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Le organizzazioni/associazioni comunitarie per il turismo a Lisbona

Capitolo terzo

3.4 Le organizzazioni/associazioni comunitarie per il turismo a Lisbona

L’azione migratoria sul versante internazionale si configura come un fenomeno caratterizzato da fattori transnazionali che vanno a realizzare importanti rapporti in grado di coinvolgere gli itinerari migratori soprattutto nel contesto urbano. Dando sempre più risalto a tale prospettiva, intorno al 2010, ha sempre più preso piede la concezione di un turismo responsabile a chilometro zero in grado di assegnare il ruolo di protagonista a

concittadini che arrivano da realtà lontane164.

160 Ibidem.

161 L’Europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo,

Bruxelles, 2010. Tratto da Deriu R., Contesti mediterranei in transizione, F. Angeli, Milano, 2013, p. 277

162 Capacci A., Turismo e sostenibilità: un approccio multidisciplinare all’analisi del movimento e delle strategie di pianificazione territoriale, Brigati, Genova, 2002.

163 Ibidem.

73 Tale iniziativa ha incominciato a prendere forma nel momento in cui, grazie al

progetto “Agrobiodiversità, culture e sviluppo locale”, finanziato da IFAD165 è stato

condotto a Torino il primo corso per “accompagnatori interculturali” promosso dal tour

operator Viaggi Solidali.

Alla luce del successo di questa prima iniziativa e la diffusione di esperienze analoghe in altri centri urbani d’Europa, è stato promosso lo sviluppo di una rete europea

di città legate da uno stesso “Migrantour” in grado di consentire ai cittadini europei di

differenti generazioni, attraverso l’esperienza dei migranti, una conoscenza approfondita

di tutte quelle caratteristiche e tipicità che rendono unici i luoghi visitati166.

Il progetto “MygranTour: a European network of migrant driven intercultural

routes to understand cultural diversity”167, è stato finanziato dall’Unione Europea e ha

potuto contare su un nutrito gruppo di promotori fra i quali menzioniamo: “Fondazione

ACRA-CCS, Viaggi Solidali, Oxfam Italia, Marco Polo, Bastina Voyages (Francia), Periferies del Mon (Spagna), IMVF, Renovar a Mouraria (Portogallo), Earth (Belgio)”168.

In nove città europee169, fra le quali Lisbona, a seguito di questa iniziativa, sono

stati condotti corsi di formazione, ricerche sui quartieri multiculturali, definiti nuovi

itinerari, esperienze laboratoriali, campagne promozionali di comunicazione sia sul

versante locale che internazionale e realizzate pubblicazioni in grado di valorizzare il

racconto dei luoghi da visitare170.

Figura 5 - Logo di Migrantour.

Fonte: www.migrantour.org

165

Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo.

166Bosio R., Guida alle vacanze alternative, Emi, Bologna, 2001.

167Una rete europea degli itinerari interculturali guidati dai migranti per la comprensione della diversità culturale. 168www.mygrantour.org

169Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Marsiglia, Parigi, Valencia, Lisbona. 170Bosio R., Guida alle vacanze alternative, Emi, Bologna, 2001.

74 “L’intervento ha l’obiettivo di favorire l’integrazione dei cittadini di origine

straniera nelle città coinvolte favorendo la comprensione e il rispetto reciproci. Lo sviluppo di una rete europea è lo strumento per moltiplicare l’impatto dell’iniziativa e garantire la circolazione di buone pratiche”171.

Quest’iniziativa nasce dall’intento di offrire un’opportunità di guadagno e quindi di integrazione a persone che arrivano da altri paesi e che versano in una condizione di difficoltà. Questi “accompagnatori interculturali”, di conseguenza, non sono guide turistiche professionali munite di patentino ma figure appositamente educate per gestire

percorsi turistici di natura didattica – formativa riguardanti la tematica interculturale172.

Si tratta quindi di itinerari guidati da migranti che conducono i visitatori nei quartieri interculturali rivelando storie e scorci che spesso neppure chi vi è nato conosce

in modo così approfondito173.

Come appena accennato, una delle città europee toccate da tale iniziativa è certamente Lisbona. Si tratta della capitale europea più vicina all’Africa. “Partendo dal

fiume Tagus e risalendo la collina che da sul lato posteriore del castello São Jorge, lo storico quartiere di Mouraria si espande gentilmente, rivelando scorci dove la musica Fado cresce tra stelle marine e pescherecci”174.

Figura 6 - Visuale del quartiere Mouraria.

