CITTÀ
GROSSETO. È
cittànon grandesituatanellavastapianura dell’Ombroncapo
miglia circada Firenze e5oda Siena nella di-rezione diostro-'.ib.Essa fu certamenteunpiccolovico nel seco-loX,popolatissima essendo allora la tantoillustrecittàdiRosellc dietrovavasi a circaseimigliadidistanzaaGreco tramontana.Avvenutal'ultima distruzione di questa città per opera dei Sarace-ni,imiseri abitanti ccrcaronsiun nuovotettoaGrosseto c am-icandoneifabbricati tanto popolato addivenne, cheancoil
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IRI
voriiRosrlle irgucnrioisuoi,uri 1 1
33trasferìeolàsuasrrire furiguardatocomecittì.
DominavanoGrossetogliAltobranrirschi;
ma
veririiriosi essi troppo deboli aresistei calleforzedellaSeneselirpubblicaclic noncessava di minacciarli,volontariamenteconcrssrro libertiai Grossetani.MalgradodiciòiSenesisottomiseroconprepotenzala rittinel133^e netiranneggiaronogliabitantifinoallacaduta dellaloroRepubblica.DaFrancescoIeFerdinandoIsuccessorefucintadimura nellaestensione di circaunmiglio cmezzo,eavendola munitadi bastioni edifortezza, dal ricordatoFerdinandofudestinata Piaz-zad’Arme.
TralaPortaVecchia elaPortaNuovaperlequalisientra inGrosseto, apresìbuonaebellastrada dettaunavoltaGhetto, oggiFia Colonnella,e inaltre parti dellacittìtrovatisialtre stradealquantoampiec ben lastricate,condecenti fabbricati.
Piazza Granilepiù spaziosa delle altre è recinta di loggeda duelatievicorrispondonoil
Duomo,
ilPretorio elaCasadel Co-mune.Inmezzo adessalamunificenza diLeopoldoII augustissimo Regnantefecetraforareun pozzoallaModenesefinoalla profon-diti di braccia30,990,e felicemente trovataacquapotabile, com-partìun beneinestimabilea quelpopolo,che giacendo su terreno dialtissimosedimentoera affattoprivo di vive sorgenti.
A
maggioreornamentodellamedesima piazzaquest'acqua emergeadessoda grandiosa fontana costruita di ferro deliafonde-riadiFollonica,condottaallafoggiadimitempiettoottagono digotica struttura,laqualemostreràaiposteri l’autoreditanto bene conlaseguente iscrizionecheviò statascolpita.
CI VITATI
PriusPenuriaSalubriunAquarun Laboranti Hanc Copiam LeopoldusII.M.E.D.
Fecit A.nno
MDCCCXXXIII.
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i8a
Lealtrepiazzed'Irmr, diS.Franresno
,dell'Erbeeilei /)uePuzzi sonolepiùconsiderevolidopolapiù descritta.
Il
Duomo
ùunvasto c grandiosotempioedificato a tre nava-te incroce latinaconelegante facciata dimarmibiancliierossi di MonteAneliti.GliOratori diS.Pietro, e diS.Francescosonoipiù ornati di tuttelealtrechiese aperte nellacittA.
Lo Spedaleanticocapaceappenadi5(jletti,fuampliatodal GranI..eopoldoI.conlariunioneadesso didueConventi
soppres-si,medianteiqualiilfabbricatoappartenente allo Spedalepuòoggi contenereaoomalati, edarecomodaabitazione agl' impiegati ad-detti al pio stabilimento.
Una
Compagnia
diMisericordiasioccupadeltrasporto dei malati e soccorreaimiseriche disgraziatamenteincontrarono sven-turao morte.DuepubblicimaestriprovvedonoalFistruzionc dellagioventù eduna Maestratiene a scuolaleragazze.
IlTeatroè decente edhapalchi repartiti indueordini.
L’insalubrità drll'aria dellainteraprovinciagrossetana ob-bligandolamaggiorpartedellapopolazione a partirneneimesi estivi,fa siche l'industria manifatturiera ed agraria languisca an-co a Grosseto.Imaggiorivantaggichesiritraggonodalla
mano
d'o|ieia inMaremma,
sonoiltaglio delle boscaglieper farlegna-me da
costruzione,larimondaturadelle su'^'-cre,lafattura del-ledo^arelle di corro,
lafabbricazione dellaPotassae del C'ai-Imne
;
dallequalicoseottienediscretoguadagnoilbracciantee cousiderevolutileilproprietario dei terreni.
