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ECONOMIA TOR NESE

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1985 (pagine 113-131)

Nelle colonne che seguono si presenta uno stralcio del-l'indagine curata dall'istituto camerale torinese sull'an-damento congiunturale dell'economia della provincia di Torino nei corso del 3° trimestre 1985

I SETTORI PRODUTTIVI IN GENERALE

Industria

Il 15% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver prodotto di più nei confronti del trimestre prece-dente, il 51% è rimasto stazionario e il 34% ha con-suntivato un calo (saldo - 1 9 % , a fronte di +17% tre mesi fa e - 1 1 % alla stessa data dell'anno preceden-te). Rispetto al terzo trimestre 1984 vi è un 42% di risposte indicanti un andamento evolutivo, un 40% stazionarietà e un 18% flessione (saldo +24%, a fronte di + 1 4 % la volta scorsa e + 2 4 % nel settembre

1984).

La capacità produttiva è apparsa in ascesa a detta del 7% degli interpellati, invariata per il 90% e cedente per il 3% (saldo +4%, contro +8% in entrambe le due volte precedenti).

I costi di produzione sono cresciuti a giudizio del 70% delle imprese, rimasti uguali per il 27% e in di-minuzione per il 3% (saldo +67%, a fronte di +74% a giugno e + 7 6 % un anno fa).

Quanto ai prezzi di vendita, il 22% li ha visti crescere, il 74% restare fermi e il 4% regredire (saldo +18%, contro + 16% e +27% nelle due scorse occasioni). In merito al fatturato, i pareri si sono così ripartiti, sempre in confronto con il trimestre precedente: 23% lievitazione, 41% stazionarietà e 36% involu-zione (saldo - 1 3 % , a fronte di +30% tre mesi fa e - 1 5% lo scorso anno).

Nei confronti della domanda interna, il 20% dei giudi-zi è di crescita, il 63% di stagiudi-zionarietà e il 17% di ce-dimento (saldo +3%, contro +4% a giugno e - 7 % un anno fa), mentre per quel che concerne gli ordinativi

esteri, il 28% li ha considerati in crescita, il 56%

co-stanti e il 1 6% in flessione (saldo + 12%, contro +4% nel trimestre passato e + 5% nel settembre 1984). Le previsioni per l'ottobre 1985 - marzo 1986 hanno dato luogo ai seguenti saldi: produzione + 1 6 % (+16% tre mesi fa), (+12% un anno fa); domanda in-terna +8% (+9%), (+11%); domanda estera +13% (+14%), (+11 %); occupazione - 1 0 % (- 14%), (-16%); prezzi di vendita +40% (+ 40%), (+ 54%).

contro +21% nel giugno e +43% nel settembre 1984). Tra i dettaglianti, il 43% si è espresso per l'aumento e l'altro 57% per la stazionarietà (saldo + 43%. a fronte di + 4 3 % tre mesi fa e + 5 0 % lo scor-so anno).

Le previsioni per il quarto trimestre 1985 mettono in rilievo un 46% di grossisti ottimisti, un 44% di indif-ferenti e un 10% di pessimisti (saldo +36%, contro - 2 3 % nel trimestre precedente e + 2 1 % un anno fa). Quanto ai dettaglianti, il 46% intravede un migliora-mento, il 34% è per la stazionarietà e il 19% è per una flessione (saldo +27%, a fronte di - 2 5 % la volta scorsa e" di +17% un anno fa). Il confronto con i ri-sultati del 1984 denota un andamento evolutivo che mantiene il settore commerciale lungo la linea segui-ta dall'economia provinciale nel suo insieme, anche se con tonalità piuttosto contenute.

Credito

L'affluenza del risparmio è stata giudicata in crescita

rispetto al trimestre precedente dal 50% degli istituti di credito interpellati e costante dal restante 50% (saldo +50%, contro - 9 % nel giugno di quest'anno e + 11% una anno fa). Si mantiene così un andamento sufficientemente sostenuto per questa grandezza economica.

