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Le donne di politica e di potere

Nel documento Franca Florio e la Belle Époque a Palermo. (pagine 107-123)

CAPITOLO7 LA DONNA DEL ‘900 ATTRAVERSO I PERIODICI DEL TEMPO

7.3 Le donne di politica e di potere

Altro spazio dato al mondo delle donne è quello della sfera politica riguardante l’estero e che racconta quelle realtà, come l’America, in cui la definizione di libertà assume altre connotazioni.

Se pensiamo che nel 1756, in pieno periodo coloniale americano, Lydia Taft fu la prima donna a votare in un’assemblea cittadina del New England e che il suffragio universale femminile negli Stati Uniti verrà ottenuto nel 1920, ben 26 anni prima delle donne italiane, è probabile che nel 1900, agli occhi dell’Italia, l’America appariva come una società a cui ci si poteva ispirare per l’emanazione di quelle leggi che potessero rendere più equi per tutti, i diritti e i doveri civili.

Un articolo interessante datato 19˗20 agosto 1900 de L’Ora e intitolato Intorno

all’Anarchismo: le donne anarchiche105

, viene posta l’attenzione su un meeting

organizzato dagli anarchici per celebrare il regicidio e il conseguente arresto di Lucy Parsons, moglie di un anarchico, impiccato nel 1887 in seguito all’attentato avvenuto in un market.

Rimasta fedele alle ideologie del marito, Lucy Parsons ha continuato l’attivismo anarchico mostrando una violenza di linguaggio che la stessa polizia americana, definita nell’articolo “tollerantissima” si è trovata costretta a togliere la parola, in più occasioni, alla signora Parsons, cosa questa che per il giornale, risulta abbastanza inusuale per una società come quella americana.

L’articolo prosegue parlando di una fedele compagna e collaboratrice di Lucy Parsons ossia Emma Goldman che mostrava forse anche più violenza dei propositi dell’amica Lucy.

Approdata in America 11 anni prima, il suo scopo fu quello di insegnare filosofia dell’anarchia ai lavoratori americani.

Fu reclusa in carcere per provocazione alla rivolta e, secondo il giornale, Emma Goldman tornò in Europa l’anno prima non lasciando di lei più nessuna notizia.

Altra donna citata nell’articolo, che completa quello che il giornale chiama:

105Intorno all’Anarchismo: le donne anarchiche, in, L’Ora. Corriere politico, quotidiano della Sicilia, periodico, Palermo, 19-20 agosto1900.

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“trittico femminile anarchico di Chicago106”,

è Ernestina Cravello di cui il giornale stilò il profilo in numeri precedenti del periodico. Non ergono palesi opinioni in riguardo all’ideologia politica in questione da parte del giornale, non vi sono commenti, più semplicemente è un parlar di loro, di cosa hanno fatto, ognuno per le proprie peculiarità.

Il termine con cui vengono definite: “trittico femminile”, lascia intendere che sono catalogate in qualcosa che viene interpretato come bizzarro, inusuale e diverso.

Di altri termini, invece, appare l’articolo di prima pagina dell’edizione del 27-28 giugno 1900 intitolato L’imperatrice107.

L’articolo merita di essere citato nella sua interezza perché particolare è l’ampiezza del contenuto e la collocazione in primissima pagina, del titolo: L’Imperatrice a caratteri cubitali.

“La vita e la figura dell’Imperatrice Tsi-An, la donna audace e terribile che ora sfida tutto il mondo civile, rievoca nella nostra acute memorie lontanissime della nostra storia, fa pensare ad altre donne non meno potenti e terribili di quindici o venti secoli orsono. Perché questa cinese, per la sua fortuna e per il suo carattere, non è forse, nel mondo orientale moderno, una sorella delle Agrippine e delle Teodore dell’antico mondo occidentale. Anche essa, come queste sepolte nei mausolei dei secoli, è la donna energica, virile, crudele; la donna dalla volontà fortissima e dall’intrigo sottilissimo, che vuole trionfare e dominare. Fenomeno Bizzarro!

Quasi tutte le decadenze dei grandi imperi e delle secolari civiltà, hanno prodotto questo mostruoso tipo di donna ambiziosa di ambizioni virili, dominatrice, reale o apparente; quasi che, in certe condizioni di ambiente, le sottili qualità femminili potessero più che le salde qualità dell’uomo. Queste imperatrici delle decadenze riescono ad afferrare e ritenere con la loro mano delineata il potere che agli uomini sfugge; ma la loro energia pare limitata nel cerchio angusto del presente; esse non sanno prevedere le necessità fatali delle riforme. La decadenza le ha formate, e per lo più esse precipitano la decadenza verso le rovine inevitabili.

Intorno al nome della imperatrice Tsi-An si sono tessute [illeggibile] …straordinarie leggende, ma come al solito, nessuna leggenda è straordinaria quanto la realtà.

