• Non ci sono risultati.

Status quaestionis

16 STORIA / DELL’UNIVERSITÀ / DEGLI STUDJ DI ROMA / DETTA COMUNEMENTE LA SAPIENZA /

2.5 Nuove prospettive di ricerca

La rassegna degli studi ha permesso di evidenziare come tutte le ricerche finora condotte hanno approfondito singoli aspetti della storia della Biblioteca Alessandrina, tralasciando in molti casi l’analisi diretta dei volumi conservati nel Fondo Antico.

Il materiale librario rappresenta un forte potenziale ancora inespresso per il prosieguo delle indagini e l’esame degli stessi esemplari può sicuramente portare alla definizione di fenomeni finora ignorati. Infatti, un’indagine sistematica e dettagliata può permettere una ‘ideale’ ricostruzione dei singoli nuclei che compongono l’intero Fondo Antico dell’Alessandrina.

Grazie allo studio delle note di possesso55 e delle provenienze56 è infatti possibile la riformulazione dei fenomeni relativi alla formazione di una determinata raccolta libraria.57

54 BUA, Ms. 50: INDEX / LIBRORU(M) OMNIU(M) / QUI IN CIVITATE VRBANIAE / IN ALMA

BIBLIOTHECA / olim / SER(ENISSI)MOR(UM) VRBINI DUCUM / nunc / CLERIC(ORUM) REGULAR(IUM) MINOR(UM) / asseruantur / ORDINE ALPHABETICO DISPOSITUS / SECUNDUM RERUM MATERIAS, AUCTORUM NOMINA, / EORUM COGNOMINA, AC VARIAS APPOSITAS INSCRIPTIONES, / quibus quidam ex praedicatis libris nuncupari solent.

55 «La nota di possesso in sé è in realtà un dato sincronico che fissa in un momento determinato un aspetto

dell’esemplare, cioè quello di essere appartenuto o di essere stato usato da una determinata persona fisica o giuridica» GRAZIANO RUFFINI, “Di mano in mano”. Per una fenomenologia delle tracce di possesso, in «Bibliotheca» n.1, 2002, p. 146.

56 «La provenienza indica piuttosto un percorso diacronico che tende a ricostruire una storia degli esemplari

basandosi anche su tracce che svelino possessi o possessori precedenti» Ibidem. Si intende per provenienza qualsiasi attestazione che riguardi il possesso, la circolazione, le pratiche di lettura o uso dei documenti a stampa o manoscritti, desunta da elementi presenti nel documento stesso o da fonti interne come cataloghi o inventari.

57 Per un approccio allo studio delle provenienze cfr. ROGER ELIOT STODDARD, Marks in books, illustrated and

explained, Houghton Library, Harvard University, 1985, EDOARDO BARBIERI, Dalla descrizione dell'esemplare

alla ricostruzione della sua storia, inIDEM, Il libro nella storia. Tre percorsi, Milano, Cusl, 1999, pp. 203-280,

Libri a stampa postillati: atti del Colloquio internazionale, Milano, 3-5 maggio 2001, a cura di Edoardo Barbieri

e Giuseppe Frasso, Milano, CUSL, 2003,EDOARDO BARBIERI, Nel mondo delle postille: i libri a stampa con note

38

La storia di un singolo esemplare inizia dopo la sua uscita dai torchi di un’officina tipografica, con un percorso diacronico che sicuramente lascerà tracce al suo interno.58

Il punto di vista della vita dell’esemplare, ossia la storia del possesso, dell’uso e della lettura, rivela allo studioso del libro alcuni dettagli indispensabili per poter attribuire, in maniera corretta, il contesto bibliografico e culturale della provenienza, attraverso quelli che sono chiamati signs on book, i segni sui libri. Si tratta di ricostruire la storia ‘non editoriale’ dell’esemplare o del loro insieme in quanto appartenuti ad un soggetto. «Le vicende di un esemplare si fondono sin da subito con quelle del proprio possessore»59 ed è per questo motivo che lo studio delle marks of provenance o ownership risultano interessanti al fine di ricostruire la formazione di fondi di istituzioni bibliotecarie.60

La storia di un singolo libro può senza dubbio tornare utile per ridefinire la storia di una biblioteca applicando la metodologia di studio delle provenienze messa in relazione con quella che oggi viene comunemente definita ‘archeologia’ del libro.61 Negli ultimi anni la

consapevolezza per la pratica di descrizione di questi segni è entrata nelle abitudini catalografiche di molte biblioteche storiche e non solo. Di recente, infatti, sono stati diversi i progetti che hanno visto la partecipazione di molte istituzioni bibliotecarie e culturali che hanno posto l’accento sull’importanza di questo insieme di notizie in ambito sia archivistico che bibliologico.62 Infatti, al fine di valorizzare una raccolta storica sarebbe utile – in fase di

58 G. RUFFINI, “Di mano in mano”. Per una fenomenologia delle tracce di possesso, cit., p. 145. 59 Ivi, p. 146.

60 Ivi, p. 157.

61 Cfr. VALENTINO ROMANI, A proposito di descrizione bibliografica. Una proposta di recensione bibliologica

degli esemplari, in «Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari» n. 2, 1998, pp. 69-77 e IDEM,

Recensione bibliologica degli esemplari: una proposta di metodo, in «Nuovi annali della Scuola speciale per

archivisti e bibliotecari» n. 6, 1992, pp. 47-54.

