Il bilancio esterno d'Italia dopo la guerra
I. Economia e Finanza
Angolo Messedaglia: Opere' scelte di economia ed altri scritti. (Accademia di agricoltura, acienzie e lettere di Verona. 1920. Volume I, pag. VII-614, in-8° grande. Prezzo L. 75 con diritto al n volume).
Per celebrare, nel 1920, il primo centenario della nascita del grande econo-mista, Angelo Messsdaglia, l'Accademia d'agricoltura, scienze e lettere di Verona, con la cooperazione di un Comitato nazionale sórto all'uopo, si i fatta promotrice della pubblicazione in uu solo corpo dei principali scritti, unita-mente a quelli ancora inediti, del grande Maestro.
Si è già cosi pubblicato questo primo volume a cui seguirà quanto prima il secondo, che conterrà circa 900 pagine.
Gli intenti del Comitato sarebbero stati di pubblicare integralmente tutte le opere del Messedaglia, ma, purtroppo, per difficoltà finanziarie, si dovette limitare a pubblicare soltanto le meno reperibili tra le maggiori, le quali però
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iotessero mostrare, nello stesso tempo, con bastante fedeltà, la universale uminosa dottrina, onde era ricca la mente aristotelica del Messedaglia.Il Comitato escluso cosi le opero di statistica comparse nel 1908 nella Biblioteca dell'Economista (voi. XIX), gli scritti scientifici di argomento omerico, e dovette anche escludere la famosa rrlazione sul Catasto italiano (1884).
Noi ci auguriamo «ho l'Accademia d'agricoltura, scienze e lettore di Verona, meritevole del massime elogio per la sua iniziativa, consideri la pubblicazione di questi due preziosi volumi come una prima tappa dell'opera intrapresa, e che presto divenga realtà la pubblicazione integrale di tutte le opere del Messedaglia.
Il volume I, preceduti da un'avvertenza, che dà conto dei criteri adottati per la pubblicazione del Comitato e di cai- abbiamo dsto un cenno, contiene i seguenti scritti:
I. Della scienza nell'età nostra, ossia dei caratteri e dell'efficacia dell'odierna coltura scientifica (1874).
II. Dei prestiti pubblici e del miglior sistema di consolidazione (1850). IH. Della necessità di un insegnamento speciale politico-amministrativo e del suo ordinamento scientifico (1851).
IV. Della teoria della popolazione, eec. Malthus e dell'equilibrio della popo-lazione colie sussistenze (1858).
V. Relazione parlamentare sul bilancio della pubblica istruzione dol Regno d'Italia per l'anno 1869.
Il zecondo volume s'apre con la inedita:
I. Prelazione del 1858 al corso di economia politica, tratta dai preziosi manoscritti del Messedaglia, donati dal suo nipote, Luigi, alla Biblioteca comunale di Verona.
Gli altri zcritti sono:
II. L a storia e la statistica dei metalli preziosi (1881). III. La moneta e il sistema monetario in generale (1882-83).
IV. Il eredito, trattato inedito (1876), tolto dal ricordato fondo di mano-scritti.
V. L'economia politica in reiasione colla sociologia o quale scienza a sò (1891). VI. Della vita e degli studi di Caterina Bou Brensoni (1857).
VII. Le versioni poetiche dol Longfeilow, dal Moore e da altri poeti inglesi (1878).
V i l i . Carteggio Aloardi-Messedaglia (1857-1875), in parte inedito, a cura di Luigi Messedaglia.
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IX. Bibliografìa di A. Messedaglia, a cura di Luigi Messedaglia, essia l'indico cronologico ragionato delle pubblicazioni a stampa (1843 1920) del Maestre, con-tenente non poche notizie iuedite, e molti numeri non compresi nella bibliografia più completa del Messedaglia sino ad ora pubblicata, quella del Lampertico (1902).
F . A . R E T A C I .
Lawrence A. Fogg: Bunker't Senuritiet Againit Advances. (London, 1921; Sir Jsaac Pitman and Sons. Pagg. Ufi, in-8*. Prezzo: 6 sii.).
Alfred Williams: Bunker's Advances Against Produce. (London, 1921; Sir Jsaae Pitman and Sons. In 8", pagg. 148. Prezzo : 6 sh.).
