È eccezionale praticare una disciplina sportiva col proprio cane.
La disciplina sportiva ti aiuta ad elevare la connessione col tuo amico a quattro zampe ad un livello profondo e sopra la media.
La maggior parte dei proprietari, purtroppo, limita la vita del cane a una noiosa routine: passeggiata mattutina (di solito solo al guinzaglio), pappa, qualche coccola, magari qualche ora da solo in casa mentre la famiglia lavora, poi alla sera ancora pappa, pas-seggiata, qualche lancio di pallina e coccole. Nei weekend, i più fortunati fanno qualche gita in montagna.
Mentre, se fai sport, vuol dire che in quel momento stai dedi-cando del tempo esclusivo al tuo cane e alla vostra comunicazione;
chi fa sport raggiunge spesso un livello di intesa che la maggior parte dei proprietari può solo invidiare.
Ora a te sta la scelta: vuoi far parte della media o elevare il livello di connessione e comprensione col tuo cane?
Forse ti stai dicendo: “Io non voglio fare gare! Non mi interessa”.
E chi ha parlato di fare gare?
Se le vuoi fare puoi, a meno che tu ti ricordi sempre che il benessere del tuo cane viene prima di tutto, prima dei risultati e prima della performance!
Se fai una gara ed arrivi primo o ultimo, il tuo cane non lo saprà mai, il tuo cane non sa che sei in gara, non sa che c’è un punteggio o una classifica, il tuo cane sta “solo” giocando con te! Ridi sempre e sii felice anche se le cose in gara stanno andando male!
Ricorda che stai facendo qualcosa che la maggior parte delle persone non farà mai.
Se invece non vuoi fare gare, puoi frequentare gli allenamenti, passare tempo esclusivo e di qualità insieme al tuo cane, fare qual-cosa di bello insieme e divertirti senza lo stress di doverti preparare per una gara. In questo caso ciò che farai è qualcosa di speciale!
Quali discipline sportive possono essere adatte a te e al tuo cane?
Sono tantissime, belle o meno belle dipende solo dai gusti: è molto soggettivo.
Alcune discipline sono basate più sul divertimento e sulla rela-zione, mentre altre sono basate più sulla performance.
Anche l’approccio degli istruttori cambia in base alla disciplina che insegnano; ti faccio degli esempi.
Le discipline che personalmente mi piacciono meno sono Obe-dience e Agility Dog.
In Obedience il regolamento riguardante gli esercizi è molto restrittivo: il cane, quando cammina al piede, deve essere pratica-mente attaccato alla gamba e deve guardare il proprietario cammi-nando in avanti e guardando in su.
Se vuoi fare Obedience solo per divertirti, probabilmente dopo la prima lezione lascerai perdere, perché oltre che al regolamento molto restrittivo, solitamente anche gli istruttori sono molto pre-tenziosi sulle performance, e anche un po’ “razzisti”, nel senso che danno molta importanza alla razza del tuo cane. Immagino la fac-cia di un istruttore che si ritrova un cliente che vuole fare l’attività dell’Obedience che arriva con un Bulldog Inglese, o un Labrador!
Stesso discorso vale per l’Agility Dog. Nella mia zona c’è un centro cinofilo con degli istruttori che insegnano questa disciplina solo ai cani di razza; chi si presenta con un meticcio viene “gentil-mente” invitato e a rinunciare.
Questa cosa io non la capirò mai. Si presume che chi lavora con i cani ami tutti i cani, di ogni razza, forma e colore. Un istruttore che lavora solo con certi cani di razza ha sbagliato mestiere.
In sé, l’Agility Dog è anche divertente, se la pratichi senza am-bizioni sicuramente possono essere dei momenti di grande accre-scimento per l’intesa tra te ed il tuo cane. Inoltre, passare sopra, sotto, dentro a degli oggetti fa acquisire particolari competenze al tuo cane, che impara anche a non avere paura e ad essere più con-sapevole del suo corpo.
Il grande difetto di questa disciplina è che, a meno che tu abbia un grandissimo terreno e soldi da investire, la puoi praticare solo al centro cinofilo.
C’è poi la mia disciplina preferita, il Disc Dog.
Un grande vantaggio di questo sport è che lo puoi praticare dove vuoi: ti basta avere uno zainetto dove portarti i frisbee. Lan-ciare i frisbee è bellissimo, te l’assicuro: farlo poi insieme al proprio cane lo è ancora di più.
Generalmente gli istruttori di Disc Dog hanno una visione più aperta rispetto a quelli di Obedience e Agility Dog; ho visto prati-care Disc Dog a persone con cani di tutte le razze e taglie.
Dai classici Border Collie ai Dalmata, Cani Lupi Cecoslovac-chi, Amstaff, fino a vari tipi di meticci.