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Intorno all’Anarchismo: le donne anarchiche, in, L’Ora. Corriere politico, quotidiano della Sicilia, periodico, Palermo,

19-20 agosto1900. 107

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L’orgogliosa Imperatrice un tempo era una schiava. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà della razza dominante; era cioè manciù con qualche incrociamento di matrimoni cinesi. Ma suo padre aveva perduto tutta la sua fortuna, e dopo aver emigrato da Pekino e Fuciao e poi Canton, si trovò ridotto a tali strette da essere costretto a vendere la figliola, allora fanciulla, a un ricco mercante diventato mandarino.

La fanciulla era bellissima, combinandosi sulla sua persona i migliori caratteri fisici delle due razze, la manciù e la cinese. I suoi «genitori di denaro» come si chiamavano in Cina quelli che comprano una fanciulla presero ad amarla e le dettero la migliore educazione, di cui la fanciulla, svegliatissima, profittò meravigliosamente. A sette anni essa sapeva leggere e scrivere, e a quattordici i suoi protettori le affidarono l’amministrazione della casa.

Nel 1848 l’Imperatore Hien Fung emise il tradizionale proclama di matrimonio con il quale si invitavano tutte le fanciulle manciù di nascita nobile e fra i quindici e diciotto anni a presentarsi al palazzo imperiale a sostenere l’esame per diventare mogli ausiliarie dell’Imperatore. Questo è uno dei grandi avvenimenti sociali della Cina, che attrae migliaia e migliaia di fanciulle ambiziose alla capitale.

Tsi-An lesse il proclama e manifestò subito il desiderio di tentare la prova. I suoi padroni prima la [illeggibile] ma poi, vinti dall’ostinata volontà della fanciulla, l’inviarono a Pechino con uno splendido equipaggiamento. I mandarini di Corte, dopo averla esaminata, la dichiararono un magnifico modello di femminilità: ne elevarono al cielo l’educazione e le maniere e sentenziarono infine che la sua intelligenza era eguale a quella di un graduato di primo rango maschile negli esami imperiali. Essa fu dunque fra le dieci elette; fu condotta al palazzo imperiale ed installata in un appartamento del quartiere femminile.

Ivi cominciò la sua meravigliosa carriera d’intrigo. Essa l’iniziò mostrandosi di una straordinaria modestia verso l’Imperatrice, e facendo di tutto per conciliarsi l’amicizia dellle altre donne. A poco a poco l’Imperatrice la trovò indispensabile, non permettendo mai di allontanarla dalla sua persona; ed in tal modo [illeggibile]…in contatto coll’Imperatore. Questi l’ammirò ed ebbe da lei un figlio. [illeggibile] l’Imperatrice non aveva figli maschi, Tsi-An pensò di fare adottare il proprio come erede al trono Se non che la legge cinese si opponeva a che un figlio di concubina potesse ambire di diventare padrone del più grande Impero del mondo. Tsi - An ebbe allora una trovata maestra: siccome l’Imperatrice regnante portava il titolo dell’Imperatrice dell’Oriente, essa persuase il sovrano a creare lei Imperatrice dell’Occidente, il Gran Consiglio di Corte voleva opporsi a questa rottura delle tradizioni; ma quale non fu la meraviglia generale, quando Tsi-An convisse questo corpo supremo di supina ignoranza, mostrando che il titolo di Imperatrice dell’Occidente era esistito nella veneranda antichità, e che l’averlo obbliato era una colpa!

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La vera potenza di Tsi-An cominciò con la morte dell’Imperatore, secondo alcuni morto di crepacuore per la rivolta Taipings, secondo altri avvelenato. Le due Imperatrici dell’Oriente e dell’Occidente furono create reggenti per il fanciullo imperiale, e Tsi-An spiegò allora grandi qualità di governo. Il suo colpo di genio fu di assoldare alcuni uomini bianchi, fra cui il famoso Gordon e gli americani Ward e Burgevine, per domare la terribile rivolta, riuscendovi perfettamente.

Essa allora apprezzò la forza della civiltà occidentale, e fu per sua iniziativa che la Cina aperse relazioni con le potenze europee e che un movimento di riforma cominciò a manifestarsi.

Intanto suo figlio Tung-Ci era arrivato all’età di diciannove anni e cominciava a mostrare la volontà di essere Imperatore di fatto, come lo era già di nome. Per oltre un anno nel mistero del Palazzo Tartaro infuriò una terribile lotta per il potere: di giorno in giorno i grandi dignitari erano eletti o licenziati, premiati o degradati: i due partiti, quello della Imperatrice madre e quello dell’Imperatore erano ai ferri corti. Vi fu un momento in cui parve che questi trionfasse: ma la terribile madre amava assai più il potere che il figlio… E questi morì misteriosamente, una notte del 1875. Lasciava dietro di sé due eredi: la moglie che stava diventando madre. Ma essa lo seguì pochi giorni dopo nella tomba, uccisa dal dolore, si diceva nei corridoi di Palazzo. Una gran folla di candidati al trono si presentò; ma fu scelto un fanciullo di quattro anni Kuang-Su’e Tsi-An fu riconfermata come reggente, insieme alla vecchia Imperatrice dell’Oriente, ma disgraziatamente il fanciullo mostrò di preferire questa, la voce corse anche fuori dal Palazzo, commentata in modo caratteristico … e poco dopo anche l’Imperatrice dell’Oriente moriva.

