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4. La gestione pedagogica del Nido

1.3. Le relazioni interne

Gli anni tra l’arrivo delle FMA al Nido e la morte della Martinetti (1934) sono segnati da incomprensioni tra le suore e «le solite signorine», tanto da far intervenire sia il presidente Vianello, sia l’ispettrice delle FMA.

Nella cronaca il rapporto si manifesta teso soprattutto con la Martinetti, che impartisce spesso «ordini così imprevisti» da creare disordine e sconcerto, e solo «per compiacere» lei, le religiose li pongono in atto.25 In poche

occa-pitolo Generale VIII. Con l’adesione a quest’opera le FMA dimostrano di voler rispon-dere ad un’esigenza del loro carisma, e di impegnarsi in favore dei bambini più poveri e più bisognosi. Capitolo Generale VIII, 17-18.

22 Cronaca…ottobre 1930.

23 L. cit.

24 ANIDO, Lettera di Carlo Antonio Vianello alla Martinetti, [s.l.] mercoledì [otto-bre/novembre del 1930]. [Ms. orig., f.a., 4 pp., int.: «Lega del Bene “Nido Vittorio Emanuele III°”», prot. n. 32].

25 Cf Cronaca…4 dicembre 1930. 19 aprile 1931. 21 aprile 1931. 8 giugno 1931. 1

sioni ella si manifesta soddisfatta del loro operato.26

La situazione di tensione, avvertita dalle religiose, potrebbe essere una percezione parziale e unilaterale, ma di fatto è comprovata anche da lettere spedite dal Presidente alla Martinetti e conservate nell’archivio del Nido.

Esse testimoniano il carattere forte e risoluto della fondatrice, ma forse an-che un po’ invadente nel lavoro delle religiose e dell’ente. Ella continua ad arrogarsi un ruolo di controllo e di comando nei confronti dell’andamento dell’istituzione, anche se essa ha ormai assunto giuridicamente un altro vol-to con l’erezione ad ente morale. Vianello la richiama più volte sia sul-l’incoerenza del giudizio per la scelta delle FMA da lei stessa operata e di cui ora si mostra insoddisfatta, sia sul ruolo che ella deve occupare, quale presidente del comitato dame, e non presidente del Nido, tanto più dopo l’erezione dell’opera ad ente morale:

«Ella dimentica che la nostra amministrazione è ente Morale retta da un Presidente nominato dal Prefetto. Il presidente è responsabile e non tocca cer-tamente a lei, consigliera del comitato femminile, [prendere decisioni…]. Sono io che ho il diritto di lamentarmi. Non si vuole intendere che tutto va segnalato al Presidente che le decisioni le prende il Presidente d’accordo con il suo Con-siglio.

Se faceste solo quello che vi compete e cioè dirigere il Comitato Dame e raccogliere fondi: tutto andrebbe meglio. […]. La prego di stare calma e di te-nere a posto i nervi: non vedo il perché di tanta eccitazione!».27

novembre 1931. 9 marzo 1932. 10 marzo 1932. 29 maggio 1932. 26 dicembre 1932. 3 gennaio 1933.

26 Le uniche circostanze in cui la cronaca della casa registra l’approvazione della Martinetti sono: in occasione di una piccola cerimonia di prima Comunione e festa di don Bosco quando «vi sono parecchie persone esterne e tutte restano soddisfatte della funzioncina, specialmente la Presidente». Cronaca…26 aprile 1931. Per l’onomastico della fondatrice dell’opera, i bimbi e le suore offrono preghiere e Comunione e organiz-zano una «breve festicciola di occasione. Canto, dialogo, scherzo ginnico “le farfalline”, poesie, ecc. L’interessata rimane soddisfattissima». Cronaca…13 settembre 1931.

