• Non ci sono risultati.

Il Fondo Chigi della Biblioteca Universitaria Alessandrina

4.2 I doppioni della Biblioteca Chigiana

Il lavoro di schedatura è partito dal nucleo di esemplari sui cui frontespizio vi fosse la presenza di note manoscritte riconducibili al ‘cardinal nepote’ Flavio Chigi.

Da una prima analisi del catalogo informatizzato dell’Alessandrina è stato possibile effettuare una ricerca per ‘possessore’, che ha indicato la presenza di 43 records bibliografici. Dopo aver prelevato e schedato gli esemplari, è stato effettuato un controllo incrociato dei dati con la documentazione archivistica dell’Archivio di Stato di Roma e dell’Archivio Chigi della Biblioteca Apostolica Vaticana. Infatti, come testimoniano i documenti, il 9 dicembre del 1664 il cardinale Flavio Chigi dona alcuni ‘libri duplicati’ provenienti dalla Biblioteca Chigiana.4

Libri duplicati estratti dalla Libreria dell’Em.mo Chigi Prc.pe sotto lì 9 decembre 1664 donati sotto

il med.mo giorno d’ordine di S. Em.za alla Lib.ria della Sapienza, e consegnati al Monsig. Abbate Buratti

Rettore.

Fol.

Theatrum vitae Humanae Laurentij Beyerliken Coloniae Agrip-

pinae 1631 fol. to. n.° Octo5 n.°8

Idem Lugduni 1656 fol. to. n.° Octo6 n.°8

Annales Cardinalis Baronij Romae 1607 fol. to. n.° duodecim7 n.°12

Roma subterranea Pauli Aringhi Roma 1651 fol. to. duo8 n.°2

Concilia Generalia impressa per Dominicum Nicolinum Venetijs 1585 fol. to. quinque9 n.°5

Bullarium Romanum Laertij Cherubini Romae 1617 fol. to quatuor10 n.°4

Sebastianus Salelles de materijs S[an]cta Inquisitiosis fol. to. Tres11 n.°3

Francisci de Magistris silva Ecclesiastica Neapoli 1658 fol.to duo12 n.°2

4 ASR, Fondo Università, b. 202 f.3, documento originale compilato presumibilmente da Flavio Chigi. Ai ff. 1r-

2r è presente una copia ‘di pugno di Mons. Buratti’. Il documento compilato da Flavio Chigi è anche in BAV, AC., 8803.

5 LAURENS BEYERLINCK, Magnum theatrum vitae humanae, Colonia, sumptibus Antonii et Arnoldi Hieratorum

fratrum, 1631, vol. 8. L’edizione è presente nel Fondo Antico ma non vi è la nota di provenienza di Flavio Chigi.

6 LAURENS BEYERLINCK, Magnum theatrum vitae humanae, Lione sumptibus Ioan. Antonii Huguetan, & Marci-

Antonii Rauaud, 1656, vol. 8. Questa edizione non è presente in biblioteca.

7 CESARE BARONIO, Annales ecclesiastici, Romae, Stamperia Vaticana, 1588-1607, vol.12.

8 PAOLO ARRIGHI, Roma subterranea nouissima, Roma, Biagio Diversin e Zanobio Masotto, 1651, vol. 2.

L’edizione è presente nel Fondo Antico ma non vi è la nota di provenienza di Flavio Chigi.

9 Conciliorum omnium, Venezia, apud Dominicum Nicolinum, 1585, vol. 5.

10 I primi tre volumi corrispondono a Bullarium, Roma, Stamperia Camerale, 1617, vol. 3. Il quarto volume

corrisponde a Bullarium, Roma, Stamperia Camerale, 1632.

11 SEBASTIAN SALELLES, De materiis tribunalium S. Inquisitionis, Roma, Giovanni Antonio Bertano, 1651-1656,

vol. 3.

