La Philosophy for children
2.6. Diffusione internazionale della Philosophy for Children
I più importanti Istituti che attualmente promuovono e diffondono il curricolo della Philosophy for children a livello internazionale sono l' Institute for the Advancement of Philosophy for Children (I.A.P.C.) e l' International Council of Philosophical Inquiry with Children (I.C.P.I.C.). Lo I.A.P.C. è un istituto educativo fondato presso la Montclair State University, in New Jersey, nel 1974 con l'obiettivo di promuovere il programma Philosophy for children nel mondo. L'istituto è anche membro dell' I.C.P.I.C., un'importante rete di istituzioni volte anch'esse a diffondere il curricolo della p4c. L' International Council of Philosophical Inquiry with Children, invece, è nato in Danimarca nel 1985 con l'obiettivo, anch'esso, di diffondere il metodo philosophy for children. Altri istituti ed organizzazioni di rilievo nel mondo sono l'European Foundation for Advancement of Doing Philosophy with Children (SO.PHI.A.), la North Atlantic Association for Communities of Inquiry (N.A.A.C.I.), e la Federation of Australian Philosophy in Schools Associations (F.A.P.S.A). Numerose sono, dunque, attualmente le organizzazioni che si propongono di far conoscere questo programma nel mondo. Pur riferendosi principalmente alle teorie ed ai testi di M. Lipman, quale ideatore di questo approccio metodologico, attualmente questi approcci didattici tendono a discostarsi ed a caratterizzarsi per proprie peculiarità, in relazione al luogo in cui il programma viene proposto ed applicato, dando vita così a molteplici ed interessanti esperienze. Attualmente, dunque, in quasi tutti gli Stati del mondo sono presenti organizzazioni ed iniziative di philosophy for children.
Tra le esperienze più significative a livello europeo, cui è stato dedicato un maggiore interesse ed approfondimento, vi sono quelle poste in essere in Germania ed in Francia.
-Il caso della Germania:
In Germania l'interesse per la Philosophy for children sembra essersi concentrato attorno alle figure di Ekkehard Martens e Karlfriedrich Herb. Secondo l'opinione di questi due autori risulta di notevole importanza praticare la filosofia con i bambini al fine di incentivare in essi lo sviluppo delle abilità mentali e di pensiero. Attraverso la discussione e l'argomentazione è possibile far emergere false credenze e pregiudizi, analizzare problemi e questioni appartenenti alla quotidianità, mettersi in discussione, ascoltare il punto di vista altrui, con l'obiettivo di sviluppare un pensiero il più possibile autonomo e critico. In Germania, inoltre, si è verificata una sorta di revisione e rivisitazione della philosophy for children di Lipman a favore di una Kinderphilosophie, di cui Martensen è stato precursore. Quest'ultimo riconosce linee di ricerca che dovrebbero ispirare la philosophy for children, quali il dialogo guidato, l'analisi e la definizione dei concetti astratti, lo stimolo alla meraviglia e alla curiosità nei confronti delle cose e del mondo che spinge poi a fare filosofia. Il ripensamento del curricolo della philosophy for children da parte di Martens ha portato, poi, ad una denominazione leggermente diversa del programma di Lipman, ossia Philosophy with Children. Allieva di Martensen, Barbara Brüning costituì il circolo Philosophischer Gesprchskreis für Kinder und Eltern e successivamente, molti anni dopo, K Herb e R.Wiesheu hanno dato avvio ad un progetto denominato Kinderphilosophieren, ossia Filosofare con i bambini con l'obiettivo di promuovere e diffondere l'approccio filosofico in maniera attiva. Sono stati creati, inoltre, programmi di studio e corsi di formazione per docenti facilitatori che hanno concentrato la loro attenzione soprattutto sui risvolti etici della riflessione filosofica con i bambini. In tempi molto recenti il professor K. Herb dell'Università di Ratisbona ha avviato un programma per le scuole primarie in collaborazione col dipartimento di filosofia dell'Università di Monaco. Altra iniziativa tedesca di notevole interesse è quella denominata
Deutsch-Japanische Forschungsiniziative zum Philosophieren mit kindern (DJFPK) e che prevede una collaborazione con il Giappone che ha l'obiettivo di promuovere, nei bambini, la capacità di riflessione di natura etico-filosofica. Di recente l' Akademie Kinder Philosophieren di Freising, nei pressi di Monaco, ha redatto un manuale per la pratica ed un volume di racconti per filosofare, dal titolo Ich bin ich, Order?
-Il caso della Francia:
Di notevole interesse appare in Francia la grande attenzione per il praticare filosofia con i bambini, espressa in particolare nelle teorie di Michel Tozzi, Anne Lalanne, Jacques Levine, J.P. Mongin, B. Labbé, M. Puech, M. Piquemal ed Oscar Brenifier.
Quest’ultimo è attualmente ritenuto tra i più affascinanti e originali autori di letteratura filosofica per bambini. Brenifier, specialista di filosofia per l'infanzia, direttore dell' Institut de Pratiques Philosophiques, autore di numerosi libri di filosofia per bambini, tra i quali Il libro dei grandi contrari filosofici, Il libro dei grandi contrari psicologici, Il libro dell'amore e dell'amicizia, Il senso della vita, Il bene e il male e Il concetto di Dio, lavora da anni sul concetto di filosofia pratica, con l'obiettivo di introdurre il grande pubblico alla filosofia. Ha lavorato in diversi paesi per promuovere corsi di filosofia e per l’ Unesco ha scritto il rapporto La philosophie non académique dans le monde.