Gli attualibonificamenti operatiinquesta provinciadall’ ot-timoGranducaregnante,dannolepiù lusinghieresperanzedi fu-tura prosperiti.
A
GrossetorisiedonounVescovo,unCommissarioRegio, un TribunalediPrimaIstanza,unVicarioRegio,unComando
di Piazza e del Littoralc,unUffiziodiEsazione,unaConservazione d’ipoteche,unaCameradiSoprintendenzaComunitativa, un Can-erlliereCom., unIspettorediCompartimento,un Ingegnere di Cir-condario, a Medici,un ChirurgocduealtriMedici infermieri.DigitizedbyGoogle
.K
ifì*-/ vi iiaccfiicrnr.non porolaillnstraioiioilCiiiirìmal.,ilCanlurri
(Saiisoviiio),ilTalli,ilVrllroiii,ill'orla,il(ìiordii,ilSoj;girii alilirairutissimiarlisti clic larbbciu a pallia.
Poppi situatanrlpianeggiantedorso diunmontea tram,di Arezzoè laterra primaria delCasentino. Essa derivò probabilmeii-teilsuonomedallaromanafamiglia allorchéconlemolte altre emigrate da
Roma
doj'oildominiodeiBarbari,viveva pos-srditiicedi latifondi in questo luogo.Nelmedioevofusede deipotentissimiGuidi,forse originaij
longobardi,chedominandoinToscanafinodai tempidiCarlo Magno,sieranofattipadroni di oltreaoocastrili.CapodeiConti diPoppialladiramazionedella indicata famiglia fuGuido primo.-genitodelConteGuido Guerrae della bellissimaGualdrada.
LaSignoriadiquesti cessò nrl
XV
secolo,epoca in cui tutto ilCasentinoaddivenne dominiodella fiorentinaRepubblica.Esiste tuttorailpalazzo di residenza deiConticheé condot-to sul disegno di quello delPotestàdiFirenze,oggi fi.tr^cUo.
Lachiesaprincipaleé laPropositura,lapiù bellaperò è quel-ladella celebre Badia di S. Fedele,decorata dibuonepitturee benis-simoornata.
Un
deeente Spedale accoglieipoveri malati; pubbliche Scuoledielementigrammaticali e di belle lettereprovvedonoallaistruzio- l ne dei giovani rilConservatorio delle Agostiniane soccorre a
quel-ladelle fanciulle.
Per disposizionetestamentariadelCav.Riiliv’èapertaal jmbblicouna buonalibreria.
HasedeaPoppiunVicarioRegiocunCancelliere comu-nilativo.
Non
mancanoa questa terrauominidi celebrità per vie mag-giormenteillustrarla.Santi diCalcesefuSignorediBologna,i ContiGuidifuiono |)Otentissimi inToscana,3Rillitraglialtri *
furono grandi scienziati c Placido da Poppiconmoltialtrisi di-stinse nellelettere.
Il
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|()S
Bibbiena èlapiù ricca epopolataterradelCasentino. Siede sulripiano di un poggio alladistanzadi20migliaaTram,da Arezzo,econta2200abitanti.In essaebbero rifugioiMedici ban-ditida Firenze, elaRepub.neliÓ09ordinòclicne fossero smantel-latelemuraperaverdatoloro riretto.LachiesaPropositura, vanta lasuafabbricazioneavantiilmille;rOratoriodellaConfraternita di S.Francesco òlachiesa piùornata,contenendo buonilavoria stucco.
Lo
Spedaleche vi i apertoaipoveri malati, è antichissimo e sulhcientemeiitecomodo.Non
mancaalla gioventùunascuoladielementi Grammati-ealiedunadiB<-lleLettere.Leragazzesonoistruite dalle Mona-cheCamaldolensichevihannoConservatorio.RisiedonoinBibbienaun Potesti,un MedicoedunChirurgo.
Arreca
sommo
onoreaquestaterral’averdatolacunaal dottissimo Card. Dovizzi che tanto figurò nel pontificato diLeone X.Inquantoallaindustria devesiavvertire,che in quasituttii paesi dei Casentinosicoltivano varjramidimanifatture.Visono lanifìci,gualchiere, tintorie, cartiere,fabbrichedicappellidi fel-tro,e officineoveiavoransi diversiutensilidifaggioediaheto.
Dalleabetine appartenentiaiMonacidiCamaldolisileva annual-menteconsiderabile quantità dilegnameda costruzioneeper l’edi-ficatoria,che colmezzodell’Arnodilassùconducesi a Firenze e a Livorno,edancoin
Roma
permezzo delTevere,come avvenne nella riedificazione della Basilica di S.Paolo inceneritadacasuale incendio nel principio del corrente secolo.FraiLanificjmeritasingolarmenzionelafabbricaaperta aStia,oveIavoransiipanniall’uso di Francia e d'Inghilterra, da stareaconfronto di questi perilcoloreeperlamorbidezzae su-perarlinellabontà.