Ora Tsi-An, Imperatrice tanto dell’Oriente che dell’Occidente, e reggente di un Imperatore bambino, aveva davanti a sé lunghi anni di dominio assoluto. Il fanciullo Kuang-Su diventò un giovane intelligente, se non energico, e cominciò a dare ombra. La sinistra tragedia di vent’anni prima si ripetè allora, punto per punto, vi furono i soliti intrighi misteriosi di Palazzo; i fautori dell’Imperatore furono uno dopo l’altro colpiti, decapitati o esiliati: ed infine venne il grande colpo di mano, quando la vecchia signora ambiziosa riprese il potere. In quanto al giovane Imperatore non si è finora potuto sapere se è stato assassinato o seppellito in una prigione. Certo egli fu deposto, e Tsi An, per assicurarsi altri vent’anni di dominio, fece scegliere per Imperatore un altro fanciullo di quattro anni…

In quale relazione è questa donna energica, ambiziosa e terribile con gli avvenimenti di questi giorni. Coloro che la conoscono negano assolutamente che all’Imperatrice si possa attribuire il disegno di scacciare gli europei dal suo Impero. Essa è troppo conscia della potenza della civiltà occidentale per andare a sfidarla.

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Un viaggiatore ritornato di recente da Pechino, crede che gli avvenimenti di questi giorni siano strettamente collegati con una nuova lotta intorno al potere108”.

L’articolo in questione mostra alcuni punti interessanti per quanto riguarda il ruolo che la donna ricopriva a fine XIX secolo e fa riflettere molto sul fatto che la “donna di potere”, non era un’icona incoraggiata dall’opinione politica.

L’Imperatrice cinese, appare come insaziabile di potere e da questo, forse, scaturisce il tono di disapprovazione utilizzato dall’autore dell’articolo, ma solo per questo?

Indubbiamente non può essere omesso dall’autore, il valore all’ inusuale determinazione di una donna che, nonostante le avversità, ha perseguito fino alla fine e con tenacia l’obiettivo di conquistare un ruolo di supremo potere.

L’ideale di donna del periodo, non assurge a tanta ambizione, ma un resoconto così dettagliato della biografia di questo personaggio storico, a mio parere, può far riflettere sul desiderio, in qualche modo, che possa essere favorita un’alternativa visione della determinazione femminile, poiché escluse le azioni immorali per perseguire l’ambizione, averla denota intelligenza e carattere.

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Appendice fotografica

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Malfitano, 16-18 marzo 1995, Atti del seminario di studio, Palermo,

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Riviste e Periodici

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Palermo.

 La Sicile Illustree periodico, Edizioni Il Punto, Palermo.

 La Sicilia Rapidissima, speciale del periodico “La Sicile Illustree” Edizioni Il Punto, Palermo.

 The Flirt

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INDICE

INTRODUZIONE 1

CAPITOLO 1: LE ORIGINI DELLA DINASTIA FLORIO 12

1.1 Paolo e Ignazio da Bagnara a Palermo 12

1.2 Vincenzo Florio e l’inizio del mito 12

1.3 Ignazio Florio senior e la seconda gestione dell’Impero 20

1.4 La terza generazione e la fine 21

CAPITOLO 2: DA FRANCESCA PAOLA IACONA DI SAN GIULIANO A DONNA FRANCA FLORIO 27

CAPITOLO 3: QUELL’AFFETTO CHE ALIMENTA IL MITO 36

3.1 Ignazio Florio jr. e il sicilianismo 42

3.2 Le dame di corte 47

CAPITOLO 4: LE AMBIZIONI D’UNA NON CAPITALE 53

4.1 Il contesto sociale 53 4.2 Il contesto editoriale 54 4.3 Il contesto storico-politico 55 4.4 Il contesto artistico 57 PREMESSA AL CAPITOLO 5 64 CAPITOLO 5: IL DECLINO 66

CAPITOLO6: LE ALTRE DONNE DELLA BELLE EPOQUE 77

6.1 Tina Whitaker 77

6.2 Giulia Trigona di Sant’Elia 82

6.3 Giulia Mantegna di Montereale. Principessa di Gangi 85

6.4 Annina Alliata di Montereale 87 6.5 Giulia Florio. Principessa di Trabìa 90

CAPITOLO 7. LA DONNA DEL ‘900 ATTRAVERSO I PERIODICI DEL TEMPO 92

7.1 Le donne artiste 98

7.2 L’attivismo e il femminismo 103

7.3 Le donne di politica e di potere 107

-RITRATTI DI DONNA FRANCA FLORIO REALIZZATI DA GIOVANNI BOLDINI 112

-APPENDICE FOTOGRAFICA 115

-BIBLIOGRAFIA 121

Nel documento Franca Florio e la Belle Époque a Palermo. (pagine 107-123)