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4. La gestione pedagogica del Nido

4.2. Educazione religiosa dei bambini

Tra gli elementi educativi disseminati nella Cronaca sovrabbonda la

tra-151 Schema regolamento; il contenuto di questo schema si rifà anche ad una pubbli-cazione utilizzata dalle FMA dell’epoca per i “Giardini d’Infanzia”: Regolamento per gli oratori festivi e per i giardini d’infanzia, Torino, Tip. Silvestrelli & Cappelletto 1912, 51-83. Tale documento si caratterizza per essere pratico e dettagliato, sia con indicazioni per le maestre giardiniere, sia per i bambini: disciplina, igiene, attività diverse e specifi-cazioni di tempi e materiali. Nulla deve essere risparmiato perché «i bimbi affidati alle loro cure abbiano a crescere sani, intelligenti e buoni, abbiano a gettare, per così dire, le radici di quell’educazione fisica, intellettuale e morale che, coadiuvata quant’è possibile dalla famiglia, continuata poi nella scuola e da essi stessi, li accompagnerà per tutta la vita». Ivi 52. L’atteggiamento prescritto alle maestre nei confronti dei bambini è l’accoglienza, attraverso lezioni pratiche, esercizi alternati al movimento, l’educazione morale, intellettuale e religiosa, «il tutto condito da un vero sentimento religioso». Cf ivi, cap. I, Articoli generali.

152 Un documento ufficiale emanato dall’Istituto delle FMA per indicare, tra l’altro, i criteri pratici di applicazione del sistema preventivo è il Manuale-Regolamenti…1929.

In particolare cf il cap. I, Educazione morale art. 196-214; cap. II, Educazione religiosa art. 215 - 228; cap. III, Educazione intellettuale art. 229-236; cap. IV, Educazione fisica ed igiene art. 237-246.

153 Cf Statuto… 1930, cap. I art. 2.

smissione dei valori religiosi. Spicca il numero di funzioni funebri [!] cui i bambini devono partecipare, secondo il costume comune dell’epoca, nono-stante un certo disappunto delle FMA, che valutano gli inconvenienti per la salute nei mesi invernali e l’interruzione delle normali attività. Si appunta in cronaca soprattutto l’educazione impartita attraverso la catechesi, la prepa-razione ai sacramenti, la partecipazione alle cerimonie religiose e l’educazione alla preghiera e alle devozioni popolari.154 Tale mediazione devozionale-liturgica corrisponde pienamente alla mentalità dell’epoca.

Alla carenza di fonti dirette in materia di contenuti e metodi, supplisce il Regolamento per gli oratori festivi e i giardini d’infanzia, che era in uso dal 1912 in tutti gli asili gestiti dalle FMA, ratificato dal VII Capitolo generale del 1913. In base ad esso si può supporre che le FMA al Nido insegnano ai bambini a «incominciare le principali occupazioni del giorno […] dal-l’invocazione di Dio, e terminare col dargli grazie affettuose per i suoi do-ni»; la maestra avrà aiutato i piccoli ospiti a maturare la propria fede risve-gliando lo spirito di stupore. Sicuramente, in ossequio al Regolamento, in-segnano preghiere brevi e semplici, come d’altra parte già prescriveva il ca-techismo di Pio X.155 Nei tre anni del giardino d’infanzia viene segnalata un’istruzione progressiva degli elementi fondamentali della fede cristiana, che rispecchia i contenuti e le modalità indicati dal Regolamento…giardini d’infanzia e le direttive del magistero della Chiesa.156 Tale educazione si

154 Le suore coltivano atteggiamenti religiosi di pietà attraverso l’insegnamento di

«qualche lode facile in onore di Gesù Bambino», il ringraziamento a Dio per il bene ri-cevuto, la partecipazione alle processioni diocesane «in onore delle S. Spine», del Cor-pus Domini, e delle parrocchie vicine, come quella «solenne Processione di S. Michele in onore di Maria SS.»; le visite al santo sepolcro, nel periodo quaresimale, la visita al cimitero il giorno della commemorazione dei defunti, la pratica di fioretti. Si cerca an-che di infondere nei bambini l’amore al Papa e all’Ordinario del luogo. Vengono anan-che coltivate le devozioni tipicamente salesiane come la commemorazione di Maria Ausilia-trice, di don Bosco e di Maria Mazzarello. Cf la Cronaca che registra puntualmente allo scadere di tali date la partecipazione delle suore e dei bambini; Regolamento…giardini d’infanzia, cap. I, Articoli generali.

