- Nel 2002 le strutture extralberghiere hanno registrato una permanenza media più alta
L’ECONOMIA TURISTICA BOLOGNESE
L’analisi quantitativa riguarda:
• il comparto alberghiero ed extralberghiero (domanda ed offerta)
• la fiera di Bologna
• i numeri dell’aeroporto G. Marconi
Domanda ed offerta ricettiva a confronto
L’offerta ricettiva della città può contare, dati 2004, su circa 80 strutture di tipo alberghiero e circa 200 extralberghiere.
Nel SETTORE ALBERGHIERO poco meno del 70% degli esercizi è di categoria 5, 4 e 3 stelle, con un’offerta complessiva di circa 7.100 posti letto su un totale di 8.400. Ne emerge, evidentemente, sia un’offerta che una relativa domanda, molto qualificata.
Consistenza ricettiva alberghiera – anno 2004 – Comune di Bologna
STRUTTURE
ALBERGHIERE ESERCIZI POSTI LETTO
5 stelle 1 232
4 stelle 19 4218 3 stelle 35 2613
2 stelle 9 417
1 stella 15 558
Residence 2 390
TOTALE 81 8428
Elaborazione Iscom Group su dati Prov. Bologna – ufficio Statistica
L’OFFERTA EXTRALBERGHIERA locale ha visto un considerevole sviluppo quantitativo con l’apertura di un elevatissimo numero di esercizi di bed and breakfast.
Questo deciso incremento merita comunque una riflessione dal momento che i B&B presenti, nati a seguito della recente legge regionale 29/2001, hanno avuto sicuramente uno sviluppo particolarmente rapido in termini quantitativi ma non sempre è stato possibile corrispondervi anche a livello qualitativo. Pertanto, oggi, il lavoro di una parte di questi operatori della
“ricettività familiare” è proprio in direzione di una maggiore disciplina nella gestione e nell’offerta. Ciò consentirà sia di migliorare i rapporti tra i diversi operatori della ricettività e sia di arrivare a standard di qualità più elevati e coerenti con le aspettative della clientela.
Nel complesso, comunque, il buon numero di posti letto (e piazzole) a disposizione di una clientela meno disponibile alla spesa o semplicemente più orientata verso soluzioni di alloggio diverse dell’hotel garantisce un’offerta locale eterogenea e con ampie possibilità di scelta.
Consistenza ricettiva extralberghiera – anno 2004 - Comune di Bologna
STRUTTURE EXTRALBERGHIERE
ESERCIZI POSTI LETTO
Campeggi e villaggi turistici 1 600
Alloggi agrituristici 2 22
Ostelli della gioventù 2 118
Case per ferie 3 168
Affittacamere iscritti al REC 49 334
Bed&Breakfast 142 504
Altri esercizi 4 73
TOTALE 203 1819
Il MOVIMENTO TURISTICO è rappresentato da circa 770 mila clienti che effettuano più di 1,7 milioni di pernottamenti nel complesso delle strutture ricettive presenti a Bologna.
Movimento turistico nel Comune di Bologna – anno 2003
ITALIANI STRANIERI TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Strutture
alberghiere 475.861 974.499 241.129 578.484 716.990 1.552.983 Strutture
extralberghiere 20.614 140.992 27.172 65.386 47.786 206.378 Totale 496.475 1.115..491 268.301 643.870 764.776 1.759.361 Elaborazione Iscom Group su dati Prov. Bologna – ufficio Statistica
Nei punti in elenco che seguono si riportano alcune ponderazioni frutto dell’analisi dei dati statistici elaborati su un arco temporale di un decennio (1993/2003).
Il MOVIMENTO TURISTICO di italiani e di stranieri registra valori in crescita, lenta ma costante ad eccezione di alcuni anni in cui l’aumento è stato più consistente.
Particolarmente dopo il 2000 la città ha avuto un aumento di
CLIENTELA STRANIERA; questi infatti, sebbene come valori assoluti abbiano evidentemente un peso minore rispetto alla clientela italiana, in termini percentuali hanno registrato valori di crescita molto alti.
Nel confronto tra comparto ricettivo alberghiero ed
EXTRALBERGHIERO è quest’ultimo quello che ha registrato un forte aumento della domanda turistica.
La RICETTIVITÀ COMPLESSIVA (anche per l’offerta dei B&B) è cresciuta ma nel COMPARTO ALBERGHIERO si è avuto: una diminuzione del numero degli esercizi a fronte di una migliore presenza qualitativa (chiusura o riconversione di diversi esercizi ad 1 o 2 stelle e di un aumento o riqualificazione di strutture a 4 stelle) e
un aumento di posti letto (ma con conseguente diminuzione del tasso di occupazione delle camere).
La PERMANENZA MEDIA, con piccole oscillazioni in positivo o negativo, resta comunque decisamente bassa, sia nel comparto alberghiero che extralberghiero (sebbene in quest’ultimo i valori di permanenza siano leggermente più elevati).