Secondo Brenifier i bambini si fanno domande che gli adulti hanno perso l'abitudine di farsi o non osano più porsi. I bambini sanno meravigliarsi, le cose evidenti e quotidiane provocano in loro domande, la loro immaginazione li autorizza a pensare l'impensabile. Tuttavia questo fermento si perde abbastanza rapidamente se non nutrito, se ignorato o percepito dall'ambiente circostante come semplice fantasia. D'altra parte il bambino non è cosciente delle implicazioni delle sue intuizioni, delle conseguenze sull'esistenza e sui pensieri. E' qui, dunque, che il dialogo dei bambini con gli adulti si rende utile e necessario per gli uni come gli altri. Avere il tempo di esaminare le grandi domande, prendere in considerazione in modo critico le diverse ipotesi per approfondirle, imparare a pensare insieme, in questo consiste l’arte di fare filosofia. Alcuni adulti non comprendono immediatamente l’utilità del fare filosofia con i bambini, pensano che siano troppo piccoli o non li ritengono in
grado di gestire particolari discussioni. E' per questi motivi che Oscar Brenifier ha pubblicato diversi libri di filosofia per i più piccoli, che possono essere utilizzati a casa e a scuola.
I bambini, afferma Brenifier, sono naturalmente predisposti a porsi le domande sul senso della vita, un'abitudine che, anzi, si perde man mano ci si avvicina all'età adulta. Nel corso degli ultimi anni l'autore ha proposto diverse attività per i ragazzi da svolgersi nell'atelier di filosofia. L'autore definisce un atelier di filosofia un luogo di riflessione in cui non è richiesto né di esprimersi né di ostentare le proprie conoscenze ma di realizzare delle esperienze di pensiero. Esso consiste quindi in un momento in cui fare delle ipotesi, esaminarle insieme in modo critico, scoprire i paradossi delle nostre abitudini mentali. È possibile utilizzare i libri di filosofia per i bambini sulle grandi questioni, sull'amore e l'amicizia, o anche proporre tematiche suscitate da domande poste dai bambini stessi. Obiettivo è imparare a pensare e fornire loro gli strumenti del pensiero filosofico. Quello che più importa, infatti, è comprendere come avviene la nostra attività di pensiero e pensare ai nostri stessi pensieri. Secondo questo studioso si tratta di far scoprire ai bambini il piacere di pensare, di mettere in scena il pensiero, insegnando loro che pensare non è necessariamente un dovere scolastico o morale ma può significare tanto altro. Fare filosofia con i bambini è dunque una possibilità: quella di prendersi il tempo di pensare alle questioni importanti dell'esistenza, un'igiene benefica e necessaria un po' a tutti. Nel questionnement, il processo in cui si formano le domande, chiunque può essere chiamato a esprimersi, adulti e bambini. Attraverso il dialogo socratico, poi, si fanno ipotesi, si giustifica e si argomenta quanto si dice, si scopre quello che le parole vogliono dire e quello che non sanno di voler dire.
-Convegni e documenti Unesco sulla Philosophy for children:
La filosofia è stata sempre un impegno educativo fondamentale dell'UNESCO. Un primo studio dell'Unesco sull'insegnamento della filosofia fu pubblicato nel 1953, successivamente un'altra ricerca fu effettuata nel 1978 e poi ancora un'altra nel 1993. Parallelamente furono organizzati numerosi incontri per riflettere sull'importanza della filosofia nell'analisi dei problemi scientifici e culturali e sul suo apporto ad una riflessione sulla condizione umana e sui sistemi politici e sociali. Nel 1998 l'Unesco ha organizzato un congresso internazionale, dal titolo Philosophie pour les enfants, con l'intento di diffondere il curricolo di M.Lipman per l'accrescimento e lo sviluppo di un pensiero creativo, creativo e riflessivo, nell'ottica di un'educazione democratica. L'obiettivo dell'incontro fu quello di promuovere la conoscenza del programma di Lipman, sollecitando gli studiosi, gli insegnanti e la classe dirigente all'implementazione ed allo sviluppo del metodo.
Nel 2006 l'Unesco ha organizzato una conferenza internazionale dal titolo Filosofia come pratica educativa e culturale, un'occasione per discutere delle esperienze filosofiche nel mondo. Lo studio fu poi pubblicato nel 2007 ed intitolato La Philosophie. Une École de la Liberté all'interno del quale fu affrontato il tema dell'importanza dell'insegnamento della filosofia, in quanto metodo, procedura, per sviluppare le abilità di discussione, di comparazione e di concettualizzazione, di promozione del dialogo, di apertura e di libertà. In particolare l'intento dello studio è quello di far leva su tre linee di intervento: analisi e dialogo sui problemi della società contemporanea, promozione della riflessione critica e del pensiero indipendente, promozione del pensiero e della ricerca filosofica. In particolare, grazie all'insegnamento della filosofia ai bambini in una comunità di ricerca è possibile gettare le basi
per una buona ed efficace educazione alla democrazia ed alla libertà, in quanto la p4c stimola i bambini al confronto con l'altro, all'ascolto del punto di vista altrui, alla partecipazione ed alla discussione. Inoltre l'Unesco riconosce al programma di filosofia per bambini il merito di promuovere il pensiero autonomo, l'educazione alla cittadinanza attiva e riflessiva, il sostegno allo sviluppo personale dei bambini, il perfezionamento del linguaggio e delle abilità di parola e di discussione, la concettualizzazione filosofica, l'elaborazione di didattiche calibrate sui bambini.
Tra le più recenti pubblicazioni di grande interesse, infine, vi sono Asian-Arab Philosophical Dialogues on war and peace (2010), Arab-Muslim Civilization in the Mirror of the Universal Philosophical Perspectives (2011), atte a promuovere l'insegnamento della filosofia quale utile occasione di apertura e di dialogo tra culture, di comprensione e valorizzazione delle differenze, di negoziazione di significati e di promozione della pace.