155 Nel Regolamento…giardini d’infanzia sono specialmente indicate le preghiere del mattino e della sera, quelle precedenti e successive ai pasti; quelle prima dell’inizio delle lezioni; vengono date anche indicazioni specifiche in base all’età dei bambini. Cf ivi, cap. I; cap. V, Orario e suo svolgimento particolareggiato.

156 Il papa Pio X caratterizza i suoi anni di pontificato (1903-1914) anche per una grande sensibilità catechistica: afferma il primato della catechesi su altre forme di apo-stolato; rinnova la catechesi parrocchiale; cura l'edizione di un catechismo unico. Nel 1905 pubblica l’enciclica Acerbo nimis, attraverso cui sostiene la necessità della cate-chesi per sopperire alla dilagante decadenza morale e al diffondersi dell’ignoranza

caratterizza per essere iniziazione alla fede e una sua proposta sintetica con una presentazione dell’annuncio narrativo biblico, soprattutto neo testamen-tario, ridotto agli elementi essenziali. La struttura dei singoli argomenti ap-pare semplice e di facile comprensione, anche perché, per l’età dei bambini, è accompagnata da elementi antropologici concreti e da essi conosciuti. La struttura trinitaria, con un’elaborazione più ampia della parte cristologica, presenta le principali verità della fede: esistenza, paternità e amore di Dio, creazione del mondo, redenzione del mondo attraverso il mistero del-l’incarnazione, passione e morte di Gesù, vero Dio e vero uomo; lo Spirito Santo non viene minimamente nominato, se non nella terza sezione, quando si citano la Pentecoste e il sacramento della Cresima; la Chiesa, come co-munità di fedeli riuniti nello Spirito, non è esplicitata se non attraverso il paragrafo sui doveri morali e attraverso i raccontini morali suggeriti per sviluppare nel bambino atteggiamenti relativi all’agire. Non vengono sotto-lineate in modo specifico formule sintetiche sui contenuti centrali del mes-saggio cristiano (il Padre nostro, i dieci comandamenti, il credo, i sacramen-ti, le virtù cardinali e teologali), come ampliamento della formazione reli-giosa, ma è da supporre che alcune fossero loro insegnate. Attraverso la Storia sacra, con conoscenze dell’Antico e del Nuovo Testamento, si pre-senta il mistero della salvezza di Dio.157

La preparazione alla cresima e alla prima comunione comincia intorno ai cinque anni, ultimo anno d’asilo. La cronaca segnala puntualmente la ce-lebrazione dei sacramenti. L’età eterogenea dei bambini al momento del-l’ammissione al Nido e l’incerta durata della permanenza spiega la

sol-giosa. Nel 1910 il decreto Quam singularis, emanato per volere del pontefice dalla Con-gregazione dei Sacramenti, contribuisce a rinnovare l’organizzazione catechistica e invi-ta a preparare i bambini per farli accosinvi-tare in età precoce al sacramento della comunione e della confessione. Pio X intendeva educare i bambini alla fede non attraverso la me-morizzazione di formule, ma con la comprensione adeguata all’età: imparare, per esem-pio, il mistero della Trinità facendo il segno della croce; il mistero dell’incarnazione in-dividuando e adorando nel presepe Gesù bambino. Nel 1912 viene edito e reso obbliga-torio per l’Italia il Catechismo di Pio X e per circa 60 anni resterà il testo unitario per la nazione e verrà utilizzato anche nelle scuole, esso però non rispecchierà le discussioni e le intenzioni della sua fase preparatoria, risultando lontano dalla vita, anche quella reli-giosa. Nel Regolamento…giardini d’infanzia la preparazione ai sacramenti inizia già nella III sezione, cioè all’età di 5 anni. Cf PIUS X, Encyclica Acerbo nimis, in ASS 37 (1904-1905), 613-625; CONGREGATIO DE SACRAMENTIS, Decretum de ætate admittendo-rum ad primam Communionem Eucharisticam, in AAS 2(1910), 577-583.

