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MONTAGNA E ENERGIA

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1985 (pagine 81-85)

Vittorio Bonisconti

Il mercato della «fascina» e della «legna stagionata» è tramontato. Con il Progetto Le-ben della Regione Abruzzo e della CEE prende forma un mercato dendroenergetìco *. Forte testimonianza degli atti del Convegno nazionale sui problemi della montagna **.

Mentre matura la ristrutturazione della Politica Agricola Comune (PAC)1, le aree sfavorite per l'agricoltura sono le prime in-teressate alla proposta di «mutazioni nel-l'apparato di produzione» che sono state inquadrate nel nuovo disegno comunitario — discusso al vertice di Milano, in giugno — quello dell'Europa delle tecnologie. Le energie tecnologiche — e la dendroener-getica, fra esse, è una delle più mature — si trovano nel primo fronte di questa schiera di tecnologie innovative. E sono abbastan-za note le potenzialità e le aspettative agri-cole sullo scacchiere delle energie da bio-massa: scarti, oppure coltivazioni energeti-che («fuel-crops») sostitutive di eccedenze alimentari, oppure per valorizzazione di terre in riserva o abbandonate.

Gli atti del Convegno Nazionale di Torino sui problemi della montagna, ora presenta-ti al pubblico su questo tema dai promoto-ri piemontesi2, indicano l'attenzione che le Comunità montane e le imprese industriali impegnate nelle energie rinnovabili hanno dato, nei primi anni '80, all'introduzione delle energie tecnologiche nell'economia montana.

Come sottolinea il presidente del Comitato del Convegno, Ivan Grotto, per gli innova-tori dell'economia montana, le 573 pagine degli Atti sono «un punto di partenza». Dalla pubblicazione risulta che nella mon-tagna italiana l'area più promettente fra le c.d. agroenergie è quella della legna/ener-gia3. Qui, tecnologie di coltivazione inten-* D a d e n d r ó s = a l b e r o : q u i n d i « m e r c a t o d e l l a le-g n a / e n e r le-g i a » c h e , in c o m p e t i z i o n e c o n i p r o d o t t i p e t r o l i f e r i , a l i m e n t a u t e n z e t e r m i c h e , o p p u r e e l e t t r i c h e (in siti r e m o t i n o n serviti d a l l e g r a n d i reti). Q u e s t e u t e n z e s o n o e q u i p a g g i a t e c o n « c a l -daie b i o m a s s a » , o p p u r e c o n « g a s s o g e n i di t e r z a g e n e r a z i o n e » , c o n a l i m e n t a t o r e a u t o m a t i c o (so-vente). P e r d u e m o t i v i — c o m p e t i z i o n e c o n gasolio e a l i m e n t a z i o n e a u t o m a t i c a — q u e s t e m a c c h i n e e n e r g e t i c h e r i c h i e d o n o a s s o r t i m e n t i m e r -ceologici di legna d i v e r s i d a q u e l l i t r a d i z i o n a l i (legna s t a g i o n a t a ) . E s s e n z i a l m e n t e si t r a t t a di « c i p p a t o » (in scaglie), « d e n s i f i c a t o » (detriti f o r -m e l l a t i ) e « t o n d i n o » , q u o t a t i in p r e z z o sulla base d e l l a t o n n e l l a t a di m a t e r i a secca. D u n q u e , m e n t r e il l e g n o d a o p e r a h a u n a q u o t a z i o n e a m e t r o c u b o , la « l e g n a » a v r à q u o t a z i o n i a t o n M S (si v e d a la d i s t i n z i o n e c h e a n c h e l ' i n g l e s e fa tra « t i m b e r » e « w o o d » ) . ** D i r e c e n t e d i s t r i b u z i o n e , e d i t o d a l l ' A s s e s s o -rato M o n t a g n a d e l l a P r o v i n c i a di T o r i n o . B I O M A S S A e F O T O V O L T A I C O a c o n f r o n t o a l l ' i s o l a del G i g l i o , in a m b i e n t e s u b a r i d o L e F E N R — f o n t i e n e r g e t i c h e n u o v e e rinnovabili — s o n o s v a r i a t e e p r o p o n g o n o s o l u z i o ni i m p i a n t i s t i c h e d i v e r s e a s e c o n d a d e l l ' a m -b i e n t e . D o v e l ' a g r o c l i m a lo c o n s e n t e p e r l'a-g r i c o l t u r a l ' e q u i p a l'a-g l'a-g i a m e n t o p i ù i n t e r e s s a n t e è q u e l l o d e n d r o e n e r g e t i c o , al N o r d c o m e al T r o p i c o . I n f a t t i , l ' i n t r o d u z i o n e di « c o l t i v a -z i o n i e n e r g e t i c h e » h a i m p a t t o p o s i t i v o s u l l a t u t e l a a m b i e n t a l e e sul r e d d i t o a g r i c o l o , m a s o p r a t t u t t o in m a c r o e c o n o m i a , c o n la sostit u z i o n e di l a v o r o p r o f e s s i o n a l e a l l ' e s p o r sostit a -z i o n e di c a p a c i t à e c o n o m i c a c o n t r o fossile.

