agroalimentari sono oggetto di diversa disciplina e si attestano su diversi livelli di attuazione. Infatti, nel corso degli ulti- mi anni hanno trovato concreta attuazio- ne soltanto i distretti produttivi, mentre i distretti rurali sono stati esclusiva- mente definiti a livello normativo e per quelli agroalimentari sono stati determi- nati disciplina e modalità di attuazione dei relativi interventi.
Con riguardo ai distretti produttivi, l’art. 56 della L.R. n. 17 del 28/12/2004, in- tegrato dall’art. 15 della L.R. n. 20 del 22/12/2005, dispone che l’Assessore re- gionale alla Cooperazione, al Commercio, all’Artigianato e alla Pesca, (oggi Attività produttive), al fine di promuovere lo svi- luppo del sistema produttivo, adotta con proprio decreto le modalità e i criteri per il loro riconoscimento (D.A. n. 152 del 01/12/2005, modificato con D.A. n. 179/12S del 06/02/2008).
Il distretto produttivo, quale forma pri-
vilegiata di sviluppo localizzato, rappre- senta un importante strumento di gover- nance territoriale e settoriale in grado di conferire alle imprese maggiore compe- titività. Alla formazione di un distretto possono concorrere:
• enti locali territoriali, autonomie fun- zionali, istituzioni pubbliche e private riconosciute e attive nel campo dell’i- struzione e della formazione profes- sionale, Università e la Regione Sici- liana;
• imprese con sede, anche operativa, nel territorio regionale;
• associazioni di categoria;
• enti ed associazioni pubblici e privati, consorzi, fondazioni, aziende speciali, società a partecipazione pubblica, che svolgono attività nell’ambito della pro- mozione, della ricerca dell’innovazio- ne, finalizzate allo sviluppo del siste- ma produttivo;
• associazioni non formalizzate, come le associazioni temporanee di imprese
(A.T.I.), le associazioni temporanee di imprese ed enti (A.T.I.E.), le associa- zioni permanenti di imprese (A.P.I.) e le associazioni permanenti di imprese ed enti (A.P.I.E.).
La capacità del sistema di imprese e isti- tuzioni locali di sviluppare una proget- tualità strategica “si esprime in un Patto per lo sviluppo del distretto, conforme agli strumenti legislativi e programma- tori regionali vigenti”.
I requisiti minimi per l’individuazione dei distretti produttivi sono indicati dall’art. 56 della L.R. n. 17/2004 e sono stati ulteriormente precisati e integrati dall’art. 3 del D.A. n. 152/2005, modifi- cato dal D.A. n. 179/2008, come si evin- ce dalla tabella.
Il Patto di sviluppo distrettuale “è un documento programmatico, di durata triennale, che evidenzia i contenuti delle azioni che il distretto propone di attuare per lo sviluppo della propria realtà pro- duttiva”.
La valutazione dei Patti di Sviluppo Di- strettuale avviene sulla base di criteri espressamente definiti (art. 8 del D.A. n. 152, integrato dal D.A. n. 17), quali: • grado di completezza della filiera ver-
ticale;
• grado di innovatività delle azioni pro- poste dal Patto, comprovato da ori-
ginalità dei prodotti e/o dei processi produttivi;
• numerosità (oltre la soglia di ammis- sibilità) e concentrazione territoriale delle imprese aderenti al distretto; • conformità agli strumenti legislativi
e programmatori regionali vigenti e livello di integrazione con tutte le
iniziative per lo sviluppo del territo- rio previste dai programmi di svilup- po locale (ASI, PIT, Patti territoriali, Contratti d’area, Leader e altri stru- menti di programmazione negoziata) e di internazionalizzazione dell’econo- mia siciliana, nonché con le strategie territoriali dei programmi regionali
requisiti previsti dall’art. 56, comma secondo,
L.R. n. 17 del 28/12/2004 requisiti previsti dall’art. 3 del D.A. n. 152 del 01/12/2005, modificato dal D.A. n. 179/12S del 06/02/2008 connotarsi come filiera produttiva verticale o orizzontale, possibilmente anche con eventuali dislocazioni in aree transnazionali caratterizzate da vantaggi localizzativi e competitivi
numero di imprese artigiane e piccole e medie imprese non
inferiore a 150 numero di imprese, non inferiore a 50, operanti in aree che già presentino elevata densità imprenditoriale, anche in sistemi di specializzazione integrata come i consorzi di imprese numero di addetti complessivo non inferiore a 150
elevato grado di integrazione produttiva e di servizio (ex art. 56 L.R.) documentabile dall'analisi organizzativa delle catene di fornitura riscontrabile per almeno un terzo delle imprese aderenti al patto e desumibile sulla base della dichiarazione effettuate dai soggetti proponenti (ex art. 3 D.A.)