59

Passerinus de Sextula de electione Can.ca Romae 1661 fol.to duo13 n.°2

Dominicus de Marinis in p.[rim]am 2am partem Summae D. Thomae

Lugduni 1663 fol.to duo14 n.°2

Augustini Barbosae Tractatus varij Lugdunij 1644 fol. to. duo15 n.°2

Codex Iur. Ciuil. Henrici Lugduni 1602 fol. to. unicus16 n.°1

Proseperi Farinacci Cons. Crim. Romae 1620 fol. to. unicus17 n.°1

Memoires de Sullij Amstelredam fol. to. unicus18 n.°1

Jo: Ludouici Gotofredi Archontologia Cosmica Francofurti 1649 fol. to. duo19 n.°2

Jo: Angeli a Werdenhagen de rebus publicis Hanseaticis

Francofurti 1642 fol. to. unicus20 n.°1

Histoire du different d’entre le Pape Boniface viij et Philippes le Bel Roy de France

Paris 1655 fol. to. unicus21 n.°1

Sylvestri Sguropoli Historia Concilij florentini Hagae Comitis 1660 fol. to. unicus22 n.°1

In 4

Historia del Conc.o di Trento del Sig. Card.l Pallavicino Roma 1664 fol. to. duo23 n.°2

Opera del Sig, Fabio Albergati Roma 1664 to. septem24 n.°7

Petrus de Silua et Astorga funiculi nodi indissolubilis de con-

ceptu mentis et concepti Ventis Bruxellis 1663 to. unicus25 n.°1

Jacobi Ladorei Tripartitus in virtutes B. Franc.ci Salesij Romae 1662 to. unicus26 n.°1

13 PIETRO MARIA PASSERINI, De electione canonica tractatus, Roma, Nicolò Angelo Tinassi, 1661. Ne sono state

donate due copie.

14 DOMENICO MARINI, Expositio commentaria, Lione, Philippe Borde e Laurent Arnaud, 1662, vol. 3. 15 AGOSTINHO BARBOSA, Tractatus varii, Lione, Laurent Arnaud, 1644, vol. 2.

16 THOMAS CORMIER, Codex iuris ciuilis romani, Lione, Horace Cardon, 1602.

17 PROSPERO FARINACCI, Responsorum criminalium liber tertius, Roma, Andrea Brugiotti, 1620. L’opera non è

presente in biblioteca.

18 MAXIMILIEN DE BÉTHUNE SULLY, Memoires des sages et royalles oeconomies d'estat, domestiques, politiques

et militaires, Catheau de Sully, Alethinosgraphe de Clearetimelee e Graphexechon de Pistariste, [1638], vol. 2. I

due volumi sono rilegati insieme.

19 PIERRE D'AVITY, Archontologia cosmica, Francoforte Sul Meno, Mattaus Merian, 1649. Le parti sono rilegate

in un unico esemplare.

20 JOHANN ANGELIUS VON WERDENHAGEN, De rebus publicis Hanseaticis, Leida, Joannes Maire, 1642.

21 PIERRE DUPUY, Histoire du differend d'entre le pape Boniface 8 et Philippes le bel roy de France, Parigi,

Sébastien Cramoisy e Gabriel Cramoisy, 1655.

22 SILVESTROS SYROPOULOS, Historia Concilii Florentini, L'Aia, Adriaen Vlacq, 1660.

23 SFORZA PALLAVICINO, Istoria del Concilio di Trento. Parte prima. [-terza], Roma, Biagio Diversin e Felice

Cesaretti, 1664, vol. 3.

24 FABIO ALBERGATI, Opere, Roma, Giacomo Dragondelli, 1664, vol. 7.

25 PEDRO DE ALVA Y ASTORGA, Funiculi nodi indissolubilis, Bruxelles, Philippe Vleugaert, 1663.

26 JACQUES LADORE, Horatii christiani tripartitus in B. Francisci Salesii Geneuensis episcopi, Roma, Ignazio

60

Sebastiani Caesaris de Meneses Armonica utriusque testam.ti Romae 1663 to. unicus27 n.°1

Vita B. Francisci Salesij Lugduni 1634 to. unicus28 n.°1

Jo: de Tour de Amictu sacerdotali Parisijs 1662 to. unicus29 n.°1

Jacobus Simancas de Catholicis Institutionibus adversus haereses Romae to. unicus30 n.°1

