Se durante le prime settimane inizierai a gestire bene il guinza-glio, magari seguendo i miei consigli, vedrai che il tuo cane non tirerà mai, e non dovrai mai trovarti a risolvere questo problema che affligge quasi tutte le persone che hanno un cane.
Infatti, è proprio durante le prime passeggiate che si commettono, involontariamente, i primi errori, che sono quelli che poi insegnano al cane a tirare al guinzaglio, rendendo così le passeggiate uno stress.
Invece uscire in passeggiata col proprio cane deve essere un piacere.
Prima regola fondamentale: devi insegnare al tuo cane che quando siete al guinzaglio siete tu e lui, e non si va da altri cani a socializzare.
Ti può sembrare brutto, e ti stai magari anche chiedendo per-ché, e te lo spiego subito.
Solitamente, quando arriva in casa un cucciolo, si tende a fargli incontrare altri cani mentre è al guinzaglio, perché nella nostra testa pensiamo che voglia giocare e sappiamo anche che i cuccioli, a parte rarissimi casi, non cercano rissa; non vanno per litigare e non vengono attaccati.
Mentre si compiono queste azioni, nella testa del cucciolo co-mincia a passare il messaggio che si può socializzare con altri cani mentre si è al guinzaglio, ed il giorno dopo, quando vedrà un al-tro cane, inizierà tirare verso di esso. Tu, acconsentendo a questa
“volontà”, gli stai insegnando a tirare (attraverso il concetto del rinforzo positivo), e inoltre, non meno importante, gli stai facendo capire che può gestire lui la passeggiata, dandogli il ruolo di lea-der in quel frangente.
Ma il cucciolo poi cresce, diventa grande, sviluppa il suo carat-tere; magari è un maschio “intero” (non castrato) ed inizia ad avere qualche scaramuccia con altri cani, e tu inizierai a farlo socializzare meno al guinzaglio, un po’ per questo motivo e un po’ anche per-ché non potrai andare da tutti.
Magari un certo proprietario ti sta antipatico e non ci vuoi par-lare, e quindi eviti l’incontro con l’altro cane, oppure l’altro cane ha problemi comportamentali, o ancora non hai tempo e sei di fretta; insomma, i motivi per i quali con alcuni cani lo fai socializ-zare e con altri sono ben chiari nella tua testa, ma non in quella del
tuo cane, che si chiederà come mai a volte può tirare ed andare da altri cani ed altre no.
Questa frustrazione e mancanza di aspettative e regole si tramu-terà in abbai e ringhi, che sono l’unico modo che il tuo cane ha di comunicare.
Conseguenza? Inizierai a pensare che il tuo cane è aggressivo e lo farai socializzare sempre meno, peggiorando la situazione.
Per evitare questa situazione – che è classica, credimi! – inizia subito con il piede giusto evitando ogni incontro con altri cani al guinzaglio.
Se seguirai questa regola, come già detto il tuo cucciolo impa-rerà che al guinzaglio non si va da altri cani, ma la socializzazione è importante, quindi dovrai cercare posti in cui potrai lasciare libero il tuo cane di esprimersi, conoscere, giocare e interagire con altri cani, in totale libertà.
Non meno importante è il fatto che da libero il tuo cane riu-scirà ad esprimersi nel modo migliore, mettendo così in pratica il suo etogramma comunicativo (una sorta di “inventario” di comportamenti) fatto di segnali di calma. Quando i cani sono al guinzaglio, invece, non riescono a comunicare nel modo giu-sto e quegiu-sto è un altro motivo fondamentale per il quale evitare questo errore. I cani al guinzaglio spesso vengono gestiti male:
i proprietari lasciano che si annusino solo naso-contro-naso, mentre i cani per conoscersi hanno bisogno di prendere infor-mazioni olfattive anche dalle ghiandole perianali, e facendo an-nusare i cani solo naso-contro-naso e poi portandoli via si creerà solo frustrazione, data dal fatto che non avranno finito di “pre-sentarsi”.
Come vedi i problemi legati alla socializzazione al guinzaglio sono molteplici: da quelli comunicativi a quelli legati a leadership, regole e aspettative.
Se seguirai i miei consigli ti assicuro che le tue passeggiate po-tranno essere con molta probabilità le passeggiate che tu ed il tuo cane vi meritate: rilassanti e tranquille.
