• Non ci sono risultati.

Il disegno di ricerca

Nel documento I dilemmi etici degli insegnanti (pagine 97-103)

2. IL METODO

2.4 Il disegno di ricerca

Il disegno dello studio richiede innanzitutto di definire il campo d’indagine (contesto scola- stico) e di indicare i soggetti coinvolti nella ricerca (insegnanti). Essi sono identificati dai re- sponsabili delle diverse sedi educative che riconoscono loro una specifica competenza pro- fessionale come contributo significativo all’indagine. In questa ricerca il campo è costituito dall’ambiente scolastico e i soggetti reclutati sono insegnanti dei vari ordini e gradi di scuo- la. I componenti che aderiscono al percorso della ricerca sono 56; tale valore numerico si riferisce al numero totale dei partecipanti i quali afferiscono a scuole diverse, individuate separatamente per i diversi ordini di cicli scolastici. È stata effettuata la scelta di individuare quattro sedi scolastiche per ogni tipologia di ordine, a partire dalle più semplici per arrivare alle più complesse, e di coinvolgere due educatori/insegnanti/docenti per ciascuna di esse. Nello specifico, 28 scuole ovvero quattro asili nido, quattro scuole dell’infanzia, quattro scuole primarie, quattro scuole secondarie di primo grado, dodici scuole secondarie di se- condo grado (quattro istituti professionali, quattro licei, quattro istituti tecnici) nonché otto individui intervistati in ognuna delle rispettive classificazioni. A seguire presento in forma riassuntiva un elenco di quantificazione dei gradi di scuola, implicati nell’indagine, e dei soggetti partecipanti alla presente.

Gradi scuola N. soggetti

4 Asilo nido 8

4 Scuola dell’infanzia 8

4 Scuola primaria 8

4 Scuola secondaria di primo grado 8

4 Scuola secondaria di secondo grado (Istituto Professionale) 8

4 Scuola secondaria di secondo grado (Liceo) 8

4 Scuola secondaria di secondo grado (Istituto Tecnico) 8 Un progetto può essere considerato realizzabile non solo quando prende le mosse da una domanda significativa ma anche e, soprattutto, quando è supportato da una buona ri- flessione etica. La ricerca condotta è guidata dalla seguente domanda: “Quali dilemmi etici emergono dagli insegnanti dei molteplici contesti scolastici e come risolvono (o non) i poli delle antinomie coscienziali?”. Lo scopo di questo progetto è indagare l’esperienza lavorati- va ed eticamente dilemmatica degli insegnanti - esplicata nel sapere pratico della vita pro- fessionale - per tematizzare sia i dilemmi etici sia gli eventuali processi decisionali ad essi sottesi.

Nel momento in cui si procede con l’avvio di una ricerca è necessario considerare l’esistenza di punti di vista diversi, interessi talvolta contrapposti, aspettative del ricercatore - colui che desidera produrre risultati attendibili poiché animato da una passione scientifica - e le dispense del servizio degli insegnanti individuati - soggetti liberi di partecipare e di scegliere l’adesione al contributo singolare per l’indagine. L’autonomia decisionale di ognu- no permette al singolo di decidere di partecipare alla ricerca oppure di rifiutare la richiesta del coinvolgimento: al fine di compiere una scelta ragionevole, dunque per deliberare con- sapevolmente, occorre informare correttamente. Ciascuno di questi insegnanti viene con- tattato telefonicamente, esplicitando l’importanza della loro collaborazione come campione privilegiato per effondere un contributo significativo alla ricerca e informando correttamen- te ciascuno sull’anonimato dei dati biografici utilizzati; tale garanzia si attualizza nella stipu- lazione scritta del modulo del consenso informato per il trattamento dei dati personali (vd allegato A). Il consenso delle persone a partecipare è indispensabile sia per rispettare la li- bertà delle persone che acconsentono sia per tutelare la riservatezza; il consenso esiste se esso è informato, viceversa esso cessa di esistere. È necessario acquisire una firma come prodotto di una decisione informale ossia il risultato di una lettura analitica intrisa di spie-

gazioni sufficientemente chiare, riportate in forma scritta e ribadite in forma orale: dare ai partecipanti la disponibilità di ricevere spiegazioni per agire liberamente la propria volontà. Nel momento in cui un soggetto esprime e sottoscrive il suo consenso informato alla par- tecipazione della ricerca, allo stesso modo è ritenuto assolutamente libero ad interrompere in qualsiasi momento la trattazione del suo contributo, contenuto nel testo dell’intervista, senza fornire spiegazioni giustificanti il suo eventuale ritiro.

