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Cooperative Learning e Problem-Based Learning

3.4. Il ruolo del docente/facilitatore nel Cooperative Learning

Nell’apprendimento cooperativo anche il ruolo del docente si differenzia, per alcuni aspetti, da quello tradizionale. A questo proposito A.G. Lopez afferma: «L'insegnante svolge [...] la funzione di mediatore tra alunno e contesto definendo il tipo di sollecitazione apprenditiva – lo stimolo che crea "stupore" – organizzando lo spazio e i tempi, utilizzando linguaggi e metodi diversificati, indagando sullo stile cognitivo e su quello di apprendimento dell'allievo.» 135

A questo proposito Dewey fornisce numerose indicazioni sul ruolo e sulle caratteristiche che un insegnante in situazioni di apprendimento cooperativo dovrebbe avere. Egli afferma innanzitutto che in determinate condizioni il docente non ha la necessità di esercitare un controllo autoritario sui discenti, affinché questi siano costretti a comportarsi in una certa maniera per poter apprendere. Quando gli alunni si trovano impegnati in attività cooperative, sostiene Dewey, «non è la volontà o il desiderio di una persona che mette ordine, ma lo spirito motore dell'intero gruppo.» 136

In questo genere di situazioni l'attenzione ed il controllo del docente vengono riposte principalmente sull'attività in cui gli allievi sono coinvolti. Egli, così, riduce al minimo le occasioni in cui deve esercitare un'autorità personale o se si trova nella condizione di doverlo fare, lo fa in nome dell'interesse del gruppo:

La conclusione è che in quelle che denominiamo scuole nuove, la fonte principale del controllo sociale è riposta nella natura stessa del lavoro inteso come un'impresa sociale, in

135 Lopez, A., G., Apprendere a cooperare. Cooperare per apprendere, op.cit., p.21. 136 Dewey, J., Esperienza e educazione, La Nuova Italia, Firenze 1996, 39.

cui tutti gli individui hanno modo di prender parte e di cui si sentono responsabili. [...] l'educatore deve, sulla sua responsabilità, conoscere tanto gli individui quanto la materia di studio, conoscenza che gli permette di trarre le attività che si prestano all'organizzazione sociale, ad un'organizzazione cui ogni individuo può portare il suo contributo e nella quale le attività, cui tutti partecipano, sono i mezzi principali del controllo. 137

Attraverso questa tipologia di attività e approcciandosi in maniera diversificata agli studenti, cercando di comprendere le loro peculiarità e caratteristiche, è possibile, secondo Dewey, coinvolgere anche quegli studenti che possono manifestare comportamenti oppositivi, di disturbo. Ciò presuppone che si pianifichino le attività, seppur in maniera aperta e flessibile, con molta cura e attenzione, esaminando i bisogni e le esigenze degli allievi. Dewey, infatti, afferma la necessità che la pianificazione delle attività debba essere flessibile, per offrire una certa libertà nella fruizione dell'esperienza e, nel contempo, ferma, perché vi sia la garanzia dell'impegno da parte degli alunni coinvolti e perché si possa monitorare un corretto svolgimento del compito. Attraverso l'interazione l'educazione, dunque, diviene un processo sociale, ancora di più nel momento in cui gli individui costituiscono un gruppo comunitario. L'insegnante ha qui il ruolo di dirigere l'interazione «L'insegnante perde la sua posizione esterna di padrone o di dittatore per assumere quella di direttore di attività associate.»138

Secondo Comoglio, infatti, rispetto alle modalità d'insegnamento tradizionale, il Cooperative Learning differisce molto anche per quel che concerne la figura dell'insegnante:

