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Il Fondo Chigi della Biblioteca Universitaria Alessandrina

4.1 La ricostruzione del Fondo Chigi: metodologia di indagine

L’obiettivo del presente lavoro di ricerca, come è ormai evidente, ha riguardato l’individuazione dei volumi donati dalla famiglia Chigi alla Biblioteca Alessandrina di Roma. La sua realizzazione è avvenuta attraverso la consultazione diretta degli esemplari conservati nella biblioteca universitaria e lo studio analitico delle fonti d’archivio.

Dai volumi presi in esame è stata individuata la presenza di note manoscritte e note di possesso che, per le loro peculiarità, sono risultate utili per ricostruire la ‘genealogia’ degli esemplari.

Il lavoro ha previsto la realizzazione di un database informatizzato da cui è stato estrapolato il Catalogo. Questo, compilato seguendo una descrizione bibliologica analitica, rappresenta la parte fondamentale su cui si è basata l’analisi critica del materiale librario ed è impostato in modo da fornire uno strumento di rapida consultazione e fruizione.

L’analisi delle vicende storiche riguardanti le donazioni librarie operate da papa Alessandro VII Chigi e la ricostruzione del fondo librario appartenente ab origine alla Biblioteca Chigiana hanno permesso di esaminare nel dettaglio il profilo culturale e intellettuale del pontefice, e di conseguenza il ruolo determinante che questi ha avuto nella formazione della biblioteca dello Studium Urbis.

Attraverso la consultazione dei cataloghi, degli inventari e delle fonti di approvvigionamento, è stato possibile, inoltre, cogliere i ‘saperi’ di una parte della cultura italiana e i testi utilizzati da alcune élites intellettuali seicentesche per la propria formazione, contestualizzando questo fenomeno nel più ampio scenario della circolazione del libro in età modern. Inoltre, attraverso l’analisi degli argomenti trattati da ciascun volume, è stato possibile comprendere la decisione che ha portato i Chigi a selezionare specifiche opere da donare alla Sapienza: testi utili ai fini della formazione delle gerarchie ecclesiastiche e dei quadri dirigenti.

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Nella fase di avvio della ricerca si è reso doveroso dedicare attenzione all’approfondimento dell’indagine bibliografica, utile a ricostruire la storia della Biblioteca Alessandrina e della Biblioteca Chigiana con l’obiettivo di chiarire quali intrecci hanno legato l’importante raccolta dei Chigi alla fondazione della Biblioteca Universitaria Alessandrina. Non poche difficoltà sono state riscontrate per il reperimento delle fonti. Infatti, mancando un’analisi esaustiva sull’argomento, si è reso necessario indagare gli studi frammentari, compiuti in particolare durante il secolo scorso, per trarne un quadro di riferimento sufficiente.

La ricerca di fonti bibliografiche è stata condotta attraverso la consultazione di diversi

OPAC e cataloghi di biblioteche, quali: SBN (ed in particolare il Polo delle Biblioteche

Pubbliche Statali di Roma - OPAC Biblioroma), Biblioteca Apostolica Vaticana, Biblioteca Chigiana (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Biblioteca Universitaria Alessandrina, Biblioteca Angelica, Biblioteca Casanatense, Biblioteca della Fondazione Marco Besso (sono stati consultati il Catalogo delle edizioni del Seicento e la Bibliografia Romana), Biblioteca del Convento della SS. Trinità di Baronissi, Biblioteca di Area Umanistica “F.E. Fagiani” dell’Università della Calabria e Biblioteca Centrale di Ateneo “E.R. Caianiello” dell’Università degli Studi di Salerno.

Fondamentale, ai fini della ricerca, lo spoglio di Banche Dati come: JSTOR - Journal

Storage Project, EIO/Casalini - Editoria Italiana Online, Periodicals Archive Online (PAO), Periodicals Index Online (PIO); grazie alla cui consultazione, sono stati individuati alcuni

contributi in diverse riviste specializzate.

