processo di stilizzazione così delicato?
S.R. - Janàcek sosteneva che la m elodia delle parole è im portante per la m usica dram m atica, e usava dei cantanti per realizzare m usicalm ente quelle melodie. Io penso invece che non si debba separare la persona che parla dalla m usica, bisogna che colui che pronuncia la parola e la musica che ne sgorga non siano una cosa diversa. Q uei concetti espressi da Janàcek i com positori in fondo li hanno sempre saputi e li possiamo riscontrare già nel canto gregoriano. La lingua italiana può essere consi derata il luogo di nascita dell’opera, m a n ell’approdare in G erm ania o in altri paesi l’opera è diventata qualcosa di diverso; così si potrebbe soste nere che l’inglese è la lingua del rock m entre l’italiano non lo è affatto. In altri term ini, io credo che sia il linguaggio a dare vita a un particolare tipo di musica. Janàcek era sem plicem ente più di altri consapevole di concetti che da secoli, in m aniera più o meno inconscia, agivano nella musica. Oggi la tecnologia ci consente di portare la voce registrata in una sala da concerto e di vedere anche la persona che pronuncia una deter m inata frase insiem e alla m elodia del parlato, e tutto questo avviene anche in
The Cave.
È vero che nessuno parla usando le note della tastiera di un pianoforte, questo lo so, m a quando capita di ascoltare, com e inI t ’s gonna rain
o inCome out,
prim a il suono del parlato e poi la sua resam usicale, da un lato percepiamo i suoni nella loro oggettività, vale a dire con le loro altezze assolute, i m icrotoni, i glissandi che a questi sono legati; d ’altro lato l’orecchio tende a riportare quegli stessi suoni verso altezze ben definite. Per esempio in
I t’s gonna rain
l’orecchio tende a associare i suoni pronunciati al re e al fa diesis della tastiera del pianofor te, la quale, in un certo senso, è come se fosse già nella nostra m ente con il suo ineludibile sistem a di riferimento. InThe Cave
si vedono e si ascoltano i personaggi e si ascolta anche la musica che ho tratto dalle melodie delle parole con un processo di stilizzazione, m a c’è anche tutto il resto, ovvero il personaggio stesso con il suo modo di presentarsi, e sono tutti questi elem enti nel loro insiem e a definire quel significato più profondo di cui parlavamo prim a. U n tipo analogo di caratterizzazione m usicale è stato ottenuto da altri com positori che hanno scritto per il teatro, penso in special modo alRake’s Progress
di Stravinsky, in cui ogni personaggio possiede una caratterizzazione ben definita, una m usica ca pace di aderire perfettamente a ogni dettaglio. AncheThe Cave
ha le sue caratterizzazioni ma queste non nascono da una m usica che ho inventato io, bensì da una m usica che ho estratto, elaborandola, dalla m elodia del parlato. I personaggi sono quello che sono, e la verità nella rappresenta zione poggia proprio sull’esistenza reale dei personaggi. Q uando abbia mo selezionato i fram m enti da usare per 1 opera ne abbiamo dovuti elim inare m olti, perché lè persone a cui questi fram m enti si riferivano erano noiose da ascoltare e da vedere. Per quanto riguarda Janàéek vorreianche precisare che prim a di
The Cave
non avevo ascoltato nulla di lui. Solo dopo ho avuto occasione di ascoltareLa piccola volpe astuta,
che mi è piaciuta moltissimo, m a se dovessi indicare un compositore che ha avuto una certa influenza suThe Cave
dovrei fare il nome di Kurt W eill. E.R.- E allora parliam o di K urt Weill.