Relativamente alle richieste di credito, il 60% delle ri-sposte è per la stazionarietà e il restante 40% per il regresso (saldo - 4 0 % , contro saldo zero lo scorso trimestre e +78% nel settembre 1984). Quanto alle

concessioni di credito, il 9% è per la crescita, il 55%

per la stazionarietà e il 36% per la flessione (saldo - 2 7 % , a fronte di +37% e +78% nelle due preceden-ti occasioni). Il mondo economico torinese sembra aver perso slancio nel chiedere ed ottenere credito, il che potrebbe anche significare che la ripresa produt-tiva si sta in un certo senso autosostenendo. Il costo del denaro è calato a giudizio del 100% delle banche intervistate (saldo - 1 0 0 % , contro - 8 2 % tre mesi fa e +56% lo scorso anno).

Per quel che riguarda le previsioni per l'economia to-rinese nel quarto trimestre 1985, il 20% s'aspetta un miglioramento, il 70% stazionarietà e il 10% una involuzione (saldo +10%, contro - 9 % a giugno e + 67% nel settembre 1984).

Nel complesso il quadro generale rimane moderata-mente positivo e fa intravedere anche nei prossimi mesi un moto di rilancio congiunturale.

Commercio

Le vendite a prezzi costanti dei grossisti sono au-mentate, tra il secondo e il terzo trimestre 1985, a detta del 27% degli intervistati, rimaste costanti per il 40% e scese per il 33% (saldo - 6 % , a fronte del - 8 % del trimestre precedente e del - 1 0 % lo scorso anno). Quanto ai dettaglianti, il 19% ha giudicato la situazione in via di miglioramento, il 45% stazionaria e il 36% in involuzione (saldo - 17%, contro +5% tre mesi fa e - 1 7 % nel terzo trimestre 1984). Sembre-rebbe quindi che il commercio si mantenga sostan-zialmente sui ritmi dell'anno scorso.

In merito alle giacenze, il 10% dei grossisti le consi-dera esuberanti, il 70% normali e il 20% scarse (sal-do - 1 0 % , a fronte di - 5 % nel trimestre passato e +4% nel settembre 1984). Tra i dettaglianti, il 27% ritiene il proprio magazzino esuberante, il 63% in equilibrio e il 10% sottodimensionato (saldo +17%, contro + 14% a giugno e + 1 2 % un anno fa). Si nota per questa via un lievissimo peggioramento per i se-condi, mentre i commercianti all'ingrosso avvertono una domanda ancora abbastanza vivace.

Per quel che concerne i prezzi, il 42% dei grossisti li ha visti crescere sul trimestre precedente, il 48% ri-manere invariati e il 10% diminuire (saldo +32%,

MOVIMENTO ANAGRAFICO E DELLE FORZE DI LAVORO

Popolazione

Nei primi cinque mesi del 1985 (dati provvisori) sono nate in provincia di Torino 7.389 persone (-3,8% sul corrispondente periodo dell'anno prece-dente) e ne sono morte 9.638 (- 1,6%). Ne conse-gue un saldo naturale negativo di 2.249 unità, supe-riore del 6,5% a quello del maggio dello scorso anno (-2.111 unità). Quanto al movimento migratorio, nel frattempo sono immigrate 27.932 persone, legger-mente di più di un anno fa (+2%) e ne sono emigrate 28.316 (-7,7%). Il saldo permane così negativo (- 3 8 4 unità) anche se evidenzia un'involuzione di ben i'88,3% sul 1984. Nel complesso la provincia ha perso 2.633 abitanti, il 51,3% in meno sull'anno passato ( - 5.406 unità).

Passando al comune capoluogo, nei primi sette mesi di quest'anno si sono registrate 4.863 nascite (+0,5% sul corrispondente periodo dell'anno prece-dente) e 6.239 morti (+1,8), con un saldo negativo di 1.376 unità (+6,5%). Nel frattempo gli immigrati

sono lievitati del 9,3% (da 10.782 a 1 1.790), men-tre gli emigrati sono calati (-12,2%, da 20.645 a 18.119), il che ha consentito un saldo negativo più contenuto rispetto al 1983: 6.329 unità contro 9.863 (-35.8%).