TantoaPoppiquantoaBibbienaviòmercatosettimanalee
visifannotrelìereannualiinambedueiposti assai grosse e di lu-cro perlepopolazioni delledueterre.Ancoallealte terre del Ca-sentinononmancanovantaggi
pT
illatodellemanifatture c del commercio,attivatoinessepureconmercati efiere,5 essendoi mercati settimanalic2^le fiereannuechesifannoora inunparse ora nell’altrodiquestaprimavalledell’Alno.DigitizedbyGoogle
169 MoNTEVARcni.Quetta nobile terra delValdarnosuperiore, si-tuata in deliziosapianura aponentediArezzo,ebbeoriginenel secoloXIIIdalladistruzionedrU’autieo castellodelmedesimo nomeesistente inprimasulprossimocolle.AppartenneaiConti Guidi e fucapoluogodelloroViscontadofinoalia54-epocain cuiilC.Guido GuerradaRomenalavendetteai Fiorentini.
Quanto mainessuna futribolatadarapine,daguerre eda vio-lenze,mentreladiversità di partitoteneva in guerraArezzo con Firenze: uè risorse dal suoabbattimentopersiffattidisastri, che alritorno della paceinItalia,spenteormailefazioni ecalmatigli animiinferociti dei popoli. Essaèoggi bellabenpopolata e di va-goaspetto.Lesue vie sonoampie,benissimoselciateeregolari.
Passaper questalavia regiachedaFirenzeconducead Arezzo, e ciò larende assaicommerciantee di piacevole soggiorno.
Ifabbricatiebe fiancheggianoleduevieprincipali clapiazza presentano solidità ed eleganza,agl’ altrinonmancaladecenza conveniente alle famigliecheviabitano.LaCollegiataclic corri-spondenella detta piazzaèdibellissimo aspetto.Nella facciata co-stituisceilparapettodiun lungoterrazzinounbassorilievo pre-gevole della Robbia, esprimentelaconsegna della preziosareliijuia delSacro LatteAl
Maria
cheGuido Guerra da Romenane faceva a quella Chiesa, nella quale tuttora conservasi esiveneracon par--ticolardevozione.LealtreChiesechevirimangonoapertesonodecentie licn or-nate,ed assai bellaèquella di S.Francesco ovetrovasiun belqua-dro del Filippi.
IIpoverohainquesta terraunriccoMuntePio;pubblicbc Sruolc Elementari accolgonolagioventù studiosa, cleragazze possonoistruirsinelleScuole Normali,apertecon ottima direzio-ne direzio-nelsoppressoConventodelleAgostiniane.
—
Esistetuttora iliMontevarchiVAccaileiniaFaldarncsc,óiclonAò'i\dottissimo Poggio Bracciolini da'Terranuovapcrutil,perdiletto eper onore nelXV
Secolo,mercèlecure dei presentianimatori di essa,che dal suodecadimentoneli8o4lariportarono a vita claampliarono.RisiedeinMontevarchiunPotestà,dal cuipalazzosiha accesso alpubblicoTeatro, unCancelliereComnnitativo, unIngegnere,un Esattore del Registro 3 Medici edunChirurgo.
L’industria deiiMontevarchinièalquantoingegnosa;maili
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1^0
manifatturenonvisonoche fabbrichedicappeiii,tintorie, gual-chiere,cbuonetessitoredi tele dilinodommascatr,operate c li-scie;contuttociùlavia regiachelatraversaelevieprovinciali chelamettonoincomunicazionecoiluoghi circonvicini,sono cau-se di prospera attivitàcommercialenelmercatosettimanalechevi sifainogni giovedìenelleduefieredell’agostoesettembre.
Questa cospicua terra fu patriadinonpochi prodi nellearmi c valentissimi per sapienza. Piero daMontevarchisostenne onore-voliambascerie,AndreaBartoli lasciò diseeterna ricordanza Ixv neficandolasua patria,unFalugi fu distinto ecclesiasticoeun M.i-giottiamicodiGalileo,famosofisico.Nel
XVI
secolo fiorirono R.Varchi
sommo
poetaescrittore eilFrancinirinomato grammati-'co,ilprimodei quali ebbe cattedrainPadova,ilsecondo a Vene-zia.Fragliartisti vinacqueroilMontevarchi»edilBolognini pit-tori, ai difettideiqualisupplìlaperfezionedeicelebriscultori F.Mochi,eM.Soldani vissuti nel secoloXVII.S.Giovanni.Questa terraragguardevolissimaèsituatanel centro delValdarnosuperiore alla distanza di miglia:ìidaArezzo c34da Firenze. Essariconoscelasua originedai Fiorentiniche lafabbricarono nel1396pcrcliòstassca difesadellalorocittà.
