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Nel capitolo precedente ho iniziato ad accennarti qualcosa sulla comunicazione, parlandoti di verbale e non verbale. Ora, in questo capitolo, voglio approfondire questo discorso perché è veramen-te importanveramen-te, oserei dire fondamentale: imparare ad utilizzare al meglio la comunicazione.

La nostra comunicazione si suddivide prevalentemente in tre parti:

T Comunicazione verbale: le parole, ed in relazione al nostro cane sono i vari “seduto”, “terra”, “vieni” e tutte le frasi che gli dici quando gli parli.

T Comunicazione paraverbale: il tono con il quale diciamo que-ste parole. Possiamo dire la que-stessa parola (per esempio “seduto”) sia con tono gentile e tranquillo, sia con tono spazientito o addirittura arrabbiato.

T Comunicazione non verbale: sono i gesti, la postura, e in am-bito umano anche come ti vesti, come ti poni e tutto ciò che co-munica qualcosa di noi senza l’utilizzo delle parole. Se impari ad utilizzare bene queste tre parti della comunicazione in modo co-scienzioso, riuscirai a farti capire meglio. E non solo dal tuo cane, te lo assicuro!

L’errore che viene commesso più spesso, secondo la mia espe-rienza, è quello di pensare che i cani capiscano la nostra lingua, e di conseguenza gli vengono dette un sacco di cose. Per il cane

sono solo suoni senza un reale significato; o meglio, recenti studi hanno appurato che i cani, nel lungo processo di domesticazione, hanno sviluppato una parte del cervello atta all’interpretazione del nostro linguaggio. Possiamo per esempio dirgli “vai a prendere la pallina” ed il cane andrà a prendere la pallina, ma solo se avrà fatto un’associazione al suono della frase in relazione alla pallina. Ma se gli diciamo “portami la sfera gialla” non capirà, anche se per noi la sfera gialla può essere la pallina. Per il cane sono due suoni diversi:

al primo ha dato un significato, al secondo no.

Pensa a chi ha un cane sordo e a quanto bisogna diventare bravi a comunicare con lui utilizzando solo gesti e posture.

Tutte le persone che si sono trovate nella situazione di avere un cane sordo, hanno una relazione bellissima, profonda ed estrema-mente collaborativa col proprio animale, in quanto, per forza di cose, hanno dovuto concentrarsi maggiormente sulla comunica-zione non verbale.

Il punto è che sia i cani che gli umani recepiscono e compren-dono le tre parti della comunicazione in questo modo:

Se non hai mai fatto corsi sulla comunicazione, immagino che questi dati possano sorprenderti e farti riflettere.

Una delle situazioni classiche che mi capita di correggere quan-do un cliente ha difficoltà a comunicare col proprio cane, quindi a farsi ascoltare, è perché lui stesso non “ascolta” il suo cane.

Capita la situazione nella quale l’umano voglia per esempio far sedere il suo cane; a quel punto gli dice “seduto!”.

Ed il cane, in quel momento, per svariati motivi, non si siede.

Allora inizia la carrellata di congiunzioni del verbo sedersi: “sie-diti!”, “seduto bene!”, “dai! Forza! Seduto!”, e piano piano aumenta il paraverbale, finché, un po’ perché esausto, un po’ perché inibito dal tono o, peggio, il proprietario prende in mano un bocconcino, il cane a quel punto si siede.

Se anche a te che stai leggendo capita questa situazione, hai assolutamente bisogno di imparare a comunicare meglio col tuo cane. Solitamente mostro al cliente come fare; in definitiva ristrut-turo la via comunicativa col cane cambiando lo schema per chie-dergli di sedersi.

Prendo un bocconcino, sto in silenzio col palmo verso l’alto, faccio un gesto con la mano ed il braccio in direzione del naso del cane ma più in alto, ed il cane si siede. Premio.

Un paio di ripetizioni ancora e poi inizio a togliere il bocconci-no ed a premiare in rinforzo (e bocconci-non più in stimolo).

Solitamente il cliente a questo punto mi guarda a bocca aperta come se avessi appena compiuto un miracolo, ma semplicemente sto comunicando col cane con la modalità più chiara per lui (quel-la non verbale), in maniera chiara, pulita ed efficace.

Poi, una volta che il cane ha iniziato a capirti bene con la co-municazione non verbale, puoi fare il cambio di segnale (come abbiamo visto prima), per arrivare a comunicare solo con la parola.

Ma, mi raccomando, è essenziale utilizzare sempre la stessa! I vari

“siediti”, “seduto bene”, “forza, siediti!” per il tuo cane sono solo suoni, peraltro confusi, senza un reale significato.

Per questo motivo, il 90% dei problemi che le persone incon-trano nel farsi capire dal proprio cane, sono dovuti ad un errato utilizzo della comunicazione, anche se (lo dico spesso durante i miei corsi) i cani sono molto più bravi di noi a capire il nostro linguaggio di quanto noi a capire il loro.

Tant’è vero che spesso, anche se si comunica in modo pessimo, capiscono facilmente e velocemente cosa vogliamo dire, mentre noi, per il fatto che tendiamo ad umanizzare il linguaggio dei nostri cani, spesso non riusciamo a comprendere cosa ci stanno dicendo.

Insomma, ci battono ampiamente e non solo con il naso! E ti scrivo questo per ricordarti che il concetto del “capobranco” è total-mente sbagliato; i cani sono più bravi di noi in certe cose e dobbia-mo riconoscerlo. Questo ci metterà in una situazione di compren-sione ed empatia migliore con i nostri amati amici a quattro zampe.