In sette mesi Torino ha perso 7.705 abitanti, il 30,9% in meno sullo stesso scorcio dell'anno passa-to (11.155 unità). A luglio la città contava 1.042.292 abitanti contro 1.057.858 alla stessa data del 1 984.

Movimento ditte

Nel periodo gennaio-luglio 1985 si sono iscritte alla Camera di commercio di Torino 1 1.065 nuove ditte (11.224 nello scorso anno,-1,4%), di cui 3.581 in-dustriali (+1,6%), 4.876 commerciali (+2,1%) e 2.608 delle altre attività (- 10,7%). Quanto alle can-cellazioni, esse sono lievitate dell'11,8% sull'ugual periodo dell'anno passato (da 7.942 a 8.879). Divise per settori di attività economica, esse hanno riguar-dato 3.436 ditte industriali (+24% sul 1984), 3.629 commerciali (+3,7%) e 1.814 (+8,4%) di altri com-parti.

Forze di lavoro

Dall'esame delle liste di disoccupazione tenute dal-l'Ufficio provinciale del lavoro risulta che gli iscritti totali nella provincia ammontavano nel luglio 1 985 a 123.236, con un accrescimento del 4,8% sul corri-spondente mese dell'anno precedente. Alla stessa data i disponibili erano pari a 116.263 persone (+5,2% sul luglio 1984), gli assunti nel gennaio-luglio ammontavano a 50.529 (+17,6% rispetto a un anno fa) e gli usciti a 44.682 (-3,3%).

Quanto alle principali classi in cui vengono ripartiti i disoccupati, si osserva che gli iscritti alla prima (cioè i disoccupati veri e propri), pari a 57.756 nel luglio di quest'anno, sono lievitati nel giro di un anno del 3,5% mentre quelli della seconda (coloro in cerca della prima occupazione) sono cresciuti del 6,4% (59.163 persone), fe stata quindi confermata la gra-vità del fenomeno occupazionale, limitata non ai soli giovani in cerca di primo impiego, ma anche nei con-fronti di chi perde un precedente posto di lavoro. Quanto ai risultati dell'ultima rilevazione ISTAT sulle forze di lavoro e relativi allo scorso mese di luglio, si è valutato per la provincia di Torino un tasso di atti-vità pari al 45,3% (57,3% per i maschi e 34% per le femmine), di pochissimo superiore al corrispondente dell'anno precedente (45,2%). Su 100 appartenenti alle forze di lavoro, i'87,9% risultava occupato e il re-stante 12,1% era invece disoccupato. Un anno prima il tasso di disoccupazione ammontava al 10,5%. Nel complesso quindi appare chiaro un ulteriore deterio-ramento della situazione, specie se si tiene conto che a luglio vi erano 68 mila lavoratori a zero ore (ma erano ben 8 0 mila lo scorso anno) e un totale di 118 mila lavoratori a tempo ridotto (124 mila un anno fa).

Tra i disoccupati, quelli in cerca di prima occupazio-ne (67 mila unità) rappresentavano il 50,8% del to-tale, contro il 49,1% dell'anno precedente. Tra gli oc-cupati, 33 mila lo erano in agricoltura (3,6% del tota-le a fronte del 4,1% nel 1984), 406 mila nell'indu-stria (44,9% contro 46,8%) e 4 6 6 mila nelle altre at-tività (51,5% a fronte del 49,1%). Ne consegue un'ulteriore terziarizzazione del sistema produttivo torinese a scapito del secondario, specie nei rami manifatturieri.

Per quel che concerne gli interventi della Cassa inte-grazione guadagni, nei primi nove mesi del 1985 se ne sono registrati per 18.717.288 ore ordinarie (- 52,9% sull'ugual scorcio del 1984) e 60.892.246 straordinarie (-33,1%). In totale se ne sono consen-tivate 79.609.534 ore, contro 130.861.124 nel 1984 (-39,2%). Tale flessione è destinata però a di-minuire, visto che i dati di quest'anno sono

provviso-ri e stimati per difetto. Resta il fatto che si è invertita la tendenza rispetto allo scorso anno, probabilmente anche a causa della ripresa economica.

