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Capitolo secondo L’impatto del turismo nella società

2.1 La qualità di vita dei resident

E’ possibile affermare che la vivibilità di una località è determinata dal numero di turisti che la visitano: questa considerazione, sebbene possa apparire semplice, è stata però ritenuta come presupposto principale per molti studiosi, i quali hanno elaborato molteplici analisi e teorie volte alla comprensione della correlazione tra l’entità dei turisti presenti

in una determinata località e la qualità di vita dei residenti66. Seguendo alcuni studi, si

può registrare come un’area fortemente indirizzata al turismo di massa, spesso sia caratterizzata da un basso livello di qualità ambientale; infatti la promozione di iniziative volte a contenere il degrado se da un lato, producono la diminuzione dei fattori inquinanti, che si traduce a sua volta in un aumento della qualità ambientale (anche se con difficoltà nel ripristino dell’originario valore di qualità), dall’altro riportano una significativa diminuzione della qualità di vita dei residenti, riducendo di riflesso il numero di turisti. Tali correlazioni sono valutabile in archi temporali molto lunghi; nel breve periodo le variazioni quantitative dei turisti influiscono in maniera ridotta sulla qualità ambientale. Altre ricerche hanno invece dimostrato come località poco conosciute e caratterizzate da condizioni ambientali sfavorevoli possano essere valorizzate, proprio a livello ambientale, da l’insediamento di attività turistiche. Tale miglioramento, percepito in una fase di avvio del progetto, non è però duraturo: il ciclo positivo di aumento della qualità ambientale si interrompe allorquando gli investitori residenti per ottenere alti guadagni, saranno portati a sfruttare le risorse della località al limite della sostenibilità, innestando pertanto un circolo vizioso di nuovo degrado ambientale, economico e sociale.

Accanto a questi due contrapposti studi che correlano la qualità ambientale al turismo di massa, registrando successivamente in entrambi gli approcci la perdita della qualità ambientale, la letteratura di riferimento riporta la tendenza a contrapporre il

66 Tisdell G., Tourism Economics, the Environment and Development – Analysis and Policy, Edward

31 turismo di massa al turismo elitario, anche nei casi in cui si vuole indagare il fenomeno della sostenibilità. Anche riguardo a tale visione occorre però sfatare alcuni miti: sebbene il turismo di lusso si sia dimostrato “più ecologico”, è altresì stato provato come il turismo di massa “risulti più redditizio sia per i singoli operatori che per le comunità che lo

promuovono”67.

Da quanto appena detto appare evidente che le aree turistiche siano soggette ad un ciclo di vita limitato, causa di gravi ripercussioni – a volte irreversibili – sia sull’ecosistema che sulla qualità di vita di coloro che risiedono nella comunità ospitante. Il bisogno di ricercare una forma di turismo che coniughi le necessità ambientali con quelle redditizie dei singoli operatori è alla base dello sviluppo del concetto di turismo sostenibile, specialmente per quei Paesi per i quali il turismo rappresenta un contributo importante in termini sociali ed economici. La necessità di proporre nuove forme di sviluppo che non danneggino l’ambiente umano e naturale e lo preservino per il futuro costituisce il presupposto fondamentale per la creazione di nuove forme di sviluppo turistico.

Pertanto, riprendendo il ciclo di vita di una località proposto da Butler, possiamo ritenere che applicando i principi della sostenibilità, si dovrebbe modificare il ciclo di vita in termini di ampliamento e spostamento temporale.

È stato osservato68 come il turismo sostenibile si basi su tre fondamenta: una

dimensione economica, una ecologica–ambientale e una socio–culturale; ciò fa comprendere come la caratteristica principale del turismo sostenibile sia la sua “interdisciplinarietà”, poiché il fenomeno coinvolge l’economia, le scienze naturali e quelle sociali.