sive — anche schiettamente industriali — sono state stimolate dalla nuova impianti-stica per conversione del «carbonio vegeta-le» con rendimenti termici prossimi a quelli degli impianti a gasolio. Così l'eco-nomia montana viene progressivamente investita dalla proposta di una sostanziale revisione dell'apparato di produzione, ba-sata sull'albero in quanto produttore di carbonio vegetale («biomassa»).

Mentre in Italia si comincia a prendere atto dei circoscritti successi economici del-la conversione in fustaia del ceduo, diviene attuale conoscere i valori socioeconomici montani — quindi anche di valorizzazione-tutela ambientale — di un apparato di pro-duzione legna/energia, molto diverso da quello che alimentò il mercato della legna combustibile. Questo della legna/energia è un apparato che le profonde mutazioni nelle ragioni di scambio in corso sul

mer-cato mondiale (a tutto svantaggio delle der-rate agricole) stanno orientando inizial-mente sul mercato del calore e dell'elettri-cità. Però si intravedono già prospettive anche più promettenti per un «secondo tempo della legna/energia», quando sul mercato del cippato (legna fluidificata, in scaglia minuta) si presenteranno anche le industrie .chimiche: prima quella estrattiva, poi quella del carbonio.

Così, mentre matura la ristrutturazione 11 s e c o n d o s t a d i o d e l l a d e n d r o e n e r g e t i c a . L ' u t e n z a d e l l a legna n e l l a c h i m i c a d e l c a r b o n i o . I m p i a n t o s p e r i m e n t a l e A G 1 P a S u l m o n a ( A b r u z z o ) : p a r t e n d o d a l l a c i p p a t u r a , p r o d u ce M B G ( M e d i u m Btu G a s ) d e s t i n a t o a p r o -cessi di sintesi.

della PAC (politica agricola comune) le «aree sfavorite per l'agricoltura» sono le prime interessate alle proposte di mutazio-ne dell'apparato di produziomutazio-ne che sono inquadrate nel nuovo disegno comunitario dell'Europa delle tecnologie.

Nella programmazione della produzione di bioenergia la montagna italiana non do-vrebbe cedere il passo alla pianura, dove ovviamente la manovra agronomica è più spedita ed il ritorno dell'investimento è più rapido. Merita segnalare in proposito che, subito dopo i primi segnali di Bruxelles per il decollo di un mercato agricolo di bio-combustibili, la Regione Emilia-Romagna si è mossa sulla filiera etanolo; ha fatto iso-lare linee di sorgo interessanti e ora sta av-viando la R & D su motori alimentati con etanolo vegetale. In termini di investimen-to finalizzainvestimen-to la montagna, in Italia, rima-ne ancora capofila grazie all'operaziorima-ne

re-gionale legna/energia in Abruzzo, il citato progetto Leben.

