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4.2 – La digitalizzazone degli elementi della “Carta dei principali effetti causati dall’evento meteorologico estremo del 19 giugno 1996 nel bacino del Torrente del

Cardoso (LU)”

Il nucleo centrale e parte degli obiettivi del presente lavoro è stato quello di ricreare gli elementi costitutivi della Carta in un dato informatico attraverso la “digitalizzazione”.

L’operazione di digitalizzazione, come suggerisce la parola stessa, consiste nel rendere in formato digitale un dato, diventando interpretabile attraverso il pc secondo il linguaggio macchina, strutturato come risaputo in codice binario (sequenze di “0” e di “1”, ossia di “digit”).

Un aspetto importante da sottolineare è che l’operazione determina il passaggio dal campo dei valori continui (caratteristica dei raster) a quello dei valori discreti (caratteristica dei dati vector), in definitiva inserendo le primitive geometriche (vedi par. 4.1) si passa da un’informazione ottenuta dal valore del pixel del raster, che suggerisce per ciascuna cella il dato inerente la visualizzazione (ossia il codice del colore per quell’area), ad una più complessa vettoriale costituita da coordinate, geometria e relazioni geometriche, struttura tabelle e dati in esse contenuti.

Per questi motivi bisogna tenere a mente di dover costruire, per ogni livello informativo, una struttura tabellare congrua all’inserimento di tutti i dati caratteristici di ogni elemento digitalizzato. A tal fine si può parlare dell’adozione di un database, ossia di una collezione persistente nel tempo di dati non ridondanti, correlati e organizzati in modo da poter essere facilmente reperiti, gestiti e modificati.

Un database geografico (geodatabase) di un GIS quindi è definibile come un archivio di entità territoriali e delle loro relazioni, strutturato in file gestiti da un Data Base Management System (DBMS - Sistema di gestione database). Il DBMS si occupa dell'aggiornamento (immissione/cancellazione di dati), della manutenzione (modifica di dati già introdotti) e della consultazione (ricerca, rapporti) dei dati memorizzati nell’archivio.

Caratteristiche base di una banca dati (fig. 46):

• Entità (record) – Fenomeno (oggetto) del mondo reale che ha una sua identità complessiva e non può essere suddiviso in parti ad esso uguali; l’insieme delle diverse entità coinvolte nel modello concettuale rappresenta tutti i fenomeni che devono essere descritti nel database da progettare;

• Classe di entità (tabelle) – categoria che comprende entità che presentano somiglianze fra di loro;

• Relazione fra entità (o fra classi di entità – tabelle) – legame concettuale (connessione) fra due o più entità, di cui interessa tenere memoria; per ogni relazione viene indicato il numero minimo e massimo di entità coinvolte;

• Attributi (campi) – caratteristiche proprie e descrittive che accomunano tutte le entità di un insieme; ogni attributo ha un range di possibili valori caratteristici;

• Chiave primaria – codice che identifica univocamente ogni nuovo record che viene inserito, non possono esistere due record con la stessa chiave primaria.

Figura 46 – Rappresentazione schematica di una tabella e delle sue caratteristiche principali

Campo

Come linea guida e per avere una omogeneizzazione riguardo la strutturazione della caratterizzazione dei dati è stata presa la decisione di adottare (in parte) lo schema utilizzato dalla Banca Dati Geologici della Regione Toscana.

È stata adottata per la suddivisione ed identificazione dei dati informativi territoriali presenti all’interno del geoportale “Geoscopio”, inoltre è parte integrante del database del Continuum Geologico Regionale ottenuto dalla rielaborazione ed aggiornamento degli strati.

Il Continuum Geologico Regionale ha raggiunto il risultato finale di omogeneizzare i dati presenti nella Carta Geologica Regionale realizzando l'ambizioso obiettivo di disporre una legenda geologica unica per tutto il territorio regionale.

Il Database Geologico Regionale ed il Database Geomorfologico Regionale costituiscono un prezioso strumento conoscitivo a supporto delle attività di pianificazione territoriale e prevenzione dei rischi ambientali. Rispondono alle esigenze espresse da Enti pubblici, imprese, professionisti ed enti di ricerca che operano nei settori geologico, geomorfologico, agricolo- forestale, estrattivo-minerario, urbanistico-infrastrutturale, energetico e, in senso ampio, ambientale.

