• Non ci sono risultati.

Tina Whitaker

CAPITOLO 6. LE ALTRE DONNE DELLA BELLE EPOQUE SICILIANA

6.1 Tina Whitaker

Ritornando a Wagner e al suo ormai rapporto consolidato con l’alta società palermitana, (vedi capitolo 4), è interessante sapere che, nelle memorie di Cosima Liszt, seconda moglie del pianista, viene ricordata la collaborazione con una giovane artista appartenente all’alta società palermitana: Tina Whitaker; la quale fu la prima kundry (parte soprana all’interno dell’ultimo dramma musicale di Wagner) a provare varie parti dello spartito inedito71

. Caterina Paolina Anna Luisa Scalia, meglio nota col diminutivo Tina,

“fu a lungo una tra le più rappresentative protagoniste di quella comunità anglo-siciliana che tra Ottocento e Novecento contribuì a legare Palermo e l’isola ad un circuito di relazioni internazionali molto particolare, ma solo di natura commerciale, imprenditoriale e finanziaria, ma anche culturale” 72.

Nacque a Londra nel 1958, figlia del generale Alfonso Scalia, originario di Palermo e di Giulia Cordelia Anichini, nata a Londra e figlia di un mercante pisano Pompeo Anichini . I due coniugi erano esiliati in Inghilterra durante il periodo pre-unitario e tornarono in Italia dopo l’impresa garibaldina.

Alfonso Scalia tornato a Palermo, divenne colonnello dell’esercito regolare.

Fu a Palermo che Tina incontrò il giovane Joseph Whitaker, erede di una prestigiosa famiglia di mercanti imprenditori anglo- siciliani, che si era trasferito col padre, in Sicilia, per occuparsi delle fruttuose aziende viticole nei territori di Marsala, già avviate dallo zio Ingham.

Tina e Joseph si sposarono nel 1883 e questo fu ciò che allontanò Tina da una potenziale carriera operistica che da sempre fu indirizzata a intraprendere73.

71

C. Giglio, Tina Whitaker e la musica a Palermo nella Belle Epòque, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di

Villa Malfitano 16-18 marzo 1995, Atti del seminario di studio, Palermo, Fondazione Giuseppe Whitaker 1995.

72

R. Lentini, Tina Whitaker Scalia, da Sicily & England (1907) a Sicilia e Inghilterra (1948), in Tina Whitaker Scalia, Sicilia e

Inghilterra. Ricordi politici. La vita degli esuli italiani in Inghilterra (1848-1870), Palermo, Edizioni Torri del Vento 2012, p. V.

73

C. Giglio, Tina Whitaker e la musica a Palermo nella Belle Epòque, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di

78

Fin da bambina fu istruita al canto e al pianoforte, secondo l’usanza diffusa nell’Ottocento di ritenere necessaria questo tipo d’istruzione, per una qualsiasi fanciulla di buona famiglia.

Durante tutti gli spostamenti che i Whitaker affrontarono prima del definitivo trasferimento a Palermo, Tina coltivò e migliorò il suo talento canoro con esibizioni concertistiche in tutti i luoghi in cui visse la famiglia: Firenze, Londra, Parma.

Quando Joseph Whitaker decise di chiedere la mano di Tina, questa fu contattata dall’impresario Ricordi che la invitò ad un’audizione alla Scala74

; se questa audizione avesse avuto esito positivo si sarebbero aperte per lei le porte di una brillante carriera teatrale.

La talentuosa giovane si trovò a scegliere tra carriera e matrimonio e quest’ultimo, alla fine, fu ciò verso cui puntò definitivamente l’ago della bilancia.

Tuttavia, non cambiò il rapporto di Tina con la musica, ella continuò a esibirsi in ambito dilettantistico che, a quei tempi, non era per nulla di poco conto come lo si può intendere oggi.