Questi stessi individui devono essere garantiti nel non correre rischi ovvero nel non essere sottoposti a forme di sofferenza e di disagio professionale, vale a dire, la garanzia della ri- servatezza inclusa nelle proprietà personali consente di preservare il benessere psicofisico. Ogni intervista trascritta (vd Allegato B) risulta pertanto anonima nel rispetto dell’anonimato garantito a ciascun intervistato. Il ricercatore non può azzerare questa con- siderazione di attribuzione valoriale rispetto al soggetto in questione poiché tali prassi sono imprescindibili e non possono essere messe in discussione, bensì pensate come dinamiche da avvalorare alla pratica della ricerca sul campo per non rimanere implicite cioè non di- chiarate. Infatti, spiegare prima la necessità di registrare l’intervista per garantire poi l’assoluta tutela della loro privacy costituisce un tassello dell’incontro ideale che giova a completare quello reale perché il sopraddetto momento telefonico introduttivo stabilisce una relazione di fiducia reciproca, utile per avvicinare sia l’intervistatore sia l’intervistato en- tro il medesimo orizzonte vitale. Nel momento in cui veniva fissato l’appuntamento con- temporaneamente proveniva il pensiero sul luogo dove poter effettuare tranquillamente l’intervista; l’ubicazione idonea allo svolgimento è stata scelta assecondando le richieste de- gli intervistati relativa agli ambienti interni alle sedi scolastiche dove attualmente impiegano la loro professione educativa (rimanere all’interno di un posto frequentato quotidianamente permette loro di essere a loro agio e, contemporaneamente, di non mettere in discussione la loro sicurezza circa la padronanza della loro mansione riconosciuta a livello professionale). Questa condizione preliminare traccia la flessibilità di andare incontro ai soggetti parteci- panti alla ricerca secondo una disposizione libera che tende a conformarsi ai periodi conso- ni, individuati dagli stessi intervistati, a poter effettuare tranquillamente l’intervista; dunque non solo lo spazio ma anche il tempo (il resoconto completo non si è verificato in momenti stabiliti preventivamente ma fissati di volta in volta, non solo di settimana in settimana ma anche di mese in mese, conformemente alla loro disponibilità). È a questi due distinti livelli di azione che ho compreso ed applicato un’elasticità rigorosa nell’indagine per consentire ad ogni intervistato di trovare le due condizioni utili ad esplicitare episodi complicati facenti

capo alla nascita di inediti dilemmi etici. Ciò richiede la disponibilità ad interrogarsi sulla salvaguardia delle azioni in situazioni concrete per non creare ulteriori conflitti interiori sui già pre esistenti combattimenti coscienziali relativi alla sperimentazione delle aporie; colui che detiene il ruolo primario nella conduzione dell’indagine è tenuto ad esplicitare una rela- zione di equilibrio simmetrico tra il ricercatore e il partecipante. Lo strumento posturale che permette una disposizione adeguata per individuare il comportamento corretto, quello di cui munirsi per dare adito ad una buona ricerca che tutela i soggetti implicati, deve soddi- sfare le esigenze del ricercatore ma al contempo deve rispettare i diritti delle persone coin- volte per non incorrere in tracce di immoralità. Ecco perché garantire l’anonimato non si- gnifica, tuttavia, non raccogliere dati in nessuna forma e, nonostante l’unico modo per re- perire informazione è spesso quello di fare interviste anonime, ci si trova in ogni caso in possesso dei loro nominativi ai quali si assicura la non tracciabilità della risposta (si premu- nisce la tutela alla riservatezza e all’uso dei dati rilevati per non renderli accessibili ad altri) ma si detiene l’acquisizione dei dati personali come verifica che assicura la veridicità della ricerca. È da tener conto che ciò che sta alla base dell’analisi delle interviste, richiede un’assoluta fedeltà alle descrizioni fornite dagli insegnanti. È anche vero che accostandoci alle parole degli insegnanti intervistati, lo sforzo è stato quello di raccogliere il più possibile la loro esperienza, il loro ruolo, le loro pratiche, anche se è chiaro che molto rimane ancora da esplorare e da portare all’evidenza riguardo alla loro realtà. Il sapere che proviene dal mondo dell’esperienza dei pratici costituisce un materiale dinamico, fluido, in continuo mu- tamento; al fine di non anticipare il discorso della singola persona con strumenti errati, oc- corre evitare l’assunzione di procedure non adatte quelle cioè che, rimanendo invischiate nella pesantezza di concetti teorici assunti come presupposti ermeneutici non verificati su quel preciso materiale, possono ostacolare l’accesso alla qualità essenziale del fenomeno che si sta investigando. Lasciare l’intervistato libero da costrizioni significa concedere all’alterità le condizioni adatte per potersi esprimere con autenticità.