Inoltre, l'indagine della Camera di commercio ha va-lutato un calo dell'1,34% dell'occupazione industria-le nella provincia tra il secondo e il terzo trimestre 1984 ( - 1 , 5 4 % tre mesi prima). Fortunatamente si sta allentando il ritmo involutivo, ma la gravità della situazione su questo fronte permane assai elevata.

I SINGOLI SETTORI INDUSTRIALI

Alimenta re

Nel terzo trimestre 1985 il settore alimentare è ap-parso assai poco brillante nel panorama economico provinciale e in regresso rispetto sia al trimestre pre-cedente, sia al corrispondente periodo del 1984. Si stima infatti che sia rimasto al di sotto di un 4% cir-ca nei confronti dei livelli operativi dell'ugual scorcio dell'anno passato. I magazzini di prodotti finiti sono apparsi esuberanti in virtù anche di una involuzione della componente interna della domanda, mentre quella estera ha sostanzialmente tenuto.

Le prospettive a sei mesi sono nel complesso favore-voli, specie sotto il profilo della produzione. La nota meno lieta è costituita dall'andamento della domanda estera, che si prevede relativamente meno brillante.

Tessile e abbigliamento

Il primo ha manifestato un modestissimo migliora-mento sul terzo trimestre 1984 in termini di produ-zione, mentre dal lato della domanda si è notato un calo d'ordine stagionale che ha interessato entrambe le componenti della domanda. Gli impianti sono stati sfruttati intorno all'80% e le giacenze di prodotti fini-ti sono apparse lievemente esuberanfini-ti. Dal punto di vista previsionale le aspettative si presentano nel complesso stazionarie, segno che tale ramo indu-striale è in fase di ridimensionamento dei ritmi di svi-luppo.

Quanto all'abbigliamento, nel trimestre in esame si sono raccolte note moderatamente liete, visto che l'attività operativa è apparsa al di sopra della corri-spondente di un anno fa di circa 6 punti in termini reali. La domanda si è anch'essa mossa all'insù, sia all'interno che oltre frontiera. Ciò è anche testimo-niato dall'abbassamento registrato nei livelli delle scorte che ora appaiono mediamente equilibrate. In merito alle previsioni a sei mesi, prevale in una certa misura l'ottimismo per cui è da pensare che sotto questo profilo la situazione sia migliore di quel-la dell'industria tessile. In merito al comparto delquel-la

concia, il trimestre in esame ha manifestato una lieve

involuzione produttiva, che ha consentito un riaggiu-stamento dei magazzini. Le previsioni sono assai prudenti ed orientate nel senso di una sostanziale stazionarietà.

Legno e mobilio

Il trimestre in esame registra una crescita produttiva nell'ordine del 5% sull'ugual scorcio del 1984 il che significa il mantenimento di una linea di recupero operativo. Tutto ciò, unitamente a una tenuta della domanda globale, fa pensare a un andamento tutto sommato soddisfacente del settore, in linea con il li-vello di utilizzazione della capacità produttiva da un lato e quello delle scorte di prodotti finiti dall'altro.

Anche le previsioni a breve tendono a una certa qual stazionarietà per tutte le componenti, salvo per la domanda estera che dovrebbe ancora mantenersi in evoluzione.

Metallurgico

Le statistiche di fonte Assider informano che nel pri-mo quadrimestre dell'anno sono state prodotte in provincia di Torino 253.987 tonnellate di acciaio (dati ancora provvisori), con un decremento del 27% sul corrispondente periodo dell'anno precedente (348.027 tonnellate). I laminati ricavati sono cre-sciuti nel frattempo dell'88,9% (da 266.154 tonnel-late a 502.772).

Nel corso del terzo trimestre 1985 le cose dovreb-bero aver mantenuto un andamento improntato alla stagnazione, anzi con leggeri cali sia dal lato operati-vo che da quello del tiraggio della domanda. Si tratta in ogni caso di un trend assai poco brillante che con-ferma la situazione strutturale del settore, tuttora so-pradimensionato quanto a capacità produttiva dispo-nibile. Le scorte appaiono ancora in eccesso, mentre il clima previsionale non è dei più favorevoli, ma anzi orientato nel senso di un abbassamento generale di pressione, eccezion fatta per le vendite all'estero che dovrebbero manifestare qualche spunto ascensiona-le.