Se metterai in pratica il consiglio di evitare gli incontri con altri cani, ti ritroverai spesso ad affrontare la situazione nella quale ve-drai l’altro proprietario avvicinarsi a te con un bel sorriso stampato in faccia, con il suo cane che lo sta tirando verso di te, convinti entrambi di fare una bella socializzazione.
A quel punto, lo so, non è facile, dovrai cercare di tirare fuori la parte asociale e cattiva di te e con uno sguardo, un gesto, o una parola dire: «Preferisco di no, grazie!».
Non è facile, me ne rendo conto, ma lo devi fare per tutelare il tuo cane, la sua sicurezza e la sua educazione.
Io sono una persona molto aperta, mi piace ridere e scherzare e incontrare nuove persone, ma quando sono in giro con i miei cani sono proprio un antipatico, penso di essermi perso anche tante possibilità di lasciare il mio biglietto da visita ed avere nuovi clien-ti… ma non mi importa! I miei cani, Vanity e Diva, sanno benis-simo questa regola ed al guinzaglio ho zero problemi, non tirano verso altri cani, non abbaiano e non mostrano comportamenti di frustrazione.
Ora parliamo del discorso legato alla libertà in passeggiata, argo-mento spesso controverso tra educatori/istruttori e tra proprietari.
C’è chi, come me, è per i cani liberi, e c’è chi invece sostiene che i cani debbano stare sempre al guinzaglio, che lo dice la legge, e
che bisogna rispettare gli altri esseri viventi (cani e umani) che non vogliono avere contatto con il tuo cane.
Ora ti spiego come la penso io al riguardo.
I cani hanno bisogno di stare liberi, è proprio un bisogno fon-damentale per il loro equilibrio psicofisico e per il loro benessere.
I nostri amici hanno quattro zampe, trottano, galoppano; fare una passeggiata solo al guinzaglio per loro equivale a passeggiare tenendo il freno a mano tirato.
Inoltre, non meno importante, il loro mondo è fatto di odori, si appagano e sono felici di esplorare, di mettere il naso per terra, o puntarlo verso l’aria e analizzare le molecole che compongono ogni odore, odori peraltro che noi non ci possiamo davvero nean-che immaginare.
Quando lasci libero il tuo cane, lui può fare tutto questo: può trottare, galoppare, seguire un odore, analizzarlo, marcare… e tut-te questut-te attività sono fondamentali per lui, lo appagano, lo ren-dono felice della sua giornata.
Pensare che il cane possa essere felice camminando stando al guinzaglio è un’umanizzazione antropocentrica nella quale si pen-sa che il cane sia felice solo perché sei felice tu di poter passeggiare con lui al piede, ma non è davvero così.
Abbiamo quindi capito che la libertà è un bisogno fondamenta-le e come tafondamenta-le va soddisfatta.
Altrettanto importante è il rispetto verso altri cani e persone:
per questo motivo, se voglio lasciare il mio cane libero, devo poter avere la sicurezza che se lo chiamo torni e non infastidisca né l’altro cane né l’altra persona, che hanno il diritto di non voler incontrare il mio cane.
Devo fare attenzione al fatto che, se mentre i miei cani sono liberi incrocio un’altra persona con il suo cane al guinzaglio, il mio non vada a disturbare. Che io lo possa chiamare ed agganciarlo al guinzaglio anche io, così da evitare problemi per tutti.
Per poter ottenere questo, ci vuole un po’ di lavoro sul richiamo e sulla relazione, ma considera che più il tuo cane sta libero, più ti ascolterà, mentre meno gli lasci la possibilità di esprimersi, meno ti ascolterà una volta libero.
La libertà non deve essere un evento una tantum o più unico che raro, ma deve essere la normalità.
Facciamo un paragone: è come portare un bambino a Di-sneyland una volta all’anno, o portarcelo tutti i giorni; portandolo tutti i giorni non sarà più preso e folgorato da tutte le attrazioni di Disneyland e sarà più tranquillo e focalizzato sui genitori, mentre invece andandoci una volta l’anno il bambino farà fatica ad ascol-tare, a volere andare via o a fermarsi per il pranzo.