Il quesito assume l’enunciato di un’unica domanda aperta: “Ciò che ti chiedo è di nar- rare una situazione nella tua vita lavorativa in cui hai vissuto un dilemma etico e come l’hai risolto”. Essa è applicata a una serie di soggetti su una stessa tematica per giungere ad un’esplorazione comparativa dei resoconti: la trascrizione, l’analisi e il contenuto dei collo- qui conduce ad un confronto comparativo tra interviste le quali sono analizzate secondo la seguente procedura (Mortari, 2010), inclusa nelle tabelle delle pagine a seguire:

a) Individuazione delle unità significative di descrizione

Individuare tutti i segmenti di testo cioè un’osservazione sistematica d’insieme delle narrazioni integrali che contribuiscono alla conoscenza attendibile del fenomeno indagato (i dilemmi etici degli insegnanti coinvolti nella ricerca appartenenti a tutti i gradi di scuola). L’azione di evidenziare le porzioni significative del racconto trascritto consente una lettura analitica che discerne il contenuto raccontato secondo una visione critica scissa in due di- stinte operazioni: includere le parti di testo considerate rilevanti (caso, dilemma etico, scelta, non scelta, implicazione) ed escludere quelle ritenute meno pertinenti.

b) Attribuzione di una concettualizzazione descrittiva a ciascuna unità (etichetta) Delineare ogni affermazione evidenziata secondo un’espressione esatta cioè inerente al significato esperienziale che i soggetti attribuiscono al dilemma etico vissuto. È necessario esaminare accuratamente il materiale per elaborare un’enunciazione fedele attribuibile alle etichette prodotte a fianco di ogni sezione, identificata come componente chiave nella pro- spettiva descrittiva del soggetto narrante. La concettualizzazione particolare si riferisce ad un lato interpretativo, seppur aderente al dato rilevato, quello cioè che delinea il senso raffi- gurativo di quanto esposto dai partecipanti per cogliere il significato profondo di ciò che ciascuno di essi rivela. In aggiunta, esiste un’assegnazione numerica per conteggiare la scomposizione delle situazioni educative complesse secondo un valore di cifra che classifica le ricorrenze delle rispettive suddivisioni di unità.

c) Analisi del contenuto e confronto tra interviste

Effettuare una comparazione tra i diversi testi ed enucleare gli elementi tipicamente es- senziali del fenomeno vuol dire ordinare un’analisi trasversale delle interviste ossia le reti di significato che compongono la struttura centrale delle medesime per considerare ciò che di essi è ridondante ovvero estensivamente condiviso. Questo passaggio costituisce le “qualità estese”, le categorie costanti (quadro rappresentato dai dilemmi etici) che a loro volta si de- clinano secondo alcune “qualità parziali”, le sottocategorie variabili (bordo delimitante le aporie coscienziali). La ponderazione di entrambe le qualità che contraddistinguono la de- scrizione laminata del fenomeno narrato coniuga l’analisi delle etichette con le relative cate- gorie e sottocategorie emergenti.

d) Ritorno sull’analisi delle unità di testo

Ripetere ricorsivamente il confronto continuo tra le etichette elaborate a diversi livelli nella stratificazione dei testi delle interviste è un’operazione che conduce ad un ritorno si- stematico sulle parole degli intervistati secondo una direzione di senso sintetica seppur nella molteplicità delle descrizioni concettuali emerse. Come sostiene L. Mortari: “l’esito di una descrizione adeguata è un significato “laminato” composto da diversi livelli che esprimono i differenti aspetti attraverso i quali un fenomeno si rivela e li collocano entro una cornice capace di dare conto al tempo stesso dell’incertezza e delle sfaccettature del fenomeno pre- so in esame” (Mortari, 2010, p.56).

3. ANALISI DEI DATI

Nel documento I dilemmi etici degli insegnanti (pagine 97-103)