S.R. - W eill ha saputo dare una risposta a due dom ande che assillavano, e continuano ad assillare, i com positori che vogliono scrivere delle opere: quale stile vocale, quale tipo di orchestra usare e in che modo. Essendo stato allievo di Busoni aveva le conoscenze tecniche necessarie e la pos sibilità di scrivere per le grandi dive dell epoca, ma questo non era lo stile vocale che lui cercava, e così si è rivolto alle fonti della m usica popolare del suo tempo, che erano perfettamente adatte alla m ateria che lui af frontava nei suoi lavori. Il fatto di ricorrere a una cantante come Lotte Lenya volle dire rompere im m ediatam ente tutte le convenzioni del tea tro d ’opera del tempo e procedere in una direzione com pletam ente d i versa. Avrebbe anche potuto avere a disposizione una grande orchestra di tipo tradizionale, m a non ha voluto scrivere per quel genere di organico e ha cercato delle formazioni strum entali per le quali ha creato dei capo lavori che custodiscono m irabilm ente lo spirito e l’atmosfera della Ger m ania all’epoca della repubblica di W eim ar. Da questo punto di vista mi sembra che quello di Janàèek sia stato un successo solo parziale, perché, pur avendo fatto riferimento alle melodie del parlato della lingua ceca, ha continuato a servirsi dei cantanti d ’opera. È stato un peccato, perché aveva a disposizione una tradizione m usicale come quella dell’Europa orientale, con uno stile vocale quanto m ai idoneo a sostenere delle m e lodie basate su un canto senza “vibrato”. Anche Bartók ha commesso in un certo senso lo stesso errore, m a non bisogna neppure dim enticare che esistevano allora dei seri problem i di tipo acustico. Non si potevano a quell’epoca am plificare le voci dei cantanti, c’era bisogno di un volume molto alto per cantare nei teatri, e gli unici che possedevano la necessaria potenza di voce erano i classici cantanti d ’opera; ecco perché i com posi tori erano costretti a rivolgersi a loro. O ra però che abbiamo inventato il microfono siamo liberi da quei vincoli, e allora m i chiedo che senso abbia usare la stessa orchestra e lo stesso stile di canto del passato. Il caso di John Cage è leggerm ente diverso, perché lui ha inteso lavorare con la tradizione operistica del belcanto e con l’orchestra tradizionale per sot toporre entram bi a un’operazione critica, dalla quale nascesse un nuovo modo di comporre m usica per la voce. Secondo me Stravinsky ha fatto benissimo a scrivere così come ha fatto per le voci e per l’orchestra in
Rake’s Progress
, e altrettanto bene ha fatto John C age; m a quando JohnAdams in
Nixon in China
fa cantare N ixon come un tenore lirico spinto m i viene solo da ridere. Sarebbe stata u n ’ottim a idea cercare di farlo cantare come Frank Sinatra e usare u n ’orchestra sim ile alla jazz band di Glenn M iller. L ’orchestra deve essere adatta all’argomento, così comedev’esserlo lo stile vocale, e quando questo non avviene, come in
Nixon
in China,
il risultato è imbarazzante. Con questo non voglio dire chetutti i compositori debbano condividere le m ie scelte sul tipo di orche stra e sul tipo di vocalità: io personalm ente prediligo un tipo di voce adatto al canto della m usica antica, m a non tutti devono necessariamen te usare questo stile. L’im portante è che ogni compositore si chieda che tipo di orchestra e che tipo di voce usare senza dare queste cose per scontate, m agari facendo le sue scelte sem plicem ente in base alla possi bilità di avere a disposizione dei cantanti celebri e i grandi organici dell’orchestra di un teatro. Il compositore che si com porta così m i sem bra che non assuma fino in fondo la sua responsabilità, e l’opera che nascerà è condannata a una certa superficialità.
E.R. -
Quando dice che John Cage ha fatto benissimo a usare cantanti lirici
e un ’orchestra tradizionale, a ch e cosa si riferisce esattamente?
S.R. - M i riferisco a
Europera,
uno degli ultim i lavori di Cage, in cui vari estratti della tradizione belcantistica, comeAida, Rigoletto, Traviata, Tosca,
vengono scelti con la tecnica d ell’I-C hing e giustapposti in brevi sequen ze. Su questo argomento vorrei fare ancora un'osservazione che riguarda Léonard Bernstein. A lla fine della sua vita lui ci ha dato una nuova versione della sua
West Side Story,
nella quale a cantare sono alcuni divi dell’opera tradizionale come Placido D omingo. Beh, devo dire che 1 ef fetto è sem plicem ente ridicolo, e lo stesso effetto si produce quando a cantarePorgy and Bess
di Gershwin sono cantanti bianchi di estrazione classica.Summertime
cantata in quel modo sembra una parodia alla Groucho M arx. Per eseguire bene quella m usica bisogna rifarsi allo stile vocale dei neri d ’Am erica e, a mio modo di vedere, perfinoM ahagonny
di Kurt W eill presenta qualcuno di questi difetti, a causa dell’orchestra zione che non è snella e spigliata come quella dell
Opera da tre soldi.
E.R. -