Meccanico

Nel complesso l'industria meccanica torinese ha mantenuto nel terzo trimestre 1985 i ritmi produttivi manifestati nei tre mesi precedenti per cui si stima un incremento del 2% a valori costanti sia sull'ugual scorcio del 1984, sia sull'intero arco temporale gen-naio-settembre di quell'anno.

L'utilizzazione degli impianti è risultata abbastanza sostenuta, vicina a! 75%, e sostanzialmente in linea con quella di tre mesi fa. Quanto alla domanda, si è registrata una flessione sul secondo trimestre della componente interna a causa dei consueti fattori sta-gionali. In linea generale essa ha seguito l'andamen-to della produzione, consideral'andamen-to anche che i magaz-zini non hanno registrato variazioni apprezzabili nei loro livelli. In merito alle previsioni per il prossimo semestre, esse sono moderatamente favorevoli, cioè caratterizzate da tonalità relativamente contenute. Ciò vale praticamente per tutte le variabili esaminate (produzione, domanda interna ed estera).

Sotto il profilo settoriale si rileva che la carpenteria è apparsa piuttosto incerta e intorno ai valori produtti-vi di un anno fa. Le preprodutti-visioni sono appena discrete, in quanto scontano un leggerissimo miglioramento nel corso del prossimo trimestre, salvo la staziona-rietà da parte della domanda interna.

Quanto alle macchine motrici e utensili, il trimestre in questione è risultato abbastanza buono sotto il profi-lo operativo e le attese a sei mesi sono moderata-mente incoraggianti, specie per la produzione e gli ordinativi interni. I magazzini però sono ancora pe-santi e negli ultimi mesi il processo di alleggerimen-to è andaalleggerimen-to molalleggerimen-to a rilenalleggerimen-to.

Un discorso grosso modo simile vale anche per le

macchine operatrici, seppure con tonalità più

sfuma-te, mentre la meccanica di precisione ed elettrica ha perso colpi rispetto al trimestre scorso, specie dal lato dei ritmi di lavoro e da quello della domanda in-terna. La domanda globale è stata comunque tale da consentire una situazione ottimale per i magazzini, anzi con una certa tendenza al spttodimensiona-mento.

Le previsioni, infine, sono discrete lungo tutta la linea e sono orientate nel senso di diffusi guadagni, all'e-stero soprattuto. In sostanza questo ramo manifesta ancora un decoroso stato di salute, pur se non con-frontabile a quello di tre-sei mesi fa che gli consenti-va di fare da locomoticonsenti-va all'intero comparto mecca-nico torinese.

Automobilistico

I dati statistici di fonte Anfia comunicano per i primi otto mesi dell'anno una produzione nazionale di au-tovetture pari a 926.142 unità, con una flessione del 6,9% sul corrispondente periodo dell'anno preceden-te (995.016 auto). Quanto ai veicoli industriali, si è al contrario verificato un incremento del 24%, salen-do da 97.099 unità nel gennaio-agosto 1984 a 120.363 quest'anno. In totale, la produzione è pas-sata da 1.092.115 unità nel 1984 a 1.046.505 nel

I 985, facendo registrare un peggioramento pari al 4,2%.

Quanto alle esportazioni, i dati del periodo gennaio-agosto 1985 segnalano una flessione del 15,7% sul-l'anno passato per le autovetture (da 328.728 unità a 277.246) e una crescita del 20,7% per i veicoli in-dustriali (da 62.046 a 74.897).

Quanto alle consegne alla clientela, la situazione ap-pare confortante in virtù di un'evoluzione dell'8,4% sui primi otto mesi del 1984 (da 1.150.181 autovet-ture a 1.247.084).

Pur mantenendosi in questi mesi la quota di mercato delle marche nazionali su buoni livelli, così come la situazione generale della domanda interna, le pro-spettive appaiono orientate verso una leggera invo-luzione, o al massimo al mantenimento dell'attuale situazione.

