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Esiti dell’attività sulle sezioni del cubo

5.2 Osservazioni immediate sulle prove

5.2.3 Esiti dell’attività sulle sezioni del cubo

In terza, anche vista la configurazione della classe, è comprensibile che non si insista sull’argomentazione ma che l’insegnamento verta verso il dare a tutti competenze di base. Non c’è perciò da stupirsi che nel test preliminare in molti esercizi non ci sia alcuna traccia di motivazione o, se presente, ci siano motivazioni molto stringate, operative o per via grafica. Purtroppo la tendenza

generale rimane la medesima anche nel test conclusivo: la maggior parte degli studenti non spiega il ragionamento seguito, nemmeno per sommi capi, mentre alcuni motivano in modo più o meno abituale.

Va tuttavia rimarcato come molti studenti abbiano difficoltà: di 17 alunni, due sono portatori di handicap, uno è alunno con DSA (ma probabilmente ce ne sono altri non certificati), sei sono stranieri con notevoli difficoltà linguistiche (tra cui c’è uno degli studenti con handicap) e ci sono altri due studenti con BES per ragioni socio-economiche, perciò la struttura della classe rende molto difficile l’azione didattica e coordinare qualsiasi tipo di attività e sono sempre presenti almeno due insegnanti di sostegno. Ad aver fatto entrambi i test sono 12 studenti, poi 2 hanno solo quello preliminare e 3 solo quello conclusivo (quindi tutti hanno svolto almeno uno dei due).

Scendendo nel dettaglio, si può notare che

1. una studentessa (di alto livello e finalista ai giochi Kangourou) non giustifica tutte le risposte nel test preliminare ma presenta motivazioni su diversi registri (grafico, numerico in particolare, però anche descrittivo) che spesso sono comprensibili e in alcuni casi inesatte, come nell’immagine seguente

mentre, invece, nel test conclusivo giustifica tutte le risposte, usando diverse tecniche con un po’ più di varietà e quasi senza inesattezze;

2. un’altra studentessa, nonostante nel preliminare selezioni per la maggior parte risposte corrette, giustifica solo tre risposte, di cui due per via grafica e una a parole anche se con un’inesattezza, mentre nel test conclusivo non solo non motiva alcuna delle risposte date, ma seleziona risposte per la maggior parte non corrette;

3. uno studente con difficoltà legate alla lingua nel test preliminare risponde bene a quasi tutte le domande e giustifica quasi tutto in modo operativo o per via grafica e scrive un’unica motivazione imprecisa (nel senso che non sembra avere a che fare esattamente con la domanda che pone il quesito) visibile nell’immagine seguente

mentre, nel conclusivo, nessuna delle risposte viene giustificata e c’è una risposta errata in più;

4. uno studente con BES nel preliminare motiva solo due risposte (per altro errate) in modo operativo e seleziona qualche risposta corretta che però non giustifica mentre in quello conclusivo non giustifica alcuna delle risposte date e molte sono errate;

5. nel caso di un altro studente con notevoli difficoltà linguistiche, in entrambi i test, si riscontra una completa assenza di giustificazioni e spesso non è chiara nemmeno la scelta della risposta nel preliminare (anche se tra le alternative selezionate c’è anche la risposta esatta), mentre nel conclusivo si capiscono bene e nonostante l’assenza di motivazioni, spesso le risposte sono corrette;

6. un’altra studentessa di origine straniera (e conseguenti difficoltà linguisti- che) seleziona nel preliminare quasi tutte le risposte corrette e ne giustifica solo una per via grafica, mentre nel test conclusivo non scrive alcuna giustificazione e seleziona anche molte risposte errate;

7. nel test preliminare, uno studente (con handicap) seleziona molte risposte corrette ma ne giustifica solo due, di cui una parziale e una allegata qui

poco pertinente, mentre in quello conclusivo sceglie meno risposte corrette e non annota alcuna motivazione;

8. il test preliminare di un altro studente mostra risposte corrette e giustifica- zioni molto semplici e a volte con descrizioni di casi parziali, costruttive e operative, in cui lo studente talvolta procede per esclusione (e spiega perché esclude le altre alternative piuttosto che illustrare perché quella selezionata sia corretta) e inoltre vi è una risposta di non chiara motivazione che allego in figura

mentre, invece, il suo test conclusivo presenta delle giustificazioni più articolate e puntuali e una padronanza maggiore dei significati, anche se la risposta di uno dei quesiti è parzialmente errata e incompleta;