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Se si vuole consentire a l l ' U N C E M e alle Comunità montane di prendere partito, con cognizione di causa, nella programma-zione che interessa metà del territorio na-zionale4 e 10 milioni di italiani, ora la R & D deve affrontare i nodi principali che la nuova gestione della fornitura al mercato di assortimenti legna/energia ha di fronte. Per gli amministratori territoriali vi sono in prospettiva diversi nodi da sciogliere; quelli principali sono cinque:

a) «prezzo di indifferenza» legna/petrolio sulle utenze, quelle termiche innanzitutto; eventualmente quelle elettriche in siti re-moti;

b) stima della producibilità a n n u a del bo-sco ceduo, a tale prezzo massimo, e previ-sione della variabilità annua del tonnellag-gio ritraibile;

c) stabilizzazione dell'offerta a n n u a di as-sortimenti con introduzione programmata di alberocoltura (piantagioni a turno breve, con crescita accelerata): questo è il punto nevralgico per la competitività con il pe-trolio, sia per abbassare il costo unitario franco autocarro, sia per ridurre al minimo i trasporti compensativi fra bacini diversi (i cedui che giungono a maturità forniscono quantitativi annualmente diversi);

d) investimento strutturale (piste, pianta-gioni, assestamento dei cedui) e gestionale (cantiere meccanico per impianto-esbosco-condizionamento della legna) che viene ri-chiesto a un «comprensorio legna/ener-gia» per garantire al mercato una capacità affidabile di rifornimento costante degli as-sortimenti di combustibile;

e) impatto occupazionale e ambientale (tu-Orientativamente, in Italia il prezzo di indifferenza legno/gasolio

per il cippato energetico è dell'ordine di Lit. 10.000 ton MS*

franco utenza. Per surrogare / olio / pesante si dovrebbe scendere alla metà. * MS = materia secca

Ramaglia e tronchetto sino a diametri di 30 cm vengo-no trasformati in scaglie di circa 0,5 x 25 mm da un accoppiamento Fiatagri 90 Cv. in condizioni di accessi-bilità buone e di impiego locale, l'assorbimento energe-tico dei cantiere non va oltre il 5% del valore energeti-co inenergeti-corporato nella legna energeti-commercializzata.

tela-valorizzazione) di questo nuovo appa-rato di produzione.

Questi che si sono visti sono i nodi sul «versante biomassa» di un mercato le-gna/energia e naturalmente non sono i soli che condizionano la gestione — e prima ancora la formazione — dell'interfaccia

of-ferta-domanda di legna/energia. Per

ragio-ni logistiche abbastanza intuitive (costi di trasporto e spazi per stoccaggio del cippato presso l'utilizzatore finale) il circuito offer-ta-domanda degli assortimenti deve

chiu-dersi praticamente all'interno della Comu-nità montana. Quindi la formazione di questo circuito dipenderà principalmente da un consenso locale all'innovazione, per il quale la prima responsabilità dovrebbe essere assunta dagli enti territoriali consu-matori di gasolio termico.