Ugualmente fondamentale è stata la consultazione di documentazione archivistica inedita conservata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana – Archivio Chigi1 e Archivio Biblioteca – e presso l’Archivio di Stato di Roma, in cui è stato approfondito lo studio del fondo Università, in particolare la busta 202, che raccoglie gli atti dell’Alessandrina preliminari

alla fondazione (1658-1670), del fondo Fondo Cartari-Febei (busta 210) e del Fondo Notai A.

C. (busta 3248), che contiene l’inventario dei libri di Flavio Chigi rogato dal notaio

Franceschini in occasione della morte del cardinale, avvenuta nel 1693. Si tratta di documenti che sono stati presi in considerazione nel tentativo di ricostruire integralmente le vicende collegate alle donazioni librarie.

1 BAV, Archivio Chigi, 8636-9160. Indispensabile strumento per questa fase sono gli inventari di Giovanni Incisa

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Per l’obiettivo della ricerca, ossia l’individuazione dei volumi donati dalla famiglia Chigi all’Alessandrina, è stata realizzata una catalogazione analitica degli esemplari conservati nel ‘Fondo Antico’2 e nel ‘Fondo Rari’3 della Biblioteca Universitaria Alessandrina. Per poter

procedere all’individuazione di questi volumi, si è resa necessaria una prima consultazione dell’OPAC della biblioteca. In questo modo sono stati rintracciati circa 500 records bibliografici nelle cui schede fosse segnalata la presenza di note manoscritte riconducibili ai Chigi. Al momento del loro ingresso in biblioteca, gli esemplari – secondo una prassi largamente consolidata per il passato che non prevedeva un approdo unitario – hanno subito lo smembramento del nucleo originario di appartenenza subendo una dispersione di tipo ‘stellare’ all’interno della stessa Biblioteca Alessandrina. Tuttavia la consultazione diretta del materiale ha permesso di individuare un numero aggiuntivo di volumi di cui o non si aveva traccia perché rilegati insieme ad altri esemplari, o di cui non era stata segnalata la presenza di eventuali note di possesso e provenienza nella precedente catalogazione, finalizzata all’inserimento delle notizie bibliografiche in SBN.

Per facilitare l’analisi dei dati, è stato allestito un apposito database – come si precisa meglio nell’Avvertenza, è stato elaborato dal prof. Francesco Iusi, che ringrazio – con l’utilizzo del software FileMaker, grazie al quale è stato organizzato il catalogo per la schedatura degli esemplari. Il template dell’applicativo è stato strutturato in modo da creare diversi punti di accesso e quindi di ricerca con cui è stata possibile la compilazione degli indici.

Sono stati catalogati tutti gli esemplari che riportano sul frontespizio le note manoscritte “Donum S. D. N. Alexandri VII” o “Septimi” e “Donum Emin.mi S.R.C. Card. Flavij Chisij”.

Come detto in precedenza, oltre a quelle del pontefice, su numerosi frontespizi sono state riscontrate ulteriori note di possesso ed ex libris riconducibili a Vincenzo Preti e Giovanni Uterlusci, proprietari anch’essi di biblioteche incamerate nell’Alessandrina.

Le note rappresentano un tassello aggiuntivo per la ricostruzione della storia del Fondo Chigi, perché permettono di indagare sull’iter compiuto dai libri prima che questi giungessero tra gli scaffali della biblioteca universitaria.

2 Attualmente il Fondo Antico comprende circa 40.000 volumi editi per la maggior parte tra il XVI e il XVIII

secolo. Ad esso appartengono i fondi costitutivi della biblioteca tra cui la "Libreria impressa" dei duchi di Urbino, il Fondo Caetani e il Fondo Carpani.

3 A partire dal 1940 dal Fondo Antico sono stati isolati circa 500 esemplari rari pubblicati tra XVI e il XVIII

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