saper esprimere capacità di innovazione, comprovata dalla presenza di imprese leader nei singoli settori
saper esprimere capacità di innovazione tecnologica, comprovata dai relativi processi di produzione o dalla presenza di imprese leader nei singoli settori, nonché dalla presenza di istituzioni formative specifiche o centri di documentazione sulla cultura locale del prodotto e del lavoro
Patti di Sviluppo Distrettuale
ammessi con D.A. n. 546 del 16/03/2007 ammessi con D.A. n. 611 del 27/12/2011 ammessi con D.A. 184 del 24/07/2013 1. Distretto regionale dei lapidei di pregio (TP) 1. Distretto Produttivo Avicolo (RG) 1. Distretto Produttivo dell’Alluminio e Settori Collegati (RG) 2. CO.S.VA.P. Distretto produttivo della pesca industriale (TP) 2. Distretto Produttivo Arancia di Ribera (AG) 2. Distretto Nautico del Mediterraneo (PA) 3. Ortofrutticolo di qualità del Val di Noto (SR) 3. Distretto Produttivo Eda – Eco Domus (AG) 3. Distretto Produttivo del Benessere Termale (ME) 4. Distretto produttivo Etna Valley Catania (CT) 4. Distretto Produttivo del Ficodindia del Calatino del Sud Simeto (CT)
5. Distretto Produttivo dell’Arancia Rossa (CT) 5. Distretto Produttivo Lattierio Caseario (RG) 6. Olivicolo Sicilia Terre d’Occidente (TP) 6. Dolce Siciliano (ME)
7. Distretto della Ceramica di Caltagirone (CT) 7. Distretto Produttivo del Legno e dei Complementi d’Arredo (CT) 8. Vitivinicolo della Sicilia Occidentale (TP) 8. Patto della Filiera della Carne Bovina (PA)
9. Orticolo del Sud Est Sicilia (RG) 10. Distretto produttivo della Meccanica (SR) 11. Distretto Unico Regionale Cerali- SWB (EN) 12. Distretto Produttivo della Nautica da Diporto (PA) 13.Distretto Nautico dei due Mari (ME) 14. Distretto Produttivo Vitivinicolo Siciliano (PA) 15. Distretto produttivo della Pietra Lavica (CT) 16. Distretto Produttivo delle Ceramiche Siciliane (ME) 17. Distretto dell’Uva da tavola Siciliana – IGP Mazzarrone (CT) 18. Meccatronica (PA)
19. Distretto Produttivo Sicilia Orientale- Filiera del Tessile (CT) 20. Distretto regionale della Plastica (SR)
21. Distretto della filiera della Pesca e del Pescaturismo – Sicilia (TP) 22. Distretto Produttivo della Logistica (PA)
23. Distretto del florovivaismo siciliano (ME)
Patti di sviluppo distrettuale ammessi dal 2007 ad 2014
finanziate dall’UE e dal Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS);
• la presenza, all’interno del Patto, di aziende in una posizione di leadership nazionale o regionale nel settore di ri- ferimento;
• numero di brevetti registrati dalle im- prese sottoscrittrici del Patto; • l’esistenza di marchi di qualità dei
prodotti già registrati o in via di regi- strazione all’interno del Distretto; • la presenza, all’interno del Patto, di
istituzioni formative specifiche o di centri di documentazione sulla cultu- ra locale del prodotto e del lavoro. Nel 2007 sono stati ammessi i primi 23 Patti di Sviluppo Distrettuale (D.A. n. 546 del 16/03/2007); ulteriori 8 Patti sono stati ammessi nel 2011 (D.A. n. 611 del 27/12/2011) e gli ultimi 3 nel 2013 (D.A. n. 184 del 24/07/2013).