L’aspetto economico rientra tra le dimensioni fondamentali, in quanto il turismo contribuisce, in certa misura, a ridistribuire la ricchezza, consentendo l’ottenimento di una migliore distribuzione di essa tra le aree economicamente privilegiate a quelle più povere.

67 Creaco S., Querini G., Caratteristiche economiche e ambientali del turismo sostenibile, in AA. vv., (a

cura di) Bizzarri C., Querini G., Economia del turismo sostenibile – Analisi teorica e casi di studio, F. Angeli, Milano, 2006, p. 11.

68 TCI (Touring Club Italiano), Libro Bianco – Sviluppo Sostenibile e competitività nel settore turistico,

32 Occorre però sottolineare come questo aspetto, altamente positivo, sia però

offuscato dal cosiddetto fenomeno dell’import leakage69: la ricchezza generata grazie al

turismo “ritorna” nei luoghi di origine dei flussi turistici e viene indirizzata verso quei Paesi che vantano un più alto tasso di sviluppo economico (si pensi all’organizzazione del viaggio, agli alberghi e villaggi posseduti da imprese allocate nei Paesi di origine dei turisti), lasciando così alle località ospitanti più povere le sole briciole nonché, come dote negativa, delicati e complessi equilibri socio–ambientali.

Il fenomeno indica in particolare le perdite di valuta estera e gli altri costi “nascosti”. All’interno della sua definizione primaria è possibile individuare tre tipologia di leakage:

- leakage interni, riguardanti le attività economiche che avvengono nel luogo e presso il soggetto che fornisce il servizio turistico e dunque sono pagati “sul

luogo” (ad esempio importazioni, quote associative a catene internazionali,

stipendi pagati a lavoratori stranieri che “rimpatriano” certi compensi, ecc.);

- leakage esterni, inerenti i costi al di fuori del controllo del soggetto che fornisce

il servizio turistico e la cui quantificazione risulta più complessa a causa del pagamento al di fuori del luogo ospitante. In quest’ultima categoria rientrano i servizi forniti dai tour operator e dalle compagnie aeree di paesi stranieri: ad esempio l’80% della spesa sostenuta da un viaggiatore che si rivolge ad un tour operator richiedendo un pacchetto turistico all inclusive, non genera reddito per il Paese ospitante, ma ritorna di fatto nelle mani del Paese che ospita il tour operator;

- leakage cosiddetti “invisibili”, caratterizzati dall’insieme dei fenomeni finanziari “ombra” - quali elusioni fiscali, transazioni valutarie, operazioni offshore ed investimenti – e di quelli ambientali e sociali negativi.

Altri aspetti negativi sono rappresentati dal “possibile effetto di aumento dei prezzi di

beni e servizi e del valore dei terreni indotto dalla concorrenza tra domanda turistica e

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domanda locale”70 e dall’influenza di fattori esogeni – quali “mode” e preferenze dei

turisti – e dalla stagionalità – quali condizioni climatiche avverse.

Tra i fattori economici positivi, oltre al già menzionato fattore di ridistribuzione della ricchezza, è possibile rintracciare anche quelli relativi alle entrate, anche fiscali, provenienti dal turismo, alla creazione di nuovi posti di lavoro, al miglioramento della rete di infrastrutture, all’incremento delle opportunità imprenditoriali, andando così ad incrementare le attività economiche e alla possibilità di valorizzare le risorse artistiche, culturali e naturali di un Paese. Si pensi come questi fattori possano incidere in modo significativo e positivo sulle economie dei Paesi in via di sviluppo, i quali potrebbero, attraverso il turismo sostenibile, beneficiare di risorse economiche e organizzative tipiche dei Paesi più avanzati.

Tabella 3 - Effetti dello sviluppo turistico sull’economia del Paese ospitante.

