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Il diritto alla casa: non solo «un tetto sopra la testa» I criteri di adeguatezza di una abitazione

1.4 Casa e diritti

1.4.2 Il diritto alla casa: non solo «un tetto sopra la testa» I criteri di adeguatezza di una abitazione

Ma cosa tutela il diritto alla casa e cosa significa più concretamente?

Secondo l’Osservazione Generale n. 4 del 1991 della Commissione dei diritti economici, sociali e culturali il diritto all’alloggio non deve essere intenso solo in senso restrittivo come la semplice garanzia di avere un «tetto sopra la testa» e, in questo senso, diventa importante l’accento sull’aggettivo adeguato: un’abitazione per essere intesa e riconosciuta pienamente come tale deve essere adeguata.

La Commissione, a proposito, individua sette criteri di adeguatezza:

- security of tenure;

- adequate services, materials, infrastructure; - affordability;

- habitability; - accessibility; - location;

- cultural adequacy.

Le condizioni per considerare un’abitazione adeguata sono diverse. Prima di tutto, è quindi importante che l’abitante, qualsiasi sia il suo titolo rispetto all’alloggio (affittuario, proprietario,

73 Ivi, pag. 144. Per l’analisi del diritto alla casa nella Costituzione si rimanda interamente al parafrago 5 del saggio

31 compropretario, etc.), abbia «un certo grado di sicurezza che gli garantisca la tutela legale contro l'espulsione, le molestie al proprio possesso o altre minacce».74

Un elemento critico rispetto a questo criterio è sicuramente legato agli sgomberi forzati, sia verso gruppi di popolazione che di individui.

Secondo il Global Report on Human Settlements del 2007, dal titolo Enhancing Urban Safety

and Security redatto da UN-HABITAT, il programma delle Nazioni Unite sull’Human Settlements, ogni anno «at least 2 million people in the world are forcibly evicted every year,

while millions are threatened with forced evictions».75

Il tema delle evizioni forzate è molto complesso anche perché si lega a cause e questioni diverse come, per esempio, quello del diritto alla terra per i popoli indigeni contro l’espropriazione da parte di multinazionali76 oppure alle politiche di gentrification o, ancora, all’organizzazione di grandi eventi come le Olimpiadi e i Mondiali di calcio.77 Le evizioni forzate possono rappresentare anche una politica di discriminazione ed esclusione verso determinati gruppi etnici e, in alcuni stati europei tra cui l’Italia, accade, per esempio, verso i Rom.78 Indipendentemente dalle cause l’UN-HABITAT ricorda che «forced evictions may be considered a gross violation of human rights and a prima facie violation of the right to adequate housing».79 Anche gli sgomberi considerati “giusti” in quanto l’inquilino da tempo è moroso o ha danneggiato senza motivi la proprietà sono considerati potenzialmente anche essi come delle violazioni dei diritti umani e devono essere portati avanti secondo gli accordi e le leggi internazionali. Infatti si legge:

If eviction may be justifiable, because the tenant persistently fails to pay rent or damages the property without reasonable cause, the State must ensure that it is carried out in a lawful, reasonable and proportional manner, and in accordance with international law. Effective legal recourses and remedies should be available to those who are evicted, including adequate

74 ONU- Comitato dei diritti economici, sociali e culturali, Osservazione generale n. 4 (1991). Il diritto ad un

alloggio adeguato (articolo 11, par. 1 del Patto sui diritti economici, sociali e culturali), pag. 3, consultato al link:

unipd-centrodirittiumani.it/public/docs/92_03_187.pdf

75 UN-HABITAT, The Right to Adeguate Housing, 2007, Londra, Fact Sheet n.21/Rev.1, pag. 4, consultato al link:

www.ohchr.org.