L’inventario, redatto presumibilmente da Flavio, conta 25 opere, anche in più copie, per un totale di 73 volumi. Purtroppo dei libri donati mancano all’appello i sedici volumi delle due edizioni del Magnum theatrum vitae humanae del teologo belga Laurens Beyerlinck (Colonia 1631 e Lione 1656);i due volumi di Roma subterranea nouissima di Paolo Arrighi editi a Roma da Biagio Diversin e Zanobio Masotto nel 1651; il Responsorum criminalium liber tertius di Prospero Farinacci, pubblicato a Roma da Andrea Brugiotti nel 1620, e i quattro volumi del De

rebus publicis Hanseaticis di Johann Angelius von Werdenhagen, pubblicato a Leida da

Joannes Maire nel 1631.

Oltre a questo elenco, vi è traccia di un’altra donazione da parte del ‘cardinal nepote’. Si tratta di un’opera dell’Accademia degli Intronati di Siena dal titolo Fasti Senenses,31 pubblicata probabilmente a Roma nel 1660 ed entrata in biblioteca Alessandrina in data 3 ottobre 1666.32

L’elenco di Flavio, suddiviso per formati, offre sommarie indicazioni sui titoli e sugli autori delle opere, è invece più preciso in merito ai luoghi e agli anni di pubblicazione. Le informazioni sono state comunque utilissime per poter individuare le esatte edizioni e la loro effettiva presenza in biblioteca. Carlo Cartari, attento testimone dell’ingresso dei libri in Alessandrina, nel suo registro d’ingresso, iniziato nel 1659,33 offre una descrizione più

sistematica dei volumi «Donum ipsius Cardinalij», indicandone il nome dell’autore, il luogo e l’anno di pubblicazione e, per le opere in più volumi, il numero dei tomi.34 Dalla somma dei

volumi registrati dal Cartari risultano donati 86 volumi, considerando che, in aggiunta a quelli

27 SEBASTIANO CESAR DE MENEZES, Veritas harmonica, Roma, Niccolò Angelo Tinassi, 1663.

28 CHARLES AUGUSTE DE SALES, De vita et rebus gestis serui dei eximiæ sanctitatis viri, patris ac patrui sui,

Francisci Salesii, episcopi et principis Gebennensi, Lione, Francois de La Bottiere e Jean Juillard, 1634.

29 JEAN DU TOUR, Liber singularis, de amictu, Parigi, Jacques Roger, 1662.

30 DIEGO SIMANCAS, De catholicis institutionibus liber, Roma, Stamperia del Popolo Romano, 1575. 31 In data 17 giugno 1661 Flavio aveva acquistato 500 copie di quest’opera. BAV, AC.8801, f. 5r. 32 ASR, Fondo Cartari-Febei, b. 210, f. 93r.

33 ASR, fondo Cartari-Febei, b. 210.

61

già elencati da Flavio, è presente sia l’enciclopedico Repertorium di Giovanni Bertacchini, pubblicato a Venezia nel 1659, diviso in tredici tomi35 che i Fasti senenses.

In totale, quindi, le opere provenienti dalla Chigiana risultano essere 27 suddivise in 87 volumi. Si tratta di opere «fondamentali nella la cultura del tempo»36 che spaziano dalla storia

della Chiesa, come il Bullarium di Cherubini37 e gli Annales di Baronio,38 alla monumentale

Roma subterranea novissima scritta dall’oratoriano Aringhi, decorata con lo splendido

frontespizio inciso dall’artista francese Jean Baron.39 Le altre opere si caratterizzano per essere

di argomento vario tra cui si segnalano diritto criminale, filosofia, agiografia, testi ecclesiastici e titoli eccentrici di puro gusto barocco.

Tra gli esemplari schedati è opportuno segnalare due casi molto significativi che rappresentano gli elementi chiave per meglio comprendere il processo di selezione delle opere donate dal cardinale Chigi.