27 Lettera di Vianello alla Martinetti. Malgrate, 11 ottobre 1931. In questa lettera, già citata, Vianello fa presente alla Martinetti che è stata lei stessa ad imporre la scelta del-l’ordine religioso. Egli aveva già da tempo invitato «il Comitato Dame, e particolarmen-te la Presidenza, e non avendo più la preoccupazione degli acquisti per il Nido, se non nella forma di consigliare le Suore, […ad] aver presente lo scopo principale per cui è stato costituito: cioè come organo di propaganda e di finanziamento». ANIDO, Lettera di Carlo Antonio Vianello al Comitato Dame, Milano 12 aprile 1931. [Ms. orig., f.a., 2 pp., int.//, prot. n. 61 (12.4.1931)]. In un’altra egli la invitava nuovamente a preoccuparsi esclusivamente della raccolta dei fondi e non delle incombenze né delle suore, né del-l’amministrazione: «Ricordatevi che per voi il problema unico è la raccolta dei fondi […] per la raccolta dei fondi ci vogliono le Signore!». ANIDO, Lettera di Carlo Antonio

Le religiose sembrano sostenute dal presidente, che periodicamente si reca a Pavia, dalla Martinetti o al Nido, in modo da incontrare i due poli delle responsabilità.28 Egli viene descritto dalle FMA come «persona com-prensibile e di buon senso pratico»,29 «compitissimo e molto paterno»;30 si interessa dell’andamento dell’istituto fin nei minimi particolari31 e «si di-mostra soddisfattissimo del come si procede».32 L’intervento di Vianello nelle relazioni tra FMA e «alcune signorine delle Lega» sembra risolutore, tanto che «le difficoltà dei primi tempi vanno pian piano dissipandosi».33 Alla fine dell’anno 1931, invece, i malintesi si accumulano, sia per motivi di natura relazionale, sia per il mancato rispetto delle convenzioni.34 Il pre-sidente allora pare assumere nei confronti delle religiose comportamenti ambigui: sollecitato anche dall’ispettrice,35 è «deciso di togliere dai piedi ogni persona che porti disturbo».36 Raduna quindi il Consiglio di Ammini-strazione, cui partecipa anche la Martinetti, ma le FMA concludono: «Con

Vianello alla Sig.ra Martinetti e alla Sig.na Bordoni, [s.l. 1931]. [Ms. orig., f.a., 1 p., [s.l.]

[1931], int.//, prot. n. 66].

28 La prima visita registrata del presidente, Carlo Vianello, al Nido, è in data 14 no-vembre 1930. «Egli si informa di quanto è ancora mancante e necessario in casa e dà or-dine perché si provveda». Cronaca…14 novembre 1930. Anche nei mesi seguenti si di-mostra contento delle religiose. Cf Cronaca…10 marzo 1931. 29 marzo 1931.

29 Cronaca…14 novembre 1930.

30 Cronaca…6 maggio 1931.

31 Cf l. cit.; Cronaca…13 giugno 1931. 1 luglio 1931.

32 Cronaca…10 marzo 1931.

33 Cronaca…29 marzo 1931. 9 aprile 1931. Il 5 dicembre quando Vianello visita il Nido, la redattrice della cronaca annota: «Ci lascia più tranquille anche a riguardo alla Signora Martinetti». Cronaca…5 dicembre 1931. Non è spiegato il motivo, ma le note relazioni fanno presumere una presa di posizione nei suoi confronti.

34 «Con rincrescimento si chiude l’anno quasi con le medesime difficoltà che l’abbiamo incominciato, anzi quasi aumentate, perché non si osservano le Convenzioni, specie per l’età dei bambini, perché l’Amministrazione ha fatto già tutti i suoi piani per provvedere all’apertura di una sezione per bimbi piccini, appena di un anno. Siamo poco comprese e ben poco si fidano delle Suore. Il Sig. Presidente vien troppo di rado e per corrispondenza le fanno vedere le cose ben diverse di quello che sono in realtà. Speria-mo nella bontà del Signore che provveda pel bene nostro e quello dei bimbi, chiedendo solo la grazia che sappiamo farci dei meriti». Cronaca…31 dicembre 1931.