In Sicilia attualmente risultano ricono- sciuti 19 distretti produttivi, 9 dei quali sono stati rinnovati tra il 2011 e il 2013.
Dei 19 distretti riconosciuti, 9 distretti afferiscono al settore agroalimentare e della pesca, e in particolare 2 riguarda- no il comparto ortofrutticolo (Agrumi di Sicilia, Ficodindia del Calatino Sud Sime- to), 2 quello zootecnico (Avicolo, Carne bovina), 1 il settore cerealicolo (Distret- to Unico Regionale dei Cereali - SWB), 1 il florovivaistico (Florovivaismo Sici- liano), 1 il lattiero-caseario, 1 il settore ittico (Pesca Industriale - COSVAP) e 1 quello dolciario (Dolce Sicilia).
Alcuni dei suddetti distretti, nel rispetto di quanto stabilito all’art. 6, commi 5 e 6, del D.A. n. 152/2005 e s.m.i., nasco- no dalla unificazione di diversi Patti di Sviluppo afferenti al medesimo settore, come nel caso del Distretto Dolce Sicilia che accorpa in sé il Distretto Produttivo Taormina Etna Filiera dell’Arte Pastic- cera, il Distretto del Dolce Tipico Sici- liano e il Distretto del Cannolo Siciliano. La distribuzione territoriale dei distret- ti denota come la partecipazione ad
essi sia più affermata nei Comuni della provincia di Catania (coinvolti in 12 di- stretti), seguita dalle province di Mes- sina, Palermo, Ragusa e Siracusa (i cui Comuni partecipano a 9 distretti). I distretti produttivi che registrano la più alta partecipazione di aziende priva- te sono il distretto produttivo Dolce Si- cilia, con 294 aziende concentrate tra le province di Catania (82), Agrigento (48) e Palermo (42), e il distretto produttivo lattiero-caseario, con 254 aziende ubi- cate prevalentemente nelle province di Ragusa (95), Agrigento (77) e Palermo (65). Seguono i distretti produttivi Car- ne bovina, con 118 aziende distribuite tra le province di Palermo (63) ed Enna (51), Pesca industriale – COSVAP, con 104 aziende quasi tutte con sede ope- rativa in provincia di Palermo (84), e Agrumi di Sicilia, con 103 aziende ubi- cate prevalentemente in provincia di Catania (51).
Denominazione Tipologia/ comparto interessataArea interessateProvince Soggetto capofila Partenariato N. Comuni coinvolti riconoscimentoAtto di
Agrumi
di Sicilia Ortofrutticolo
area centrale e sud
orientale della Sicilia Catania, Siracusa, Enna
Consorzio Distretto Produttivo Arancia Rossa – S.C.a r.l.
