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Capitolo quinto Analisi statistica

2. Fattore 2 – definito Interscambio tra mondi divers

5.9 Domande di ricerca

Il community based tourism sta creando effettivamente dei benefici?

L’analisi svolta sul questionario somministrato ai partecipanti all’associazione Renovar a Mouraria ha evidenziato che il CBT creatosi nel quartiere è effettivamente un’efficace fonte di benefici per l’intera comunità. Infatti, se da un lato la creazione del CBT ha consentito e consente di conservare le risorse storico-culturali del quartiere e di riqualificare quelle che sono state soggette a deperimento nel corso del periodo di degrado precedente, dall’altro si pone come un importante trampolino di lancio per la crescita

120 culturale della Mouraria. Infatti, l’opera di riqualificazione ai fini turistici sta permettendo che la partecipazione alla ripresa economico-sociale del quartiere passi attraverso le nuove generazioni, le quali, non essendo più obbligate ad “abbandonare” le proprie origini, sono portate a fondare nuove ed interessanti iniziative economiche legate al turismo. Il connubio tra la forte identità culturale del quartiere e la presenza di nuove generazioni – che si precisa sono per la maggior parte con un livello culturale di partenza elevato, come si è evinto dal nostro campione - consente di ampliare la cultura esistente e di dar vita ad un modello di sviluppo sostenibile basato sulla comunità. Le nuove generazioni apportano infatti due benefici immediati: l’attitudine a crescere, e quindi a continuare a sviluppare culturalmente il quartiere (ad esempio migliorare le proprie capacità linguistiche per trasmettere ai turisti stranieri le originali caratteristiche della Mouraria) e l’apertura a nuove forme di sviluppo (ad esempio utilizzo delle risorse tecnologiche per ampliare l’offerta turistica e per trasmettere in modo ancora più incisivo la cultura e la tradizione del quartiere).

A fianco a ciò si lega il forte legame che unisce le differenti generazioni della Mouraria: i giovani e gli anziani non si identificano come due realtà distinte e soprattutto distanti, ma divengono un unitario portavoce della bellezza del quartiere. Ciò quindi diviene un unico sentire tra vecchie generazione, saggezza della cultura e delle tradizioni di un popolo, e le nuove generazioni, eredi del patrimonio del popolo stesso.

Si potrebbe migliorare l’offerta e diffonderla anche ad altri quartieri della stessa Lisbona?

La seconda domanda di ricerca trova una risposta affermativa nell’ampio consenso rilevato nell’analisi degli aspetti Economico, Sociale, Ambientale e Culturale. I rispondenti al questionario hanno evidenziato che il modello del CBT instaurato nella Mouraria è un modo efficiente di sviluppo sostenibile. Non vi sono alti costi di impianto (vedasi stesso bilancio dell’associazione), non vi sono pesanti ricadute a livello sociale, non vi è un impatto ambientale rilevante. La comunità si fa garante della riuscita del progetto in quanto diviene essa stessa una risorsa del percorso di sviluppo: si potrebbe affermare la comunità forma essa stessa il know-how aziendale. Questo comporta che il miglioramento dell’offerta turistica - che come si è visto dall’analisi precedente è

121 caratterizzato da una richiesta turistica di tipo culturale – può essere un traino per lo sviluppo del quartiere ed un esempio per altri Bairros.

Come si può valutare economicamente l’impatto di una associazione sociale/culturale su una comunità?

Infine, la valutazione dell’impatto dell’associazione sulla comunità ha ancora pochi dati a disposizione. Emergono due aspetti ancora non definiti: il primo è legato al fatto che pochi rispondenti ricevono un reddito dall’associazione (solo 10 ricevono un reddito diretto e la sua valorizzazione è inferiore ai 1.000,00 euro/mese); il secondo è strettamente connesso agli attuali investimenti che l’associazione sta portando avanti con l’aiuto del governo e delle istituzioni locali. Una tale rilevante esposizione economica non consente in questo momento di valutare in modo sistemico l’impatto economico diretto dell’associazione sulla comunità.

Quello che è possibile intuire dalle risposte fornite è l’importante sviluppo a cui la comunità sta andando incontro: come si è già detto in precedenza, la valorizzazione delle risorse culturali e tradizionali e il mantenimento dei giovani all’interno della comunità rappresentano due importanti fattori di successo economico.