Gli altri nodi sopra citati sono di carattere macroeconomico, infatti si collegano con opzioni politiche nazionali, se non comu-nitarie, trattandosi di energia, di occupa-zione, di tecnologie nuove. Questi nodi D i m o s t r a z i o n e d i c i p p a t u r a i n t e g r a l e di c e d u o in V a l Sesia In q u e s t a C o m u n i t à m o n t a n a p r i m i g e n i a — è del 1 9 4 6 , c o m e « C o n s i g l i o di V a l l e » — il m a n t e l -lo di c e d u o è r i l e v a n t e e p o t r e b b e c o n s e n t i r e l ' o r g a n i z z a z i o n e di u n a i n t e r f a c c i a l e g n a / e n e r g i a c o n v a l o r i « d i m o s t r a t i v i » n a z i o n a l i . E s c l u d e n d o i c e d u i m i s t i di d u b b i o i n t e r e s s e e c o n o m i c o , si p u ò r i t e n e r e c h e la c a t e g o r i a « c e d u o c o m m e r c i a l e 1 9 9 0 » a b b i a u n a c o p e r t u r a t e r r i t o r i a l e d e l l ' o r d i n e di 8 - 9 0 0 0 h a , c o n a c c r e s c i m e n t o a n n u o di a l m e n o 2 5 . 0 0 0 t o n di m a t e r i a s e c c a , c o r r i s p o n d e n t i a 1 0 . 0 0 0 T e p l o r d e e a 9 0 0 0 T e p f r a n c o u t e n z a t e r m i c a ( s o n o reali se vi s a r à u n s u p p o r t o s t a b i l i z z a t o r e di a l b e r o c o l t u r a ) . I p o t i z z a n d o di d e s t i n a r e q u e s t a risorsa a u n a u t e n z a l o c a l e di c a l d a i e - b i o m a s s a , c o n i m p i e g h i ri-p a r t i t i a m e t à fra enti t e r r i t o r i a l i e f a m i g l i e , il n u m e r o degli i m ri-p i a n t i t e r m i c i a u m e n t a b i l i ri-p u ò essere s t i m a t o in 3 0 0 di e n t i (15 T e p / a n n o ) e 1 3 0 0 di f a m i g l i e (3,5 T e p / a n n o ) .

possono essere ridotti a quattro:

1) normativa merceologica degli assorti-menti-legna, che ora devono competere di-rettamente con la trasparenza merceologi-ca del mermerceologi-cato dei combustibili petroliferi; 2) la normativa tecnica sulle nuove caldaie biomassa;

3) la normativa di sicurezza per l'alimen-tazione in continuo, automatizzata, con voluminosi depositi di cippato adiacenti alla caldaia;

4) eventuali incentivi finanziari, o fiscali (come in Francia) per chi nell'impianto termico sostituisce una fonte rinnovabile a una fonte energetica convenzionale [in Ita-lia la sostituzione del petrolio non procede come negli altri paesi europei: l'impatto petrolifero sulle nostre fonti energetiche complessive (6/10) è doppio rispetto a quello degli altri paesi].

Fra i nodi macroeconomici anche per le energie rinnovabili (forse specialmente per queste) figurano degli ostacoli istituzionali non lievi. Così vi sono Comunità montane del Mezzogiorno in cui le forti agevolazio-ni praticate sul metano giunto di recente si risolvono nella penalizzazione del prezzo di indifferenza della legna. Così, proprio nel paesaggio murgioso l'ingresso dell'albe-rocoltura viene rinviato ai tempi in cui l'acquirente potrà essere una industria estrattiva con valore aggiunto assai più ele-vato di quello dell'utente termico che nel-l'immediato è l'unico sbocco.

Sarebbe quindi illusorio attendersi che questa vasta area dei «territori classificati

Sotto - Giornata dimostrativa 1985 alla foresta del Corniolo - Forlì, organizzata da/Tst. Naz. del Legno dal CNR e dalla Regione Emilia-Romagna: accoppiamenti Fiatagri per produzione di spezzoni da tronchetto Un primo piano) e per cippatura della ramaglia minore.

montani» possa — per forza propria — av-viare la ricerca di un «consenso interno» sull'innovazione legna/energia. Questo non può accadere proprio perché, o questa in-novazione è globale — di interfaccia —, oppure essa rimane nel mondo delle idee.

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Poiché il progresso è fatto, sempre, di passi alterni, vediamo qui quale supporto ma-croeconomico le amministrazioni territo-riali delle Comunità ora abbiano ragione di attendere per avviare, al loro interno, la ricerca del consenso per un equipaggia-mento locale legna/energia.

