadella Misericordiadalla pietà di alcuni di votineliaG-2, cquindi arricchito daipatrimoni moltissimireligiosibenefattori che lasciarongli ogni loro avere, soccorreaipoveri, difendele ve-dove,assisteipupilli,mantienegliorfani e proteggeglistudiosi.L’ampioebenregolatoSpedalediS.
Maria
de'Ponti fondato nelXIIIsecolo,cuifurono posteriormente riunitialtri spe-daliminori,riceve a curarsiipoveri malati, allevaigettatelli,e sorvegliaaidementi.— A
questo pio stabilimento à annessauna Cattedra di chirurgiaconteatroanatomico.AH'anticoTeatro incomodissimo,fudirecente sostituito al-tro di bollaformainluogo centrale dellacittàconpalchirepartili in cinqueordinicapacedii5oospettatori.Infacciaaquestosi trovanoleStanzecivichedecorosamente mantenute,epressoil
Duomo
nelPalazzo pubblicovi èilCasino dei Nobiliche rara-mentetiapre.In questapartelapiùelevatadellacittàèsituatopureun gradevol passeggiochiamatoilPrato, ombrato dafrondose Aca-ciee abbellitoda colonnegranitiche,oveicittadinirecanti a go-dere del frescodopoleore cocenti dei giorniestivi.
Molti attirati dal desiderio di vctleremonumentiantichi, giun-gendoinArezzo,chiedonodiosservareun Anfiteatrograndioso cheviesistèsottoiRomani;
ma
l’indiscretaavarizia di quelliche possedettero questo locale,ha tolto lorocome appagarela curio-sità,nonrestando di esso,che pochi ruderi inmezzoauncampo, appenabastcvoliad indicareoveessofu.BenchéArezzosiatraversatadaregiestrade e risieda quasi nelcentrodiunavalleincuitrovantipopolose terre,nonhail
vantodi città manifattnriera. Vi esiste presentementeun sololani-ficio caxxtàAtodigualchiere e tintorie,cuiconservaronolavita
iripetuti sovvciiimcutidellasovranamunificenza, nei moltiplici dis-sesticommercialiaiquali è stalo sottoposto.Avendoquesto per an-tico privilegiolafornitura del vestiarodcllcmilizic toscane,può
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cuparemoltebracciadiquelliclicabbisognanodi lavoroper sussi*
stere.Sono riputati di buonaqualitàlepellichesiconcianoin quat-troofficineditalgenere eicappelli di pelochesilavorano in sette fabbriche, egrandesmerciohannoipettinidadonna,che s’inta-gliano inunafabbrica apertavinon sonomolti anni.Vi £pureuna
stere.Sono riputati di buonaqualitàlepellichesiconcianoin quat-troofficineditalgenere eicappelli di pelochesilavorano in sette fabbriche, egrandesmerciohannoipettinidadonna,che s’inta-gliano inunafabbrica apertavinon sonomolti anni.Vi £pureuna