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Capitolo secondo L’impatto del turismo nella società

2.2 La percezione del turista dal punto di vista dei resident

Le relazioni fra turisti e residenti sono state uno dei fenomeni maggiormente studiati ed analizzati a livello teorico ed empirico.

Effettuando analisi da vari punti di vista, è stato possibile studiare e classificare la capacità di adattamento dei turisti alle differenti condizioni di vita della popolazione ospitante

oppure valutare le interrelazioni che si vengono a creare fra i vari gruppi sociali82.

Nella tabella sottostante vengono proposte le capacità di adattamento dei turisti agli “usi” locali: si nota in particolare che il turismo di massa è più insofferente nei confronti delle consuetudini locali e si dimostra desideroso di seguire unicamente le proprie abitudini in modo pedissequo. In tal senso il concetto di vacanza è visto come una sorta di “bolla ambientale”, nella quale ritrovare abitudini, gusti, valori caratteristici della propria cultura.

81Ibidem.

82 Bimonte S., Punzo L. F., Turismo, sviluppo economico e sostenibilità: teoria e pratica, Protagon

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Tabella 6 - Capacità di adattamento alle consuetudini locali.

Tipi di turismo

Numero di turisti

Capacitá di

adattamento

Esploratori Èlite

Fuori itinerario (Off-beat) Inusuali

Quasi di massa

Di massa

Da “charter”

Molto limitato Rari (non visibili)

Non comuni (ma visibili) Occasionali Flussi regolari Flussi continui Arrivi massicci Pieno adattamento Pieno adattamento Buon adattamento Discreto adattamento Richiede abitudini occidentali Si aspetta abitudini occidentali Domanda di abitudini occidentali

Fonte: Smith V., Host and Guest: An Anthropology of Tourism, University of Pennsylvania Press, 1989.

I rapporti tra turisti e residenti – come illustrato nella tabella seguente – possono essere rappresentati da una scala graduata di accettazione del turista, il cui passaggio dalla positività alla negatività è incrementato dalla non sostenibilità dei flussi turistici. Il modello di Doxey su questo punto crea una sorte di “indice di irritazione”, uno score in grado di valutare quanto la sostenibilità del flusso turistico incida sul modo dei residenti di porsi con i turisti.

Tabella 7 - Rapporti turisti/residenti e sviluppo del turismo.

Fasi

Numero di

turisti

Capacitá di adattamento

Fase 1 Fase 2 Fase 3 Euforia Apatia Irritazione

I visitatori sono i benvenuti – pochi rapporti

I visitatori visti come opportunitá (di

convenienza) – i contatti diventano commerciali

I locali sono interessati al turismo – sforzi fatti per migliorare le infrastrutture

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Fase 4 Antagonismo Aperta ostilitá dei locali, tentativi di limitare i

danni e i flussi turistici

Fonte: Doxey G. V., A causation theory of visitor-resident irritants: methodology and research inferences, Proceedings of the Travel Research Association, Sixth Annual Conference, San Diego, 1975.

La tabella sopra riprodotta, ci fa comprendere come la prima fase “d’euforia” o “d’idillio”, caratterizzata da pochi fortunati turisti che si inseriscono pacificamente nella

società ospitante condividendone lo stile di vita83, viene trasformata in una seconda fase

già più conflittuale, la quale al crescere del numero di turisti, l’accoglienza diviene

“apatia” ed i rapporti sono instaurati in base al solo aspetto commerciale. Il turista in

questa fase non è una fonte di arricchimento personale e comunitario, ma si trasforma in una fonte di solo reddito.

Si giunge quindi alla terza fase, in cui si osserva una situazione di separazione caratterizzata da una comunità locale numericamente ormai inferiore rispetto a quella dei turisti. Quest’ultimi dispongono di proprie infrastrutture e hanno contatti con i residenti solo attraverso canali codificati.

Il quarto stadio – definito di antagonismo – vede un capovolgimento dei ruoli in cui gli interessi dei turisti prevalgono su quelli dei residenti; questi ultimi si riducono a essere al servizio dei turisti senza più una propria tradizione (assimilazione/genocidio).

Alcuni studi arrivano a definire anche una quinta fase, caratterizzata dalla completa scomparsa della società ospitante e si costruisce una forma di turismo artificiale, quale quello rappresentato dai parchi divertimento.

Secondo alcuni autori inoltre, l’impatto del turismo sulla comunità locale può essere definito come “friendly” – quando l’aumento delle presenze turistiche genera effetti positivi per i residenti (quali maggiori servizi e attrezzatture, i cui benefici di uso ricadono anche ai residenti) - o “unfriendly” – quando l’aumento del turismo produce effetti

negativi (quali traffico intenso o congestionato, eccessiva produzione di rifiuti)84.