Dopo questa parentesi sul concetto di libertà, torniamo a parla-re del guinzaglio; ti ho spiegato le parla-regole importanti per permetteparla-re al tuo cane di avere aspettative giuste sulla passeggiata e per essere tu un buon leader.
Ora veniamo invece a che tipo di guinzaglieria utilizzare, che è un altro argomento controverso tra i miei colleghi.
Quando si deve scegliere tra pettorina e collare, bisogna fare i conti con quello che dice l’allevatore, il veterinario, l’educatore, il toelettatore, il panettiere, il cugino ed il vicino di casa che ha cani da 30 anni e la sa lunga…
A me il collare non piace, ma non sono un estremista: l’ho an-che usato con i miei cani, ma mi trasmette una brutta sensazione.
Preferisco quindi consigliare la pettorina, ma non tutte le pet-torine mi piacciono e vanno bene, bisogna scegliere quella giusta.
Il modello che ti consiglio è una bella pettorina ad H, con dop-pia clip sulla schiena.
Ci sono delle pettorine ad H con una sola clip, ma sono fatte male, più economiche; vestono male e si spostano dando fastidio al cane.
La pettorina ad H deve vestire bene, senza essere troppo stretta, senza stringere sotto le ascelle, ed il moschettone dovrebbe aggan-ciarsi all’anello della pettorina più o meno a metà schiena.
In Italia c’è una marca che produce queste pettorine e che se-condo me è la migliore: si chiama PerrosLife, la trovi su Google e puoi ordinare direttamente dal loro sito web (se abiti in Italia).
Per cani fobici che tendono a liberarsi c’è il modello antifuga, che con il secondo anello più stretto all’altezza della pancia assicura che la pettorina non si possa sfilare.
Ne ho usate alcune, ma quelle che sconsiglio sono per esempio le pettorine “norvegesi”, tipo quelle della marca Julius K9: oltre ad essere facilmente sfilabili, tanti cani utilizzano la fascia orizzontale sul petto per appoggiarsi di peso e tirare con più decisione.
Scelta la pettorina, ora veniamo al guinzaglio.
Evita assolutamente i modelli allungabili (detti Flex): sono pe-ricolosi e diseducativi.
Pericolosi perché il cane lo devi pescare ovunque vada, e perché il cavetto, se ce l’hai tra le mani ed il tuo cane si allontana tirando di botto, ti brucia la mano. E fa un male cane, è il caso di dirlo!
Sono pericolosi anche per il cane stesso, perché se i cani si attor-cigliano annusandosi, il cavetto rischia di tagliare e ledere le zampe o i tendini del tuo o dell’altro cane.
Per finire, sono pure diseducativi perché con il fatto che lo puoi sbloccare, il cane impara che tirando ottiene più metri; inoltre, non riesce a capire quale sia la distanza che può prendere da te proprio per il fatto che il guinzaglio può essere bloccato a ogni centimetro.
Evita anche i guinzagli corti; meno di un metro e mezzo non vanno bene, ancora peggio quelli che sono praticamente solo una maniglia!
Più vorrai tenerti il cane vicino, più lui cercherà di allontanarsi da te.
Permettigli di prendersi spazio e di andare ad annusare gli odori in rilassatezza.
Per fare ciò ti consiglio un guinzaglio di tre metri, di stoffa, e sempre della marca PerrosLife; ci sono guinzagli comodi e leggeri che alla maniglia hanno un altro moschettone, che ti permette di farlo diventare più corto, di un metro e mezzo, se sei in un conte-sto urbano o in cui hai bisogno di tenere il cane più vicino.
Anche relativamente al guinzaglio, i detrattori diranno che in Italia la legge non permette di utilizzare il guinzaglio di tre metri;
ma come spesso accade le leggi non sono fatte pensando al rispetto dell’etologia del cane, e quindi il buon compromesso può essere proprio quello di utilizzare i tre metri quando sei in spazi aperti e larghi, e accorciarlo della metà quando sei in città. In questo modo rispetterai il cane negli spazi aperti e rispetterai anche la legge e le altre persone in contesti urbani.
Utilizzare un tipo di guinzaglio del genere insegnerà al tuo cane che quando è al guinzaglio potrà prendersi sempre e solo quelle due misure di spazio, tre metri o uno e mezzo.