171www.mygrantour.org

172 Del Sette L., Somoza A. L., Guida ai viaggi a occhi aperti, Airplane, Bologna, 2000. 173Del Sette L., Somoza A. L., Guida ai viaggi a occhi aperti, Airplane, Bologna, 2000. 174www.mygrantour.org

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Fonte: www.camarim.pt

Attualmente il quartiere della Mouraria, o quartiere dei mori, rappresenta un crocevia di differenti culture e, anche per questo, è certamente uno dei più vivi e stimolanti della città. È infatti possibile ascoltare un nuovo idioma o una nuova musica a seguito delle molteplici influenze culturali presenti in loco.

A Renovar a Mouraria175 è stato il primo tentativo di aprire le porte di un quartiere,

all’epoca dimenticato, attraverso le visite guidate. In passato, infatti, era un quartiere molto pericoloso da frequentare a causa di scontri interni sia di natura economica che sociale. La valorizzazione è passata invece attraverso promozione dell’area come una delle più ricche da visitare alla luce di un 30% di abitanti migranti e quindi appartenenti a differenti etnie. Descrivere ai visitatori il grande patrimonio culturale e umano presente in questo quartiere è stato il primo step per avviare una serie di visite guidate e svelare ai turisti i suoi segreti. Tutto iniziò nel 2008 con il supporto del Comune e di alcune organizzazioni culturali locali e, attualmente, è arrivato al suo pieno sviluppo.

Un’altra organizzazione che orienta i propri sforzi per la promozione di iniziative legate

al turismo sociale, anche nella città di Lisbona, è l’IMVF176. Si tratta di un’organizzazione

non governativa per lo sviluppo (ONGD)177 che coordina lo sforzo di milioni di persone

le quali in tutto il mondo cercano di promuovere lo sviluppo delle comunità locali178. La

175 Rinnovare il quartiere dei mori. 176Instituto Marquês de Valle Flôr.

177Organización No Gubernamental para o Desenvolvimento.

76 maggior parte dei suoi sforzi è indirizzato ai paesi di lingua portoghese in cui persegue la missione di promuovere lo sviluppo sia socioeconomico che culturale delle comunità locali.

L’IMVF opera quindi nella comunità dei paesi di lingua portoghese (CPLP)179 e ha come

principali aree d’intervento la cooperazione e l’educazione finalizzata allo sviluppo in

collaborazione con Comuni e organizzazioni locali180. Si tratta di un equipé dinamica e

impegnata sul territorio che concretizza i propri sforzi in settori chiave di estrema rilevanza quali quello educativo, della salute e della sicurezza alimentare, a supporto delle

istituzioni delle varie realtà territoriali per cui rappresenta un valido e affidabile alleato181.

I valori che con la propria attività si impegna a trasmettere sono:

 equità: sociale, politica, economica e di classe;

 rigore: nella progettazione, nella programmazione e nell’esecuzione delle iniziative promosse;

 spirito di società: basato sulla condivisione delle competenze con coloro che collaborano sul piano locale, nazionale e internazionale;

 sostenibilità dell’azione: cercando il coinvolgimento della stessa comunità beneficiaria di tali attività.

Figura 7 - Logo dell’IMVF.

Fonte: www.plataformaongd.pt

179 Comunidade dos Países de Língua Portuguesa.

180 Del Sette L., Somoza A. L., Guida ai viaggi a occhi aperti, Airplane, Bologna, 2000.

77 L’IMVF ha una lunga storia in quanto viene creata 64 anni fa dall’iniziativa della Marchesa di Valle Fiore, Maria do Carmo Constantino Ferreira Pinto, in memoria del marito scomparso. All’inizio quest’istituto si occupò principalmente di assistere la popolazione sul versante della salute.

Negli anni ‘80, però, con l’entrata del Portogallo nella Comunità Economica Europea (CEE), la sua azione si diffuse anche a numerosi paesi africani di lingua portoghese. Iniziò così una nuova fase che vide un consistente ampliamento delle aree di intervento: dalla

salute, all’educazione, dai diritti umani alla sicurezza alimentare alla riabilitazione182.

ImpacTrip è invece un tour operator che promuove un’offerta turistica orientata a forme di turismo sociale e solidale in Portogallo. Rivolgendosi a questo tour operator, quindi, è possibile abbinare una forma di turismo responsabile in grado di far conoscere le località tipiche del luogo e le sue attività più caratteristiche a un contributo reale finalizzato alla realizzazione di progetti che hanno un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente del luogo visitato.

Figura 8 - Immagine rappresentativa della ImpacTrip.

Fonte: www.sharktank.pt

Grazie a questo approccio innovativo al turismo è possibile quindi familiarizzare con i locali, assorbire la cultura del luogo e trasformare così una semplice vacanza in un’esperienza, indimenticabile, dal profondo significato. Si tratta di una forma di turismo che consente di mostrare al visitatore l’autentico e genuino spirito della città in quanto permette di vedere come vivono gli abitanti immersi nella propria realtà quotidiana.

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