83 Bimonte S., Punzo L. F., Turismo, sviluppo economico e sostenibilità: teoria e pratica, Protagon Uditori

Toscani, 2003, p. 59.

84 Bimonte S., Punzo L. F., Turismo, sviluppo economico e sostenibilità: teoria e pratica, Protagon Uditori

42 Le teorie finora schematizzate hanno sempre visto il turista come il “dominatore” ed il residente come la parte “debole” del rapporto; questo assunto non è sempre verificato: nelle realtà turistiche è anche possibile assistere ad un capovolgimento di questa situazione, in cui il turista rappresenta “la preda” della comunità o almeno di alcuni componenti di essa. Si tratta sempre di rapporti basati su un forte sbilanciamento e su un

“predominio” delle posizioni dell’una o dell’altra parte: in entrambi i casi si ripercuote

in modo negativo sia sulla comunità locale sia sullo sviluppo a medio-lungo termine del turismo della zona.

Di particolare interesse è anche il rapporto fra le comunità locali e le politiche territoriali orientate alla sostenibilità: gli studi in merito a questa relazione hanno strutturato una matrice in cui vengono evidenziati il grado di regolazione e i flussi

turistici85. È possibile individuare quatto tipologie di turismo:

- TAO (Turismo Alternativo Occasionale); - TIM (Turismo Insostenibile di Massa); - TSM (Turismo Sostenibile di Massa); - TAP (Turismo Alternativo Programmato).

La prima forma di turismo – Turismo Alternativo Occasionale (TAO) – individua una località difficilmente raggiungibile, per cui i flussi turistici sono limitati e pioneristici e le strutture ricettive e le infrastrutture sono ridotte. La comunità locale è caratterizzata da un basso benessere economico, una società civile non ancora pienamente sviluppata e gli apporti del turista non consentono uno sviluppo del benessere economico. In questa tipologia di turismo, i turisti sono definiti come “alternativi”, così da rappresentare una realtà separata e non integrata con quella locale.

Questa forma di turismo si può evolvere verso uno sviluppo turistico insostenibile di massa (TIM) oppure verso un turismo di qualità (TAP) con bassi flussi turistici e alta regolamentazione; in quest’ultima tipologia rientrano le aree naturalistiche ad accesso

limitato e programmato86.

85 Costa N., Turismo sostenibile: la partnership con gli enti locali, le imprese dell’incoming e l’Università,

in “Viaggiare a occhi aperti”, IGEI, Monza, 2010.

86 Costa N., Turismo sostenibile: la partnership con gli enti locali, le imprese dell’incoming e l’Università,

43 Il turismo insostenibile di massa (TIM) può a sua volta, evolversi verso un turismo sostenibile di massa (TSM) ossequioso dei principi della sostenibilità. Per creare questa tipologia di turismo, le condizioni di criticità collegate al turismo devono essere valutate analizzando i fattori di ingresso nel sistema turistico-ambientale (disponibilità di risorse energetiche, idriche, alimentari e di territorio) e quelle in uscita.

La valutazione dei fattori si basa sull’osservazione degli effetti: l’aumento dell’inquinamento dell’aria e della produzione di rifiuti, la diminuzione dell’identità sociale e culturale, l’aumento del consumo di beni primari e di risorse, gli impatti estetici e visivi, l’inquinamento acustico, la distruzione degli ecosistemi, sono una semplificazione degli effetti negativi, mentre la valorizzazione economica e sociale

dell’area e il recupero della zona, individuano la serie degli effetti positivi87.

Abbiamo quindi visto che la determinazione dei rapporti fra ambiente, turismo e sistema economico comporta multiple e complesse indagini. Si pensi ad esempio all’ambiente come componente primaria dell’offerta turistica; la valorizzazione ambientale ai fini turistici comporta al contempo una serie di impatti diretti ed indiretti sull’ambiente,

generati proprio dall’aumento dell’attività economica tout-court88.

In definitiva sebbene la pressione turistica può essere la causa degli inconvenienti menzionati, bisogna anche ricordare che gli impatti positivi – quali la qualità della vita dei cittadini, economici e ambientali dell’investimento in turismo – sono fonti di crescita

e sviluppo delle comunità locali89. In quest’ottica il turismo può avere un effetto

importante per la creazione di ricchezza di una determinata area, così da consentire una distribuzione di essa nella comunità locale in termini di reddito, di occupazione e di altri settori economici.

Questo ci porta a concludere che il turismo e le politiche ad esso connesse devono tener conto degli impatti negativi dell’afflusso turistico sull’ambiente, così da minimizzare impatti negativi.

87 Camarsa G., Turismo sostenibile: l’impatto ambientale provocato dalle navi da crociera e dai turisti.Azioni e metodologie, Fondazione Eni Enrico Mattei, 2011.

88 Confalonieri M., Economia e gestione delle aziende turistiche, Giappichelli, Torino, 2008, p. 38. 89Ibidem.

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