POSSIBILI EFFETTI POSITIVI POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI

 Fonte di valuta straniera e di

entrate per lo Stato

 Valorizzazione delle risorse

personali

 Impiego di lavoro non

qualificato

 Aumento dell’occupazione

(diretta e indiretta)

 Aumento dello sviluppo

 Inflazione  Speculazione  Fuga di denaro

 Dipendenza dai paesi investitori  Concentrazione dei capitali  Distruzione delle strutture

economiche preesistenti

 Investimenti sottratti a settori che

soddisfano i bisogni di base (istruzione e sanitá)

 Perdita di valuta straniera (per

ripagare gli interessi sui prestiti, per i salari degli espatriati)

 Squilibrio nello sviluppo del paese

Fonte: Confalonieri M., Il turismo sostenibile, Giappichelli, Torino, 2008, p. 32.

70 TCI (Touring Club Italiano), Libro Bianco – Sviluppo Sostenibile e competitività nel settore turistico,

34 Secondo quanto affermato da Confalonieri, la ricaduta dell’impatto economico delle attività turistiche in generale e di quello sostenibile in particolare, può essere catalogata secondo tre filoni: impatto diretto, indiretto e indotto.

L’impatto diretto è quello generato dalle “spese vive” sostenute dal turista, cioè da quell’insieme di costi che il turista realizza nel momento in cui decide di effettuare la propria vacanza in un determinato luogo; tra di esse rientrano i costi degli alberghi e dei ristoranti o lo shopping.

L’impatto indiretto è quello di cui beneficia la comunità locale in conseguenza degli acquisti compiuti dai fornitori dei servizi turistici.

Infine l’impatto indotto è quello proveniente dalla spesa compiuta da ogni singolo dipendente delle aziende turistiche: egli impiega le risorse del proprio lavoro per acquistare beni e servizi provenienti dalla comunità locale che ha dato origine al turismo. Anche in questo circolo “virtuoso” occorre però considerare l’effetto leakage, cioè bisogna valutare quanto reddito rimane nella località turistica e quanto invece è trasferito in altri Paesi.

Nei Paesi in via di sviluppo si sta assistendo ad un fenomeno particolarmente allarmante: poiché le forme di turismo che caratterizzano questi Paesi sono caratterizzate da un basso grado di redditività e di valore aggiunto – si pensi ad esempio al turismo balneare o all’eco-turismo -, gli effetti di questa tipologia di sfruttamento turistico stanno producendo forti e per molti versi “esplosivi” impatti sugli equilibri naturali e socio- culturali. Questo comporta che sia necessario prediligere una tipologia di turista che sia

effettivamente interessato ai fenomeni culturali e ludici della località visitata71.

L’insieme degli aspetti relativi al turismo sostenibili e agli impatti economici fanno comprendere come sia obbligatorio, al fine di salvaguardare sia l’economia sia la protezione degli ambienti e della qualità della vita dei residenti, scegliere il numero di presenze.

La qualità diviene così uno degli aspetti sui quali i turisti si mostrano particolarmente attenti, in quanto un grado di ottimale di affollamento permette il mantenimento sia della qualità di vita di turisti e residenti sia l’efficacia della dimensione

71 Querini G., Il contributo del settore turistico al conseguimento degli obbiettivi di politica economica, in

AA. vv., (a cura di) Bizzarri C., Querini G., Economia del turismo sostenibile – Analisi teorica e casi di

35 economica, mentre il sovraffollamento non solo si pone come una fonte di pericolo per le prospettive economiche delle generazioni future, ma determina perdite di reddito, anche consistenti, per la comunità locale. Dunque, non solo il sovraffollamento diviene motivo di abbassamento della qualità di vita dei residenti e possibile “consumo” della risorsa turistica, ma è altresì controproducente in termini di redditività.