Enti locali, Provincia, Associazioni di categoria, Asso- ciazioni, Università di CT, Centri di ricerca regionali, Eurispes, Consorzi di tutela, GAL, Imprese private
11
D.A. n. 614 del 27 DIC 2011, modifica- to con D.A. n. 894 del 18/09/2012 e
D.A. n. 174 del 17/07/2013
Avicolo Zootecnico area sud orientale
della Sicilia Ragusa e Siracusa -
Ente locale, Provincia, Associazioni di categoria, Con- sorzi di ricerca regionali, Consorzio Universitario di RG,
IRIPA Sicilia, Associazioni, Consorzi, Imprese private
1 D.A. n. 743 del 22/03/2012
Alluminio dell’alluminioIndustria orientale della Siciliaarea centrale e sud Ragusa, Siracusa Catania e Enna
Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di
Ragusa
Imprese private - D.A. n. 360 del 30/01/2014
Benessere
Termale Termale
area occidentale e orientale della Sicilia
Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Trapani
Comune di Alì Terme (ME)
Enti locali, Consorzio di promozione turistica Val
d’Agrò, Imprese private 10 D.A. n. 361 del 30/01/2014
Carne bovina Zootecnico aree interne Palermo
Associazione Distretto Produttivo sulla “Filiera delle carni bovine delle aree interne di Sicilia”
Enti locali, Ente Parco delle Madonie, Consorzi di ricerca regionali, Parco Scientifico e Tecnologico,
Associazioni, Imprese private
25 D.A. n. 744 del 22/03/2012
Cereali - SWB Cerealicolo intero
territorio regionale Enna
Società Consortile a r.l. Distretto Unico regionale
Cereali - SWB
Associazioni di categoria, Centri di ricerca, Enti di
formazione, Imprese private - D.A. 195/12S del 06 Febbraio 2008
Dolce Sicilia Dolciario intero
territorio regionale
Messina, Palermo,
Siracusa e Catania -
Associazioni di categoria,
CNA di ME e PA, FEAPI, Imprese private - D.A. n. 746 del 22/03/2012
Distretti produttivi riconosciuti in Sicilia ad aprile 2014
Denominazione Tipologia/ comparto interessataArea interessateProvince Soggetto capofila Partenariato N. Comuni coinvolti riconoscimentoAtto di
Eda - EcoDomus
Edilizia e fonti energetiche
rinnovabili
area occidentale e sud orientale della Sicilia
Agrigento, Siracusa, Calta- nissetta, Catania, Ragusa, Trapani e Palermo
Ordine degli Architetti della Provincia di
Agrigento
Istituto di credito, Imprese private - D.A. n. 745 del 22/03/2012
Etna Valley Industria - ITC
Hi Tech
area occidentale e sud orientale della Sicilia
Agrigento, Siracusa, Calta- nissetta, Catania, Ragusa, Trapani e Palermo
Ordine degli Architetti della Provincia di
Agrigento
Istituto di credito, Imprese private - D.A. n. 745 del 22/03/2012
Ficodindia del Calatino
Sud Simeto Ortofrutticolo
area centrale della Sicilia Enna e Caltanissetta Agenzia di Sviluppo Integrato s.p.a
Enti locali, Assessorato regionale dell’agricoltura - U.O. Caltagirone, Associazioni di categoria, Consorzi di tutela, Istituto di credito, Slow food, Istituti di
formazione, Imprese private
10 D.A. n. 786 del 20/04/2012
Florovivaismo Siciliano Florovivaistico intero
territorio regionale Messina e Catania -
Enti locali, Provincia, CCIAA di ME, Associazioni di categoria, Ordine degli Agronomi di ME, Associazioni,
Imprese private
3
D.A. n. 183 del 06/02/2008, riproposto con D.A. n. 836 del 17/07/2012 e integrato con D.A. n.
111 del 22/05/2013
Lapidei di Pregio Artigianato
industriale
Trapani
e Ragusa Trapani e Ragusa -
Associazioni di categoria, Parco Scientifico e
Tecnologico della Sicilia, Imprese private -
D.A. 195/12S del 06/02/2008, rinnovato con D.A. n. 835 del 17/07/2012 e integrato con D.A. n.