I due database contengono elementi in comune e sono organizzati nel seguente modo:

➢ Il DB Geologico contiene tutti i livelli della geologia del substrato ed alcuni livelli geomorfologici principali (come servizi wms); in aggiunta vengono pubblicate insieme alcune banche dati attinenti al substrato geologico (BD Indagini Geotematiche, BD Risorse Minerarie, etc.);

➢ il DB Geomorfologico contiene tutti gli elementi geomorfologici ed alcuni livelli geologici principali (come servizi wms); in aggiunta viene pubblicata insieme la banca dati di suscettibilità da frane superficiali.

Il WMS (Web Map Service) eroga una mappa rappresentante le informazioni territoriali sotto forma di un file immagine digitale in formato PNG, GIF o JPEG: la mappa perciò non può essere editata o spazialmente analizzata dagli utenti finali ma solo consultata.

Un servizio di consultazione consente di eseguire almeno le seguenti operazioni: visualizzazione, navigazione, variazione della scala di visualizzazione (zoom in e zoom out), variazione della porzione di territorio inquadrata (pan), sovrapposizione dei set di dati territoriali consultabili e visualizzazione delle informazioni contenute nelle legende e dei metadati stessi.

La struttura della Banca Dati Geologici ha una struttura in “strati informativi”, ognuno dei quali contenente entità che hanno in comune sia proprietà geometriche che descrittive.

Nei casi in cui la struttura della tabella non risulti sufficiente alla caratterizzazione completa dell’entità di riferimento, è necessario create ulteriori tabelle descrittive a supporto che possono avere connessioni con la principale mediante relazioni tra record 1:1 – 1:n – n:1.

Le relazioni sono definite in fase di progettazione prevedendo nelle strutture delle tabelle stesse la presenza di chiavi (codici) che possano permettere il collegamento.

Questo fa di fatto un database di tipo relazionale. La progettazione della tabella usata per il presente lavoro è considerata simile a quella usata dalle Banche Dati Geologiche- Geomorfologiche Regionali e per questo motivo è risultato appropriato seguire lo stesso schema strutturale suggerito, seppur gran parte del contenuto non può, per ovvie ragioni dovute ad una finalità diversa, godere in toto delle stesse modalità di ripartizione.

A questo proposito è stato scelto di adottare una fusione di criteri per l’informatizzazione dei dati: utilizzo dello schema tabellare della Banca Dati Geologici per i dati compatibili e coerenti con la struttura proposta dalla Regione Toscana a seguito del progetto del Continuum Geologico; riproduzione del database delle frane, con aggiornamento/modifica ove necessario, proposto e redatto da Giannecchini (1996); realizzazione di nuove tabelle.

Come detto il database ideato e applicato per l’informazione geografica è un geodatabase. I record delle tabelle sono detti “feature”, un insieme costituito da feature (oggetti) memorizzate in una tabella di un DBMS è chiamata "feature class".

Insiemi di feature class collegate tra loro che condividono lo stesso sistema di riferimento spaziale possono essere memorizzate in strutture a livello gerarchico superiore, chiamate "feature dataset". Ogni feature in un geodatabase contiene l'informazione sulla geometria (shape) e può essere archiviata come una entità a sé stante creando un file indipendente denominato “shapefile”, una forma di dato costituito dall’interazione di sette tipi di sottofile, tutti di estensione diversa, ognuno con un proprio ruolo, contenenti tutte le informazioni informatiche e geografiche dell’entità di riferimento (forma, posizione, contenuto tabellare, sistema di coordinate, etc.).

Trattandosi di un database di tipo relazionale lo studio deve prevedere a priori il futuro sviluppo dei collegamenti tra le tabelle.

Una volta creato viene memorizzato su un file apribile in Access (software della suite di programmi di Microsoft® Office) con estensione “.mdb”, per motivi pratici sia il personal geodatabase che il feature dataset in esso contenuto sono stati nominati “carta”, essendo un progetto a sé stante e senza rischio di collegamenti esterni.

Al contrario le tabelle e le diverse feature class prodotte sono state inserite con nomi appropriati alla funzione o allo strato di attinenza.