È doveroso comunque sottolineare la crescente resa economica dell’associazione: dal 2012 al 2014, i bilanci rilevano un totale attivo in forte crescita. Escludendo i sussidi del governo - giustamente conteggiati ai fini fiscali e di trasparenza nello stato patrimoniale quali debiti dell’associazione –, si pensi al ROA del 2012, che riporta un valore pari a 24,70%: si tratta di un notevole indice di redditività. Analogo discorso va evidenziato anche sul ROA dei due anni successivi: emerge sì un valore percentuale negativo, ma si tratta di un valore contenuto nel 5%. Questo significa che il completamento delle attività di riqualificazione e di sviluppo promosse dall’associazione, che si tradurranno quindi in un ampliamento dell’offerta turistica, saranno con il tempo efficaci, tanto da ridurre l’attuale esposizione finanziaria e quindi permetteranno di far ricadere i benefici economici sulla comunità interessata attivamente al processo di valorizzazione turistica del quartiere.

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Conclusioni

Raccontare Lisbona ed il fascino in particolare del quartiere della Mouraria è come sfogliare le pagine di un vecchio libro di avventure: si ha paura di strappare le pagine e si ha fretta di conoscere il prossimo passo. Camminare per le strade del quartiere significa incontrare una comunità affascinante, in cui le tradizioni di culture diverse del passato trovano esplicazione e sviluppo nelle nuove forme della società cosmopolita: la Piazza Martim Moniz, luogo simbolo della rinascita del quartiere, è il punto di avvio per un viaggio dentro la città di Lisbona. I vecchi simboli di degrado urbano hanno lasciato posto ad un insieme di chioschi specializzati della cucina locale ed etnica, i cui i giovani e la loro vivacità sono gli abitanti adatti per questo luogo magico. La culla del Fado risuona ancora per i turisti come il sottofondo musicale perfetto per la scoperta della storia di Maria Severa Onofriana e dell’intera storia musicale del

Portogallo. La comunità locale, così eterogenea e multietnica, si presenta al grande pubblico come la vera attrazione turistica. Il turismo sostenibile, basato sulla comunità, si dimostra come la chiave di volta dell’intera offerta culturale del quartiere.

Attraverso l’articolato questionario proposto ai residenti ed ai turisti che sono venuti in contatto con l’Associazione Renovar a Mouraria si sono osservati molteplici aspetti positivi che caratterizzano il quartiere: il primo sicuramente impatta sulla comunità locale ed è rappresentato dalla partecipazione alla progettazione turistica. In quest’ottica, il quartiere non solo diviene fonte di reddito per la comunità, in quanto si colloca tra le attrazioni cittadine, ma assume la veste di promotore della creatività dei propri abitanti. Questa partecipazione alla programmazione turistica consente di attenuare le problematiche connesse ad uno sfruttamento “turistico” del territorio, fungendo pertanto da protezione del patrimonio storico-culturale del quartiere. Il ruolo svolto da tutti gli attori locali e dalla stessa comunità, nell’espansione dell’offerta turistica responsabile costituiscono gli “ingredienti” vincenti per lo sviluppo del turismo quale risposta

sociale al degrado degli anni precedenti: l’associazione Renovar a Mouraria e la partecipazione attiva dei residenti stanno dimostrando in quale modo sia possibile

123 capovolgere le realtà negative che caratterizzano i quartieri urbani, facendo sì che essi divengano i punti di forza di attrazione turistica di un’intera città. Se da un lato infatti, la presenza di diverse etnie può rappresentare un motivo di mancanza di coesione interna tra i componenti di una comunità locale, dall’altro questo fattore può essere l’incentivo per la creazione di realtà innovative ed aperte all’esterno. Il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del quartiere diviene così origine di arricchimento culturale di ogni singola comunità, consentendo lo sviluppo armonioso delle prerogative di ogni popolo all’interno di un’ottica di condivisione delle risorse. La Mouraria e la sua comunità divengono così simbolo di un modello turistico lucrativo di successo, in cui il turista non è più un osservatore esterno, ma per mezzo della condivisione multiculturale a cui prende parte, diviene un portavoce del quartiere. Si tratta pertanto di una fruizione dell’offerta turistica non più vissuta attraverso gli occhi e le sensazioni di chi ha dato vita al luogo turistico, dunque fruizione passiva, ma di un’esperienza attiva di viaggio in cui le sensazioni, i suoni ed i sapori provati dal turista restano impressi nella memoria di costui e da qui “rilanciati” al paese di provenienza del turista stesso. Dunque il turismo basato sulla comunità consente di attenuare i fenomeni negativi di economic leakage e permette invece la creazione di interscambi tra mondi diversi.

Valutare economicamente l’impatto di tali politiche su una singola associazione è risultato non facile: il progetto di Renovar a Mouraria è ancora in una fase “embrionale”, in cui le strutture e la diffusione del luogo quale risorsa turistica, sono ancora in fase di espansione; occorre altresì menzionare tra le ragioni di una corretta valutazione economica, anche gli effetti della recente crisi economica che ha interessato in maniera importante il Portogallo, tanto da indicarlo tra i Paesi europei a rischio default, i cosiddetti Paesi PIGS. Per tali motivi, l’osservazione dei dati di bilancio non è ancora idonea, a livello statistico, a provare i ritorni economici del progetto CBT.