Infine, se si osserva l’andamento del movimento turistico nei dodici mesi dell’anno è evidente come la città di Bologna viva dei veri e propri picchi: sia in positivo (da marzo ad inizio giugno) che in negativo (gennaio-febbraio, luglio-agosto-settembre).
Andamento mensile del movimento turistico nel 2003
0
di occupazione lordo (ovvero calcolato sui 365 giorni dell’anno) relativo all’intero tessuto ricettivo locale, alberghiero ed extralberghiero.
Ciò che ne emerge, almeno dalla lettura dei dati elaborati confrontando in termini percentuali l’offerta di posti letto con il numero degli arrivi nel corso dell’intero anno, è che non sembrano esserci delle particolari oscillazioni tra un anno ed un altro. Certamente non si può dire, da questa lettura, che la città e il suo sistema di ospitalità riesca ad ottenere valori capaci di garantire una copertura superiore ai 6 mesi l’anno, dal momento che tutti i dati si attestano dal 45 al 50% circa.
Tasso di occupazione: confronto negli anni – Comune di Bologna
ANNO POSTI LETTO ALBERGHIERI
POSTI LETTO EXTRALBERGHIERI
POSTI LETTO TOTALE
PRESENZE TOTALI
TASSO OCCUPAZ LETTI
1992 6.968 70 7.038 1.331.958
1994 7.415 214 7.629 1.377.521 49,5 %
1997 7.206 244 7.450 1.296.988 47,7 %
1999 7.503 712 8.215 1.309.182 43,7 %
2001 7.946 1.284 9.230 1.617.845 48,0 %
2002 8.324 1.508 9.832 1.731.857 47,7 %
2003 8.403 1.796 10.199 1.759.361 47,3 %
Elaborazione Iscom Group su dati Prov. Bologna – ufficio Statistica
Livello competitivo e qualità ricettiva alberghiera
Fin qui ci si è occupati dell’analisi statistica – sulla dimensione dell’offerta e sul movimento turistico in città – mentre di seguito si approfondirà l’aspetto prevalentemente qualitativo e competitivo degli esercizi ricettivi alberghieri, analizzando sia l’attuale livello dei prezzi sia elementi legati all’attuale posizionamento dell’offerta alberghiera.
Partiamo da una certezza, ovvero dal fatto che il tessuto ricettivo bolognese è stato per anni leader sul mercato in termini di competitività e di qualità sia di tipo strutturale che organizzativo.
La città accoglieva per lo più una domanda di alto profilo, generata dai principali settori economici locali e dal polo fieristico. Di conseguenza, il forte orientamento al segmento business, ed anche internazionale, ha contribuito alla crescita qualitativa dell’offerta alberghiera. In questo caso, si può tranquillamente affermare che le leve della domanda e la risposta del tessuto imprenditoriale alberghiero sono stati i protagonisti della qualità di cui possono tranquillamente vantarsi oggi gli hotel di Bologna.
Diversamente, invece, se si riflette sulla capacità alberghiera di generare la domanda. In passato questa era caratterizzata da elementi esogeni al sistema e non da una struttura di accoglienza consapevole di dover conquistare quote di mercato altrimenti orientate verso altre destinazioni.
La domanda era elevata e non si avvertiva, quindi, la necessità di doverla
“cercare”; ciò ha penalizzato il sistema di accoglienza che, oggi, deve mettere in atto nuove politiche e strategie competitive verso il mercato.
Quindi, consapevoli che la domanda si è evidentemente trasformata, si rende necessario uno sforzo maggiore affinché si continui nella ricerca di standard apprezzabili di qualità e si raggiunga una solida consapevolezza competitiva.
La qualità dovrà coincidere con la capacità di differenziare le proposte di soggiorno: in termini di servizi offerti e di livelli di prezzo. Mentre, la competitività del sistema di offerta la si raggiunge ritrovando canali di comunicazione e di relazione efficaci con i mercati esterni.
Come si è detto, la base di partenza, è certamente buona: gli hotel della città sono tra i migliori (categoria 3 e 4 stelle) sul mercato italiano e, in parte, esprimono anche dei buoni livelli di prezzo. Ciò emerge da un’analisi che il gruppo di lavoro ha affrontato servendosi di due differenti strumenti di indagine.
Da una parte comparando i prezzi alberghieri di diverse città italiane: è
le sale lavoro degli hotel. Bologna, poi, è stata inserita tra le prime 5 città italiane in cui migliore è il rapporto “qualità-servizi-prezzi”, anche se posizionata sempre tra il quarto ed il quinto posto.
Il valore della Fiera
Il primo motore del turismo a Bologna è senza alcun dubbio la sua Fiera.
La città, infatti, è stata per anni una destinazione prima di tutto business e di affari (e anche polo congressuale1) e oggi, pur con difficoltà di natura interna ed esterna, ovvero legate al polo fieristico stesso o solo a mutamenti e crisi del mercato nazionale ed internazionale, resta comunque tra le principali motivazioni della domanda presente in città2.