35 L’ispettrice, suor Francesca Gamba, prospettandosi «nuovamente lo stato poco lieto dell’opera», si reca a Pavia per «ascoltare e vedere tutte le parti favorevoli ed osteggianti». Si reca anche a Milano per discutere col presidente, «questi dimostrasi ben disposto a venire a determinati che smusseranno, si spera, le maggiori fra le difficoltà».

Verbale…17-18 marzo 1932.

36 Cronaca…14 aprile 1932.

sorpresa sappiamo che dopo l’adunanza le cose sono rimaste come prima, così che le difficoltà da parte nostra sono rimaste quasi aumentando anziché diminuire. Più che tutto non sappiamo darci ragione di così radicale cam-biamento da parte del Presidente».37 Il futuro non si prospetta migliore, tan-to che i commenti della cronista sembrano piuttan-tostan-to negativi: «Certan-to le dif-ficoltà non diminuiscono perché le cose non cambiano».38

Di fronte a questa situazione, ed anche perché chiamata in causa sia dal-le suore sia dalla Martinetti, l’ispettrice interviene con frequenti visite alla comunità in funzione mediatrice.39 La continua precarietà delle condizioni fa sì che spesso in sede di consiglio ispettoriale si discuta sulla opportunità di ritirarsi dall’opera. All’ordine del giorno del 18.3.1932 si legge addirittu-ra «Casa di Pavia (da cui ritiaddirittu-rarci)», come se la decisione fosse determinata.

Lo stesso ispettore salesiano, don Colombo, in visita a Pavia alle comunità dei religiosi dipendenti da lui,40 ha avuto modo di costatare e di comunicare all’ispettrice «la poca convenienza che le nostre Suore attendano a quel-l’Opera, dove abusivamente ci obbligano ad accettare bambini inferiori ai due anni». Le stesse superiore del consiglio generale invitano ad un serio ripensamento per il ritiro delle religiose dal Nido.41 L’accettazione dei

37 Cronaca…18 aprile 1932. È da tener presente che per le norme dello statuto men-tre la Martinetti può partecipare al consiglio d’amministrazione, la direttrice della comu-nità non può.

38 Cronaca…20 novembre 1932; anche nella cronaca dell’aprile del 1933 si nota un commento negativo circa il clima interno, anche se l’accento è sull’impossibilità di ac-contentare «le solite Signorine, non avendo niente fiducia sull’agire delle Suore». Cro-naca…25 marzo 1933.

39 L’ispettrice Maddalena Villa nella sua prima visita al Nido si mostra comprensiva circa le difficoltà incontrate dalle suore. Cf Cronaca…1 dicembre 1930. Anche suor Francesca Gamba, chiamata a succedere nel 1931 alla guida dell’ispettoria, si fa attenta alle suore di Pavia. Già «da parecchio tempo giungono lagnanze in rapporto al-l’andamento interno del “Nido Vitt. Em. III” di Pavia. La stessa Sig.ra Martinetti che ci ha chieste e volute là a tutti i costi, invoca e supplica un intervento di Madre Ispettrice e lo stesso dicasi della Direttrice e delle Suore che lamentano impossibile il continuare in quello stato di cose». Verbale…29 febbraio 1932.

40 Don Colombo, superiore dei salesiani, si trovava a Pavia per una visita ai religiosi residenti nel vicino santuario “Santa Maria delle Grazie”. Ha l’opportunità di incontrare le suore e «ha parole di incoraggiamento per tutte, comprende che è un’opera tanto di-versa dalle altre nostre case e ci anima al sacrificio quotidiano pensando al bene che possiamo fare anche a questi piccini abbandonati». Cronaca…19 dicembre 1931. Proba-bilmente la situazione difficile prospettata dalle suore lo inducono a comunicare le sue impressioni negative all’ispettrice. Cf l. cit.

41 Cf Verbale…18 marzo 1932.

bambini divezzi,42 cioè di età inferiore ai due anni, causa, infatti, oltre alle relazioni difficili, numerosi contrasti tra l’Istituto delle FMA e l’ente mora-le. Ciò che trattiene dalla scelta definitiva è la possibilità, essendo già a Pa-via, di poter fondare nuove istituzioni educative più consone al proprio spi-rito.43