I miei cani, per farti un esempio, trottano fino ai tre metri, poi rallentano e camminano mantenendo il guinzaglio a quella lunghez-za di “quasi tensione”, perché sono ormai abituati ai tre metri; e la stessa cosa succede quando tengo il guinzaglio ad un metro e mezzo.
In poche parole parliamo di regole anche qui. La regola della passeggiata al guinzaglio non è relativa solo alla socializzazione, ma anche alla distanza da te.
Stai probabilmente iniziando a capire quanto sia importante es-sere coerenti, costanti e quanto sia importante dare al cane delle regole chiare e semplici, che poi non vadano mai infrante.
Mordicchiare
Un problema classico di chi ha un cucciolo è il mordicchiare.
Spesso viene interpretato male, addirittura c’è chi pensa che il proprio cane sia aggressivo!
In realtà, il cucciolo sta solo iniziando a conoscere il mondo e l’unico strumento a disposizione del cane per saggiare l’ambiente è proprio la bocca.
Noi umani, da bebè, prendiamo le cose in mano e ce le portia-mo in bocca. Lo abbiaportia-mo fatto tutti!
Solo che noi umani poi possiamo interagire con l’ambiente an-che con le mani: con esse alziamo, spingiamo, tiriamo… mentre i cani tutte queste cose con le zampe non le fanno. Ma le fanno con la bocca!
È quindi normale che il cucciolo mordicchi di tutto, sta a noi incanalare questo suo bisogno verso oggetti e cose che vanno bene per lui.
Come?
Prima di tutto, attraverso l’alimentazione.
Scegliere di dare al cane un’alimentazione per cui possa utiliz-zare tutta la bocca, conquistandosi il cibo, per la mia esperienza, è importantissimo per il suo equilibrio psico-fisico.
Tante volte questo aspetto legato all’alimentazione è trascurato e si pensa solo alla comodità nostra di dare crocchette facili da somministrare; chi si fa più scrupoli sceglie delle crocchette più buone, ma pur sempre di crocchette si tratta.
Il cane è un animale carnivoro, si ciba di carne e proteine.
Le crocchette non sono carne, e le proteine contenute nelle crocchette spesso non sono neanche naturali.
Tu la mangeresti una pizza sotto forma di crocchette? Io no.
L’alimentazione che ti consiglio di valutare per il tuo cane è l’alimentazione che ha l’acronimo BARF (che sta per Biologically Appropriate Raw Food, ossia cibo crudo biologicamente appro-priato; consiste nell’alimentare cani con carne cruda, ossa edibili ed organi).
Sono pacchetti o buste di carne congelata, che va fatta sconge-lare, porzionata e data al cane.
Non mi dilungo in questo testo ulteriormente su quantità, quando e come darla; puoi rivolgerti a dei nutrizionisti per animali o ad un educatore della tua zona che si intenda di questa alimenta-zione o puoi provare a contattarmi direttamente (in fondo al libro troverai un’email).
Valuta questa possibilità: il tuo cucciolo sfogherà il suo bisogno di masticare attraverso l’alimentazione, e non c’è cosa più appa-gante per lui!
Un altro modo per non farti mordicchiare troppo dal tuo cane è quello di focalizzare l’attenzione non sulle tue mani ma su dei giochi per cani, meglio se fatti in pelo, con una corda, di modo da poter attirare il tuo cucciolo sul gioco anche attraverso l’istinto predatorio.
È anche importante sapere quanto il cucciolo sia stato con la sua mamma, e quanto la sua mamma ed i suoi fratellini e sorelline siano stati bravi ad insegnargli l’inibizione del morso.
Ti sconsiglio di gridargli “no!” quando morde forte, ma piutto-sto, come scritto poco più sopra, direziona l’attenzione su un bel gioco e se esagera ancora togli l’attenzione da lui.
Pensa sempre che quando un cane ha un comportamento che non ti piace o non giusto, dentro di lui ha un bisogno da soddi-sfare. Il compito di un bravo proprietario è trovare e comprendere quel bisogno e cercare di soddisfarlo. Questo è anche l’approccio degli educatori cognitivi-relazionali.
Non focalizzarti solo sul comportamento, ma approfondisci quale bisogno porta a quel determinato comportamento.