137 Ivi, p.41. 138 Ivi, p.44.

Nell’insegnamento che si ispira ai principi del Cooperative Learning, invece, l’insegnante estende i limiti della propria competenza educativa. Egli attiva e responsabilizza gli studenti nel loro apprendimento conseguendo anche obiettivi cognitivi, emotivi e motivazionali positivi. […] Nel Cooperative Learning l’insegnante esperto, rispetto a quello che insegna a tutta la classe, è colui che sa attivare, organizzare, orientare verso il compito le risorse presenti negli studenti. Una condizione fondamentale in questa attività è sviluppare le competenze sociali che permettono una buona collaborazione, un rispetto reciproco, la capacità di superare positivamente i conflitti, oltre che controllare e sviluppare sia quantitativamente che qualitativamente l’apprendimento degli studenti predisponendo esperienze e percorsi idonei, promuovendo la solidarietà e l’aiuto reciproco tra i migliori e quelli che si trovano in difficoltà. 139

Durante l’attività di Cooperative Learning egli dovrebbe:

 programmare il lavoro di gruppo (selezionare e presentare i contenuti di apprendimento);

 organizzare l’attività;

 decidere le modalità di formazione dei gruppi;

 stabilire gli obiettivi didattici ed educativi da raggiungere;  preparare i materiali;

 stabilire i criteri di valutazione;

 insegnare le abilità sociali e controllare il loro esercizio;  pianificare la lezione cooperativa;

 valutare l’apprendimento secondo i criteri prestabiliti;

 stimolare la discussione sui risultati raggiunti e la riflessione sulle strategie utilizzate.140

Il ruolo dell'insegnante dovrebbe essere quello di offrire una sorta di monitoraggio graduale, passando da un supporto iniziale più sostanziale e poi pian piano diminuire, mirando ad una completa autonomia dei gruppi e degli individui. Questa metodologia viene definita col termine scaffolding, un termine inglese che indica l'impalcatura che viene solitamente innalzata attorno agli edifici in via di costruzione o restauro e che viene pian piano eliminata con lo svolgimento e l'avanzamento dei lavori. Pertanto sta a significare come l'adulto debba supportare l'attività del bambino offrendo il suo sostegno e riducendolo progressivamente sino ad eliminarlo, una volta che il bambino sarà giudicato in grado di svolgere da solo l'attività.

Di seguito vi è il momento della revisione del lavoro. Le revisioni del lavoro possono avvenire secondo sue modalità: attraverso l'osservazione durante il lavoro e la revisione finale, seguita dalla discussione sul lavoro svolto. Nella revisione del lavoro è possibile distinguere due fasi, definite monitoring e processing. La prima fase consiste nel fare osservazione nel corso dell'attività di gruppo e dunque nel raccogliere le informazioni. Preliminare all'osservazione è lo stabilire quali siano le competenze cui si vuole prestare attenzione e analizzare, decidere quale tecnica di osservazione utilizzare (se in maniera strutturata o in maniera libera), scegliere se soffermarsi su di un gruppo particolare o più gruppi, selezionare la modalità di osservazione, definire il valore da attribuire all'osservazione fatta, elaborare una scheda di osservazione sulle competenze sociali. La seconda fase, ossia il processing, consta nella riflessione e nella valutazione del lavoro di gruppo, effettuato in un determinato lasso di tempo.

140 Gardin, A., Azzini, M., et al., “Cooperative Learning: teoria e prassi del metodo di insegnamento

Questo momento può essere attuato utilizzando le osservazioni raccolte nella fase di monitoring e nella discussione di gruppo oppure solo attraverso la discussione di gruppo. Nel primo caso la valutazione, grazie all'ausilio di schede strutturate, può essere veloce ed efficace, nel secondo caso, ossia nella revisione di gruppo, è preferibile servirsi di domande aperte suggerite dall'insegnante. La valutazione rappresenta un aspetto centrale all'interno del Cooperative Learning. Fondamentale è definire chiaramente gli obiettivi che si vogliono raggiungere, organizzare prove che riflettano le prestazioni che si vogliono misurare, collocare in un preciso contesto la prestazione richiesta, distinguere la fase di raccolta delle informazioni da quella di valutazione effettiva.

3.5. Il Problem-Based Learning: definizione e modelli teorici di