Il primo vincolo di una amministrazione locale che si accinga a programmare le-gna/energia è l'identificazione della

produ-cibilità territoriale del combustibile, al prezzo di indifferenza — diciamo con rife-rimento al 1990. L'ipotesi di partenza sarà naturalmente che tutte le risorse economi-che territoriali vengano organizzate al me-glio da una gestione comprensoriale. Per impostare questa analisi occorrono dunque informazioni didascaliche su:

— prezzo di indifferenza;

— modalità tecniche e vincoli giuridici cir-ca l'agibilità del «ceduo commerciale» e della «alberocoltura energetica per terre marginalizzate» (con proprietà sovente as-sente).

L'agibilità del nuovo apparato «commer-ciale» legna/energia dipenderà specialmen-te dalla struttura dei nuovi cantieri mecca-nici legna/energia, di cui occorre fissare le principali tipologie, specialmente le rese in

R e c u p e r o d e l m a c c h i a t i c o a l l ' i m p o s t o di c o n d i z i o n a m e n t o a c a r i c o

A lato - Cingolato di 65 Cv con ancoraggio e verricello per concentramento in salita dei mannelli da trasporta-re su ripide pendici.

In basso a sinistra - Semicingolato forestale sperimen-tale proposto da/l'lst. Naz. Legno di Firenze de! CNR. Sotto - Cantiere Fiatagri per ceduo su orografia di me-dia difficoltà: due trattori con verricello che concentra-no e trattore addetto al trasporto con rimorchio autoca-ricante.

T u t e l a a m b i e n t a l e e l e g n a / e n e r g i a . P r o p o s t e al c o n v e g n o L e g n a / E n e r g i a 1 9 8 3 di B i e l l a p r o m o s s o d a l l a P r o v i n c i a di V e r c e l l i N e i c e d u i l o c a l i le p u n t e di a c c r e s c i m e n t o ( c a s t a g n o ) s o n o di 7 m c / h a a n n o . E s p r e s s o in t o n n e l -late di m a t e r i a s e c c a , l ' a c c r e s c i m e n t o m e d i o a n n u o d e i c e d u i p u r i l o c a l i è di 3 t o n : t r a d o t t o in e q u i v a l e n t e - p e t r o l i o q u e s t o v a l o r e c o r r i s p o n d e a 1,2 T e p / h a - a n n o . V u o l d i r e c h e , c o n t u r n o v e n t e n n a l e , il m a c c h i a t i c o l o r d o ( v e g e t a z i o n e in p i e d i ) è di 2 4 T e p / h a . L e a l b e r a t e a r a p i d a c r e s c i t a c h e p o s s o n o e s s e r e p r o p o s t e s u i t e r r e n i m a r g i n a l i z z a t i d a l l ' a g r i c o l -t u r a a s s i c u r e r e b b e r o r e s e a n n u e l o r d e a n c h e d e l l ' o r d i n e d i 6 T e p . Il r e n d i m e n t o e n e r g e t i c o n e t t o a l l ' i m p a s t o di c a r i c o d e l c i p p a t o , n e i c a n t i e r i m e n o f a v o r e v o l i , è d e l l ' o r d i n e di 9 / 1 0 d e l l o r d o , a c o n d i z i o n e c h e l ' a p p e z z a m e n t o rientri n e l l a c a t e g o r i a « b o s c o c o m m e r c i a l e 1 9 9 0 » , q u i n d i n e l l a t i p o l o g i a d e i n u o v i c a n t i e r i di e s b o s c o - c o n d i z i o n a m e n t o ( c h e p r e v e d o n o u n a r a z i o n a l i z z a z i o n e d e f i n i t i v a d e l l e p i s t e ) .

Motoverricello della gru a cavo per ceduo, che evita io strascico sul terreno dei mannelli mediante il trasporto aereo.

tonnellate di sostanza secca (e non in metri cubi) per giornata-uomo impiegata. Però questi sono vincoli che incontra chi è già sul cammino. Oggi l'essenziale è «met-tere in c a m m i n o » , nella Comunità singola, l'analisi preliminare sull'opportunità o meno di cercare un consbenso. Quindi, ciò che maggiormente può essere atteso dal centro è una metodologia semplificata, sbrigativa e poco onerosa, per acquisire l'opportunità o meno di studiare nel detta-glio il programma territoriale «legna». Il livello orientativo dell'opportunità uscito da questa indagine preliminare indicherà se scartare l'ipotesi, lo studio, o p p u r e af-frontarlo al più presto.