La parte difficile di questa disciplina è la componente umana: im-parare a lanciare bene non è facile. Ci sono diversi tipi di lancio: cor-ti, lunghi, dritto, rovescio, con diverse impugnature, ma una volta che si prende confidenza con tutto ciò il divertimento è assicurato.
Ed il cane, oltre ad imparare ad afferrare il frisbee al volo, impara anche a passarti sotto le gambe, saltarti sopra, scavalcarti, usare la tua gamba o la tua schiena come appoggio per saltare ancora più in alto.
In gergo tecnico l’esibizione di Disc Dog si chiama routine di freestyle: si gioca con cinque o più dischi per 90 o 120 secondi, con una musica scelta di sottofondo. Si lanciano dischi facendo più evoluzioni possibili. È davvero divertente ed appagante per entrambi. Fai solo attenzione a giocare sempre in sicurezza senza forzare troppo il tuo cane con troppi salti o con salti troppo alti che possano impedire un buon atterraggio.
Ricorda: sicurezza e benessere tuo e del tuo cane sempre prima di tutto!
La Rally-O è una sorta di Obedience, ma più divertente.
Il regolamento non è così restrittivo; nella condotta al piede il cane può stare fino a 40 centimetri dalla gamba del suo umano, e può camminare guardando avanti.
Una cosa che mi piace tantissimo di questa disciplina è che non si può gareggiare con il cane di un’altra persona, cosa che invece si può fare in tutte le altre discipline.
Questo regolamento vuol far passare il messaggio che la rela-zione tra cane e umano è ciò che conta di più, ed è ciò che rende speciale il fare qualcosa insieme.
La Rally-O consiste prevalentemente in un percorso fatto di cartelli dove ogni cartello rappresenta un esercizio specifico, e ci si deve spostare sempre tenendo il cane al piede.
È divertente, migliora tantissimo la comunicazione ed il cane impara a riferirsi maggiormente e più volentieri al suo umano, e ti puoi allenare a casa o al parco.
Una disciplina molto recente è il Dog Puller.
Il Puller è un gioco per cani tra i più belli che ci siano: si tratta di un anello viola di diverse grandezze (da micro al maxi), che è bello sia da lanciare che da competere col proprio cane facendo il classico tira e molla. Inoltre sono costruiti in modo da galleggiare, essere morsi senza problemi e rimbalzare.
Dal 2018 i produttori di questo gioco hanno realizzato un re-golamento con due discipline (running e jumping) ed organizzano dei Campionati Mondiali.
L’aspetto più bello di tutto questo è l’approccio che si respira, sia nel regolamento sia nelle gare, completamente focalizzato sul divertimento e sul rispetto del cane. È una disciplina nuova e non sarà facile trovare qualcuno che la pratica o che la insegna, ma puoi farti un giro sul sito ufficiale, scaricare il regolamento ed iniziare a fare un po’ di pratica: sono sicuro che nel giro di qualche anno prenderà piede maggiormente.
Le discipline cinofile non finiscono qui, ce ne sono tantissime altre, tipo Treibball, Hoopers, Flyball e via dicendo, ma non voglio dilungarmi troppo. Sappi solo che ce ne sono per tutti i gusti! Ti
consiglio di fare una ricerca su Google e cercare informazioni det-tagliate, se ne vuoi cercare altre.
In queste pagine ti ho descritto le discipline principali e che co-nosco io maggiormente; d’altronde, lo scopo principale di queste righe è cercare di motivarti a cercare una disciplina da praticare insieme al tuo cane per divertirti e per raggiungere quel livello di relazione che solo poche persone riescono a raggiungere. Ti ripeto, non hai bisogno di fare competizioni e gare, puoi raggiungere que-sto livello anche solo per divertirti!
Trick
Un’altra attività importante da praticare col tuo cane sono i co-siddetti trick.
I trick sono quei comportamenti sotto segnale (verbale e/o non verbale, e di queste cose ne parliamo nel prossimo capitolo) che sono più “avanzati” rispetto a quelli classici dell’educazione di base (seduto, terra, resta, piede).
Alcuni esempi di trick sono:
T Camminata all’indietro;
T Orsetto;
T Otto tra le gambe;
T Slalom tra le gambe camminando;
T Camminata laterale;
T eccetera.
Tante persone ritengono che insegnare i trick sia innaturale, che si trasformi il proprio cane in un animale da circo.
In realtà non è proprio così… o meglio, dipende.
Dipende con quale approccio si impostano i trick col proprio cane, vale a dire che se l’unico scopo è insegnare tutti questi com-portamenti il più velocemente possibile per mostrarli ad amici e parenti, allora non ha molto senso se non quello di appagare il proprietario vantandosi del proprio cane. In effetti in questo caso il cane diventa solo un’occasione per fare “circo”.