Materiali da costruzione

Come già tre mesi fa, questo comparto stenta non poco ad incamminarsi seriamente lungo una strada meno tormentata. È infatti uno dei pochi a non esse-re riuscito neppuesse-re a raggiungeesse-re i livelli di produzio-ne e di domanda del corrispondente periodo di un anno fa, ma anzi segnala tutt'ora scarti negativi piut-tosto sensibili, specie per la prima.

Rimane quindi in uno stato di debolezza generale che si ripercuote in parte anche sul clima d'opinioni, sfavorevole per la domanda interna, mentre le espor-tazioni potrebbero salire un pochino nei prossimi mesi e forse risvegliare in qualche modo l'attività produttiva.

Per i! resto gii impianti rimangono ampiamente sot-toutilizzati e i magazzini sono ancora ben lungi dal li-vello d'equilibrio.

Chimico e materie platiche

II terzo trimestre ha fatto registrare una sostanziale stazionarietà per l'industria chimica torinese, almeno in confronto con il corrispondente periodo dell'anno precedente. Questo giudizio vale soprattutto per la produzione, mentre la domanda, sia interna che estera, è apparsa in lieve ripresa. Gli impianti sono stati utilizzati intorno al 76%, quota più che accetta-bile, e i magazzini sono risultati sottodimensionati, mentre tre mesi fa erano in una situazione di equili-brio. Le previsioni, infine, sono moderatamente favo-revoli sia per la produzione che per la domanda glo-bale.

Quanto al settore delle materie plastiche, è prosegui-to nel trimestre in esame un andamenprosegui-to stazionario per la produzione.

La domanda dal canto suo si è mossa meglio sul fronte interno rispetto a quello estero, non però con vivacità tale da impedire il ritorno a una lieve esube-ranza per i magazzini di prodotti finiti. Le attese a sei mesi sono orientate nel senso di una sostanziale sta-zionarietà, salvo per la domanda interna che dovreb-be calare leggermente.

Gomma

In questo trimestre il comparto ha dimostrato di es-sere in lievissima crescita operativa, persino superio-re a quella evidenziata tsuperio-re mesi fa. Inoltsuperio-re, i livelli di utilizzazione degli impianti sono apparsi decorosi.

Vi è poi stato un lieve regresso della domanda glo-bale (specie nella componente interna) che non ha però causato un aggravio delle eccedenze dei ma-gazzini, ora praticamente nella norma.

Quanto alle previsioni a sei mesi, esse sono orientate nel senso di una lieve evoluzione in tutte le compo-nenti analizzate. Nell'insieme si può affermare che il settore conserva un minimo di brillantezza, vuoi tra gli articoli tecnici che fra i pneumatici.

Cartario ed editoriale

È proseguito piuttosto efficacemente il processo di rilancio operativo già notato nella prima metà del corrente anno. Si può affermare che il tasso di cre-scita sia intomo al 4% a valori costanti rispetto al corrispondente trimestre dell'anno scorso. Anche il livello medio di utilizzazione degli impianti si è innal-zato e ha raggiunto valori tutt'altro che disprezzabili (oltre I' 80%). La domanda interna si è assestata sui traguardi precedenti, mentre quella estera ha accen-nato a una modestissima lievitazione. Inoltre non si sono registrati problemi seri dal lato dell'andamento delle scorte di prodotti finiti.

Le previsioni a breve termine sono moderatamente incoraggianti sia per gli ordinativi globali, sia per l'at-tività produttiva. È pure da rilevare l'esistenza di qualche problema nell'acquisizione della materia pri-ma.

ARTIGIANATO

La consueta indagine condotta dalla Camera di com-mercio di Torino informa che l'11% degli artigiani in-terpellati ha dichiarato di aver incrementato, tra il se-condo e il terzo trimestre 1 985, i propri ritmi produt-tivi, il 67% ha giudicato la situazione stazionaria e il 22% in regresso (saldo - 1 1 % , a fronte del - 1 0 % di tre mesi fa e del - 9 % alla stessa data dello scorso anno). Quanto al livello degli ordini, il 1 7% li ha visti crescere, il 50% restare invariati e il 33% in flessione (saldo - 1 6 % , contro - 1 5 % a giugno e - 27% nel set-, tembre 1984).

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1985 (pagine 113-131)