05 del 14/01/2013
Lattiero-Caseario Lattiero- Caseario intero
territorio regionale
Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa
Provincia Regionale di Ragusa
Assessorato regionale dell’agricoltura – U.O. Modica, Enti locali, Provincia, Università di PA, Consorzio Universitario di RG, Consorzi di ricerca regionali, Enti di formazione, GAL, ARISE, Associazioni di categoria, Consorzi, Associazioni, CCIAA di RG, Imprese private
3 D.A. n. 787 del 20/04/2012, integra-
to con D.A. n. 173 del 17/07/2013
segue >> segue
Denominazione Tipologia/ comparto interessataArea interessateProvince Soggetto capofila Partenariato N. Comuni coinvolti riconoscimentoAtto di Legno e Componenti di arredo Artigianato industriale area centro-orientale della provincia di Catania
Catania - Imprese private - D.A. n. 742 del 22/03/2012
Meccanica Industriaw Meccanica area sud orientale della Sicilia Siracusa, Catania, Ragusa, Messina e Caltanissetta - Consorzi, Imprese private - D.A. n. 186 del 06/02/2008
Meccatronica Industria
Meccatronica
intero territorio regionale
Palermo, Agrigento, Calta- nissetta, Catania, Messina,
Ragusa, Siracusa
- Associazioni di categoria, Ordine degli Ingegneri di PA,
Associazioni, Consorzi, Imprese private -
D.A. n. 198 del 06/02/2008, rinnovato con D.A. n. 615 del
27/12/2012 Nautico del
Mediterraneo Industria - Nautica
intero territorio regionale
Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Agrigento
e Trapani
-
Provincia, Autorità Portuale di PA, Associazioni di categoria, Università degli Studi di PA, CCIAA di PA,
Associazioni, Consorzi, Imprese private
- D.A. n. 359 del 30/01/2014 Pesca Industriale - COSVAP Ittico Sicilia Occidentale e costa nord-africana (Libia e Tunisia) Trapani e Palermo -
Lega Navale Italiana, Centri di ricerca regionali, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Sicilia, CNR, Con- federazioni sindacali, Enti di formazione, Associazioni,
Imprese private
- D.A. n. 182/12S del 06/02/2008
Pietra Lavica dell’Etna Artigianato
industriale
area dominata dal
vulcano Etna Catania - Enti locali, Provincia di CT, Imprese private 2
D.A. n. 200 del 06/02/2008, rinnovato con D.A. n. 895 del
18/09/2012
Fonte: elaborazioni su dati Regione Siciliana - Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea >> segue
agroalimentari di qualità, la loro indivi- duazione è affidata alle regioni in base all’art. 13 del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio 2001, che detta norme sull’orientamento e la modernizzazione del settore agricolo.
In particolare, i distretti rurali sono de- finiti come “sistemi produttivi locali […] caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’in- tegrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specifici- tà, coerenti con le tradizioni e le voca- zioni naturali e territoriali”. I distretti agroalimentari di qualità, invece, sono definiti come “sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, carat- terizzati da significativa presenza eco- nomica e da interrelazione e interdipen- denza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria o
Sicilia Centrale Sicilia Occidentale Sicilia Orientale Trapani Palermo Agrigento Caltanissetta Enna Catania Messina Ragusa Siracusa 0 2 4 6 8 10 12
Distretti produttivi per provincia e area geografica
nazionale, oppure da produzioni tradi- zionali o tipiche”.