157 Cf Regolamento…giardini d’infanzia, cap. V, sezione I, Conversazioni religiose;

sezione II, Doveri morali.

lecitudine delle religiose, in sintonia con le direttive papali e, prima ancora, con l’originaria tradizione salesiana.

Programma dell’istruzione religiosa nei giardini d’infanzia gestiti dalla Figlie di Maria Ausiliatrice

Sezione I Sezione II Sezione III

Conversazioni deve fare un bimbo per piacere a Dio. Dio è dappertutto e vede tut-to. L’Angelo Custode.

Maria, Madre di Gesù e Madre nostra. Pre-ghiamo che ci aiuti ad imitare Gesù.

Il creato è opera di Dio. Osserva-zioni sul creato e su stampe. Il Pa-dre Celeste e il paPa-dre terreno. Dio ci vede sempre. Il buon bambino ama Gesù che s’è fatto Uomo, per insegnargli ad essere buono e a fare il bene. Maggio e la Mamma cele-ste. Dio giusto premia i buoni e ca-stiga i cattivi, perché vede tutto quello che pensiamo, diciamo e facciamo di bene e di male.

Storia Sacra Storia Sacra Storia Sacra Gesù Bambino. Gesù del mondo. Creazione di Adamo ed Eva. Adamo ed Eva nel paradiso terrestre. Disobbedienza di Adamo e di Eva. Promessa del Messia.

biamo amare Gesù ed essere buoni come Lui.

Innocenti. Gesù obbe-diente a Maria e a S.

Giuseppe. Passione di Gesù. Sua morte e Ri-surrezione.

Adamo ed Eva esclusi dal Paradiso.

Nascita di Gesù Cristo. Gesù ado-rato dai pastori. I Magi. Fuga in Egitto. Gesù si smarrisce, ma non per fuggire di casa, come i bambini monelli, ma per insegnare il bene.

Battesimo di Gesù e battesimo dei fanciulli. Gesù ama e benedice i fanciulli. Bontà di Gesù verso gli uomini. Egli guarisce i ciechi, i sordi; fa del bene a tutti, eppure lo fanno patire, lo mettono in croce.

Ci insegna a fare del bene, anche se maltrattati. Gesù condannato a morte. Passione morte di Gesù.

Istituzione della SS: Eucarestia.

Confessione. S. Comunione.

Risurrezione (Pasqua). Gesù va in cielo (Ascensione). Pentecoste.

Cresima.

Doveri morali Doveri morali Doveri morali Amore ai genitori. Amo-re alla virtù. OrroAmo-re del male. Gentilezza e chi, alle volte, ci fosse stato causa di disgusti. Ri-spetto alle cose nostre e più ancora alle altrui. Bontà coi genitori, coi fratelli, con tutti, e compiacere per chi soffre. Ordine. Desiderio di piacere agli altri per contentare Id-dio, i genitori, le mastre, ecc.. Gen-tilezza e garbo nel camminare, nel parlare, nell’operare in casa, al-l’Asilo, ovunque e sempre.

Raccontini morali Raccontini morali Raccontini morali La bimba obbediente.

La mamma ammalata.

L’uccellino senza mamma. La strenna del

Il buon Dio ci provvede di pane e di vestimenta. Per strada.

Il pane della merenda.

L’Epifania. La strenna. Il bimbo senza mamma. Carità. Davanti al-l’immagine della Madonna. A chi regalerò il primo fiore del mio giardino? Mamma voglio proprio renderti contenta. L’onomastico della mamma, ecc. (vedi l’educazione dei sensi e lezioni di cose).