6262 Tra i progetti si segnalano quello del CERL-Consortium of European Research Libraries partito nel 2007 e dal

titolo Provenance Information, grazie al quale è stato sviluppato un database fruibile gratuitamente all’indirizzo «https://www.cerl.org/resources/provenance/main» (ultima consultazione 20 dicembre 2016) e quello del Servizio Bibliotecario Nazionale-SBN(A) attraverso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma che ha acquisito in polo la gestione completa dell'Archivio possessori e provenienze «http://www.iccu.sbn.it/opencms/opencms/it/main/sbn/sbn_notizie_1998_2001/pagina_199.html;jsessionid=5EC 03788764E8A798347D79F4431D1A4» (ultima consultazione 20 dicembre 2016). Per un’attenta disamina dei progetti attualmente in corso e degli studi realizzati sull’argomento si veda ROSA MARISA BORRACCINI, Segni sui

libri: rilevamento e ricomposizione, in Il libro antico tra catalogo storico e catalogazione elettronica. Atti del Convegno internazionale, (Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 29-30 ottobre 2010), a cura di Roberto

Rusconi, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, pp. 155-166. In particolare per il contesto italiano vedi anche ROSA MARIA SERVELLO, «Habent sua fata libelli». Testimonianze di provenienza e possessori nei fondi librari, in

Dalla ‘notitia librorum’ degli inventari agli esemplari. Saggi di indagine su libri e biblioteche dai codici Vaticani Latini 11266-11326, a cura di Rosa Marisa Borraccini, Macerata, EUM, 2009, pp. 61-122.

39

catalogazione – descrivere un esemplare con particolarità, in modo da poter esaltare eventuali legami tra più documenti e sottolinearne il valore aggiunto.63 L’analisi di queste tracce

«consente di avvalorare o di formulare ipotesi di esistenza di nuclei librari, minori quanto a consistenza, che si annidano o si stratificano all’interno delle collezioni».64

Per affrontare in modo sistematico la ricerca c’è bisogno di prendere in considerazione tutte le attestazioni che riguardano possesso, circolazione, pratiche di lettura o uso del libro che possono essere di diverse tipologie: ex libris, ex dono,65 timbri, legature, sigilli, annotazioni, firme e monogrammi. Il frontespizio – punto di accesso del libro – resta il luogo preferito per lasciare queste tracce, ma anche le carte di guardia, il colophon, la coperta, il dorso e i tagli possono recare eventuali annotazioni di possesso.66 Allo stesso modo anche i possessori possono essere di vario tipo e suddivisi in categorie: persona, ente, famiglia, autore, bibliotecario, censore, donatore, editore, tipografo, legatore, illustratore, etc.67

Uno studio delle provenienze, come quello offerto dal presente lavoro di ricerca, deve combinare una metodologia di tipo induttivo – cioè dal singolo esemplare – con un lavoro di tipo deduttivo partendo dai dati relativi alla raccolta, dagli inventari e cataloghi. Non basta, quindi, identificare le singole provenienze ma bisogna cercare di ricostruire il contesto storico e culturale nel suo insieme e cercare se possibile una connessione tra le ‘tracce’ sedimentate sui volumi e contesti più ampi grazie alle fonti documentarie che aiutano a svolgere queste operazioni in maniera più completa.

Per questi motivi e, considerando l’assenza di studi in merito, è sembrato opportuno e doveroso partire dall’analisi degli esemplari donati alla Biblioteca Alessandrina dai membri della famiglia Chigi – quindi dal fondatore papa Alessandro VII e da suo nipote, il cardinale

La realizzazione di questi progetti potrà portare alla costruzione di una sorta di ‘Anagrafe’ di persone o enti che hanno posseduto o consultato i documenti di una determinata istituzione.

63 Cfr. MARIAELISA ROSSI, La valorizzazione delle raccolte, in Biblioteconomia: principi e questioni, a cura di

Giovanni Solimine e Paul Gabriel Weston, Roma, Carocci, 2007, p. 174. Della stessa autrice si veda anche

Provenienze, cataloghi, esemplari. Studi sulle raccolte librarie antiche, Manziana, Vecchiarelli, 2002.

64 MARIAELISA ROSSI, La valorizzazione delle raccolte, cit., p. 175.

65 Di norma le formulazioni manoscritte possono essere: ex libris, ex bibliotheca, hic liber est, hic liber pertinet,

ad usum, ex dono.

66 G.RUFFINI, “Di mano in mano”. Per una fenomenologia delle tracce di possesso, cit. p. 148.

67 Provenienze. Metodologia di rilevamento, descrizione e indicizzazione per il materiale bibliografico, a cura di

Katia Cestelli e Anna Gonzo, [Trento], Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari e archivistici; [Firenze], Regione Toscana. Giunta Regionale, 2009, pp. 23-25.

40

Flavio Chigi – individuabili dalla presenza sui frontespizi delle note di provenienza Donum

S.D.N. Alexandri Septimi e Donum Emin.mi S.R.C. Card. Flavij Chisij.68

68 Piero Innocenti raggruppa le testimonianze (tracce di possesso, acquisto, avvenuta lettura) secondo la morfologia

nella quale si presentano e i modi in cui questi segni si stratificano con successione cronologica. A tal proposito identifica nel particolare anche i segni di dono e dedica sottolineandone il valore. Cfr. PIERO INNOCENTI,Le tracce del lettore. Depositi in calce, in «Bibliotheca», n. 1 (2003), pp. 197-216. L’autore si è precedentemente occupato

del tema delle provenienze a proposito delle biblioteche di natura privata e pubblica in Stratigrafia della lettura

contemporanea, in IDEM,Il bosco e gli alberi. Storie di libri, storie di biblioteche, storie di idee, Firenze, Giunta

41

Capitolo III

I protagonisti