A tal proposito, va precisato che per i di- stretti rurali non è stata prevista alcuna disciplina specifica, mentre per i distret- ti agroalimentari la Regione Siciliana,
con L.R. n. 20 del 22/12/2005 recante “misure per la competitività del sistema produttivo”, ha dato mandato all’Asses- sorato regionale per l’agricoltura e per le foreste (oggi dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediter-
ranea), di individuare modalità e criteri esclusivamente per il riconoscimento dei “distretti produttivi agroalimentari di comparto imperniati su un processo produttivo o su prodotti affini”. Ogni Distretto Agroalimentare di Quali-
Denominazione TP PA ME AG CL EN CT RG SR Totale Agrumi di Sicilia - 2 2 27 1 - 51 - 20 103 Avicolo 1 - - - 2 51 7 61 Carne bovina - 63 4 - - 51 - - - 118 Cereali - SWB 1 1 1 - 1 20 26 - 3 53 Dolce Sicilia - 42 47 48 - 17 82 24 34 294
Ficodindia del Calatino Sud Simeto - - - - 22 18 12 2 1 55
Florovivaismo Siciliano 1 - 75 - 1 - 13 1 - 91
Lattiero-Caseario 4 65 - 77 11 - - 95 2 254
Pesca Industriale - COSVAP 84 6 - 10 1 - 2 - 1 104
Distretti produttivi agricoli e della pesca: numero di aziende per distretto e distribuzione per provincia
tà può operare nell’ambito di uno o più
prodotti e/o processi produttivi relativi ad una sola delle filiere di seguito elen-cate, eccezion fatta per gli investimenti infrastrutturali per i quali possono esse-re proposte azioni comuni a più filiere. Filiere nelle quali devono operare i Distretti Agroalimentari di Qualità
Filiere Prodotti
filiera agrumicola arancia rossa, arancia bionda, limone, mandarini e agrumi minori
filiera vitivinicola vino rosso, vino bianco, vino rosé, vini liquorosi, vini spumanti, frizzanti, grappe filiera carni carni bovine, suine, ovi-caprine, equine, cunicole, da allevamenti minori
filiera cerealicola pasta, pane, altri prodotti da forno
filiera apicola miele e derivati
filiera frutticola uva, ficodindia, frutta fresca, frutta secca, piccoli frutti
filiera lattiero casearia latte bovino, latte asinino, latte caprino, formaggi vaccini e bufalini, formaggi ovi-caprini
filiera olivicolo-oleicola olio, oliva da mensa
filiera orticola pomodoro, patata novella, carota, peperone, carciofo, altri ortaggi filiera delle proteaginose legumi per alimentazione umana
filiera piante officinali frassino da manna, piante medicinali, aromatiche e cosmetiche filiera di produzioni soggette a disciplina tecnica biologico, integrato, ecc.
Agricoltura biologica:
Sistema di gestione sostenibile dell’agri- coltura per ottenere prodotti e alimenti di qualità nel rispetto dell’ambiente e della salute umana, ai sensi del Reg. (CE) n. 834/2007. Non prevede l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti di sinte- si, diserbanti, fitoregolatori, organismi geneticamente modificati, antibiotici e ormoni negli allevamenti zootecnici. Agriturismo:
Rappresenta la più diffusa attività a valenza multifunzionale per le imprese agricole. Oltre a ricezione e ospitalità, rientrano fra le attività agrituristiche anche quelle ricreative, culturali e di- dattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche e di ippoturismo, la de- gustazione e vendita di prodotti azien- dali. I pasti e le bevande somministrati devono essere costituiti prevalentemen- te da prodotti dell’azienda o da aziende della zona, con preferenza per i prodotti
tipici, di qualità (DOP e IGP) e tradizio- nali.
Attività secondarie:
Per attività secondaria va intesa sia quella effettuata nell’ambito della branca di atti- vità agricola e quindi non separabile, vale a dire agriturismo, trasformazione del latte, frutta e carne, sia quella esercitata da al- tre branche d’attività economiche nell’am- bito delle coltivazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali). Capacità d’impegno:
Valore risultante dal rapporto tra gli impe- gni e gli stanziamenti di competenza. Veri- fica l’effettiva capacità di impegno dell’am- ministrazione a valutare l’attendibilità delle previsioni di competenza.
Capacità di spesa:
Rapporto tra i pagamenti e gli stanziamen- ti di competenza. Esprime la capacità di effettivo utilizzo delle risorse disponibili.
Capacità di pagamento:
Rapporto tra i pagamenti realizzati in un anno e gli impegni assunti.