Nello stesso anno in cui sposò Joseph, Tina cantò al teatro Santa Cecilia sotto la direzione di Federico Nicolao il quale, come spiegato in “Il Real Teatro Carolino e l’Ottocento musicale palermitano” di O. Tiby, diresse numerosi concerti in cui Tina cantò da solista. Federico Nicolao viene ricordato per aver promosso tra il 1882 e il 1890 una società di concerti sinfonici antesignana di analoghe iniziative promosse anche da Alberto Favara75. Per via dei suoi molti viaggi in Italia, solitamente in compagnia della madre, Tina non potè assistere ad alcuni eventi di rilevanza organizzati a Palermo come fu la prima di “Otello” del celebre tenore Francesco Tamagno.

Questa occasione non si rivelò sfumata per sempre, poichè due anni dopo, la giovane cantante potè esibirsi con lui nel grande concerto inaugurale dell’Esposizione Universale, quello che fu, per lei, il più grande evento della sua carriera dilettantistica.

Il concerto procurò enorme successo alla giovane cantante siciliana, nonché ammirazione e notorietà, il suo personaggio acquisiva sempre più importanza e considerazione

74

C. Giglio, Tina Whitaker e la musica a Palermo nella Belle Epòque, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di

Villa Malfitano 16-18 marzo 1995, Atti del seminario di studio, Palermo, Fondazione Giuseppe Whitaker 1995.

75

79

nell’olimpo della più facoltosa società palermitana e inevitabile fu, anche, il sorgere del paragone con la bellissima donna Franca Florio.

Tina Whitaker non ebbe successo per le sole doti canore, ebbe notevole visibilità anche grazie al saggio storico, pubblicato nel 1907 e scritto da lei sulla base delle lettere lasciatele dalla madre, che le permisero di analizzare il periodo storico e dare alla luce l’opera: “Sicilia e Inghilterra”. Ricordi politici. La vita degli esuli italiani in Inghilterra

(1848-1870).

Il saggio venne pubblicato in italiano nel 1948 con una premessa di Biagio Pace76e con l’aggiunta del sottotitolo: la vita degli esuli italiani in Inghilterra, proprio a sottolineare il rapporto fra i due paesi, nel periodo storico di riferimento che va dal 1848 al 1870.

Questa più che un’opera storiografica, è un’esposizione ordinata di ricordi storici con particolare riguardo all’importanza della figura di Garibaldi di cui ne esalta le prodezze. Nel racconto emerge dunque, con forza, l’aspirazione unitaria, attraverso l’ambiente degli esuli politici, a cui era favorevole aggiungere il coinvolgimento inglese alla causa italiana. Questo scenario fu presentato attraverso la conoscenza di uomini ed eventi che dell’Unificazione furono i maggiori testimoni77

.

Sicilia e Inghilterra non fu la sola opera con cui Tina Whitaker dimostrò di possedere

eccellenti doti di scrittura e analisi storiografica, un altro importante saggio fu quello scritto su Maria Carolina, pubblicato nella Rassegna Contemporanea a cura di G. Cesareo e V. Picarde (1 ottobre 1908, fasc.10) in cui si ripercorrono le ultime tappe della regina di Napoli, figlia di Francesco I e Maria Teresa di Asburgo, la quale sposò nel 1767 Ferdinando IV di Borbone78.

In realtà successivamente a Sicilia e Inghilterra Tina dedicò tempo alla stesura di un lavoro più personale che voleva: esporre cinquant’anni della sua vita, descrivere il periodo storico che va dal 1872 al 1922 e, al suo interno, raccontare la vita di tutti quei personaggi storici che ebbe il piacere di incontrare nella sua vita.

76

Biagio Pace: Archeologo (1889 -1955). Insegnò archeologia nelle università di Palermo, di Pisa e di Napoli e poi topografia dell'Italia

antica in quella di Roma. Deputato al parlamento (dal 1924) e consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni; presidente dell'Istituto nazionale del dramma antico; socio nazionale dei Lincei (1947). Compì viaggi e scavi a Creta, a Rodi, in Asia Minore, in Libia, a Cartagine. La sua opera fondamentale è Arte e civiltà della Sicilia antica.

77

R. Scaglione Guccione, L’opera storiografica di Tina Whitaker, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di villa

Malfitano 16-18 marzo 1995, Atti del seminario di studio, Palermo, Fondazione Giuseppe Whitaker 1995.