Ti consiglio invece di iniziare a vedere i trick come qualcosa che crea relazione e competenze.
Focalizzati non sul comportamento finale, ma su tutto il processo di apprendimento che il cane deve mettere in atto, sia mentale che motorio, per imparare quel determinato trick che vuoi insegnargli.
Mettiamo il caso, per esempio, che tu voglia insegnare al tuo cane a camminare all’indietro al segnale verbale back! (indietro, in inglese). Se ti stai chiedendo perché dirlo in inglese e non in italiano, beh, non c’è un motivo specifico se non per il fatto che la parola “back” è molto più corta e immediata rispetto a “indie-tro”, anche se in realtà puoi decidere di utilizzare qualsiasi parola.
L’importante è che tu sia coerente e che nel tempo utilizzi sempre la stessa.
Torniamo al trick. Per insegnare al tuo cane a camminare all’in-dietro ci sono diverse tecniche, da scegliere in base al cane e a come reagisce; ci si deve adattare e magari cambiare anche strategia.
Di solito funziona abbastanza bene la tecnica seguente.
Ti metti in piedi con la schiena dritta e rilassato davanti al tuo cane; fai un passo verso di lui senza parlare (solo comunicazione non verbale), diminuendo la distanza tra di voi, e facendo una sorta di “pressione”.
Il tuo cane potrebbe avere due reazioni: una, la più classica, è quella di sedersi; la seconda è quella di fare mezzo passo indietro, oppure mezzo passo spostandosi in diagonale (come per lasciare la via libera a te che vuoi “andare in quella direzione”).
Sarà importante a questo punto rinforzare il tuo cane nel mo-mento giusto, con un «Bravo!» seguito da un bocconcino gustoso.
Se il cane tende a sedersi, con tranquillità e con un sorriso puoi invitarlo a rialzarsi e ricominciare.
Quando il tuo cane inizia a prevedere il tuo segnale (che in questo momento, senza parlare, è solo il fatto di camminare verso di lui) vedrai che inizierà ad anticipare ciò che gli stai chiedendo e farà il suo bel passo all’indietro sempre più velocemente e in ma-niera convinta.
A questo punto puoi iniziare a rinforzare in maniera più dila-tata, cioè dopo che il tuo cane avrà magari fatto due, o tre, o più passi all’indietro.
A questo punto, puoi iniziare a sostituire il segnale non verbale (camminare verso di lui) con il segnale verbale (la parola back o qualsiasi altra).
Per fare questo, dovrai iniziare una sequenza, che è la seguente:
nuovo segnale → piccola pausa (2 secondi) → vecchio segnale.
Nel nostro esempio sarà: back! → 2 secondi di pausa → cam-minata in avanti.
Inizialmente, quando pronuncerai la parola “back”, il tuo cane avrà un bel punto interrogativo sopra la sua testa: non ti aspettare che esegua il comportamento subito!
Ma questa sequenza (nuovo segnale → 2 secondi di pausa → vecchio segnale) la dovrai ripetere un bel po’ di volte. Quante vol-te? Dipende dal cane. Con alcuni cani molto abituati a imparare cose nuove potrebbero bastare 7-8 ripetizioni, mentre con altri an-che una cinquantina.
Ma anche ce ne volessero cinquanta, non è un problema, anzi! Ad un certo punto, il tuo cane inizierà ad anticipare il vecchio segnale, e quindi ti basterà la parola “back!” ed il tuo cane, anticipando il fatto che si aspetta che tu cammini verso di lui, camminerà all’indietro.
A quel punto dovrai rinforzare e allungare, proprio come hai fatto prima.
Bene; il tuo cane ora cammina all’indietro… ma a cosa è servito tutto questo? Ad ottenere un cane che fa numeri da circo e basta?
Assolutamente no. Ora analizziamo insieme tutti i processi co-gnitivi, motori, relazionali e comunicativi che sono entrati in gio-co durante tutta la fase di apprendimento.
Partiamo dal primo fatto importante: hai passato del tempo esclusivo e di qualità insieme al tuo cane. Non la solita passeggiata, non le solite coccole, non il solito momento pappa. Ma qualcosa di stimolante per entrambi.
Secondo. Hai presente quando hai fatto il primo passo verso di lui e si è seduto? Poi hai riprovato e si è spostato diagonalmente? Poi, dopo vari tentativi, ha proposto il comportamento che cercavi e l’hai rinforzato? Ecco, tutti questi tentativi, errori, tentativi ulteriori, altri errori, fanno parte di un paradigma chiamato T.O.T.E. (Test,
Ope-rate, Test, Exit); è uno studio che deriva dalla PNL (Programmazio-ne Neuro Linguistica), o più precisamente dai tre scienziati George Miller, Eugene Galanter e Karl H. Pribram, i quali nel 1960 pub-blicarono uno studio chiamato Plans and the structure of Behavior.