Conduttore:
Responsabile giuridico ed economico dell’a- zienda. Può essere una persona fisica, una società o un Ente pubblico. Nel caso di colonia parziaria appoderata (mezzadria) come con- duttore di azienda è considerato il mezzadro. Nel caso di soccida quale conduttore di azien- da è considerato il soccidante.
Consumi intermedi:
Valore dei beni e dei servizi consumati quali input in un processo di produzione, escluso il capitale fisso il cui consumo è registrato come ammortamento. Derivano dalla som- ma dei costi specifici (inclusi i reimpieghi) e dei costi generali di produzione (costi non attribuibili specificatamente ad una singola produzione, quali manutenzioni ordinarie, energia, acqua, assicurazioni, utenze, ecc.) sostenuti nell’anno contabile di riferimento.
glossario
Contributi alla produzione:
Trasferimenti correnti che le ammini- strazioni pubbliche effettuano a favore dei produttori. Vengono classificati in: “Contributi ai prodotti”, “Altri contributi alla produzione” e “Contributi per altre attività economiche”. Con l’entrata in vigore nel 2005 della riforma della PAC e l’introduzione del pagamento unico per azienda è stata rivista la classificazione degli aiuti che prima confluivano nel prez- zo base. Ora, solo la categoria “Contributi ai prodotti” rientra nella valutazione del prezzo base.
DOC - Denominazione di Origine Controllata: È assegnata ai vini prodotti in zone deli- mitate (piccole e medie dimensioni) di cui portano il loro nome geografico.
DOCG - Denominazione di Origine Controlla- ta e Garantita:
È assegnata ai vini di particolare pregio qualitativo, di notorietà nazionale e in-
ternazionale pro Agricoltura biologica: Sistema di gestione sostenibile dell’agri- coltura per ottenere prodotti e alimenti di qualità nel rispetto dell’ambiente e del- la salute umana, ai sensi del Reg. (CE) n. 834/2007. Non prevede l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi, diserbanti, fitore- golatori, organismi geneticamente modifi- cati, antibiotici e ormoni negli allevamenti zootecnici.
DOP - Denominazione di Origine Pro- tetta:
È assegnata ad un prodotto agricolo o alimentare originario di una regione, di un luogo determinato o, in casi ec- cezionali, di un paese, ai sensi del rego- lamento (CE) n. 510/2006, quando “le caratteristiche sono dovute essenzial- mente o esclusivamente ad un particola- re ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avven- gono nella zona geografica delimitata”.
Extracomunitari soggiornanti: Cittadini stranieri extracomunitari in pos- sesso di carta di soggiorno, ovvero di per- messo di soggiorno per motivi di lavoro (subordinato o autonomo) o per motivi fa- miliari (familiari in regola con il soggiorno). Famiglia del conduttore:
L’insieme delle persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti con il conduttore dell’azienda agricola ed aventi dimora abituale nello stesso comune. FEAGA - Fondo europeo agricolo di ga- ranzia:
Creato nel settembre 2005 e operativo dall’inizio del 2007 (subentrando alla se- zione “garanzia” del FEOGA) è destinato a cofinanziare varie operazioni, tra cui le esportazioni di prodotti agricoli verso i paesi terzi, le misure di intervento desti- nate a regolarizzare i mercati agricoli, i pagamenti diretti agli agricoltori.
FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:
Nasce dall’incrocio tra le sezioni “orien- tamento” e “garanzia” del FEOGA ed è finalizzato alla promozione dello svilup- po rurale attraverso il miglioramento della competitività dei settori agricolo e forestale, dell’ambiente e del paesaggio rurale, della qualità della vita e attra- verso la diversificazione dell’economia rurale.
Forze di lavoro:
Comprendono le persone occupate e quel- le in cerca di occupazione (disoccupati, in cerca di prima occupazione e altre perso- ne in cerca di occupazione).
Grande distribuzione:
L’impresa che possiede punti vendita operanti nella forma di supermercato, ipermercato, discount, grande magazzino, altra impresa specializzata di grande su-