Il Fogg esamina le varie garanzie che i banchieri possono ottenere dai loro clienti a copertura delle anticipazioni loro concesse: e si occupa dei titoli quo-tati in Borsa, degli immobili, delle merci e dei loro documenti, delle polizze d'aBsicurazione sulla vita, o dei documenti di pegno delle navi. Soprattutto tiene presento le questioni legali che possono nascere, di tutti i diritti che il ban-chiere riceve in forza del contratto relativo alla garanzia costituita.
Quello che il Fogg espone in uno dei capitoli, viene dal Williams trattato in uno dei volumetti della nostra colleziono di studi di diritto e di tecnica ban-caria edita dal Pitman, ebe ha già offerto parecchi magnifici atudi dello Spalding. Il Williuma parte dal sistema di finanziamento delle merci dal momento dell'imbarco nel paese d'origine all'arrivo al consumatore e via via tratteggia tutti gli elemeuti che possono influire sul banchiere che apre credito con garanzia sulle merci : la solidità e- l'abilità del cliente della banca, e dello speditore, la lettera di carico, la polizza d'assicurazione marittima, il certificato dei magazzoni generali, l'assicurazione contro gli incendi, la lettera di impegno o di contratto del cliente, l'ordine di consegna o di trasferimento; ed inoltre i mercati c le consuetudini relative alle singole merci. Anebe il Williams richiama le disposizioni contenute in varie leggi e nella giurisprudenza inglese. In appen-dice raccoglie parecchi utili formoiari con schemi di convenzione tra le banche ed i loro clienti.
A. De Bruu-U. Monetti: Trattato di contabilità di Stalo. Seconda edizione 'completamente rifatta .ed aggiornata dal prof. UGO MONETTI (Società Editrice
Libraria, Milano). Prezzo L. 45.
A ragiono il prof. Monetti, chc ha riveduta questa opera del De Brun, ba cambiato il titolo da Manuale in Trattato di contabilità di Stato. Questa poderosa opera oramai era completamente esaurita e la ristampa viene molto opportuna-mente. La prima edizione era stata pubblicata nel 1911, da allora fino oggi moltissime sono state le modificazioni che nella contabilità di State sono state apportate. Il Monetti l'ha, con molta cura e diligenza, aggiornato e le modifi-cazioni apportate nel volume lo rendo ancora più pregevole, e non poteva essere meglio continuata l'opera del De Brun. L'elegante Manuale della piccola biblioteca scientifica è corredato alla fine del teBto da una compiuta bibliografia.
F . A . R E P A O I .
Angelo Fraccacreta : La trasformazione degli impieghi d'intrapresa. (Napo li, 1920. L. Pierro. Pagg. 442, in-8": Prezzo L. 18).
Agli studi sul movimento operaio nell'agricoltura francese, e sul progresso economico in Capitanata, il Fraccacreta ha aggiunto questo bel libro sulle condizioni che rendono conveniente il disinvestimeDto di capitali da certi rami d'industria quando ne sia troppo scarso il rendimento, per operarne il rinve-stimento in altri modi più proficui. Dopo aver minutamente esaminate le clusioni cui giunsero successivamente gli economisti, da Adamo Smith ai con-temporanei, l'A. passa alla teoria positiva. Non crede si possa parlare di un saggio medio dei profitti in un dato momento, e nemmeno che BÌ possa parlare di un profitto minimo al di sotto del quale l'imprenditore trasforma il suo impiego: e dimostra che la possibilità di un disinvestimento è connessa alla misura d'immobilizzazione del capitale, alla specializzazione dell'impianto, al distacco del ramo specializzato da quelli eon i più alti rendimenti; e spiega l'influenza esercitata dall'invecchiamento e dal logorio dell'impianto, come dalla « immobilizzazione mentale dell'imprenditore ». A determinare la scelta pel rio-vestimento, l'A. indica parecchie delle condizioni che reggono l'ubieazione delle
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industrio, e le dimensioni dell'impresa, oltre che il gusto ed il rischio, l'adat-tamento all'emigrazione, la moda, la congiuntura.