78

80

L’opera rimase incompiuta ma le settanta pagine che furono scritte da Tina hanno, in realtà, un valore storiografico notevole e un egregio stile descrittivo.

L’opera che Tina avrebbe voluto realizzare era molto ambiziosa vista la quantità enorme di personaggi che lei incontrò sul suo percorso79.

Memorie di una sopravvissuta, questo il titolo del manoscritto di Tina Whitaer, divenne

una sorta di racconto fulmineo degli anni giovanili trascorsi da Tina, non solo a Palermo. ma anche a Napoli, Parma, Cuneo e Torino, località queste, che il padre di Tina ebbe come sede lavorative negli anni.

Da questo manoscritto emergono molte delle caratteristiche personali del personaggio di Tina: la fede, la generosità, l’amore per la madre, un interesse spiccato per l’umanità in tutte le sue forme, la moralità. ma anche, un carattere giocoso e vivace; peculiarità che emergono nel racconto personale di eventi per lei significativi.

Nell’introduzione scrive:

“l'attuale scritto non è altro che una semplice chiaccherata dove naturalmente non presento nessuna autobiografia, ma piuttosto una serie di valutazioni riguardanti molte persone di un certo interesse che è stata mia fortuna incontrare durante una vita abbastanza ritirata, vissuta lontana da qualsiasi centro politico e, dovrei dire, lontana da qualsiasi centro intellettuale ... ». E ancora: « ... L'attuale scritto, invece, non è mia intenzione pubblicarlo e in ogni caso non dovrebbe offendere i sentimenti di nessuno.

Tutto quello che posso dare qui sono le impressioni di una testimone esterna degli eventi che stavano passando, una testimone che difenda sulla carta i suoi eroi o che dà una sua valutazione rapida di re o imperatori; comunque, poche parole casuali scambiate con alcuni uomini di un certo tono che non autorizzano uno scrittore a diffondere le proprie opinioni al mondo. Per le giovani generazioni della nostra famiglia è diverso. Più in là, leggere le impressioni di cinquant'anni di vita che a loro sembrano così lontani, li potrà divertire. Mi ricordo quando io stessa ero bambina e la mia adorata madre, come d'abitudine mi raccontava della sua infanzia; mi sembrava di trovarmi in una tale nebbia di remota distanza e, adesso, mi sembra l'altro giorno che ero bambina anch'io e guardo indietro su quello che poteva e che doveva essere di una vita che forse per la sua stessa monotonia sembra essere scivolata anche più velocemente

79

A. Lombardo, Memorie di una sopravvissuta, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di villa Malfitano 16-18

81

rispetto agli avvenimenti esterni, ma tanto, per quello che conta, la mia vita non interesserà certamente a nessuno”80.

Vi fu anche una seconda opera biografica, pubblicata da Tina nel 1936, all’età di 77 anni, riguardante la vita di Benjamin Ingham intitolato: Benjamin Ingham of Palermo.

Fu pubblicato in lingua inglese ed edito solo in Sicilia.

Un lavoro che iniziava dalla descrizione del capostipite della dinastia anglo- siciliana, il prozio di Pip Whitaker che giunse in Sicilia ai primi dell’Ottocento ponendo le basi di una florida attività industriale, commerciale e finanziaria81.

Le opere di Tina sono state promosse da quella che, in seguito, fu la Fondazione “Giuseppe Whitaker” e sono conservate presso l’archivio Whitaker di villa Malfitano, anche quest’ultima, patrimonio inestimabile della città di Palermo.

Tina Whitaker adolescente

80

A. Lombardo, Memorie di una sopravvissuta, in Rosario Lentini e Pietro Silvestri (a cura di), I Whitaker di villa Malfitano 16-18

marzo 1995, Atti del seminario di studio, Palermo, Fondazione Giuseppe Whitaker 1995.

81

Rosario Lentini, Tina Whitaker – da Sicily & England (1907) a Sicilia e Inghilterra (1948),saggio (a cura di), in Tina Whitaker,

Sicilia e Inghilterra. Ricordi politici. La vita degli esuli italiani in Inghilterra (1848-1870), (a cura di) Diletta D’andrea, Edizioni Torri

82