A questo punto ci si chiede in quale modo sia opportuno progettare lo sviluppo dimensione di una località, al fine di ridurre la qualità di vita dei residenti e andare incontro a quelle che saranno le preferenze ed i gusti dei turisti futuri. Se ad esempio, la progettazione dello sviluppo è di tipo tradizionale, inteso quindi come turismo di massa, e si verificano cambiamenti nei gusti e nelle esigenze dei turisti, occorre considerare “che

le preferenze dei consumatori premieranno in futuro l’alta qualità ambientale del prodotto turistico, tanto più diventa necessario essere estremamente prudenti in materia di sviluppi turistici ad alto consumo irreversibile della risorsa ambiente”72.

Tutto questo ci porta a capire che la conclusione “classica” dell’economia dell’ambiente fa sì che in presenza “di incertezza sulle preferenze delle generazioni future [...] la scelta economica ottimale per l’intera società sia la più conservativa, soprattutto

quando le scelte di sfruttamento implicano modifiche irreversibili nella qualità ambientale della risorsa naturale”73.

72 Lanza A., Pigliaru F., Economia del turismo: crescita, qualità ambientale, sostenibilità, in “Equilibri Rivista per lo sviluppo sostenibile”, n. 1, 2004.

36

Tabella 4 - Effetti dello sviluppo turistico sull’ambiente del Paese ospitante.

POSSIBILI EFFETTI POSITIVI POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI

 Conservazione dei beni

culturali ed ambientali

 Incentivazione delle

manifestazioni artistiche e dell’artigianato locale

 Creazione di parchi naturali e

aree protette

 Sensibilizzazione

 Realizzazione di moderne

infrastrutture (strade, fognature, ecc.)

 Eliminazione di piante ed animali  Erosione del suolo e dei terreni  Inquinamento di acque, terreni,

atmosferico ed acustico

 Alterazione del sistema di drenaggio  Disturbo a flora e fauna locale  Aumento dei rifiuti

 Danni a coste, composizione

geologica, habitat naturali

 Modifiche del paesaggio naturale  Costruzione di infrastrutture non

consone all’ambiente circostante

 Desertificazione  Deforestazione

Fonte: Confalonieri M., Il turismo sostenibile, Giappichelli, Torino, 2008, p. 32.

Venendo all’aspetto ambientale, l’impatto del turismo sulla località e sui residenti

è stato felicemente definito un “lato oscuro” dell’attività turistica74.

In effetti l’ambiente naturale ed il turismo sono fenomeni interconnessi e, in un’ottica economica, si è spesso privilegiato il risultato di breve termine, caratterizzato dallo sfruttamento intensivo di risorse naturali e culturali e che produce costi ambientali e

sociali a lungo termine75.

Sembra dunque che l’atteggiamento degli operati turistici si presenti come dannoso, in quanto il non valutare correttamente le consegue socio-ambientali potrebbe

danneggiare nel lungo periodo il bene oggetto di sviluppo e di crescita76.

74 Holloway J. C., The business of tourism, Prentice Hall, London, 2002, p. 354.

75 Creaco S., Querini G., Caratteristiche economiche e ambientali del turismo sostenibile, in AA. vv., (a

cura di) Bizzarri C., Querini G., Economia del turismo sostenibile – Analisi teorica e casi di studio, F. Angeli, Milano, 2006, p. 13.

37

Tabella 5 - Effetti dello sviluppo turistico sulla cultura e sulla società del Paese ospitante.

POSSIBILI EFFETTI POSITIVI POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI

 Stimolo alla formazione

professionale

 Rafforzamento della

conoscenza fra diverse culture

 Velocizzazione del processo

di modernizzazione

 Fine dell’isolamento di

alcune comunitá

 Riscoperta delle tradizioni e

aumento di orgoglio per la propria cultura

 Distruzione delle strutture sociali e

familiari esistenti

 Sradicamento della societá

tradizionale, con effetti collaterali negativi (criminalitá, prostituzione, prostituzione minorile, ecc.)

 Perdita d’identitá con inquinamento

delle culture locali tradizionali

 Effetto imitativo che porta a modelli di

consumo indesiderati

 Conflitti locali

 Folclorizzazione e scomparsa delle

tradizioni

 Commercializzazioni della cultura ad

attrazione turistica

 Rafforzamento delle disparitá regionali

Fonte: Confalonieri M., Il turismo sostenibile, Giappichelli, Torino, 2008, p. 33.