9. un altro studente nel test preliminare giustifica una sola risposta solo per via grafica (e in un caso la selezione della risposta non è chiara), mentre nel test conclusivo ci sono molte risposte corrette in meno e non vi è alcuna motivazione;

10. uno studente con DSA non scrive alcuna giustificazione né nel test prelimi- nare né in quello conclusivo e c’è una significativa diminuzione delle risposte corrette, nonostante fosse uno degli studenti più attivi nella discussione; 11. uno studente portatore di handicap nel test preliminare giustifica poche

risposte in modo manuale e c’è una giustificazione particolare che allego nell’immagine seguente

(anche se è poco leggibile, recita "sono uguali, sono grigi, i calcoli ugua- li"), mentre, invece, nel test conclusivo non compare nemmeno una giu-

stificazione, probabilmente perché non si sa esprimere se non in modo meccanico;

12. il test preliminare di una studentessa presenta giustificazioni grafiche o numeriche o per esclusione, che però non sono sempre corrette, mentre quello conclusivo presenta motivazioni più articolate, anche se molto strin- gate e meccaniche e a volte viene mantenuta la tendenza a procedere per esclusione, spiegando quindi perché le alternative non selezionate non siano risposte corrette; è chiaro che la studentessa in questione segua il buon senso, nel momento in cui come nell’immagine qui allegata

per rispondere a una parte del quesito non scrive calcoli ma dimostra di aver presente la situazione.

In questa classe a non aver fatto entrambi i test sono 5 studenti, di cui tutti hanno fatto esattamente un solo test, 2 solo quello preliminare e 3 solo quello definitivo.

Entrambi gli studenti che hanno fatto soltanto l’elaborato preliminare rientra- no nel gruppo degli studenti con BES in quanto stranieri con difficoltà linguistiche: in entrambi i casi sono presenti poche giustificazioni, spesso solo accennate, o di tipo grafico o numeriche, ma che tuttavia fanno intuire o che gli studenti pensano per esclusione (con motivazioni analoghe a quelle già riprese in altri test) o che a volte alcune risposte corrette sono frutto di ragionamenti errati, come quella dell’immagine qui riportata

in cui l’allievo utilizza una proprietà dei triangoli applicandola a una figura che non è un triangolo. Dei tre studenti che hanno preso parte invece solo al test conclusivo, uno non scrive alcuna motivazione, mentre invece gli altri due scrivono motivazioni puntuali e comprensibili, anche se a volte un po’ furbe. In ogni caso questi cinque elaborati non consentono di visualizzare l’evoluzione degli studenti che li hanno fatti e perciò non sono tanto significativi per l’analisi dell’attività.

In generale, non ho visto, da parte dei ragazzi, un’abitudine a motivare anche solo a loro stessi i processi di pensiero ma, vista la composizione della classe e considerate le difficoltà a organizzare attività di questo tipo, è prevedibile che l’attenzione sia più spostata verso i prodotti; inoltre nel conclusivo, nonostante spesso le motivazioni e le risposte siano più leggibili, è osservabile in molti casi un deterioramento delle abilità di problem solving. Spesso le motivazioni sono per esclusione, per descrizione o manuali e, inoltre, nella maggior parte dei casi non sono complete.

In particolare su 12 elaborati, soltanto in 4 sono evidenti segni di progresso, mentre i restanti 8 manifestano sintomi di peggioramento, quindi anche in questa classe la riuscita non ha rispettato le attese e, anzi, l’attività ha aiutato a progredire solo gli allievi già di livello medio-alto. Sebbene all’insegnante piaccia fare didattica di tipo laboratoriale, ha anche ammesso che è difficile metterla in atto in una classe così composta perché in genere gli studenti (soprattutto quello con DSA e molti di quelli con BES) vedono i momenti di laboratorio come svago e, di conseguenza, non soltanto non si impegnano al massimo, ma talvolta hanno anche un atteggiamento di disturbo per la classe intera.

5.3

Osservazioni relative ad una visita alla mo-