Lesue viesonoregolaribenselciateccomodissime;laprincipale di esse èlastrada regiachelepassapelmezzofiancheggiatada fabbricati di bell’aspetto.
—
Spaziosaebella èlapiazzacircondata dadecentissimiedifizj,nellaqualecorrispondonoleprincipali chiese,laPieve cioi, l’Oratorioe S.Lorenzo.Nelmezzosorge isolato ilPretorio.Tralechiese quella di migliore architetturaè l'Orato-l’ioentro a cui conservansiinoltrepreziosidipintidiGiovanniMannozzi
oriundodiquesta stessaterra,artistacelebratissimo che lasciònon pochesueopereanconellecase dei particolari.Visonoin S.Giov.un Teatro; unapubblicascuoladiretta da3 Maestri,unodielementi grammaticali, l’altro di belle lette-re,edunConventodiBenedettine cunodiAgostiniane cui ricor-ronolepovere ragazze desiderose d’istruzione.
S.Giovanniracchiude3oooabitanti,ilramod’industriapiu attivo ilamanifattura delle bulletteda scarpe, nellalavorazione
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I
delle qualitrovanolosteiitamento oltre3ofamiglie. Tuttiisabati vi«'discreto mercato,eneimesi diMaggio,AgostoeOttobre visi fannotrebuonefiere.
Vi risiedonoun VivanoRegio,unCane.,un AjutoIngegnere, aMedici condotti edunChirurgo.
Sono nomionorevoli per questa terra quellidiMasaeciostato maestroalPerugino e delMannozzidetto Gìov.daS.Giovannidi sopra citato, pittori egregjche quividerolaprimaluceequindi intantafamasalirono da rendere eterniiloronomi.
SANTUARI
Alvernu.
—
Sulnevosodorsodiunmonteche trale sor-gentideU’Arnoc delTeverealzasi colnome^x/ilvernìa, trovasiun Santuario popolato da Religiosi Mendicanti,degnodiesservisitato perlereminiscenze religiose c perlebellezzeche presentalanatura nella sua nudità, senza abbellimentodell’arte.Sorprendentespettacolooffre alpasseggieròilsolomonte tut-to costituitut-to diammassidimacignospezzati edaforzaviolenta sospinti in alto,onderisultatanto orrido e tanto belloromantico della naturadanonpotersidipingere scrivendo.
Dopoaver viaggiato per circaseimiglia a traverso di selve ombrate dacastagni,montandoscabrosi sentieri, e orascendendo a valicarrumorositorrentichespumantiprecipitano di balzo in balzo,giiignesifinalmenteallefaldedell’indicatomonte,che movendosidaunimbasamentodicinque migliadiperìmetro circon-datoda massienormi cheformangli spettacoloso baluardo, va a ter-minareinpiù denti di considerevole altezza.
Ascendendoper questomonteper vianonangusta
ma
inco-modagiungesialgran Santuario.Quinonè a dirsiquantememo-riereligiose e quanti spettacoli mirabili della naturasioffrono alla vistaovunquerivolgasi losguardo,ovunque movasiilpiede.Ora scorgonsidaunlatomuscosi scogli coperti dafruticiverdeggianti, edall’altrodirupiformati da precipizio di pietre rotolateinbasso;
ora incontransi divote cappelle, ora odesirompereilsilenzio del-la selvadalmormoriodifreseliissimeacquechescaturisconotra
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sasso r sasso;qua ammassidimariano,rlirsovrastandosi quasia piombointrrsrcatida annosi faggiedabetiformano unfrondoso bosco verticale,cisorprendono,
U
praticelli copr'rti divaghissimi fioricheintemperatastagioneilsolevicolorisceciincantano, dovein fineterraaridissimaciattrista,doveerbosissimo pratoci rianima.Progredendolagitafinoallamassimaelevazione delmonte, che è tuttodinudosasso,incontrando semprediquesti spettacoli ddianatura arrivasialla
Penna,
equivi trovasiunabellaCappella percomododeidivotiviaggiatorialS.Monte,edunavedutala più sorprendente del Casentinononsolo;ma
dell’Umbria,dell.i .MarcaAnconitanaedeiMontidiPerugia.Tr.a gli altripicchidelmonte,senonper l’altezza, certa-menteperlasingolaritA della figurasono ammirabiliil
Matso
di fra LupoedilMasso
Spicco,ilprimodei quali staccandosidal montecome unatorre,poggia in altoingrossandonellacima,el’altroformatodadue pietrechesporgonoinfuoridelmonte, cuinonstanno unite che per brevissimo spazio, presentannorrida galleriache prolungasicircabracciaventi,allaqualeunadelle indicate pietreformailpavimento,l’altrala voltaove piùove menoelevata.