Il grande sviluppo degli anni passati che ha permesso alla città di imporsi quale importante meta business era supportato, anche, dalla centralità geografica, dall’elevato standard di vita e da una forte caratterizzazione imprenditoriale, da una efficiente e fitta rete di trasporto e di collegamenti (autostrada, ferrovia, aeroporto); oggi, proprio alcune di queste tradizionali
“eccellenze” risultano: penalizzanti o venute meno.
Tant’è che da più parti, sia su sollecitazioni dei privati che per iniziative imprenditoriali e pubbliche locali, si cerca oggi di far fronte ad alcuni dei problemi più evidenti che rendono spesso difficile la scelta di Bologna quale meta affari-fiere-congressi.
È inutile sottolineare come oggi, diversamente da un tempo, le manifestazioni fieristiche assumano ruoli e determinino consensi da parte del cliente molto diversi da quanto tradizionalmente abituati a conoscere.
Oggi, quindi, la presenza di un polo fieristico deve fare i conti con elementi che tendono ad un suo indebolimento e altri, invece, che ne rafforzano la sua capacità attrattiva e competitiva.
1 Bologna è la quarta città congressuale italiana sia per numero di eventi organizzati che per numero di partecipanti dopo Roma, Milano e Firenze (dati Osservatorio Congressuale Italiano)
2 Oggi, secondo quanto emerso in fase di colloqui da diversi albergatori della città, il rapporto tra la clientela turistica “pura” e quella legata ad affari e fiere è di 1 a 3;
diminuito rispetto ad un tempo ma ancora piuttosto evidente.
Questi, in sintesi sono:
- da una parte, la fiera “subisce” una forte concorrenza e deve affrontare ed approntare capaci strategie di marketing (sui mercati e sulla clientela) per far fronte all’elevata competitività in atto.
Attualmente, il semplice “calendarizzare” gli eventi non è più sufficiente (se mai lo sia stato) per creare indotto e consenso;
occorre saper scegliere il tipo di evento capace di attirare domanda e motivare allo spostamento. Al tempo stesso, sono cambiate le richieste e le necessità di servizi complementari alla manifestazione, nonchè la capacità di spesa del cliente (che incide sulla diminuzione dei giorni presenza, ecc…);
- dall’altra parte, invece, il ruolo della fiera tende sempre più a rafforzarsi non semplicemente attraverso politiche di gestione ed organizzazione degli spazi espositivi ma attraverso una rete di relazioni tra il polo fieristico stesso e la città/località che ospita la fiera. È il sistema città, con i suoi operatori della ricettività e dei servizi, con le sue politiche urbane e della mobilità, le infrastrutture e le strutture qualificate presenti a costituire il valore aggiunto, e talvolta anche determinante, a creare maggiori consensi per il cliente del segmento affari-business.
Di questo vi è necessità anche per Bologna e la sua importante Fiera.
L’importanza del Polo fieristico bolognese è data anche dai numeri, così come si riportano di seguito (Elaborazione Iscom Group, Fonte: Annual Report, BolognaFiere)
1999 2000 2001 2003 Diff % 1999/2003
espositori italiani 14.490 15.599 15.794 15.400 6%
espositori stranieri 5.919 6.422 6.281 6.100 3%
totale espositori 20.409 22.021 22.075 21.500 5%
visitatori professionali
italiani 1.118.320 1.129.035 1.133.866 1.126.000 1%
I numeri dell’aeroporto G. Marconi
Questa parte di analisi si conclude con l’osservazione di alcuni dati relativi all’aeroporto di Bologna: movimento passeggeri e collegamenti, obiettivi di sviluppo.
È sufficiente guardare i due grafici che seguono per comprendere come lo scalo bolognese abbia saputo, negli anni, affermarsi e crescere in maniera considerevole. A ciò si aggiungano anche gli obiettivi di sviluppo che la gestione dell’aeroporto si è data in virtù dei nuovi interventi di riqualificazione e di ampliamento della struttura aeroportuale.
Questi ultimi interventi potrebbero contribuire anche a far aumentare nuovamente la curva dei grafici che, oggi, mostra segnali negativi. Questi, comunque, meriterebbero un approfondimento ragionato e comparato con la situazione internazionale in atto, dal momento che non si tratta, a nostro avviso, semplicemente di un problema di tipo locale ma che ha origini e cause di ben più ampia natura.
Oltre a ciò, l’analisi della situazione aeroportuale di Bologna ed il suo sviluppo deve essere effettuata anche considerando le possibili sinergie, attuate o attuabili, con il sistema aeroportuale regionale.
È necessario, poi, al fine di utilizzare al meglio tale sistema aeroportuale, avviare politiche di sostegno all’incremento dei voli incoming. Una politica, quindi, in grado di generare presenze sull’area bolognese e, al tempo stesso, ridurre eventuali impatti negativi sui flussi outgoing che ciò potrebbe comportare.
Infine, altro elemento essenziale è lo sviluppo del traffico merci, generatore di valori economici di tutto rispetto.