Il primo caso è rappresentato senza dubbio dagli Annales ecclesiastici di Cesare Baronio. L’opera, divisa in dodici volumi, raccoglie la storia della Chiesa cattolica dalle origini fino al 1198 e rappresenta la risposta del mondo controriformista ai Centuriatori di Magdeburgo, autori della luterana Ecclesiastica historia pubblicata a Basilea tra il 1559 e il 1574. L’autore, cardinale bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana dal 1597, ebbe la possibilità di consultare fonti inedite e mai utilizzate. La confutazione delle Centurie magdeburgesi si era resa necessaria per promuovere una risposta ufficiale da parte della Chiesa romana, che doveva contrastare l’idea «che la Riforma fosse la vera depositaria del messaggio evangelico […], mentre la Chiesa cattolica ne aveva rappresentato il tradimento e la degenerazione […]».40

35 L’opera costituisce una vasta enciclopedia del diritto e prende in esame le questioni e gli istituti giuridici sia nel

diritto civile che in quello canonico. Le voci, ordinate alfabeticamente, si aprono con la definizione dell'istituto e proseguono con gli aspetti della disciplina giuridica. Cfr. MARIO CARAVALE, Bertacchini, Giovanni, in DBI, 1967, vol. 9, p. 233.

36 Cfr. G.RITA, La Biblioteca Alessandrina di Roma (1658-1988), cit., p. 27.

37 Durante la sua attività professionale, l’autore, avvocato penalista e civilista, si era imbattuto in centinaia di bolle

papali che decise di raccogliere come strumento di lavoro per giudici e avvocati. Cfr. MARCO PALMA, Cherubini, in DBI, 1980, vol. 24, pp. 434-435.

38 Cfr. ALBERTO PINCHERLE, Baronio, Cesare, in DBI, 1964, vol. 6, pp. 470-478. 39 Cfr. G.FINOCCHIARO, Vallicelliana segreta e pubblica, cit., pp. 72-73.

40FRANCO PIGNATTI, Cesare Baronio studioso e la Vaticana, in La Biblioteca Vaticana tra Riforma cattolica,

crescita delle collezioni e nuovo edificio (1535-1590), a cura di Massimo Ceresa, Città del Vaticano, Biblioteca

62

La singolarità di questa donazione sta nell’assemblaggio di diverse edizioni degli

Annales operato da Flavio Chigi al fine di garantire la totalità dei volumi per lo Studio della

Sapienza.

Dall’inventario di Flavio si evince che sia stata donata l’intera edizione 1588-1607, mentre da una più attenta analisi del registro di Cartari emergono le date di pubblicazione presenti su ciascun volume e corrispondenti solo in parte alla medesima edizione. Dalla catalogazione, infatti, è emerso che sono stati assemblati dall’edizione 1588-1607 i volumi 2 e 5-12; dall’edizione 1593-1607 i volumi 1 e 3; mentre il volume 4 corrisponde alla secunda

editio del 1600. È doveroso sottolineare che nell’epoca in questione la pratica di accorpare

opere in più volumi appartenenti a diverse edizioni o tirature, è legata ad un concetto che privilegia il testo e non l’edizione intesa come il risultato di un’unica composizione tipografica, tanto meno secondo l’accezione del termine a noi contemporanea.

L’altro caso è rappresentato da due opere in tre volumi che il ‘cardinal nepote’ ha donato incomplete. La prima è l’Expositio commentaria di Domenico Marini pubblicata a Lione tra il 1662 e il 1666; di quest’opera divisa in tre volumi sono stati donati da Flavio Chigi solo i primi due, come attestano sia i documenti d’archivio che le note manoscritte presenti sugli esemplari. All’interno del Fondo antico, però, è presente anche il terzo volume, presumibilmente aggiunto in un secondo momento ad integrazione dell’opera.

Stessa sorte sembra essere toccata all’Istoria del Concilio di Trento scritta dal cardinale Sforza Pallavicino e pubblicata a Roma nel 1664 per i tipi di Biagio Diversin e Felice Cesaretti, con l’obiettivo di confutare l’omonima opera di Paolo Sarpi.41

Anche in questo caso, dalla schedatura degli esemplari e dal confronto con la documentazione archivistica, è emerso che di quest’opera sono stati donati da Flavio Chigi solo il primo e il secondo volume, mentre risulta successiva l’integrazione del terzo. Gli esemplari chigiani, infatti, oltre alla nota di provenienza “Donum Emin.(entissi)mi Flavij S(anctae). R(omanae). C(atholicae Ecclesiae). Card(inalis). Chisij” presentano un’ulteriore peculiarità: le

legature in marocchino rosso sui cui piatti è impresso lo stemma cardinalizio di Flavio, assente nell’ultimo tomo aggiunto in seguito.