Attraverso questo studio hanno spiegato che il cervello ha la capa-cità di elaborare schemi e pensieri contemporaneamente in due dire-zioni diverse; chiaramente parliamo di psicologia umana, ma in que-sto caso la si può facilmente riportare anche nella psicologia canina.
Il T.O.T.E. lo mettiamo in pratica tutti i giorni, sia noi che i cani, e lo facciamo sia nelle classiche faccende quotidiane familiari sia in quelle lavorative, ludiche o sociali.
Il primo “Test” è il momento in cui metti il cane davanti ad una situazione nella quale gli è richiesta un’azione, in questo caso il passo che fai verso di lui. A quel punto fa la prima scelta, e nell’e-sempio descritto precedentemente si è seduto senza ricevere il suo premio (bocconcino).
“Operate”, è il momento in cui il cane elabora una nuova stra-tegia, in quanto la prima non ha funzionato, e sempre nel nostro caso è quando si è spostato diagonalmente.
Il secondo “Test” è la verifica di questi cambiamenti, e nel nostro caso non hanno di nuovo portato ad un successo, perché anche que-sto comportamento (spostarsi in diagonale) non è quello che stava-mo cercando, e quindi di nuovo niente rinforzo (bocconcino).
A questo punto si ritorna alla fase “Operate” per produrre nuo-ve soluzioni e tentativi, per poi arrivare a testare il risultato nuova-mente alla seconda fase di “Test”, e così via fino a quanto il cane ha fatto il suo primo passo indietro correttamente ed ha ricevuto il rinforzo (bocconcino) ottenendo così la soluzione (“Exit”).
E questo processo si ripete fino alla fine del comportamento, fino insomma a quando avrai ottenuto che con la parola back! il tuo cane cammina all’indietro in modo fluido e preciso.
Quanta roba! Vero?
Tutti questi passaggi di “Operate” e “Exit” hanno stimolato il cervello ed i circuiti neurali del tuo cane, fornendogli competenze e resilienza.
Più sequenze di T.O.T.E. vive il tuo cane, più lui o lei sviluppa intelligenza, autostima, autoefficacia e, ultimo ma non ultimo, più raffina comunicazione e intesa col suo umano, cioè tu.
Immagina un cane che al primo tentativo impara il comporta-mento… sicuramente dimostrerebbe grande intelligenza ed intui-to, ma si perderebbe, lui e anche te, tutta la bellezza e il fascino del processo di apprendimento.
È anche vero che più il tuo cane sarà abituato ad imparare cose nuove, più la sua mente sarà allenata a trovare soluzioni veloce-mente e, non meno importante, più la vostra comunicazione ed intesa sarà raffinata ed efficace.
Abbiamo appena esaminato cosa succede nella mente del tuo cane durante una sessione di training, ma non finisce qui.
Ti ho detto che i benefici dei trick non sono solo cognitivi, ma anche motori.
Nello specifico di questo esercizio, chiedendo al tuo cane di camminare indietro, ripetendo e cercando maggiore precisione, il tuo cane acquisisce maggiore consapevolezza dei suoi arti (so-prattutto di quelli posteriori), delle articolazioni, dei muscoli e dello spazio.
Inoltre, come ho già specificato, avrai passato del tempo esclusivo con lui, imparando a comunicare meglio, perché sicuramente anche tu dovrai calibrarti al tuo cane; se con un determinato movimento non ottieni il risultato che stai cercando, dovrai provare a muoverti in modo diverso, ad esempio più velocemente, o più lentamente, o ancora con la mano più alta, bassa, di lato… e via dicendo.
In poche parole, il modello T.O.T.E. lo stai mettendo in gioco anche tu! Possiamo proprio dire che state diventando più intelli-genti insieme e state raffinando la vostra relazione. Non male, direi.
Se entri in quest’ottica, i trick non potrai mai vederli come de-gli inutili esercizi per far fare al tuo cane i numeri da circo, ma li vedrai come uno strumento potentissimo per migliorare la vita tua e del tuo cane.
L’istruttrice cinofila americana Suzanne Clothier (con la quale ho studiato per un weekend durante un modulo del percorso che ho svolto in ThinkDog per diventare Istruttore Cinofilo in Riabi-litazione Cognitivo-Comportamentale) ha detto una frase bellissi-ma: “Il Training è un’abilità meccanica, il problema sorge quando scambiamo l’abilità tecnica con la relazione stessa”.
In poche righe ha descritto tutto ciò che ti ho raccontato in questo capitolo.