Anche aenza si presenti la convenienza economica per una trasformazione nell'impiego, possono essere create od imposte dall'azione politica dello Stato con opere pubbliche, guerre, premi e dazi protettivi. E qui Imposizione del Fraccacreta lascia dei dubbi nel lettore : perchè asserisce come in Italia il regime protettivo non ubbia determinato trasformazioni d'impiego. Ma anche se le statistiche non permettono di indicare in quali industrie si siano disinvestili dei capitali e del lavoro, pare invece si possa ritenere che all'agricoltuia (eselusa la produzione di cereali) ed alla meccanica i fattori produttivi sono accorsi in quantità. minore di quanto non avrebbero fatto senza l'attrazione dell'industria cerealicola, cotoniera, laniera, siderurgica e navale. Nel progresso generale, basta il più lento sviluppo a dimostrare l'azione delle forze deviatrici. Sia permesso un altro appunto: non avrebbe certamente nociuto un'esposizione più rapida, ed una trattazione più sistematica degli argomenti, relegando od in appendici le non poche digressioni. Ma anche cosi assai utile riesce aver dato un esame diligente di una vasta congerie di fenomeni economiei. V. P.
Victor Matala : Die Reclame. (Mtinchen, 1920. Dunckei und Humblot. Pagg. VIII-537. Prezzo : M. 35).
Anche quando il produttore venda la aua merce ad un commerciante all'in-grosso, senza cercare di scendere a quelli al dettaglio oppure ai consumatori diretti, non può sottrarsi ad sleune spese che entrano per lui nel costo, benché si riferiscano già al collocamento commerciale. Deve far sapere ai commercianti, sia pure a pochi commercianti, quale sia la merce che ha fabbricato, superando difficoltà che crescono quando si tratta di conquistare mercati lontani. Per poter raggiungere l'equilibrio tra vendita e produzione, viene in aiuto la ridarne col-l'estendere in una vasta cerchia di persone determinate conoscenze: i mezzi sono variissimi, e l'A. ne descrive molti, oltre ad esaminarne le particolari caratte-ristiche scendendo nella tecnica di questo ramo d'attività che va crescendo con ritmo vivace. Soprattutto rivolge la sua attenzione all'organizzazione tecnica necessaria, all'impiego dei giornali, all'azione dello Stato che interviene a difesa degli interessi generali.
Caratteristica della ridarne non è soltanto legare la domanda ad una data impresa, ma far sorgere dei desideri, estendere i bisogni e dar origine a nuove o più intense produzioni. Richiede un costo, che si calcola vari dal 2 al 4 °/0
delle spese complessive per salire in alcuni rami a cifre cosi alte cne nel prezzo di vendita il costo di produzione rappresenta un terzo e la ridarne i due terzi: ma viene a fendere inutili altre spese di mercato, di personale. Può inoltre rap-presentare la via per giungere ad una riduzione del coste di produzione unitario quando riesce a portare le dimensioni dell'impresa alle proporzioni più oppor-tune, e, se la merce è ottenuta a costi decrescenti, la spesa per la ridarne verrà completamente coperta dal risparmio nella fabbricazione. Giustamente il Mataia insista però sul fatto che anche se non vi è il rimbalzo del coato di ridarne sul consumatore, questa come tutte le altre spese deve essere sopportata da chi fa domanda della merce: ma sono necessarie al pari dello altre. V. P.
M. Marcel Pechautl : Lei chemins de fer pendant et deputi la guerre (1914-1920), (Paris, Dunad Editore, 1920, pngg. 202 in-8°, senza prezzo).
L'A., Segretario Generalo della Compagnia ferroviaria d'Orléans, in questo vulume, oi dà un quadro meraviglioso del grandioso sforzo che le ferrovie francesi hanno compiuto durante la guerra europea. Dopo aver descritto qual è l'organizzazione delle ferrovie ftancesi in tempo di pace e in tempo di guerra e le successive modificazioni apportate ulteriormente a questa organizzazione durante la guerra, passa a trattare dell'esercizio dello sci reti ferroviarie durante e dopo la guerra o ci dà interessantissime notizie e dati statistici intorno ai trasporti militari, al materiale ferroviario, ni servizi annessi, all'esercizio com-merciale ed al trattamento del personale.