Nel più vasto ripiano che offronoidodici monticrlli eie val-letteinterposteehe costituiscono l’intero sacroMonte, doveil Pa-triarcadiAssisiS.Francescoabitando in orrida spelonca
PresedaCristof ultimosigillo Chelesue
membra
due anni portarno,recintoda esteso prato, sorgeilrammentatomagnifico Santuario, compostodiunasemplicemagrandiosaChiesa, diunvasto Con-vento e di millealtrireligiosiaccessorj/allaconsiderazione dei quali,dopolaveduta delfinqui ricordato,éforzacheall’Eterno sivoltil’animo ancodel piùincuranteviatore,a cui certamente aumentanosorpresalecaverne impenetrabili,levoragini profonde, legrotte,lespeloncheeiprecipizjsopraiquali posalagran fab-brica,accordanti in tutto all’orrido singolare cheformailpregio delsacratomonte.
Fino daliai3S.Francesco fondatoredelgranConventodi
'7-^
;\ssisllilirossiiliquesta solitudineconpnriiideisuoi, menaiulocon essivitada anacoretaingrotte,clic lanatura aveva scavatetrai massi.
Ottenutoquindiilpossesso delmontedalConte Orlando Cat-tauiSignore diChiusinuovo,c fabbricate posteriormentealcune celle perricovero dei Religiosida SimonedelConteGuidoda Pop-pi,abbandonatelegrotteandaronoessiad abitarelenuovecelle, cnelia64dato
mano
allafabbricazione dellacliicsa,principiò a sorgereilnuovoSantuario.Colvolger degl' anniaumentatiiReligiosi efavorendoloro VAriedella
Lana
diFirenze, cuiaveva raccomandatoilnascente Convento Ecoenio IVmentre concedevaildominiodelmonte allaRepubblica,ilMonasterofu latamenteingrandito elachiesa riccamente fregiata dipitture eornamenti;cosicchémolti condu-coiisia visitarequesto localeoper divozione,oper diletto, e ne ritornano meravigliati.Iprimi a popolare questo santo Chiostro furonoiConvenutali
iqualivi simantennerofinchilneli43oilPonteficeMartino
V
ce-dendoalleistanze delConteFrancesco, ultimorampollodella fa-migliaGuidi cheavevapreso l’ahito di Terziario,ne trasferìil possesso negliOsservatai.k.questisubentraronoiRiformalinel i6a5p«'rcondiscendenzadelleReggentinellaminorità di Ferdi-nandoII,ed eglinomedesimituttoraviesercitanoilloro religioso istituto..\questi Fratipoveriper istituto,malgradodinulla posse-dere,non mancacosa alcunache all’onestovivereabbisogni, ed ancoa mostrarsicaritatevoliconquelliche a loroaddimandano ospitalità.Così prodigiosa fortuna da altrononvien loro, che dai frutti dinon pochesaccheportate attorno alle case deibuonida zelantiCercatori, cui peramordi S. Francescomaivien fatto di tornarealConvento odagli Ospizj sparsiamanivuote.
»
aBB—
Camaldoli.
—
Tralecimediduefrondosemontagne amenis-simosorgeunmontea dodicimiglia a maestro dallaVerna,che primaappcllossiCampo
Amahilc,quindiCampo
diMald.do
ef-nalmeutef7ama/r/o/(.Oh
romanticanatura!Oh
spettacolosoorto-R.-5
MASSA MAIUTTIWV.
Questacittà vicnlipuUtadi antichis-sima origine. Essa fu pallia diGalloCesarefigliodiCostanzo fra-tellodi Costantino edebbeilnomediMassaVetcrucse.Non
ècer-->tissimo peròsein principio fossecittàocastello;
ma
qualeeisi foste è certo che nella distruzione deiretruschc città di f'ctuloiiia cPopuloiita che giacevano pressoalmarenonlungidaMassa, molti degli abitantirimastisenzaricoveroebberoinessarifugioe netissimo peròsein principio fossecittàocastello;