Intanto si avvicina il 1990, termine ultimo per l'applicazione in tutta la Comunità della Direttiva per la sostituzione del piombo con etanolo, nelle benzine, etanolo che, vedi caso, potrà essere vegetale — con redditi addizionali per la professione agri-cola — oppure sintetico, con trasferimento di capacità economica soltanto alla città.

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Scivoli in plastica per tronchetto, che viene reso diret-tamente all'imposto di carico servito da! trattore.

Alcune delle citate operazioni di R & D applicate alla commercializzazione della legna/energia e alla sua conversione sono già in corso a cura di enti diversi: Ente Na-zionale Energie Alternative (ENEA); C N R ; Dipartimento Energetica del Politecnico di Torino; Istituto Nazionale del Legno; IPLA, della Regione Piemonte.

Altre operazioni sono probabili, perché necessarie innanzitutto alla preparazione del Censimento Forestale Italiano, affidato al Corpo Forestale dello Stato, nonché del-la Nuova Carta Forestale Italiana che deve sostituire quella del 1936 introducendo an-che indicazioni sull'accessibilità dei boschi (quindi occorre precisare preliminarmente la tipologia, sia del sistema di piste, sia dei cantieri di esbosco-condizionamento. Ma a fianco di queste necessità di precisare le ti-pologie di meccanizzazione-equipaggiamen-to del ceduo ve ne sono anche altre, ad esempio l'elaborazione da parte del Mini-stero Agricoltura di un Piano forestale

na-zionale.

A fronte di questo moltiplicarsi.di iniziati-ve per la tutela e la valorizzazione

dell'al-bero sembra motivata la proposta al Salo-ne Internazionale della Montagna di con-solidare la sua iniziativa 1983 «Mostra Tematica Legna/Energia». Sembrerebbe ormai attuale una rassegna almeno bienna-le su questa nascente interfaccia bienna- legna/e-nergia, con una tavola rotonda per ciascu-no dei due versanti:

— formazione di gestioni comprensoriali e cantieri meccanici per impianto di alberate ed esbosco-condizionamento fino al grossi-sta;

— normativa merceologica per il biocom-bustibile e gli impianti termici o elettrici; normativa sicurezza.

Almeno in cornice di questa analisi merita ricordare che tutta questa nuova materia dendroenergetica oggi è di attualità tanto nei paesi industriali più avanzati (vedasi USA) quanto nei paesi tropicali. Questi ul-timi confidano di avere dalla dendroener-getica una prima risposta per portare verso una soluzione il problema per essi vitale di 1 milione di villaggi in forte penuria di ri-sorse energetiche e che non è pensabile in-terconnettere con le reti elettriche nazio-nali.

N O T E

1 U n o dei maggiori segni dell'«Europa della tecnolo-gia» è la proposta — già del 1982 — della Commissio-ne CEE ai governi membri per un riorientamento della PAC con l'inserimento nel mercato agricolo di un'area bioenergetica. A 3 anni di distanza, ora le «questioni» bioetanolo e legna/energia stanno ottenendo reazioni hit/altro che proporzionate allo specifico potenziale di impatto sul mondo rurale e sulla gestione del territorio. Il bioetanolo è nelle cronache.

2 Provincia di Torino. Camera di commercio di Tori-no, Salone Internazionale della Montagna.

3 Persino negli USA la legna/energia da sola partecipa all'approvvigionamento in «fonti primarie» per il 6% e questo spiega il forte avanzamento nel paese della R & D per coltivazioni intensive di legna/energia in pianu-ra, con 30-50.000 talee per ettaro coltura.

4 Sono 4 1 5 3 i Comuni che rientrano nel territorio clas-sificato « m o n t a n o » .

SI SCRIVE ITAL DESIGN

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1985 (pagine 81-85)