La guerra ha avuto una ripercusBiono gravissima sui risultati finanziari di tutte le ferrovie del mondo; il Pecbaud in uno dei suggestivi capitoli parla della situazione finanziaria delle ferrovie francesi. Le spese d'esercizio durante
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la guerra e dopo li souo accreaciute iu modo apaventoio, mentre le entrate sono aumentate non adeguatamente.
Il deficit è risultato COBI alla fine del 1919, per tutti gli esercisi dal 1913 al 1919, di 2631 milioni, in cifra tonda per tutte le sei reti, e per il 1920 si ha ancora un deficit più spaventoso, circa 2146 milioni. Nel calcolare il deficit correttamente, il Pechaud tiene conto anche del serviaio degli interessi del capitale impiegato nelle ferrovie medesime.
Mentre le spese di esercizio dal 1913 al 1919 hanno raggiunto una media di aumento per tutte le reti del 225°/o< l'aumento medio delle entrate i stato dell'89 % . Conseguenza di questo enorme squilibrio tra entrate e spese, i un aumento fortissimo noi coefficiente di esercizio, e una relativa diminuzione dei prodotti netti.
Ecco quali sono, in cifre percentuali, i coefficienti d'esercizio' per le diverse reti, e la diminuzione dei prodotti netti:
RETI Coe(Belante d'etorolzio Diminuzione del prodotto notto noi 1010
101» 1010 In confronto dol 1011 Est 61.56 •/„ 90:99 % 55.3 % État 86.30% 1 1 2 . 2 % 276 % Midi 54.55% 113 9 % 1 4 6 % Nord . . . . 62 % 1 0 7 % 136 % P. L. M. . . . 57 % 103 % 112 % P. 0 59 % 102.8 % 115 %
Il Pechaud, trattando del movimento delle tariffe, rileva come queste in Francia non siano state elevate in rapporto al costo dei trasporti e in rap-porto al valore delle merci trasportate. Ci dà interessantissime tabelle, in cui sono calcolati i diversi aumenti di tariffe e del costo delle principali merci trasportate. Dimostra ancora come alla data del febbraio 1920 gli aumenti di tariffe in Francia sono stati, sia per quanto riguarda i viaggiatori come per le merci, molto inferiori di quelli che si sono verificati nei principali Stati d'Europa.
Il volume del P. porta un notevole contributo allo studio delle questioni ferroviarie che, purtroppo, oggi sono gravissime in tutti i paesi del mondo. Chiunque s'interessi di questioni ferroviarie non può fare a meno di leggere quest'opera, ricca di dati statistici, di riflessioni ponderate, dettate, oltre che dallo studio, dall'esperienza e dalla competenza dell'A.
Per quanto riguarda la Francia il P. fa ancora un'analisi del progetto di legge e della convenzione nel nuovo regime delle ferrovie presentato negli ultimi tempi al Senato francese.
Nella seconda parte del volume l'A. si occupa delle ferrovie dei paesi alleati, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti, con speciale riguardo all'esercizio delle medesime, durante e dopo la guerra, dei risultati finanziari, del trattamento del personale e dei provvedimenti che in ognuno dei paesi indicati sono stati presi o in progetto di prendere per il riassetto delle ferrovie stesse.
F . A . R B P A C I .
M. Marcel Pechaud: Confirence fatte le 23 janvier 1921 sur les Chemins de
fer pendant et apris la guerre. (Paris, Librairie de l'Enseigounte technique. Lèon Eyrolles Editeur, 3, rue Thénard (V*), 1921, pagg. 55. Prezzo fr. 1,60).
E' un nitido quadro del risultato dei suoi studi pubblicati nel volume del P. di cui sopra abt damo dato un riassunto, esposti brillantemente in una confe-renza tenuta dall'A. al Conservatorio Nazionale di Arti e Mestieri a Parigi.
F . A. R. Federico Flora: Manuale della Scienza delle Finanze. Sesta edizione -riveduta e ampliata (Livorno, 1921, R. Giusti Editore, pagg. XLI-936. Prezzo L. 38).