76 I casi che si possono riportare in merito sono molteplici. Ad esempio ricordo il progetto dell’Enel di costruzione

della diga Hydroaysen in Patagonia a scapito della popolazione locale Mapuche. Il piano idroelettrico, nel giugno 2014, è stato bloccato dal governo cileno grazie, in particolare, al movimento dal basso Patagonia Sin represas. A proposito si legga: Hutter P., Cile il governo boccia il progetto di dighe di Enel-Endesa in Patagonia, 18 giugno 2014, «Il Fatto Quotidiano», consultato al link: www.ilfattoquotidiano.it.

77

Segnalo il documentario sui mondiali brasiliani del 2014 di Rodrigues F., Café C., A caminho da Copa (Sulla strada della Coppa), Rio de Janeiro/San Paolo, 2013, visionato su youtube con i sottotitoli in italiano.

78 Si rimanda al sito consultato di www.amnesty.it. 79

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compensation for any real or personal property affected by the eviction. Evictions should not result in individuals becoming homeless or vulnerable to further human rights violations.80

Un alloggio inoltre per essere adeguato deve essere fornito di dotazioni e servizi necessari alle esigenze primarie: allacciamento alla luce e al gas, servizi sanitari, acqua potabile, possibilità di cucinare e di conservare i cibi, di smaltire i rifiuti e così via.

Un altro elemento essenziale di adeguatezza è poi l’affordability ovvero la possibilità di riuscire a sostenere il pagamento della casa. Infatti, secondo la Commissione:

Il costo finanziario dell'alloggio per gli individui o i gruppi domestici dovrebbe collocarsi ad un livello che non minacci né comprometta la soddisfazione di altri bisogni fondamentali. Gli Stati parti dovrebbero fare in modo che, in via generale, la percentuale del costo per l'alloggio non sia sproporzionata rispetto al reddito.

Come letto in precedenza in Italia il costo dell’alloggio (che sia il canone d’affitto o la rata del mutuo) è una spesa rigida che con il tempo è cresciuta in modo sproporzionato rispetto ai redditi e può essere annoverata tra le maggiori cause di erosione dei redditi familiari. Lo Stato, quindi, è tenuto ad evitare che le spese della casa siano troppo sproporzionate rispetto ai redditi. Secondo la Commissione tra le politiche da tenere in considerazione ci sono quelle legate all’edilizia sociale, ai canoni calmierati81 e, ancora, i sostegni all’affitto.

Tornando ai criteri di una casa adeguata troviamo, poi, quelli dell’abitabilità dell’alloggio: una casa deve avere sufficiente spazio per tutti i suoi inquilini e deve essere in condizioni tali da riparare al meglio dal freddo e da tutti gli agenti atmosferici. Deve, poi, tenere in considerazione i bisogni dei gruppi considerati svantaggiati come gli «anziani, i bambini, i disabili fisici, gli incurabili, i sieropositivi, i malati cronici, i malati mentali, le vittime di catastrofi naturali, le persone che vivono in regioni a rischio di eventi naturali e altri gruppi analoghi».82 Inoltre, si considera adeguato un alloggio la cui posizione per la lontananza e per il costo dei trasporti non impedisca le possibilità lavorative e l’accesso ai servizi come, per esempio, quelli sanitari e quelli scolastici. La collocazione dell’abitazione risulta importante non solo in merito all’accesso ai servizi ma anche alla salvaguardia della salute degli inquilini e, in questo senso, risulta

80 Secondo le leggi internazionali se l’ultima soluzione possibile prevista è quella dello sgombero esso deve essere

portato avanti, evitando l’uso della forza pubblica o, se non è possibile, minimizzandola. Inoltre, è previsto che esso non venga fatto durante la notte o in cattive condizioni metereologiche e che ci sia sempre la presenza di un pubblico ufficiale.

81 In Italia la Legge 392 del 27.7.1978 detta dell'Equo Canone che prevedeva affitti prestabiliti è stata sostituita dalla

Legge 431 del 1998, che ha, invece, introdotto due tipologie di canoni: quello libero e quello concordato.

82

33 significativa la posizione in zone insalubri e la vicinanza con discariche.83 Infine nella costruzione e nell’arredamento degli alloggi è previsto che si debba essere tutelata l’espressione della propria identità culturale.