Si ritiene comunque a conclusione di questo lavoro che il Community Based Tourism avviato nel quartiere della Mouraria può essere collocato all’interno di un più ampio progetto turistico di rivalutazione e scoperta dei quartieri delle città a vocazione multietnica. Infatti, nelle città in cui tale forma turistica è stata implementata, si assiste ad una rinascita piena dei quartieri e ad una crescita personale e professionale dei cittadini che lavorano attivamente alla promozione turistica. Nella città di Genova, ad esempio, la rivalutazione del centro storico, caratterizzato dai carrugi e dai suoni delle riproduzioni

124 delle canzoni di Fabrizio De Andrè, fa sì che il turista venga accompagnato alla scoperta degli angoli più suggestivi della città, attraverso una serie di percorsi gastronomici ed artistici, nei quali proprio i cittadini provenienti da Paesi diversi hanno modo di presentarsi al visitatore nella loro piena originalità. Molti di loro rivedono nei carrugi i profumi ed i colori della terra natia e ritengono che la custodia del quartiere loro affidata sia il simbolo dell’integrazione con la comunità genovese.

Sullo stesso piano si posiziona anche la rivalutazione dei quartieri parigini di Belleville/Ménilmontant e Masséna/Olympiades: i primi due quartieri - caratterizzati dalla straordinaria ricchezza delle migrazioni susseguitesi nel tempo di ebrei, polacchi, russi, armeni e greci - ed i secondi due - luogo di migrazione di molte popolazioni asiatiche a seguito della II guerra mondiale e dell’avvento del comunismo in Cambogia e Vietnam – si collocano rispettivamente come un mondo magico fatto di artisti e amanti del cosmopolitismo - tanto da far coniare un nuovo termine “Bobo” come abbreviazione di borghesi-bohémien -, in cui lo sviluppo professionale e la crescita personale della comunità locale sono al cuore dell’attività turistica e rappresentano un’attrazione per gli stessi parigini. Si tratta sicuramente di una forma di turismo alternativa rispetto a quella “classica” offerta dalla romantica città francese, ma è innegabile il fascino che si prova addentrandosi in questi ambiti cittadini al di fuori del consueto charme parigino e ritrovare sapori e colori di mondi molto distanti dal cuore dell’Europa.

Parlare di multietnicità e di sviluppi del CBT comporta anche sottolineare la particolare similitudine tra il progetto turistico di Mouraria è quello sviluppatosi a Valencia (Spagna) nel quartiere di Orriols: se migrazioni successive hanno fatto sì che il quartiere spagnolo divenisse luogo di incontro di ecuadoregni, boliviani, colombiani, rumeni, nigeriani, algerini e pakistani, è sensazionale il risultato raggiungo dal Community Based Tourism sviluppato negli anni: il quartiere è divenuto un centro di attrazione lavorativa per i residenti di Orriols e per l’intera popolazione cittadina di Valencia. L’integrazione sociale e lo sviluppo professionale sono gli elementi costitutivi di una più importante integrazione e comunione tra religioni diverse: la religione islamica e quella cattolica, la chiesa evangelica ed i templi Sikh convivono in un spazio comune, facendo divenire il quartiere, simbolo del dialogo delle diverse religioni, in una più ampia accezione del termine

125 “ecumenismo”. Ed il turista, affascinato da questi mondi diversi in un unico luogo, scopre le singole bellezze nazionali portate delle diverse migrazioni, divenendo protagonista di

un mondo catalizzatore di sviluppo e luogo di incontro di popoli diversi191.

Alla luce dei successi delle altre città e dell’analisi svolta in questo lavoro, cosa dunque aspettarsi per il futuro del quartiere portoghese? La Mouraria racchiude in sé molte anime: la cultura europea-cristiana vive in stretto contatto con quella arabo-musulmana, entrambe accompagnate da note, originate nelle vastità dei paesi dell’Est. Il turista che visita il quartiere diviene un ambasciatore del luogo e porta con sé tutte le atmosfere di Mouraria: la struggente nostalgia del fado, l’eccitazione del luogo di passaggio, il sapore del posto carico di storia e la bellezza degli azulejos e dei mudéjar. Pensando alla storia e al presente di Mouraria e a ciò che la sua comunità sta costruendo, chiudiamo questo

studio con una citazione del più famoso poeta di Lisbona: “Ho avuto grandi ambizionie

sogni turgidi - ma i sogni li hanno avuti anche il garzone e la sartina, perché tutti sognano. Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi.”192

191 Fonte: MigranTour: an European network of migrant driven intercultural routes to understand cultural diversity. 192 Fernando Pessoa, da “Libro dell’inquietitudine”.

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