41 Una prima confutazione dell’Istoria de Concilio di Trento del Sarpi si deve a Scipione Errico con la Censura

teologica et historica pubblicata a Dilligen nel 1654. Cfr. GIUSEPPE LIPARI, Da Messina a Dilligen … passando

per Venezia. Il tormentato iter di un’opera di Scipione Errico, in Il libro al centro. Percorsi tra le discipline del libro in onore di Marco Santoro, a cura di Carmela Reale, studi promossi da Rosa Marisa Borraccini, Alberto

63

Lo studio delle legature risulta essere molto significativo per il nucleo dei libri provenienti dalla Biblioteca Chigiana: sono numerosi gli esemplari dove compaiono le armi dei Chigi, sia con lo stemma di Flavio che con quello di Alessandro VII. Oltre alla già citata Istoria del Pallavicino, legature di lusso con decorazioni à la fanfare e con stemma cardinalizio sono presenti sui volumi primo e secondo del De materiis tribunalium S. Inquisitionis di Sebastian Salelles, sui due volumi del Silua ecclesiastica di Francesco de Magistris, sui piatti di Horatii

christiani tripartitus di Jacques Ladore, sui piatti di Veritas harmonica di Sebastiano Cesar de

Menezes; mentre lo stemma pontificio di Alessandro VII è presente sui piatti di Funiculi nodi

indissolubilis di Pedro de Alva y Astorga e su quelli del Liber singularis, de amictu di Jean Du

Tour.

Queste legature di pregio sono riconducili alla bottega dei fratelli Gregorio (Manarola 1618 - Roma 1697) e Giovanni (Manarola 1631 - Roma 1699) Andreoli, legatori, librai ed editori attivi a Roma nella seconda metà del Seicento. Tra i propri committenti essi potevano annoverare, oltre ai Chigi, la regina Cristina di Svezia e la Biblioteca Vaticana, avendo ricevuto la nomina di legatori vaticani direttamente da Alessandro VII.42 Il rapporto con la famiglia del papa è ampiamente testimoniato dai documenti dell’Archivio Chigi, dai quali si evince che gli Andreoli non solo fornivano nuovi libri ai parenti del papa, ma monopolizzavano le legature della Biblioteca Chigiana.43

Queste erano caratterizzate dall’utilizzo di marocchino rosso o pergamena, tagli dorati, piatti in doppia cornice di filetti raccordati da diagonale, al centro armi pontificie o cardinalizie, agli angoli fioroni o decorazioni a ventaglio, motivi fitomorfi, trifogli, rametti e dorsi decorati con gli stessi motivi dei piatti.

L’ultimo elemento significativo dei doppioni della Chigiana è la presenza, nell’apparato paratestuale, di lettere di dedica destinate a diversi membri della famiglia Chigi, oltre ad un ricchissimo apparato iconografico caratterizzato da ritratti, stemmi e rappresentazioni allegoriche di cui è stata fornita un’attenta descrizione all’interno delle schede del catalogo.

42 Cfr. JOSÈ RUYSSCHAERT, Le legature romane della regina Cristina di Svezia e la bottega degli Andreoli, in

Legatura romana barocca 1565-1700, catalogo della mostra (Roma-Palazzo Braschi, 4 aprile-9 maggio 1991),

Roma, Edizioni carte segrete, 1991, pp. 27-30 e SAVERIO FRANCHI-ORIETTA SARTORI,Andreoli, in Le impressioni sceniche. Dizionario bio-bibliografico degli editori e stampatori romani e laziali di testi drammatici e libretti per musica dal 1579 al 1800, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1994, vol. 1, pp. 14-20.

64