Il rapido succedersi delle edizioni di questa pregevole epera dell'illustre Prof. FEDERICO FLORA della R. Università di Bologna attesta il grandioso successo ch'ebbe tra tutti gli studiosi italiani ed esteri. La prima edizione del Manuale del Flora venne stampata nel 1893, la seconda nel 1903, ia terza
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nel 1908, la quarta nel 1911, la quinta nel 1916 e la sesta infine nel 1921. E' ben raro il caso che un'opera scientifica, qual ò quella del Flora, si esaurisca cosi rapi-damente nelle sue edisioni. Quanto più è conosciuta l'opera del Flora, tanto maggiormente ò apprezzata; cosicché la ristampa negli ultimi tempi si succede in intervalli di tempo sempre più brevi. La quinta edizione, quella del 1916, in due anni, era completamente esaurita.
In ogni ristampa del suo volume, i'A. ha sempre curato di apportarvi varia-zioni, integrazioni e correzioni per quanto riguarda l'eaposizione dei principi teorici della Finanza, avvantaggiandosi dei risultati delle indagini degli studiosi in materia finanziaria ed economica. Ma tra gli altri, uno dei pregi massimi dell'opera del Flora, è quello di tenersi continuamente a contatto con la legi-slazione finanziaria italiana non solo ma anche con quella estera.
Duraute la guerra abbiamo assistito in Italia, come del resto in altri paezi, ad una cinematografia di disposizioni finanziarie legislative, ad una ridda di nuovi principii fiscali, molte volte contraddieentiai tra di loro, ad un caoz vero e proprio, io cui molto spesso anche allo studioso più coacienzioso riesce non molto facile a trovare quale sia stato il principio informatore o la norma voluta dal legislatore.
Il Flora, con molta chiarezza e con sapienza, in quest'ultima edizione, fa un quadro di tutte le disposizioni legislative, emanate durante e dopo la guerra, in materia finanziaria, tributaria, economica. Dove non sono esposti o com-montati, sono opportunamente segnalati e richiamati i principii informatori di ogni disposizione; tutta la nostra letteratura in materia passa così dinanzi agli occhi del lettore, che può trovare anche una ricca miniera di consultazione bibliografica.
L o scheletro del u Manuale », come preferisee chiamarlo l'A., ma che' effetti-vamente è un vero e proprio trattato, é rimasto immutato; l'ordine della trat-tazione ò uguale a quello delle precedenti edizioni. D i p o una introduzione in cui parla della differenza tra l'attività economica e finanziaria, l'A. tratta delle speie pubbliche e del bilancio, quindi delle entrate ordinarie originarie, poi delle varie forme delle entrate derivate, e delle entrate straordinarie. Chiude il volume un'appendice in cui tratta delle finanze locali.
Tra le più importanti modificazioni portate in questa sesta edizione, segna-liamo :
Nel capitolo che tratta delle imposta sul patrimonio, il Flora ha aggiunto ex-novo un lungo paragrafo sull'imposta sul patrimonio in Italia, descrive le fasi attraverso le quali questo tributo à passato in questi ultimissimi tempi; cioè dell'imposta supplementare del patrimonio, dell'imposta autonoma ed unica del patrimonio, dell'imposta straordinaria sul patrimonio.
Nel capitolo che tratta delle imposte sul reddito, l'A. fa un'ampia esposizione e un'analisi critica della riforma generale delle imposte dirette sui redditi del progetto Meda che divenne, come è noto, legge con decreto-legge 24 novembre 1919.
Il lettore cosi può farsi un concetto esatto dell'imposta normale sui redditi e dell'imposta complementare sul reddito in Italia. L'applirazione di questi provvedimenti tributari che avrebbe dovuto effettuarsi nel 1922 è stata ancora prorogata per il 1923.
Trattando delle imposte sui consumi, il Flora ha aggiunto due paragrafi sulla iatitusione del monopolio statale delle lampadine elettriche e del monopolio del caffè e, per quanto riguarda le finanze locali tiene eonto anche dei vari provvedimenti tributari escogitati dal Governo in questa materia durante e dopo la gnerra.
Abbiamo accennato, ripetiamo, agli argomenti più importanti che sono stati aggiunti; ma ogni problema ò trattato e aggiornato con cura fino alla pubbli-casene del libro.
Questo trattato viene ad oceupara così, ben degnamente, uno dei primi poali nella letteratura scientifica internazionale della finaasa e dà un potente con-tributo alla educazione identifica nazionale.
F . A . RBPAOI.
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