Dunque sebbene la conciliazione tra qualità dell’ambiente e sviluppo rappresenti il bene primario da tutelare, si assiste spesso a contraddizioni nei percorsi di sviluppo, eventi che vedono lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, appunto limitate, e che producono conseguenze negative, quali inquinamento - atmosferico, ovvero sia legato a emissioni

dannose, idrico, del suolo e acustico77 - congestione ed erosione, danni alla flora e alla

fauna e impatti culturali e sociali sulla comunità ospitante.

La gestione in particolare dell’inquinamento è strettamente connesso con il problema dello smaltimento dei rifiuti, fenomeno che viene aggravato dal fenomeno della stagionalità di alcune aree turistiche: la cattiva gestione dei rifiuti si ripercuotono sulla popolazione locale e sulla flora e la fauna in termini di danni alla salute per i primi, ed agli ecosistemi per i secondi. Oltre ciò l’inquinamento scaturito dalla gestione turistica si

77 Bimonte S., Punzo L. F., Turismo, sviluppo economico e sostenibilità: teoria e pratica, Protagon Uditori

38 traduce in termini di problematiche di tipo estetico e di vivibilità; si parla in particolare di inquinamento visivo laddove lo sviluppo turistico avviene mediante creazione di

strutture architettoniche non adatte in termini di volumetria e di armonia con l’ambiente78.

La terza dimensione del turismo sostenibile va a riguardare l’aspetto socio– culturale della comunità ospitante.

Da un lato si riscontrano una serie di fenomeni positivi – quali l’aumento del tenore di vita (creazione di posti di lavoro e di entrate, miglioramento delle infrastrutture, anche sanitarie) e lo sviluppo culturale della comunità locale (incontro con altre civiltà e presa di coscienza del valore del patrimonio naturale ed artistico presente nell’area) -, dall’altro sono rintracciabili importanti aspetti negativi, la cui rilevanza viene sottolineata in presenza di due condizioni: incremento del turismo di massa e sviluppo di una comunità

in Paese in via di sviluppo79.

Le conseguenze di tali aspetti negativi si traducono quindi in aumento della criminalità, della prostituzione, della disaffezione o del disagio rispetto alle proprie abitudini da

parte dei residenti e in tentativi di emulazione delle abitudini dei turisti80.

Dunque anche a livello socio-culturale si comprende come la comunità locale risenta in modo importante degli effetti dello sviluppo del turismo, in cui spesso gli aspetti negativi divengono gli elementi deterioranti nello sviluppo della cultura locale; infatti l’assorbimento di costumi e di culture differenti all’interno della cultura di una comunità locale in via di sviluppo si può tradurre in un abbandono delle proprie prerogative culturali ed in un’evoluzione negativa delle abitudini e degli usi locali, arrivando, in definitiva, ad avere dei perversi effetti di “contaminazione culturale” della società ospitante.

È stato infatti, dimostrato che il rapporto tra turisti e residente spesso si manifesta sotto forma di:

 comportamento imitativo dei residenti che si adeguano agli usi e costumi dei turisti;

78 Bimonte S., Punzo L. F., Turismo, sviluppo economico e sostenibilità: teoria e pratica, Protagon Uditori

Toscani, 2003, p. 53.

79 Savoga L., La costruzione sociale del turismo, Giappichelli, Torino, 2005, p. 64. 80 Savoga L., La costruzione sociale del turismo, Giappichelli, Torino, 2005, p. 65.

39  cambiamento del linguaggio utilizzato nella destinazione;

 incremento di fattori negativi “collaterali” (alcolismo, prostituzione, delinquenza);

 modificazioni delle rappresentazioni, materiali e immateriali, della cultura

locale81.